La storia delle origini di Roma si intreccia tra realtà storica e racconti leggendari che hanno plasmato l'identità della città eterna.
La fondazione di Roma tra storia e leggenda narra di due fratelli gemelli, Romolo e Remo, allattati da una lupa e cresciuti da un pastore. Secondo il mito di Roma, i gemelli decisero di fondare una nuova città, ma il disaccordo su dove costruirla portò a un tragico epilogo con Romolo che uccise il fratello Remo. La Storia di Romolo e Remo rappresenta così l'atto di nascita simbolico della città, tradizionalmente datato al 753 a.C.
La struttura sociale dell'antica Roma era caratterizzata dalla divisione tra patrizi e plebei. I patrizi costituivano la classe aristocratica, discendente dalle antiche famiglie fondatrici, mentre i plebei rappresentavano il resto della popolazione. Le lotte tra patrizi e plebei caratterizzarono i primi secoli della Repubblica romana antica, portando gradualmente a importanti riforme sociali e politiche. La nascita della Repubblica romana segnò un momento fondamentale, con l'abolizione della monarchia e l'istituzione di un sistema di governo basato su magistrature elettive. Le istituzioni romane si svilupparono attraverso un complesso sistema di checks and balances, con il Senato, i consoli e le assemblee popolari che condividevano il potere politico. Questo periodo si concluse con la fine della Repubblica romana e inizio dell'impero, quando le guerre civili e l'ascesa di figure carismatiche come Giulio Cesare trasformarono definitivamente l'assetto politico romano.
La società romana si evolse nel tempo, con la progressiva integrazione tra le classi sociali e l'estensione dei diritti civili e politici. La differenza tra patrizi e plebei si attenuò gradualmente, anche se le distinzioni sociali rimasero importanti nella vita pubblica romana. Questo processo di trasformazione sociale e politica caratterizzò l'intera storia della Repubblica, influenzando profondamente lo sviluppo della civiltà romana e lasciando un'eredità duratura nella storia occidentale.