Il popolo dei Sanniti, un popolo indoeuropeo che abitava le zone del Molise e dell'Abruzzo dal 6° secolo a.C. al 5° secolo a.C., invase la Campania imponendo il loro dominio su numerose città. Capua creò una lega con altre città greche, ma i Romani, che avevano anch'essi iniziato le conquiste nella penisola italica, si scontrarono in 3 guerre tra il 343 a.C. e il 290 a.C.
Prima Guerra Sannitica
La prima guerra sannitica durò 2 anni, dal 343 a.C. al 341 a.C. Durante questo conflitto, Capua, colonia greca, venne conquistata. L'esercito romano subì un'imboscata nella gola delle Forche Caudine e venne sconfitto, però chiese aiuto a Roma e alla fine riuscì a liberarsi diventando un'alleata romana.
Seconda Guerra Sannitica
Durante la seconda guerra sannitica, Roma si alleò con Napoli, suscitando la componente sannita della popolazione napoletana che chiese l'intervento della Lega Sannita. Napoli e Roma riportarono una vittoria a Boiano, capitale del Sannio, nel 298 a.C., e in seguito a una sconfitta decisiva dei Sanniti nella battaglia di Sentino, Umbria, nel 295 a.C.
Terza Guerra Sannitica
La vittoria dei romani a Boiano nel 290 a.C. portò alla sconfitta definitiva dei Sanniti, e i territori campani passarono sotto il controllo di Roma.
Dopo le guerre sannitiche si ebbe la guerra contro Pirro, signore del regno dell'Epiro. Pirro sbarcò in Italia con 30.000 uomini, e dopo una vittoria ad Eraclea e numerose perdite ad Ascoli Satriano, si trasferì in Sicilia per combattere accanto a Siracusa contro Cartagine. Nonostante la presenza di elefanti addestrati al combattimento, Roma riuscì a riportare la vittoria nel 272 a.C. a Maleventum, chiamata poi Benevento dai romani.
Le guerre sannitiche e la guerra contro Pirro furono eventi cruciali nella storia dell'antica Roma, poiché contribuirono alla crescita del potere e dell'espansione romana nella penisola italica e nel Mediterraneo.