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ITALIA D'INIZIO 900: QUADRO ECONOMICO
L'Italia della Belle Époque fu caratterizzata da una rapida crescita economica.
1881-1887: Una prima f

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ITALIA D'INIZIO 900: QUADRO ECONOMICO L'Italia della Belle Époque fu caratterizzata da una rapida crescita economica. 1881-1887: Una prima fase nacque a seguito dell'introduzione dei dazi sull'importazione di beni (1878). Il protezionismo diede un impulso a comparti come il metallurgico, il meccanico e il chimico. In questo periodo Roma decise di adottare il capitalismo di stato, basato sulle commesse statali; 1873-1896: Durante la Grande Depressione che colpì l'economia europea, si inizio ad avvertire un miglioramento economico dopo l'adozione della tariffa doganale (1887), la quale eliminò la concorrenza straniera; 1896-1907: Una seconda fase, durante la quale l'Italia mantenne una benefica stabilità finanziaria: la lira divenne una delle valute più forti. Lo Stato fu in grado di ridurre il tasso di interesse garantito sui titoli pubblici. →Si formò il "Triangolo industriale": Torino, Milano e Genova, città nelle quali si diffuse una cultura industriale e tecno- scientifica. Si passò da un'economia agricola a una di fabbrica. Questa transizione fu permessa dalle banche che investirono nelle industrie. Alcune industrie che nacquero in quel periodo: Fiat e Alfa Romeo produzione automobilistica; ● Edison elettricità; ● ITALIA GIOLITTIANA Pirelli →gomma e pneumatici; Il sistema delle commesse statali favorì la formazione delle grandi industrie, ma né la concorrenza né la corsa all'innovazione tecnologica. In Italia, infatti l'agricoltura rimase l'attività economica portante, anche se il peso dell'industria...

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Didascalia alternativa:

crebbe. →Alcuni fattori di arretratezza rimasero: analfabetismo, emigrazione e divario tra Nord e Sud. In particolare, il Sud era caratterizzato dal potere dei grandi proprietari terrieri e da un'economia arretrata. Questi fenomeni caratterizzarono l'età giolittiana (1903-1914). ITALIA D'INIZIO 900: QUADRO POLITICO Lo sviluppo economico favori i grandi imprenditori, i quali godevano delle sovvenzioni/delle commesse dello Stato, e che inoltre avevano un controllo oligopolistico del mercato, invece non favorì né l'aumento dei salari né un miglioramento delle condizioni di lavoro degli operai: Gli operai italiani avevano le paghe più basse e gli orari più lunghi d'Europa; ● Tutti i tentativi di sciopero e di organizzarsi in sindacati erano contrastati dai datori di lavoro e dalle autorità; ● Nel Meridione c'erano lotte tra braccianti e proprietari; →Questa profonda esasperazione dei lavoratori generò un QUADRO SOCIALE INSTABILE. Esso raggiunge il suo culmine con l'omicidio di Umberto I da parte di Gaetano Bresci, perché lo riteneva il principale responsabile delle difficili condizioni dei lavoratori. 1900=Vittorio Emanuele III salì al trono, abbandonando la politica autoritaria del padre: la presidenza del Consiglio venne affidata a Zanardelli che, durante il governo Crispi, aveva emanato un Codice penale (1889). L'incarico degli interni venne affidato a Giovanni Giolitti. ● ETA GIOLITIANA Giolitti subentrò a Zanardelli come presidente del consiglio e lo rimase più volte quasi ininterrottamente (novembre1903-1905, 1906-1909, 1911-1914). Egli seppe conciliare le aspettative e le ambizioni di tutte le classi sociali, mirando ad allargare la base del consenso popolare allo Stato liberale e rendendo il governo motore della pace e del progresso. Questo obiettivo fu raggiunto muovendosi pragmaticamente per ottenere il migliore risultato possibile in ogni circostanza. →13 principali problemi dell'Italia: . QUESTIONE SOCIALE; . QUESTIONE CATTOLICA; • QUESTIONE MERIDIONALE; QUESTIONE SOCIALE Negli ultimi anni la forza del movimento dei lavoratori crebbe notevolmente poiché: istruzione elementare obbligatoria e gratuita (1877 - Legge Coppino); l'allargamento del diritto di voto: nel 1882 potevano votare anche tutti gli operai specializzati e artigiani; ● forte incremento demografico; nelle città nacquero la Camera dei lavoratori e il Partito Socialista Italiano (1° partito di massa), e nelle campagne si diffusero le leghe di contadini: -leghe rosse (socialista)→si opponevano allo sfruttamento dei lavoratori; -leghe bianche(cattolica)→si basavano sul Rerum Novarum; →Giolitti si rese che la classe operaia erano una forza di primo piano della vita politica, economica e culturale italiana. Decise quindi di garantire maggiore libertà di azione ai lavoratori e di promuovere una legislazione assistenziale e previdenziale adeguata. 1901-2=Ci furono numerosi scioperi, G. decise di impegnarsi a mantenere l'ordine pubblico, ma di restare neutrale e favorevole a trattative. Furono emanate delle leggi a favore dei lavoratori: • la nascita del Consiglio superiore del lavoro (1902)→garantiva condizioni di lavoro le norme che limitavano il lavoro notturno/femminile/minorile→garantiva riposo settimanale l'assicurazione per gli infortuni al lavoro il pacchetto di leggi per il sud→sgravi fiscali per i ceti rurali ● ● ● • ● nascita aziende municipalizzate e nazionalizzazione della linea telefonica 1903-G. invitò Turati a portare i socialisti nell'esecutivo, ma rifiutò. 1904 aprile - Turati doveva contrastare sia la corrente di destra (favorevole a G.) che di sinistra (massimalista/guidata da Labriola. Quest'ultima durante un congresso a bologna, conquisto la maggioranza del P.S., facendo così mancare l'appoggio parlamentare a G. settembre - Le forze armate, durante una manifestazione di minatori in Sardegna, intervennero con la forza causando la morte di tre lavoratori. L'evento scatenò proteste in tutta Italia, la Camera del lavoro proclamò lo sciopero generale. G. non ricorse alla forza e quando gli scioperi finirono sciolse la Camera dei deputati. Ciò permise la sconfitta della sinistra alle successive elezioni. 1905-Il governo fu guidato da Fortis e poi da Sonnino. 1906-G. tornò al governo. I riformisti ottennero di nuovo la maggioranza in parlamento, ciò porto alla nascita della confederazione generale del lavoro/GCL (organizzazione sindacale), a cui si aggiunse la Federazione italiana dei lavoratori della terra (sindacato dei contadini). →Giolitti riprese la sua politica di conciliazione applicando alcune riforme: la nazionalizzazione delle reti ferroviarie; la conversione della rendita dei titoli pubblici; la nascita del monopolio statale delle assicurazioni sulla vita →INA (istituto nazionale delle assicurazioni); ♦ legge Daneo-Credaro istruzione elementare a carico dello Stato; 1907-8=CRISI ECONOMICA⇒I massimalisti proclamarono uno sciopero generale che G. non represse con la forza. Lo sciopero alla fine si esaurì e si concluse con un fallimento. 1912=G. continuò la sua politica di conciliazione fino al 1912. G. non poté più contare sulla maggioranza parlamentare, cosi 2 anni dopo si dimise. Antonio Salandra prese il suo posto. QUESTIONE CATTOLICA Dopo la proclamazione del Regno D'Italia, Papa Pio IX si rifiutò di riconoscere il nuovo stato italiano e dopo la breccia di Porta Pia, si dichiarò non disposto in alcun modo a trattare con esso. Inoltre, tramite il decreto Non Expedit, P. impedì ai cattolici di partecipare alla vita politica italiana, ciò porto molto squilibrio in parlamento. 1903-4=G., una volta arrivato al potere, si pose l'obiettivo di risanare tale frattura. →Alle elezioni del 1904, G., per compensare la mancanza dell'appoggio parlamentare dei socialisti, cercò un'intesa con i cattolici. G. garanti la rinuncia agli atteggiamenti laicisti da parte del potere esecutivo, convincendo le gerarchie ecclesiastiche a concedere la liberta di votare ai credenti e cosi a vincere le elezioni. →Ciò porto anche all'arrivo alla camera dei primi "CATTOLICI DEPUTATI" =credenti che rappresentano la chiesa in parlamento. 1909-Un'attenuazione del Non Expedit fu adottata per le elezioni. 1912-13=L'introduzione del suffragio universale maschile suscitò i timori della chiesa su una possibile avanzata della sinistra alle successive elezioni. G. sfruttò questo timore per ampliare il consenso dello stato liberale, stringendo un accordo con Gentiloni, detto "PATTO GENTILONI". Esso era un accordo informale sostenuto dal vaticano, il quale stabiliva che i credenti avrebbero votato per i liberali, purché essi non assumessero iniziative sgradite alla Chiesa. →NON EXPEDIT SOSPESO →G., tramite il P.G., consegui= LA QUESTIONE MERIDIONALE L'espansione industriale tra 800 e 900 avevo ulteriormente aggravato in ritardo socioeconomico del sud Italia. ELEMENTI D'ARRETRATEZZA DEL SUD - l'industria non aveva ancora messo radici solide nel mezzogiorno, ma aveva subito un ridimensionamento; il recupero alla vita pubblica italiana dei cattolici; la vittoria alle elezioni, grazie all'appoggio dei cattolici, tuttavia da quel momento i cattolici condizionarono la libertà d'azione del presidente del consiglio; nelle campagne dominavano il latifondo e le coltivazioni estensive: infatti i grandi proprietari non investivano nel potenziamento delle aziende e ci fu una diminuzione dell'efficienza dei terreni dovuta allo sfruttamento senza adeguati interventi tecnici e alla cerealizzazione; le esportazioni agro-alimentari non erano riuscite nel corso dell'Ottocento ed erano state penalizzate dagli anni '70 dal protezionismo; →QUETE CONDIZONI DEL SUD, L'INDUSTRIALIZZAZIONE, LA PRESENZA DI UN FISCO OPRRESSIVO E DI UN'AMMINISTRAZIONE INEFFICIENTE PORTARONO A UN NETTO DIVARIO NORD-SUD. ● CONDIZIONI SOCIALI NEL SUD= Molti contadini a causa delle pessime condizioni del sud decisero di emigrare oltreoceano. Le rimesse degli emigranti divennero un'importante entrata dell'economia del sud. - mancavano infrastrutture adeguate, senza le quali era impossibile lo sviluppo di un'industria ed una rete commerciale competitiva; ● Operai/contadini consapevoli della propria condizione, non si organizzavano in sindacati/partiti, e ciò portava a improduttivi/violenti moti di protesta. Borghesia voleva conservare i propri privilegi. Grandi proprietari terrieri dominavano la scena politica, basando le scelte politiche sulla convenienza personale. →LA POLITICA DI GIOLITTI PER IL SUD Vari meridionalisti (Fortunato, Nitti, Salvemini): ▶ erano convinti che il Meridione fosse tenuto volutamente in condizioni d'inferiorità; ▸affermavano che per Roma, il sud era un serbatoio di consensi elettorali e risorse fiscali; ▸ affermavano che lo sviluppo del Nord era avvenuto a danno del Sud, perché considerato mercato di sbocco dove i prodotti del Nord venivano venduti a prezzi esorbitanti grazie al protezionismo; →G. favorì lo sviluppo industriale del Meridione: 1 intervento diretto dello Stato volto alla creazione di grandi industrie; ● 2_ allargamento del credito bancario 3_agevolazione fiscali 4_costruzione di infrastrutture G. per realizzare tale programma, uso delle leggi speciali, ovvero dei provvedimenti diversi tra loro destinati a specifici territori del Sud. Tuttavia, l'unico risultato raggiunto fu la creazione del polo siderurgico a Napoli e dell'acquedotto pugliese. →Interventi del governo risultarono inefficaci Il divario nord-sud si accentuò→L'Italia assunse una struttura territoriale nettamente dualistica →Un enorme aumento di emigrazioni →G., anche se non incise sui problemi del meridione, trasse da questa area il sostegno necessario ai suoi governi. Infatti, il suo governo appoggio i ceti dominanti tradizionali, garantendosi una riserva di voti grazie al clientelismo/corruzione anche elettorale. G. fu per questo accusato di agire come un ministro della malavita (da Salvemini). LA GUERRA DI LIBIA POLITICA ESTERA ITALIANA=1_L'italia aveva un legame solo con Austria-Ungheria/Germania stretto attraverso la Triplice Alleanza (1882); 2 L'italia doveva stringere accordi con le grandi potenze coloniali Francia/Regno Unito, data la partecipazione alla competizione mondiale per la spartizione delle colonie; →L'Italia smise la sua politica coloniale a causa della sconfitta di Adua, che mise in luce l'incapacità militare, organizzativa e finanziaria italiana. →Tuttavia, il MOVIMENTO NAZIONALISTA, attivo attraverso il settimanale "Il Regno", costituì l'Associazione nazionalista italiana. Egli influenzò di molto l'opinione pubblica e richiedeva una ripresa del colonialismo italiano x vari motivi= ▶ l'Italia aveva una missione civilizzatrice verso i popoli di Africa e Asia; ▶ l'Italia era una nazione proletaria, ed è suo dovere "cercare con la guerra di conquista uno sbocco per gli italiani, impedendo che emigrassero e venissero sfruttati dalle nazioni capitalistiche"; Il mondo politico era convinto che il bisogno di terre dei contadini meridionali potesse essere soddisfatto attraverso l'insediamento coloniale in Africa →l'imperialismo avrebbe disinnescato la lotta di classe e il pericolo della rivoluzione, perché l'attenzione delle masse si sarebbe indirizzata dalle tensioni interne della società alla contesa coloniale ESPANSIONE IN LIBIA= G. cercò un'intesa con Francia e Regno Unito, senza il cui consenso era impensabile per l'Italia condurre una politica coloniale africana. Esse fecero un accordo che permetteva a Roma di proseguire in Libia, in cambio dell'appoggio all'espansione di Parigi/Marocco e di Londra/Egitto. 1911 -Francia occupa il Marocco; -L'Italia dichiara guerra ai turchi, occupando le coste libiche. All'intervento furono favorevoli: liberali, cattolici, nazionalisti e sfavorevoli: gran parte dei socialisti, radicali, repubblicani (preoccupati per i costi e gli effetti della guerra); -Il conflitto scatenò in Italia bellicismo e retorica nazionalista; 1912 -Lo scontro si concluse con la PACE DI LOSANNA, che sancì la sovranità dell'Italia sulla Libia/concessione delle isole turche di Rodi e del Dodecaneso (rimaste all'I. fino alla 2°Guerra Mondiale); →Lo sconto portò cmq varie difficolta= 1_ i costi finanziari dell'impresa furono enormi; 2 l'interno della Libia, abitato da popolazioni berbere, non fu mai veramente conquistato; 3_l'africa si rivelò uno "scatolone di sabbia", perché arduo da colonizzare e le cui immense risorse petrolifere rimasero ignote; →G. non raccolse dal conflitto consensi cosi vasti come quanti ne pensava in vista delle elezioni del 1913. →Conseguenze internazionali: il gioco di alleanze/interessi in Europa e l'indebolimento della Turchia provocò una pericolosa reazione a catena che fu la premessa della Grande Guerra del 1914. DA GIOLITTI A SALANDRA 1906-1909→Giolitti L'introduzione di un'imposta progressista che avrebbe equilibrato il sistema fiscale, essa fu gradita dalla sinistra, ma rifiutata dalla borghesia. [1909 Sonnino→1910 Luzzatti] 1911-1914 GIOLITTI →Egli diede una forte al suo incarico una forte impronta riformista= 1912=G. emanò una riforma elettorale con l'allargamento del suffragio, cosi il diritto di voto fu concesso anche a tutti i maschi 230anni (pure nullatenenti/analfabeti o =21anni (servizio militare o leggere/scrivere). Essa fu una rivoluzione perché permise alle masse di contadini di votare, che fino ad allora era esclusa dalla politica nazionale; Pressioni su Giolitti=1_la parte più conservatrice dell'opinione pubblica era insoddisfatta a causa delle nuove riforme sociali; 2_destra nazionalista era scontenta della conduzione della Guerra di Libia; 3_massimalisti (riconquistato la maggioranza del Partito socialista); 4_contributo dei cattolici alla causa liberale; 1913 Elezioni= - nazionalisti ottennero solo 5 seggi; - socialisti conquistarono 79 deputati; - liberali ebbero 300 deputati, maggioranza ottenuta grazie al Patto Gentiloni; →Tuttavia, via la maggioranza liberale non era in grado di varare nuove riforme e stringere altri accordi di compromesso con i socialisti. Giolitti si dimise, indicando a Vittorio Emanuele III come successore il conservatore Antonio Salandra. 1914-1916 SALANDRA →Sul piano interno= Liberali(destra) e socialisti(sinistra) radicalizzavano le proprie posizioni. Sul campo estero=Il conflitto tra potenze impegnate nella gara per la supremazia continentale cresceva e il nazionalismo conquistava ampie fette di opinione pubblica. GIUGNO 1914 Una manifestazione di scioperanti (Ancona), fu repressa a colpi di arma da fuoco dalle forze dell'ordine, uccidendo vari dimostranti. La Cgl proclamò uno sciopero generale e varie sommosse furono accese da anarchici /repubblicani. →7-13 "LA SETTIMANA ROSSA"→Salandra scatenò la repressione in tutta Italia, con 17 morti/continua di feriti-arresti in massa. Essa sancì il ritorno del Paese alle tentazioni illiberali del 1898. →L'Europa precipitò nella 1°guerra mondiale, pochi giorni dopo, e ciò causo in Italia un scontro accanito tra interventisti e non //. →BILANCIO DELL'ETA GIOLITTIANA 1)NECESSITÀ DI CONCILIARE BORGHESIA E PROLETARIATO= -G. doveva gestire le ambizioni di sviluppo/richezza della borghesia industriale/imprenditoriale, che voleva piena liberta in campo economico; -G. doveva controllare le proteste/le spinte rivoluzionarie dei lavoratori, le cui ali più estreme volevano in rovesciamento dei padroni e l'abbattimento della proprietà privata; →G. doveva convincere la b. ad accogliere le rivendicazioni più ragionevoli e il p. a raggiungere i loro obiettivi attraverso il negoziato e la lotta parlamentare. G. riuscì nel suo intento, e permise all'Italia di intraprendere la via della der ia/miglioramento economico-sociale. 2) FALLIMENTO AL MERIDIONE La maggioranza creata da G. non si basava su programmi, ma sul legame personale con il presidente del Consiglio. G. strinse a sé i deputati del sud e i notabili locali attraverso la continua concessione di favori/attraverso pressioni amministrative. Ai funzionari dello Stato fu ordinato di intervenire nelle campagne elettorali a favore dei candidati di governo/di reprimere le agitazioni contadine anche con l'uso della violenza. →ll governo uso atteggiamento diverso alla neutralita/mediazione usate al nord= ▶ uso contro i braccianti del Sud della forza, che non si intendeva utilizzare contro gli operai del Nord; accordi con le vecchie oligarchie meridionali; ▶ ricorso a metodi coercitivi e truffaldini per ottenere nelle elezioni i risultati più graditi a Roma; ▶ nessun miglioramento apprezzabile delle condizioni del Meridione. 3) POLITICA TROPPO MODERATA →La sua azione appariva troppo moderata a destra e a sinistra, inadatta ai nuovi tempi dei partiti di massa, in cui le maggioranze si costruivano su programmi/scelte ideologiche di campo. →G. riuscì però a riappacificare la borghesia e il proletariato/portare i cattolici a partecipare nuovamente alla vita politica del Paese.