La prima guerra persiana (490 a.C.)
La prima guerra persiana scoppiò nel 490 a.C. a causa dell'espansionismo dell'impero persiano verso occidente.
L'imperatore Dario I, dopo aver sottomesso le città greche dell'Asia Minore, decise di punire Atene ed Eretria per aver sostenuto la rivolta ionica contro il dominio persiano. Inviò quindi una spedizione militare in Grecia.
Highlight: L'esercito persiano, forte di circa 20.000 uomini, sbarcò nella pianura di Maratona, a circa 42 km da Atene.
Gli ateniesi, guidati dallo stratega Milziade e supportati solo dai plateesi, affrontarono i persiani in campo aperto nonostante l'inferiorità numerica. Grazie alla superiore tattica della falange oplitica, riuscirono a sconfiggere clamorosamente l'esercito invasore.
Definizione: La falange oplitica era una formazione militare compatta di fanteria pesante tipica delle poleis greche.
La vittoria di Maratona ebbe un enorme impatto psicologico sui greci e segnò l'inizio dell'ascesa di Atene come potenza egemone.
La seconda guerra persiana (480-479 a.C.)
Dieci anni dopo, il nuovo re persiano Serse I organizzò una massiccia invasione della Grecia per vendicare la sconfitta subita dal padre Dario.
Highlight: Serse allestì un'imponente armata di circa 200.000 uomini e una flotta di 1200 navi.
La strategia persiana prevedeva un attacco coordinato via terra e via mare per accerchiare la penisola greca. Serse fece costruire un ponte di barche sull'Ellesponto per far passare le truppe dall'Asia Minore.
Le poleis greche, guidate da Sparta e Atene, si allearono per fronteggiare la minaccia comune nonostante le rivalità interne.