La storia di Sparta e Atene rappresenta uno dei capitoli più affascinanti dell'antica Grecia, caratterizzato da profonde differenze sociali e politiche.
Sparta era una società militarizzata governata da due re affiancati dagli efori, cinque magistrati che controllavano l'operato dei sovrani e gestivano la politica interna. La Costituzione di Licurgo stabiliva un rigido sistema sociale diviso in tre classi: gli Spartiati (cittadini con pieni diritti), i Perieci (uomini liberi dediti al commercio e all'artigianato) e gli Iloti (schiavi). L'educazione spartana, chiamata agoghé, era incentrata sulla formazione militare e sulla disciplina. I giovani venivano addestrati fin dall'età di 7 anni per diventare guerrieri valorosi. L'Apella, l'assemblea dei cittadini, aveva un ruolo limitato nelle decisioni politiche.
Le principali differenze tra Sparta e Atene si manifestavano nell'organizzazione sociale e politica. Mentre Sparta manteneva un sistema oligarchico-militare, Atene sviluppò la democrazia, permettendo ai cittadini di partecipare attivamente alla vita politica. L'educazione ateniese era più completa, includendo materie come filosofia, arte e letteratura. La società ateniese era più aperta al commercio e agli scambi culturali, mentre Sparta rimase isolata e concentrata sulla preparazione militare. Questi contrasti sono evidenti anche nell'architettura: Sparta privilegiava costruzioni essenziali e funzionali, mentre Atene si distinse per monumenti come il Partenone. L'antica Sparta oggi corrisponde alla moderna Sparta nel Peloponneso, ma dell'antica città rimangono poche tracce archeologiche. Il sistema spartano mostrava punti di forza nella coesione sociale e nell'efficienza militare, ma i suoi limiti emergevano nella rigidità sociale e nell'isolamento culturale.