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riassunto 5 anno di arte

14/9/2022

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STORIA DELL'ARTE
L'ETÀ NEOCLASSICA
Un'epoca di rinnovamento
- Nell'ultimo quarto del XVIII secolo si verificano in Europa due fenomeni cruci

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STORIA DELL'ARTE L'ETÀ NEOCLASSICA Un'epoca di rinnovamento - Nell'ultimo quarto del XVIII secolo si verificano in Europa due fenomeni cruciali: la Rivoluzione Industriale e l'Illuminismo. Con la prima mutano le strutture socio-economiche ed emerge una nuova classe sociale, la borghesia. L'Illuminismo, scuote il mondo intellettuale, impegnandolo in un dibattito sull'uomo e sulla storia, protagonisti del mondo, nonché sul senso della produzione artistica e sul rapporto con i cambiamenti sociali. - L'Encyclopédie di Diderot e d'Alembert, una sintesi pluridisciplinare di scienze teoriche e sperimentali, mette in discussione la tradizionale subordinazione delle arti meccaniche a quelle liberali, orientandole ad un unico obiettivo: essere al servizio dell'uomo, trasmettere idee secondo un progetto di rinnovamento politico e sociale. - La cultura artistica dell'Illuminismo si esprime attraverso il Neoclassicismo, che supera la concezione imitativa del naturalismo e rappresenta i soggetti andando “oltre" i fenomeni, idealizzandoli. Il Neoclassicismo recupera l'antico ma senza frivolezze, lo reinterpreta come esempio di moralità e virtù ed esprime la forza dei sentimenti attraverso la pittura mitologica e di storia. - Numerose sono le declinazioni del Neoclassicismo: David rilegge l'antico, mostrando un'impronta rigorosa e razionale nella pittura di storia, concependo l'arte come impegno morale e civile, prima a favore della Rivoluzione francese poi a favore della propaganda di Napoleone. Nelle opere scultoree di Canova l'idealizzazione viene stemperata dall'emergere di passioni e...

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sentimenti; Goya, infine, anticipando la sensibilità romantica, esprime un originale realismo non accademico, tra lucidità storica, fantasia, forza espressiva. L'antico - Gli scavi archeologici portano alla luce le città antiche di Pompei ed Ercolano e influenzano il gusto, lo stile e anche la moda dell'epoca. - Si allarga la moda del viaggio in Italia alla ricerca di reperti antichi; alcuni pittori, come Pompeo Batoni, si specializza nel ritratto "classico" con sfondi di rovine, scavi, o vasi antichi. - Lo storico dell'arte Winckelmann dichiara che l'imitazione dei classici, e soprattutto dell'arte greca, è alla base del nuovo modello da seguire. Egli pone in rilievo il rigore formale, i valori spirituali dell'arte antica contrapposti alla grandiosità e agli eccessi del Barocco e del Rococò. Il mestiere dell'artista e dell'architetto Nella seconda metà del Settecento si diffondono in tutta Europa le accademie d'arte e quelle di più antica formazione si rinnovano. - A Parigi nascono i Salon, pubbliche esposizioni di Belle Arti, con una giuria chiamata a selezionare le opere da ammettere e dunque ad esercitare una sorta di "controllo della qualità". Le mostre vengono recensite in rubriche specializzate di molte riviste e giornali, dove cominciano a comparire anche opinioni dei salonniers sulle tendenze del gusto; prende forma in questo modo la critica d'arte. - La figura dell'architetto (ricordiamo per l'Italia Piermarini e Quarenghi) viene affiancata da quella dell'ingegnere civile, nuovo protagonista del rinnovamento dei centri urbani. La cultura architettonica riceve nuovi stimoli dagli scavi archeologici e dalla scoperta degli antiche complessi architettonici greci e romani nell'Italia centro-meridionale, che architetti e studiosi visitano personalmente traendone idee. - Si instaura un rapporto più dinamico fra archeologia e progetto che comincia a incrinare la tradizione dell'accademia. La nascita del museo moderno - Durante il XVIII secolo vengono aperte al pubblico le collezioni d'arte e prende forma l'idea di museo. Il loro "prototipo" è costituito dai Musei Capitolini, fondati a Roma per decreto di Clemente XII nel 1734. - La Rivoluzione francese accelera questo processo di nascita di un luogo pubblico che contenga collezioni d'arte, in parte per motivi ideali, in parte per salvare dall'iconoclastia popolare un immenso patrimonio artistico. - Nel 1793 si apre il Museo del Louvre, nel quale si concentrano capolavori di tutte le epoche e molte opere italiane e non, requisite da Napoleone durante le sue campagne militari (la Gioconda non è tra le opere confiscate da Napoleone, alla morte di Leonardo l'opera venne venduta da un suo allievo a Francesco I, re di Francia). - Dopo il Congresso di Vienna molti dipinti vengono restituiti dalla Francia ai paesi d'origine ma torneranno a far parte di collezioni private. Seguendo questa tendenza molti sovrani cedono le loro collezioni e durante il XIX secolo fioriranno in tutto il continente musei e gallerie. IL ROMANTICISMO Il mestiere dell'artista <<Nell'arte è insito un ritrarsi dell'uomo in se stesso, un discendere nel proprio intimo, attraverso cui l'arte si sbarazza di ogni limite predeterminato nell'ambito del contenuto e della concezione e fa dell'umano il suo nuovo oggetto di culto: gli abissi e le vette del sentimento umano in quanto tale, la generale umanità nelle sue gioie e nelle sue sofferenze, i suoi sforzi, le sue gesta e i suoi destini». Hegel, Lezioni di estetica, 1836-1838. - Tra la fine del settecento e la prima metà dell'Ottocento si diffonde in Europa il Romanticismo, movimento culturale e letterario di vasta portata. Esso si contrappone alla razionalità illuminista e ai canoni del classicismo napoleonico, affermando la libera espressione dell'immaginario dell'individuo: la fantasia, l'irrazionalità, l'intimo legame con la natura. - Nella pittura si confrontano due linee di pensiero: la prima, più rigorosa, privilegia il disegno (Friedrich, Ingres, Hayez); la seconda, più ribelle, l'uso del colore (Constable, Turner, Gericault, Delacroix). Entrambe rivelano legami con le tradizioni artistiche del passato. - Nel 1815 il Congresso di Vienna restaura in Europa l'ordine politico; in questo clima si viene a formare la complessità dell'attitudine romantica: da un lato l'esaltazione della dimensione individuale, dall'altro l'emergere del richiamo alla collettività, al popolo che si fa "nazione". Il pittore romantico sarà sia l'uomo solo davanti alla natura sia l'autore di una pittura di storia dalla forte carica civile e ideologica. Gli artisti romantici criticano le accademie, che avvertono come una limitazione alla loro creatività. Si ispirano, al contrario, alle botteghe medievali, luogo d'incontro fra maestro e allievo. Il pittoresco e il sublime - Alla fine del Settecento in Inghilterra il concetto di pittoresco è al centro di un dibattito che coinvolge le modalità di percezione della natura e del paesaggio. Il pittoresco evoca come elementi essenziali la ruvidezza, l'irregolarità, il naturalismo, contrapposte alla levigatezza, razionalità e regolarità classiche. - Emergono nuovi canoni estetici: Turner e Friedrich esaltano lo scatto di genio dell'artista, la sua capacità di trasmettere energia vitale alla tela e di riuscire a esprimere nei propri soggetti la vastità della natura, la sua forza "terribile",misteriosa, le emozioni di fronte alla sua grandezza. L'esaltazione romantica del "genio" - A partire da Aristotele il genio artistico è stato associato alla malinconia, al disagio esistenziale, alla stravaganza nel modo di vivere. - Durante il Romanticismo il concetto di genio viene elevato a valore universale e riferito ad una vocazione. - A questa scelta viene data una connotazione etico-religiosa, come se fosse una sorta di "chiamata" e gli artisti sentono la loro vocazione artistica come un “modo per arrivare a Dio". - Tra i romantici si diffonde il culto della solitudine, della meditazione individuale: il raccoglimento creativo acquista un carattere sacrale. - Anche negli autoritratti si coglie questa nuova coscienza di sé: l'artista si ritrae fieramente indipendente, come se la sua esistenza fosse parte di un mondo parallelo. Classicismo e "verità" - Friedrich, Constable e Turner interpretano, pur con modalità diverse l'uno dall'altro, uno dei soggetti più significativi della pittura romantica: la natura. Friedrich la percepisce come manifestazione del divino, Constable è maestro nell'osservazione dal vero (e influenzerà i pittori della Scuola di Norwich e di Barbizon), mentre Turner fonde la tradizione paesaggistica del Settecento inglese con la scuola pittorica seicentesca fiamminga. - In Francia, la maniera di Corot può essere considerata l'anello di congiunzione tra il naturalismo di matrice inglese e impressionista. Ingres invece incarna un modello più vicino al classicismo, con un disegno controllato e soggetti che celebrano il passato, contrapponendosi a Delacroix, appassionato interprete del presente. Géricault infine coniuga la pittura d'accademia con le istanze del Realismo. - Hayez in Italia interpreta il presente ispirandosi a soggetti storici che appartengono al passato. - In architettura, un tema di rilevanza è rappresentato dal rapporto tra ambiente costruito e ambiente naturale. Schinkel e von Klenze sono gli esponenti più interessanti. REALISMO E IMPRESSIONISMO Verso un moderno sistema dell'arte - Nella seconda metà dell'Ottocento cambia profondamente l'assetto politico, economico e sociale dell'Europa, sotto la spinta dei moti del 1848 e della Rivoluzione industriale. - Le nuove città industriali cresciute senza regole e sovraffollate stimolano nuove riflessioni da parte di urbanisti e architetti. - Arte e industria si incontrano: l'industria mette a disposizione degli artisti materiali e nuove tecniche, gli artisti partecipano alla progettazione di oggetti industriali e destinati al grande pubblico: nasce il design. - Dalla Francia si diffonde la fotografia, che apre nuove strade alle arti figurative: da una parte favorisce l'idea di poter ottenere delle riproduzioni oggettive, dall'altra libera i pittori dall'obbligo di rappresentare la realtà. - Nel 1851 apre a Londra la prima Esposizione Universale, dedicata principalmente ai prodotti dell'industria, ma che inaugura una nuova modalità di circolazione anche per le opere d'arte: le esposizioni diventano il luogo di promozione di un'arte adatta al gusto e al gusto di un pubblico vasto e non educato. - Si sviluppa l'idea dell'arte da vendere: sorge un mercato privato dell'arte, con le gallerie private: gli artisti tendono a riunirsi in gruppi, per poter affermare il proprio punto di vista estetico e rendersi competitivi; letterati e poeti divengono critici d'arte contribuendo alla fortuna di gruppi di artisti. I gruppi artistici - L'arte della seconda metà dell'Ottocento è segnata dal contrasto tra l'indirizzo ufficiale delle accademie e i nuovi gruppi di artisti indipendenti. - In Inghilterra emergono i Preraffaelliti, che recuperano un Medioevo idealizzato. Il loro gusto diviene dominante nell'età vittoriana si esercita anche nelle arti applicate. - In Francia Courbet elabora e diffonde, in maniera clamorosa, un'arte realista, attenta ai problemi sociali e politici. - Una medesima attenzione al vero è quella dei Macchiaioli italiani, che cercano di riprodurre sulla tela le impressioni visive immediate, trascurando la cura del disegno tipica della tradizione accademica. - Il gruppo indipendente di maggiore rilevanza è quello degli Impressionisti, che nasce a Parigi nel 1874, con un'esposizione indipendente e in polemica con il Salon ufficiale, nello studio del fotografo Nadar. La rappresentazione del vero, tra Realismo e Impressionismo - Uno dei primi esponenti dell'Impressionismo è Monet: nella sua ricerca di una pittura che renda in modo fedele ciò che l'occhio vede, egli dipinge en plein air; con la luce naturale scopre che i contorni nitidi delle figure sono una convenzione accademica da superare (abolizione del nero) e che colori differenti si modificano reciprocamente, se accostati. - Monet pone le basi della pittura moderna, spostando l'attenzione dal soggetto della pittura al modo, al linguaggio usato per rappresentarlo. - Più tradizionale, legato al soggetto, è il realismo di Millet, che privilegia motivi tratti dal mondo contadino, e di Courbet. Questi sostiene la necessità di un'arte impegnata nel mondo contemporaneo, capace di intervenire nella realtà sociale e politica. - Manet è l'artista che meglio interpreta in forma pittorica l'esigenza di appartenere al proprio tempo, con soggetti tratti dalla contemporaneità. Non aderisce completamente ai dettami dell'Impressionismo, mantenendo il nero nella propria tavolozza. - Renoir applica sistematicamente la nuova teoria dei colori in scene di vita quotidiana influenzate dalla fotografia e da tagli fotografici. - Degas esprime l'altra faccia dell'Impressionismo rispetto a Monet e Renoir: egli riproduce sulla tela non l'immagine vista dall'occhio, ma ciò che la memoria ha selezionato tra quanto visto; la rappresentazione della realtà è filtrata attraverso l'idea che l'autore se ne fa. - Un'operazione affine compie anche Cézanne, che traspone quanto l'occhio vede in una dimensione geometrica e razionale saldamente strutturata. Questo influenzerà il Postimpressionismo e le Avanguardie storiche di inizio Novecento. - Un ruolo di mediazione fondamentale tra la pittura en plein air e il Postimpressionismo è svolto da Pissarro, che da un lato porta a compimento la poetica naturalistica dell'Impressionismo, dall'altro apre la strada a una maggiore concettualizzazione. - La pittura di Sisley, coerente e un po' ripetitiva nei soggetti, riesce esemplarmente a combinare il realismo dell'Impressionismo con l'esperienza paesaggistica inglese. Il contesto italiano - Tra il 1860 e il 1870, tramite i Macchiaioli e gli Scapigliati, anche in Italia si recepiscono suggestioni realiste e impressioniste. - I macchiaioli mirano a riprodurre l'impressione del vero usando solo il colore, senza passare attraverso il disegno; la tradizione romantica resta tuttavia presente nella scelta di molti soggetti della pittura. - Molti pittori guardano sempre più a Parigi come la capitale artistica a cui attingere per la sprovincializzazione della propria pittura e per la ricerca di un mercato. - L'atmosfera parigina, in particolare il movimento bohémien, ispira gli Scapigliati italiani, che adottano atteggiamenti anticonformistici nella vita e nell'arte. Dall'Eclettismo al Razionalismo costruttivo in architettura - L'Eclettismo è il gusto dominante in architettura a cavallo dei secoli XIX e XX. Esso corrisponde alle attese della borghesia del tempo, cosmopolita e sicura di saper dominare culture diverse e lontane. - L'architettura eclettica mira alla combinazione di elementi artistici differenti tratti dagli stili del passato. Ne risultano edifici monumentali, con decorazione sovrabbondante. - In questo periodo Parigi fasciola: negli anni di Napoleone III si afferma lo stile Secondo Impero, che imita l'architettura rinascimentale italiana. Grazie al prestigio dell'architettura francese e dell'Accademia parigina, si sviluppa in Occidente uno stile eclettico detto Beaux-Arts che ad esse si conforma. - Una nuova tipologia di edificio, legata alla modernità, è la stazione ferroviaria: nei suoi monumentali volumi gli architetti sperimentano diverse soluzioni strutturali, utilizzando i nuovi materiali, ferro e vetro. La decorazione, dapprima imponente e basata sulla mescolanza di vari stili, si evolve verso una progressiva sobrietà. - A partire dalla fine del XIX secolo l'atteggiamento eclettico viene considerato irrazionale e non adeguato alla nuova civiltà industriale. L'attenzione degli ingegneri prima, e poi degli architetti, si sposta sui materiali e la funzionalità, tralasciando l'aspetto estetico e le decorazioni. Si cominciano a progettare edifici con le strutture in ferro e ghisa e composti di parti di parti prefabbricate debitamente assemblate tra loro. L'opera dei costruttori di serre ne costituisce la premessa e l'anticipazione. POSTIMPRESSIONISMI E AVANGUARDIE STORICHE Lenta fin de siécle e laboratorio per il Novecento - A fine Ottocento si costituisce un pubblico borghese e popolare interessato alla produzione artistica. Per reazione a un possibile appiattimento, gli artisti ricercano un linguaggio nuovo, di spiccata soggettività. - L'irrazionale viene posto a fondamento dell'arte, in tutte le sue forme, come strumento per cogliere gli aspetti multiformi del reale. - Per contro l'urbanistica si muove su basi razionali, ponendosi quale obiettivo la riorganizzazione delle città. La ridefinizione della città - Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento la crescita disordinata delle città determina l'esigenza di regolarne lo sviluppo mediante i piani regolatori. Alcuni architetti continuano ad intendere l'architettura come forma d'arte e a elaborare nuovi stili e tipologie di edifici. - In molte città europee si applicano i nuovi piani regolatori, che spostano le industrie in periferia e risanano aree; si sviluppa un'organizzazione urbanistica. - Uno dei primi problemi affrontati dall'urbanistica è il rapporto fra tracciato viario e città. Un secondo tema emergente è quello della città giardino, elaborata per la prima volta in Inghilterra, per la conciliazione di natura e spazio urbano. La terza idea portante dell'urbanistica del periodo è quella della qualità estetica della città. - Volto ad una radicale ipotesi di modernizzazione è lo studio di città di Garnier, ispirato al socialismo riformista. - In America è meno forte l'esigenza di elaborazione urbanistica, anche se non mancano progetti interessanti, come a Chicago (dopo l'incendio del 1871). Artisti e mercato negli anni del Postimpressionismo - A fine Ottocento il panorama artistico si frammenta: Parigi è il centro più vitale, animata da accademie private, atelier-scuola e circoli. Le mostre sostituiscono le esposizioni accademiche, perché più adatte al pubblico borghese. Del 1884 è il Salon des Indépendants, innovativo nell'impostazione. Di notevole importanza è anche il Salon d'Automne, che nel 1903 dà risonanza alle tendenze artistiche più avanzate. - Tra il 1883 e il 1886 si consuma la crisi dell'Impressionismo. - II Neoimpressionismo si propone di dare basi scientifiche al lavoro artistico: Seurat e Signac elaborano la tecnica del puntinismo. - Altri due fondamentali artisti postimpressionismi sono Van Gogh e Gauguin: Gauguin approda ad una maniera pittorica fortemente simbolica e di forme semplificate, con colori arbitrari stesi in campi piatti e netti (sintetismo). Van Gogh, dopo una formazione nel solco di Millet, influenzato dagli Impressionisti e da Gauguin perviene ad un linguaggio proprio, dominato dalla luminosità del colore e dal tratto antinaturalistico. A lui s'ispirerà l'Espressionismo novecentesco. - Queste esperienze postimpressioniste costituiscono la radice da cui si sviluppano le Avanguardie del primo Novecento. - Alla fine dell'Ottocento in Francia si sviluppano importanti tendenze simboliste, derivate dalla componente visionaria del Romanticismo. Il loro linguaggio artistico è variamente ispirato da esperienze precedenti. Ne sono i precursori a metà degli anni ottanta Puvis de Chavannes, Moreau, Redon, con la loro pittura d'idea. - Atmosfere oniriche e mistiche sono presenti nello stesso Gauguin e nei Nabis, che conciliano tali inclinazioni con la ripresa di tematiche quotidiane. - L'ispirazione simbolista si diffonde in Europa, segnando singoli artisti, come Munch e Klimt. - Nell'ultimo decennio dell'Ottocento l'area tedesca è segnata dalle Secessioni, polarizzate nei centri di Monaco (1892), Berlino (1898) e Vienna (1893). Non c'è uno stile unico, ma prevalgono modelli di derivazione, postimpressioniste e simbolista: a Monaco domina un orientamento classicista; A Berlino le istanze simboliste si associano ad una ripresa del Realismo; a Vienna Klimt guida una ricerca che coniuga pittura, arti decorative e architettura. Art nuoveau, Jugendstil, Liberty - Nell'ultimo decennio del XIX secolo si afferma un nuovo gusto, influenzato dal movimento delle Arts and Crafts: è il Modernismo, che trova applicazione nell'architettura e nell'oggettistica (si pongono le basi dell'industrial design). Centrali sono il modello della natura e l'utilizzo di nuovi materiali. - L'Art Nuoveau nasce in Belgio: gli elementi decorativi derivano dalla natura, liberamente rielaborata e stilizzata, con attenzione alla funzionalità. Si diffonde in Francia, con Guimard, in Germania e in Austria, con il nome Jugendstil, in Spagna con il nome Modernismo (vertice con Gaudì) e in Italia con il nome di Liberty. - Nel frattempo in America gli architetti Sullivan e Wright conducono una ricerca di rottura rispetto alla tradizione ottocentesca: emerge il concetto di architettura organica. Spunti di novità in Italia - Alla Triennale di Milano del 1891 fa scalpore la maniera divisionista di Segantini e Previati, che coniugano le innovazioni tecniche neoimpressioniste con istanze simboliste- - Nel 1895 a Venezia nasce la Biennale, un evento espositivo aperto al contesto europeo e volto insieme a rilanciare una specificità artistica italiana. Essa ha un importante ruolo di diffusione di artisti e scuole stranieri presso un grande pubblico. Il Novecento delle Avanguardie - Tra Ottocento e Novecento si afferma nell'ambito del Postimpressionismo una nuova corrente artistica trasversale: l'Espressionismo. Si diffonde con il Salon d'Automne del 1903; nel 1910 acquista la sua denominazione; si estende fino al dopoguerra. Ha derivazione dal Simbolismo. Al centro è l'espressione della sensazione e del sentimento individuali; predilige il primitivo e l'elementare, usai i colori in modo antinaturalistico e tende alla deformazione. - I primi decenni del Novecento sono quelli delle Avanguardie storiche: una serie di gruppi e correnti artistiche che mirano a rompere con la maniera dominante rinnovando radicalmente il linguaggio dell'arte. Le diverse tendenze di avanguardia sono accomunate dalla pubblicazione di manifesti di poetica, dalla tendenza a non distinguere rigidamente tra le discipline, dall'opposizione alla società borghese. - I Fauve sono riconducibili all'Espressionismo per i contrasti cromatici violenti e la semplificazione delle forme. Il caposcuola è Matisse, che parte dal Simbolismo. Il movimento nasce nell'ultimo quindicennio dell'Ottocento e raggiunge l'apice nel 1905-1906. - Die Brücke nasce a Dresda nel 1905, grazie all'iniziativa di Kirchner e alcuni compagni. Ricerca un'arte immediata e anticlassica, sul modello di quella primitiva e di quella gotica nordica, mediante la semplificazione di forme e colori. - Il Cubismo nasce a seguito della ricerca di Picasso e Braque tra 1907 e 1910. Partendo dal linguaggio di Cézanne che univa osservazione e astrazione mentale, essi sviluppano una pittura geometrizzante che scardina la concezione prospettica dello spazio, mediante la moltiplicazione dei punti di vista. Prima fase (1907-1911): Cubismo analitico, con minuta scomposizione delle forme; seconda fase: Cubismo sintetico, con minore frammentazione e assunzione della tecnica del collage. - Il Futurismo: movimento italiano che nasce con il Manifesto redatto da Martinetti nel 1909. i pittori futuristi, tra i quali spiccano Boccioni e Balla, mirano a coniugare sensazione e intelletto per esprimere la modernità, con i suoi caratteri dinamici, della città che cresce e dell'industria che si sviluppa. - L'Astrattismo: nasce con la pubblicazione dell'almanacco Il Cavaliere azzurro nel 1912 da parte di Kandinskij e Marc. L'istanza di partenza è il rifiuto dell'imitazione della natura per l'espressione della "necessità interiore": forme e colori si combinano non per rappresentare qualcosa ma per suscitare emozioni, come la musica. - Si sviluppano movimenti che ricercano un'armonia astratta, geometrica, di bellezza. Tra queste personalità emerge Mondrian, che radicalizza la geometrizzazione, scandendo lo spazio in superfici uniformi di colori primari. L'ARTE FRA LE DUE GUERRE Sviluppi delle Avanguardie e “ritorno all'ordine" - La tragedia della Prima Guerra Mondiale induce molti artisti a riconsiderare il proprio ruolo; in particolare essi mettono in discussione il rapporto con la tradizione da un lato e con le Avanguardie di inizio secolo dall'altro. Ci si orienta principalmente in due direzioni: quella dell'astrazione legata alla forma e quella, antitetica, del recupero della centralità dell'uomo e della realtà. Mentre la prima si pone in continuità con le Avanguardie, nella seconda convergono le correnti e gli artisti che si richiamano ad un ritorno all'ordine, inteso come recupero della tradizione artistica e del valore, anche morale, del mestiere. - Nell'epoca dei totalitarismi si afferma una tendenza a un'arte che, pur nella diversità degli esiti, rifletta la presa di coscienza da parte degli artisti di una responsabilità politica e sociale. - Molto vivace è il panorama offerto in questo periodo dell'architettura, ricca di figure di spicco e di movimenti (in genere raggruppati sotto il nome di Movimento moderno) che cercano di conciliare l'abilità artigianale e la produzione seriale industriale, la tradizione e le possibilità offerte dei materiali da costruzione moderni. Unità, armonia, razionalità, stretta dipendenza dell'estetica dalla funzione, volontà di esprimere lo spirito del tempo accomunano tutti questi tentativi. - All'interno del Modernismo corre una tendenza espressionista sotterranea, vivace soprattutto nell'area tedesca, ma che affiora talora anche negli architetti di scuola razionalista. Se da un lato essa rifiuta criteri di proporzionalità astratta, dall'altra però semplifica le forme, razionalizza gli esiti più estremi e guarda alle forme organiche naturali come a un importante modello di riferimento. Particolarmente vivace, benché segnata dall'incertezza, è la stagione artistica della Repubblica di Weimar, dove la sperimentazione si spinge a indagare e superare i tradizionali confini tra le arti e tra arte e scienza. Nel 1919 Gropius fonda la scuola Bauhaus a Weimar, dove mette in atto il progetto di un'integrazione e di una fusione fra le diverse discipline artistiche e le capacità artigianali nella prospettiva di un mondo nuovo radicalmente "ridisegnato". - Altra esperienza didattica fondamentale è quella sviluppata in Unione Sovietica dalle scuole e istituti d'arte di Mosca e Pietrogrado. Mossi da un ideale rivoluzionario, promuovono un'arte che sappia superare i tradizionali limiti tra le discipline e aprirsi ai contributi delle scienze e delle arti applicate nell'ortica di una fruizione allargata dei suoi prodotti. Temi e tendenze dell'architettura Nel periodo tra le due guerre al centro dell'interesse degli architetti è il tema della casa, svolto in direzioni talora molto differenti, ma sempre attente alla vivibilità dello spazio abitativo e al problema del rapporto tra l'edificio e il contesto urbano e naturale. - Un contributo di grande rilievo è offerto da Le Corbusier, che indica i punti fondamentali che devono caratterizzare l'architettura moderna in funzione dell'ambiente e delle possibilità offerte dai nuovi materiali da costruzione e studia progetti per un'ideale e mai realizzata città contemporanea. - All'interno della tradizione modernista si sviluppa anche la cosiddetta architettura organica che ha il suo primo esponente nell'americano Sullivan, si basa sull'istituzione di corrispondenze tra le forme e le funzioni del mondo naturale e quelle delle costruzioni architettoniche delle città. Il massimo architetto organico è Wright, che applica tali principi alla progettazione di case, tra le quali spiccala celeberrima Casa sulla cascata, fondata sull'idea della compenetrazione fisica tra l'edificio e il rigoglioso paesaggio naturale circostante. Musei, mostre e collezionismo d'arte contemporanea - Nei decenni tra le due guerre si afferma un nuovo modello di museo, capace di vincere i pregiudizi della cultura tradizionale verso le nuove ricerche e quelli degli artisti verso i musei. A partire dal primo fondato a Mosca nel 1918, in tutta Europa e negli Stati Uniti (in particolare New York) dove più diretto è il rapporto tra artisti e mercato dell'arte, vengono create collezioni pubbliche interamente dedicate all'arte contemporanea. - I grandi musei sono anticipati dalla vivace attività di gallerie e collezionisti privati e dalle mostre organizzate sia da enti pubblici, con intenti di storicizzazione dei movimenti d'avanguardia, sia dagli artisti stessi, che vi cercano un'occasione di visibilità al grande pubblico. - Proprio nella Germania del periodo tra le due guerre, ricca di stimoli culturali e artistici, l'arte delle Avanguardie attira la feroce avversione del regime nazista, che la considera prodotto di una cultura degenerata e la combatte apertamente dapprima mettendola alla berlina attraverso una mostra itinerante (che però contribuisce a farla ulteriormente conoscere), e quindi con l'espulsione dai musei tedeschi e la distruzione fisica delle opere. Continuità dell'Avanguardia - Nella neutrale Svizzera nasce nel 1916 Dada, il più provocatorio (già dal nome privo di significato) ed eversivo movimento di avanguardia. La contestazione di Dada coinvolge non solo l'arte tradizionale, ma anche quella delle Avanguardie, accusate di essere comunque funzionali al sistema sociale e alla cultura borghesi, che gli artisti dada rifiutano. Al culto della bellezza, essi oppongono uno spirito anarchico, la ricerca di una libertà senza limiti, il gusto dell'ironia irridente, opere d'arte i grado di superare la separazione tra arte e vita, tra mondo rappresentato e mondo reale: ready-made, collage, fotomontaggi, performance generano nel pubblico un senso di "spiazzamento" senza precedenti. Dada si sviluppa anche a New York, con Duchamp, Man Ray e Picabia; in Germania assume, soprattutto nei fotomontaggi, una spiccata connotazione politica; a Parigi vive la sua ultima fortunata stagione, prima che un esaurimento interno dissidi tra gli artisti ne determinino la fine (1923). - Dalle ceneri di Dada nasce il Surrealismo, che ne eredita gli obiettivi polemici, ma non il nichilismo. Suo intento è liberare l'individuo dalle costrizioni del mondo borghese e dalle convinzioni attraverso la valorizzazione delle sue pulsioni più profonde. Utilizzando tecniche fondate su automatismo e caso, generando opere spiazzanti per l'accostamento di immagini senza alcun rapporto nell'esperienza reale, il Surrealismo dà espressione al desiderio, al mondo inesplorato dell'inconscio, alla “surrealtà" vista come sola espressione totale dell'uomo. Freud è il riferimento teorico, dalla coesistenza talora problematica, dei surrealisti. - Anche il Neoplasticismo olandese, De Stijl, è caratterizzato da un'intenzione sociale. Esso tende infatti ad un'arte astratta che si propone di eliminare tutti gli elementi soggettivi, giungendo ad una bellezza impersonale, geometrica, armoniosa e razionale, estendibile al più vasto ambito della collettività. - La Parigi cosmopolita del dopoguerra, infine, continua ad accogliere artisti di ogni provenienza, attratti dalle possibilità di studio e di lavoro offerte da quella che ancora la capitale dell'arte. La definizione École de Paris non indica una scuola dotata di caratteri omogenei e riconoscibili, ma un insieme di artisti, dagli stili anche molto diversi, che operano contemporaneamente nella Parigi di quegli anni. Arte in Italia tra le due guerre - Tra i massimi artisti italiani del secolo, De Chirico realizza opere enigmatiche e inquietanti, popolate da figure di uomini-manichini accostati a oggetti quotidiani e a ricordi dell'antichità classica, all'interno di piazze solitarie spesso viste di scorcio. La pittura di De Chirico è detta metafisica a indicare la sua appartenenza a una dimensione che sta oltre la realtà storica o empirica, in una sfera trascendente attingibile attraverso l'intuizione filosofica. - Alla tradizione dell'arte italiana si riallaccia anche Carrà, che deriva da De Chirico il repertorio figurativo, ma non filosofico, mentre Savinio dà vita a una pittura dotta e fantasiosa, ricca di ibridazioni tra mondo umano, animale e naturale, molto apprezzata dai surrealisti. - In generale il ritorno all'ordine accomuna molti artisti italiani, cercando di coniugare tradizione e modernità; al centro dell'interesse, la figura umana. TENDENZE ARTISTICHE DELLA SECONDA METÀ DEL NOVECENTO Dall'Europa all'America: un nuovo sistema dell'arte - La Seconda Guerra Mondiale provoca ferite laceranti, ma la sua conclusione non coincide con una definitiva pacificazione internazionale. Nell'ambito dell'arte la riflessione sui suoi tragici eventi dà luogo a un'indagine sulla condizione umana e alla ricerca, dagli esiti diversificati, di soluzioni espressive nuove e adeguate al mutamento del clima storico: l'atteggiamento di molti artisti è più positivo che all'indomani della Prima Guerra Mondiale. - Gli Stati Uniti, vittoriosi e meno provati dai danni della guerra rispetto agli Alleati, divengono il paese leader dell'Occidente, con ripercussioni significative sul sistema dell'arte. La forzata emigrazione di intellettuali europei nel periodo tra le due guerre aveva comunque già vivificato la cultura artistica d'oltreoceano. L'Action painting, l'Informale e la ricostruzione in Europa - Negli Stati Uniti si originano l'Action Painting, caratterizzata dall'uso espressionistico di un linguaggio non figurativo; al suo interno una tendenza particolare è rappresentata dalla Color-field abstraction, che oppone alla prevalente matrice gestuale e segnica una rigorosa "mistica" astrazione fondata su grandi campi di colore puro. - Analoghe tendenze si sviluppano in Europa, con epicentro a Parigi: è la vasta galassia dell'Informale, la cui varietà di declinazioni è sostanzialmente riconducibile a due filoni: quello gestuale segnico e quello materico. - Le attitudini alla base delle esperienze americane ed europee sono però differenti: nelle prime l'opera è considerata un campo di energie vitali e di emozioni, nelle seconde domina una pessimistica sfiducia nelle potenzialità della ragione. - In ambito architettonico l'Europa deve far fronte alla necessità della ricostruzione, sentita anche come una rifondazione morale. 1945-1965: continuità e rinnovamento - Nell'architettura l'Europa privilegia un indirizzo a forte contenuto sociale e prevalente committenza pubblica, mentre negli Stati Uniti alla guida dello sviluppo sono privati. - Sul finire degli anni Cinquanta si esauriscono le diverse esperienze dell'Informale e si affermano nuove tendenze, connesse alle ricerche sulle strutture della visione e della percezione e all'interesse per il paesaggio metropolitano e per l'oggetto di consumo. - Nella Pop-Art e nelle sue varianti ritornano idee e tecniche già utilizzate dalle Avanguardie storiche. Questo tipo di arte ripropone il tema dell'intreccio tra arte e vita mentre il ricorso in ambito artistico a tecniche di serializzazione dell'immagine e alle forme tipiche della comunicazione di massa porta a un'intenzionale spersonalizzazione dello stile.