Piero della Francesca rappresenta una delle figure più significative del Rinascimento italiano, distinguendosi per il suo approccio matematico e geometrico all'arte.
Piero della Francesca si distinse per la sua peculiare tecnica pittorica, caratterizzata da una straordinaria capacità di fondere matematica, geometria e arte. Il suo stile unico si manifesta attraverso figure monumentali, composizioni equilibrate e un uso sapiente della prospettiva, come evidenziato nel suo trattato "De prospectiva pingendi". Nelle sue opere principali, come la celebre Flagellazione di Cristo e gli Affreschi di Arezzo, si nota una particolare attenzione alla luce e allo spazio, elementi che contribuiscono a creare atmosfere sospese e metafisiche.
Gli Affreschi Piero della Francesca Arezzo rappresentano uno dei cicli pittorici più importanti del Quattrocento italiano. Le Storie della Vera Croce, realizzate nella Cappella Bacci, mostrano una complessa narrazione che si sviluppa attraverso scene interconnesse, dove ogni elemento è accuratamente studiato nella sua collocazione spaziale. L'influenza della pittura fiamminga si nota nella precisione dei dettagli e nella resa luministica, mentre la costruzione geometrica dello spazio rimane tipicamente italiana. Il Battesimo di Cristo, altra opera fondamentale dell'artista, rivela la sua capacità di coniugare rigore compositivo e spiritualità, influenzando artisti successivi come Leonardo da Vinci e Verrocchio. La sua eredità artistica si manifesta non solo nelle innovazioni tecniche, ma anche nella capacità di creare un linguaggio pittorico che unisce razionalità matematica e profonda spiritualità.