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17/10/2022
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FILOSOFIA /fi-lo-so-fi-a/ in greco antico: pλooopía, philosophía, composto di puλeiv (phileîn), "amare", e oopía (sophía), "sapienza", ossia "amore per la sapienza" La filosofia è l'insieme dei principi, delle idee e delle convinzioni sui quali una persona o un gruppo di persone fondano la propria concezione della vita, è la scienza che studia la psiche e l’io interiore, è conoscenza della vera realtà di tutte le cose, lo studio dell'intero o della totalità. La filosofia, anzitutto, pone domande. Molte domande, diverse a seconda dei luoghi e dei tempi. O anche, a volte, le stesse domande formulate diversamente. Grazie ad esse, i primi filosofi introducevano, inventavano e sperimentavano un nuovo modo di pensare e di ragionare che noi oggi chiamiamo "razionale". Così facendo, si opponevano alla tradizione mitologica. La filosofia, infatti, è nata opponendo il logos (λóyoç) al mythos (μύθος). Questa è una tesi storiografica sostenuta già dagli stessi filosofi greci. Le domande dei primi filosofi erano molto diverse dalle domande alle quali rispondeva la tradizione mitica. I miti narravano le origini del mondo e degli dèi, le loro storie e le vite degli eroi. I primi filosofi, invece, si ponevano domande sulla physis e sull'arché, sulla matematica e i numeri, sull'essere e sulla conoscenza. La filosofia nasce intorno al VI-VII secolo a.C. in Grecia, precisamente nella polis di Atene. Nasce proprio qui e non in...
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Stefano S, utente iOS
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altre parti del mondo perché le condizioni erano più favorevoli, era presente la democrazia quindi ognuno poteva esprimere le proprie idee nelle piazze, agorà. Si aveva la libertà di pensiero e di parola mentre nelle altre parti dell'occidente, come ad esempio in Italia, era diffusa la monarchia e non si potevano esprimere pensieri contrastanti a quelli della monarchia stessa. Possiamo classificare i principali filosofi che ho appena tra il VII e il V secolo a.C prima nelle colonie greche della lonica, poi nella Magna Grecia, quindi ad Atene e nelle seguenti scuole come gli ionici, originali della città lonica di Mileto come Talete, Anassimandro e Anassimene. i pitagorici, che fondarono la scuola a Crotone da cui si diffusero in molte città greche dell'Italia meridionale, Pitagora e la sua comunità di alliievi. gli eraclitei, che operarono nella città di Efeso: eraclito e i suoi discepoli gli eleati, in cui esponente più importante parmenide, che fondò la sua scuola nella città di elea colonia greca situata a sud di Peastum in Campagna i fisici pluralisti rappresentanti delle tre grandi pensatori come Empedocle di Agrigento Anassagora di Clazomene e Democrito della città di Abdera, che fu contemporaneo di dei sofisti e di Socrate. La riflessione filosofica si sviluppa nel VII e VI secolo a.C. e coloro che inauguro questo stile di pensiero sono Talete, Anassimandro e Anassimene, tutti e tre di Mileto. A loro va il merito per essersi interrogati per primi sulle natura multiforme del mondo di avere individuato un principio originale da cui tutte le cose derivano, l'archè. L'archè rappresenta sia la materia di cui sono fatte le cose sia la legge divina eterna che lo governa e le rende intelligibile l'uomo. Talete POP Anassimandro Anassimene An I tre filosofi della scuola di Mileto sono detti anche monisti, perché individuano l'archè in un unico principio, a differenza dei successori pluralisti, che individuano l'archè in elementi molteplici. TALETE Talete è il primo filosofo della storia del pensiero occidentale che iniziò la ricerca della archè (apxń), colui che per primo si occupò delle scienze naturali, matematiche, astronomiche. Fino a prima di Talete, il mezzo per provare a dare spiegazioni sul mondo e sui fenomeni naturali erano i miti. Talete, invece, fornisce una spiegazione logica ed argomentata alle sue affermazioni. Certo, non è ancora un vero e proprio metodo scientifico, ma è comunque la metodologia che verrà utilizzata fino all'avvento di Galileo. Secondo Talete, l’archè è l’acqua. Questo perché il nutrimento di tutte le cose è umido: i semi e il caldo, ad esempio, che fanno crescere le cose, sono umidi, e poiché le cose sono rese umide dall'acqua: «L'acqua è il principio di tutte le cose; le piante e gli animali non sono che acqua condensata e in acqua si risolveranno dopo la morte». WANASSIMANDRO Il secondo filosofo della scuola di Mileto è Anassimandro. Egli considerando gli elementi primordiali e non vedendone nessuno prevalere sugli altri, sostiene che l'archè non possa essere né acqua, né aria, né fuoco né terra. Individua l'archè in una sostanza indefinita, infinita ed illimitata che chiama apeiron, che significa appunto indefinito e che non si identifica con nessuna cosa in particolare. Secondo Anassimandro, l’apeiron è soggetto ad un movimento costante all'interno del quale i contrari si separano, ed è proprio così che le cose hanno origine. Per questo motivo, l'archè non può essere nessuna cosa definita, o avrebbe un contrario che ovviamente non potrebbe essere composto da quella cosa. ANASSIMENE L'ultimo filosofo appartenente alla scuola di Mileto è Anassimene. Secondo Anassimene, l'archè è l'aria. Sceglie quindi anche lui, come Talete, un elemento definito, ma opta per l'aria perché questa è in grado di diffondersi, non ha bisogno di supporti, ed è da sempre considerata principio vitale: il soffio, il respiro sono concetti strettamente legati alla vita. Dall'aria si generano le cose per rarefazione e condensazione. Rarefacendosi, l'aria diventa fuoco, condensandosi diventa man mano vento, poi nuvola, poi acqua, terra e pietra. Tutte le altre scienze saranno più necessarie della filosofia, ma nessuna superiore.