Le guerre persiane rappresentano uno dei periodi più significativi dell'antica Grecia, caratterizzato dal conflitto tra le poleis greche e l'Impero persiano. Questi scontri, avvenuti tra il 492 e il 479 a.C., videro contrapporsi due civiltà profondamente diverse: da una parte le città-stato greche, guidate da Atene e Sparta, dall'altra il vasto impero persiano sotto il comando di Dario I e poi di suo figlio Serse.
L'età di Pericle segnò l'apice della civiltà ateniese, con importanti riforme democratiche e un fiorente sviluppo culturale. Pericle introdusse il misthos (compenso per le cariche pubbliche) e rafforzò la democrazia, trasformando Atene nel centro culturale del mondo greco. Sotto la sua guida, furono realizzate opere architettoniche monumentali come il Partenone e i Propilei sull'Acropoli. La sua morte, avvenuta nel 429 a.C. durante la peste di Atene, segnò la fine di un'epoca d'oro.
Alessandro Magno rappresenta una figura centrale nella storia antica, creatore di un impero che si estendeva dalla Grecia all'India. Le sue conquiste non furono solo militari ma anche culturali, dando vita all'ellenismo, una fusione tra cultura greca e orientale. Il suo progetto di impero universale si basava sull'idea di unire Oriente e Occidente, creando una nuova civiltà multietnica. La sua morte prematura a Babilonia nel 323 a.C. lasciò un impero vastissimo che venne diviso tra i suoi generali, i diadochi, dando origine ai regni ellenistici. L'eredità culturale di Alessandro sopravvisse per secoli, influenzando profondamente lo sviluppo della civiltà mediterranea e mediorientale.