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18/10/2022
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L'età di Luigi XIV Mazzarino e le Fronde Luigi XIV nacque nel 1638 da Luigi XIII e Anna d'Austria. Divenne re a soli cinque anni, e per questo motivo il potere fu inizialmente esercitato dalla madre, ma soprattutto dal cardinale Giulio Mazzarino. Quest'ultimo seguì la linea assolutistica di Richelieu. In politica estera ottenne molti successi, ad esempio fu impegnato nella guerra dei Trent'anni che si concluse con la Pace dei Pirenei, con cui la Francia riesce a strappare all'area tedesca due regioni fondamentali, l'Alsazia e la Lorena. Questa perdita territoriale da parte della Germania comporterà sempre una negativa relazione tra le due aree. Alla fine della guerra Franco-prussiana la Germania si riprenderà l'Alsazia e la Lorena. Tuttavia Mazzarino si trovò ad affrontare una grave insurrezione, la "Fronda". Questa rivolta fu dovuta alla situazione delle campagne francesi, dove vi erano carestie e povertà. La fronda si distinse in due momenti. La prima fronda, detta Fronda parlamentare, fu animata dalla nobiltà di toga e partì dal parlamento di Parigi, in seguito all'arresto di alcuni parlamentari. Si diffuse molto velocemente, tanto che Mazzarino e la corte furono costretti a fuggire da Parigi. Mazzarino fu in grado però di ristabilire i rapporti con la nobiltà di toga attraverso alcune concessioni. Subito dopo scoppiò però la Fronda dei Principi, e anche...
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stavolta si estese per buona parte del regno. Tuttavia i nobili si resero conto che la fine della monarchia poteva significare un disastro ancora peggiore dell'assolutismo. Perciò, Luigi XIV poté rientrare a Parigi. "Lo stato sono io": il trionfo dell'assolutismo Per stringere i rapporti con la Spagna, Mazzarino aveva contrattato con Filippo IV il matrimonio di Maria Teresa con Luigi XIV. Non appanna Mazzarino morì, Luigi XIV assunse pieni poteri. Decise di governare direttamente lo Stato, senza nominare un altro Primo Ministro ed esautorando la madre. Riesce a far ascrivere a sé tutto il potere. Lui era il sovrano direttamente disceso da dio, e il suo motto era "lo stato sono io". Si arriva così ad avere il trionfo dell'assolutismo. Per prima cosa Luigi XIV affronta la nobiltà, esautorandola dalla politica. Fa costruire così la reggia di Versailles, e costrinse i nobili a vivere lì, così che non si occupassero degli affari di stato. Politica ed economia di Stato Luigi XIV riorganizza l'amministrazione del suo stato. L'organo supremo di governo era il Consiglio del Re, composto dal re e da tre ministri: uno delle finanze, uno della guerra e uno degli affari esteri. Come ministro della finanza sceglie Jean-Baptiste Colbert. Con quest'ultimo si ricorda un'economia protezionista, che gli storici chiamano "colbertista". La Francia aveva sempre avuto debiti, che non riusciva mai a sanare. Questo perché non vi era una imposizione equa del carico fiscale. I nobili e il clero erano infatti esentati dal pagamento delle tasse, anche se in realtà erano proprio loro a dover pagare il maggior numero di denaro. Tutto il carico fiscale gravava perciò sul terzo stato. Colbert fa quindi un'analisi dell'economia francese, e ritiene che si debba mettere in atto una scelta protezionista. Vengono promosse le cosiddette manifatture reali, organizzazioni che producevano beni soprattutto di lusso (ceramiche, specchi, vasi). Questo perché Colbert si rende conto che questi beni venivano importati dall'estero, in particolare dall'Italia. Tutto ciò che si ricavava andava allo stato, ed era quindi un modo per arricchirlo. Veniva prodotta ogni cosa all'interno della Francia. Ciò però fa si che la Francia si isoli, e iniziano a mancare alcuni beni fondamentali, come il grano. Tanto è vero che proprio in Francia nel 700 verrà fuori la fisiocrazia.... Non lo so FATTELO DIRE PERÒ. La repressione delle minoranze religiose Luigi XIV intervenne in ambito religioso: questo esercizio della sovranità per diritto divino, lo portava infatti a vedere nel cattolicesimo una modalità per rendere lo stato ancora più forte. Questo cattolicesimo però era particolare, perché lui utilizzava la religione solo a suo uso e consumo. Enrico IV di Borbone aveva emanato l'editto di Nantes, con cui gli ugonotti francesi (calvinisti) potevano professare i propri culti in alcune piazze forti, cioè delle città dove andavano a vivere. I calvinisti avevano però una forte etica del lavoro, e laddove andavano a lavorare c'era ricchezza. Per questo motivo, quando Luigi XIV emana l'editto di Fontainebleau, la Francia ha una grossa perdita di denaro, per la mancanza degli ugonotti. Scienza e cultura nella Francia del Re Sole In questo periodo il clima culturale era quello della rivoluzione scientifica. Luigi XIV fa infatti fondare a Parigi l'Accademia Reale delle Scienze. Nascono anche altre accademie, come a Berlino, ma anche in aree insospettabili, per esempio in Sicilia. Il re di Francia inoltre fa uso di mecenatismo. Le guerre di Luigi XIV Il primo scontro voluto da Luigi XIV fu la guerra di devoluzione, combattuta per conquistare le fiandre spagnole, sulle quali il re sole avanzava con pretese dinastiche, dato il suo matrimonio con la figlia del re Filippo IV di Spagna. Alla fine alla Francia fu concessa però solo la regione di Lille, con la pace di Aquisgrana. Seguì la guerra d'Olanda, con cui Luigi XIV ottenne la Franca Contea. Con la guerra della Lega di Augusta la Francia fu battuta da una grande coalizione, e perse molti territori. La guerra che però ebbe maggiori conseguenza fu la guerra di successione spagnola, combattuta per decidere se il trono dovesse restare agli Asburgo o andare ai Borbone. Vinse il nipote di re sole, Filippo V di Borbone.