Il periodo storico tra il dopoguerra e l'ascesa del fascismo in Italia fu caratterizzato da profondi cambiamenti sociali e politici. La crisi del dopoguerra e il biennio rosso segnarono un momento di forte instabilità, con tensioni tra le diverse classi sociali e il malcontento diffuso tra i reduci della Prima Guerra Mondiale. In questo contesto emersero nuove ideologie politiche che si confrontarono: il liberalismo, la democrazia e il socialismo.
Durante questo periodo, l'Italia attraversò una fase di trasformazione radicale che portò all'affermazione del regime fascista. Durante il ventennio si riformò il mondo del lavoro a causa della crisi, con l'introduzione di nuove politiche economiche e sociali che modificarono profondamente la struttura della società italiana. Il regime fascista implementò una serie di riforme che interessarono tutti gli aspetti della vita pubblica, dall'economia all'istruzione, dalla cultura al tempo libero. Le differenze tra nazionalismo e socialismo divennero sempre più marcate, con il primo che si impose come ideologia dominante durante il ventennio fascista.
Il dibattito politico dell'epoca fu caratterizzato dal confronto tra diverse correnti di pensiero. Il pensiero politico dell'ottocento aveva già posto le basi per queste discussioni, con figure come il teorico del socialismo libertario che proponevano visioni alternative dell'organizzazione sociale. I liberali e democratici nell'800 avevano sviluppato idee e principi che continuarono a influenzare il dibattito politico nel periodo successivo. La complessità di questo periodo storico è ben documentata nei riassunti storia maturità PDF e nei riassunti di storia pdf utilizzati ancora oggi per lo studio di questo cruciale momento della storia italiana.