La Grande Depressione e le Tensioni Sociali negli Stati Uniti
L'America degli anni '20 attraversò un periodo di profonda crisi sociale nonostante la crescita economica apparente. La società americana si trovò divisa tra prosperità e povertà estrema, con ampie fasce della popolazione che vivevano in condizioni precarie. Gli operai, specialmente quelli di colore, furono tra i più colpiti da questa disparità sociale, abitando spesso in edifici considerati inadatti alla vita umana.
Evidenziazione: Le tensioni sociali si manifestarono anche attraverso il razzismo verso gli immigrati, con l'emergere di organizzazioni come il Ku Klux Klan, una setta segreta che promuoveva violenza e discriminazione razziale.
La politica migratoria americana subì una svolta restrittiva, con l'obiettivo di proteggere il tenore di vita dei cittadini americani dalla concorrenza nel mercato del lavoro. Questa decisione ebbe ripercussioni significative sui paesi europei, particolarmente l'Italia, che vedeva nell'emigrazione una valvola di sfogo per le classi più povere.
La crisi raggiunse il suo apice nell'ottobre del 1929, quando la bolla speculativa scoppiò drammaticamente. Il periodo 1924-1928 aveva visto una crescita apparente della ricchezza, sostenuta dal credito facile e dalla speculazione finanziaria incontrollata. Il crollo di Wall Street del "giovedì nero" 24ottobre e del "martedì nero" 29ottobre segnò l'inizio della Grande Depressione.
Definizione: La Grande Depressione fu caratterizzata da un ciclo vizioso di eventi: il crollo del mercato azionario portò al fallimento delle banche, che causò una restrizione del credito, provocando disoccupazione di massa e il collasso della produzione industriale.