Le Rivoluzioni Russe Durante la Prima Guerra Mondiale: Un Periodo di Trasformazione Radicale
La Russia zarista si trovò in una posizione estremamente vulnerabile durante la prima guerra mondiale. Il paese, già afflitto da profonde contraddizioni sociali e da un sistema semifeudale, dovette affrontare una crisi senza precedenti che portò a due rivoluzioni fondamentali nel 1917.
Definizione: Il disfattismo era l'atteggiamento di rassegnazione e accettazione della sconfitta che si diffuse tra la popolazione russa, portando alla richiesta di pace a qualsiasi costo e al sostegno dei disertori.
Le debolezze strutturali dell'impero zarista emersero drammaticamente sin dall'inizio del conflitto. L'esercito russo, mal equipaggiato e impreparato, subì pesanti sconfitte nel 1914. La maggior parte dei soldati erano contadini, e il loro massiccio arruolamento causò un crollo della produzione agricola di circa un terzo, portando a una grave crisi alimentare. Gli scioperi iniziarono già nel 1915, segnalando il crescente malcontento popolare.
La Rivoluzione di Febbraio del 1917 scoppiò a Pietrogrado il 23 febbraio, quando una protesta contro la carestia si trasformò in una rivolta generale. Le truppe, invece di reprimere la rivolta, si unirono ai manifestanti. Lo zar Nicola II, che aveva già dovuto concedere l'istituzione della Duma nel 1905, fu costretto ad abdicare il 15 marzo 1917. Il potere passò a un governo provvisorio guidato formalmente dal principe Georgij L'vov, ma di fatto controllato dal socialista Aleksandr Kerenskij.
Evidenza: La Rivoluzione di Febbraio segnò la fine di tre secoli di dominio della dinastia Romanov in Russia, aprendo una nuova fase storica caratterizzata dalla coesistenza del governo provvisorio con i soviet consigli di operai e soldati.