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arte preistorica

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 L'arte preistorica
La preistoria, che significa "prima della storia", va dalla comparsa dell'uomo sulla
terra, 4,5 milioni di anni fa, all'

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arte preistorica (paleolitico,neolitico,età dei metalli)

 

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L'arte preistorica La preistoria, che significa "prima della storia", va dalla comparsa dell'uomo sulla terra, 4,5 milioni di anni fa, all'invenzione della scrittura, circa 5000⁰ anni fa, momento in cui si comincia a parlare di "Storia". I primi oggetti lavorati dall'uomo risalgono a meno di 2 milioni di anni fa quando ha inizio l'Età della pietra. Questo periodo di divide in: PALEOLITICO da 1.800.000 a 10.000 A.C. MESOLITICO da 8.000 a 6.000 a.C. NEOLITICO da 6.000 a 4.000 a.c ETÀ DEI METALLI da 4.000 a 500 a.c. (già oltre la preistoria) il paleolitico (1.800.000-10.000 a.C.) Dal greco palaiòs (vecchio) e lithos (pietra), il Paleolitico è l'età della pietra antica. Gli uomini vivono nelle caverne e si procurano il cibo cacciando e raccogliendo vegetali selvatici, chopper amigdala Realizzano degli utensili in pietra scheggiando un pezzo di selce con altre pietre più dure,Fabbricano così i chopper (usati come arma o per tagliare carni e raschiare pelli), In seguito le pietre verranno scheggiate su entrambi i lati realizzando l'amigdala (un'ascia a mano a forma di grossa mandoria, detta anche bifacciale), incidendovi poi dei segni geometrici per affermarne il possesso. È la prima produzione "artistica" dell'uomo. Le abitazioni non sono fisse poiché il cacciatore-raccoglitore è nomade. Gli uomini del Paleolitico abitano in caverne naturali come quelle di Pantàlica, in Sicilia ma soprattutto in ripari simili a tende. verso la fine...

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del Paleolitico nasce l'arte rupestre, con le prime figurazioni dipinte o incise su rocce. Si tratta di immagini di animali e uomini in movimento che servivano, probabilmente, come rito propiziatorio per la caccia oppure costituivano la narrazione di episodi reali. Le rappresentazioni sono abbastanza realistiche e, nonostante la forte Stilizzazione, si possono riconoscere ancora oggi gli animali raffigurati. Le immagini degli animali, ma anche di figure umane, sono il soggetto più frequente delle pitture rupestri. La funzione di queste rappresentazioni era probabilmente di tipo magico e propiziatorio: disegnare una scena di caccia avrebbe portato fortuna ai cacciatori. Ma nelle scene che coinvolgono solo gli animali è possibile che la funzione sia semplicemente artistica cioè quella di catturare attraverso il disegno e il colore la realtà circostante. La forma più elementare di pittura preistorica è costituita dalle impronte di mani ottenute premendo la mano immersa nel colore o tracciando il contorno con un dito intinto nel pigmento o, ancora,spruzzandolo con una cannuccia. Non si sa quale sia la funzione delle impronte (quasi sempre sinistre), ma certamente anche queste misteriose tracce parlano d'arte. secondo alcuni studiosi gran parte delle impronte apparterrebbe a delle donne perché anulare e indice hanno la stessa misura (negli uomini l’anulare è in media leggermente più lungo). COLORI E TECNICHE DI PITTURA NERO: ricavato dal carbone e dalla fuliggine ottenuti dalla combustione della legna MARRONE: Ottenuto da minerali ricchi di manganese, un metallo che tende a scurirsi se esposto all'aria ROSSO: realizzato con l'ocra rossa, una terra derivante dall'ematite, pietra ricca di ferro. GIALLO: realizzato con l'ocra gialla, una terra derivante dalla limonite. CON LE MANI: il colore veniva spalmato sulla parete con le dita dopo averlo mischiato con sostanze fluide come grasso, sangue animale, saliva o acqua, oppure si usava direttamente un pezzo di minerale strisciato sulla roccia. CON PENNELLI: il colore veniva distribuito sulla roccia usando ciuffi di pelliccia animale o rametti con la punta sfilacciata. BIANCO: Ottenuto dalle terre argillose macinate. CON LA BOCCA: tecnica usata soprattutto per dipingere le mani in negativo, consisteva nel mischiare in bocca il colore con la saliva e spruzzario direttamente sulla pietra. VENERE DI WILLENDORF Nel Paleolitico le figure umane sono molto rare: l'unica eccezione è costituita dalle figure di venere o grande madre. Non si tratta di rappresentazioni realistiche ma probabilmente di amuleti volutamente deformati per propiziare la fertilità femminile e, se sepolte nei campi, anche quella della terra (per questo motivo molte veneri sono a punta). sono alte 10-25 cm e realizzate in pietra, osso,avorio o steatite. una delle più note è la venere di Willendorf,scultura calcarea propiziatrice di fecondità nella quale gli attributi femminili sono accentuati in modo esagerato (steatopigica) mentre testa,piedi e braccia sono solo abbozzati. E stata trovata in Austria ed è conservata al museo di storia naturale di Vienna. Alta Solo 11 cm è databile tra 40.000 € 15.000 a.C. il neolitico (6.000-4.000 a.C.) Dopo un periodo di transizione detto Mesolitico gli uomini diventano stanziali e si dedicano ad allevamento e agricoltura favoriti anche dal clima mite subentrato dopo l'era glaciale. costruiscono i primi villaggi di capanne o palafitte (ne esistevano di diverse forme, circolari o rettangolari, spesso raggruppate nei primi villaggi, recintati da palizzate), imparano a levigare meglio le pietre, a fabbricare tessuti ed oggetti in ceramica. Nelle raffigurazioni si cominciano a rappresentare anche momenti della vita quotidiana. con la cessazione del nomadismo e il cambiamento delle attività umane, nell'arte rupestre si assiste ad una rappresentazione più schematica e alla raffigurazione di scene di vita quotidiana (lavoro dei campi, pascolo del bestiame) e di figure umane. La funzione non è solo naturalistica e propiziatoria ma anche simbolica, volta a trasmettere informazioni. descrivere avvenimenti e documentarli attraverso la semplificazione dei segni. Nel Neolitico viene inventata la ceramica. L'uomo realizza oggetti in argilla e li cuoce in forni scavati nel terreno. Questi oggetti sono decorati con motivi geometrici (triangoli, spirali, linee rette o ondulate). La decorazione avviene per impressione sull'argilla fresca con conchiglie o con le unghia o per incisione sul manufatto già cotto. La prima forma di lavorazione è quella della tecnica "a colombino" realizzata con un cordone di argilla arrotolato a formare il vaso. con la fine del Neolitico sorgono le prime costruzioni megalitiche non destinate all'abitazione ma al culto, alla sepoltura e all'osservazione astronomica. I megaliti più semplici sono i MENHIR (= pietra lunga), blocchi conficcati nel terreno per indicare un luogo sacro o una sepoltura. se ne trovano nelle isole britanniche, in Francia, ma anche in sardegna, Puglia e sicilia. per la collocazione di un menhir occorreva uno sforzo collettivo enorme. si ipotizza che il masso venisse fatto rotolare fino al posto desiderato dove veniva fatto scivolare in una profonda buca. con l'aiuto di corde e puntelli lo si portava in posizione verticale e si colmava la buca in modo che non potesse cadere. per le tombe collettive (o per indicare luoghi più sacri, o anche per compiere sacrifici) si realizzavano, invece, i DOLMEN (= pietre a tavola): due grandi blocchi di pietra conficcati nel terreno su cui si posava una lastra orizzontale come copertura. Questo sistema è detto TRILITICO Perché composto da tre pietre ed è il Sistema Statico più semplice da realizzare. Gran parte dei dolmen si trovano nel nord Europa, soprattutto in Gran Bretagna ma molti esempi si trovano anche in Italia, nel salento. Nel sistema trilitico i montanti (le due pietre verticali) non possono essere troppo distanziati tra loro, altrimenti l'architrave (la pietra orizzontale) dovrebbe essere troppo lungo e rischierebbe di spaccarsi: la pietra infatti, non è un materiale flessibile. È possibile distanziare i montanti (0 piedritti)solo utilizzando un architrave più spesso ma questo, avendo un peso molto maggiore, pone dei limiti tecnologici nel sollevamento dello stesso. Più dolmen e/o menhir disposti in cerchi concentrici (cioè uno dentro l'altro) Formano il cosiddetto CROMLECH. Si tratterebbe di luoghi sacri legati al culto del sole, l'astro regolatore dei cicli del giorno e della notte e di quelli stagionali. STONEHENGE Situato nella pianura di salisbury (Gran Bretagna) risale probabilmente al 2.600 a.c. ed è composto da due cerchi concentrici di monoliti (il cerchio esterno architravato di 30 m di diametro e quello interno di 23 m) e 5 triliti a ferro di cavallo al centro alti 10 m. un largo viale, orientato da nord a est conduce al complesso, all'inizio vi è un menhir chiamato "pietra del calcagno". Al centro del monumento vi era una pietra- altare adagiata al suolo lunga 5 m. Il complesso era probabilmente un'area sacra dedicata al sole, un calendario astronomico e un calendario delle stagioni legato alla fertilità della terra. HISTORY M:. IAM-WHA-057-.. IAM-WHA-057-0711 VAICIFOL ⒸWORLD HISTORY ARCHIVE/ANN RONAN COLLECTION IAM-WHA-057-0711-agefotostock All'alba del Solstizio d'estate (21 giugno) i raggi del sole illuminano la pietra d'altare seguendo esattamente il viale d'accesso tra i due monoliti. E' l'unico giorno dell'anno in cui avviene questo allineamento perfetto. L'eta' dei metalli (4.000-500 a.C.) Dopo l'età della pietra vengono scoperti e utilizzati i metalli: rame, bronzo (lega di rame e stagno) e per finire ferro (e oro). Per questo motivo si distinguono le età del rame, del bronzo e del ferro. vengono prodotti decine di nuovi utensili e accessori: dagli oggetti per la cura della persona agli attrezzi da lavoro. manufatti originali e sorprendentemente attuali! La scoperta di "pietre" che si sciolgono con il fuoco diede una svolta decisiva alla storia dell'uomo. Il primo metallo scoperto fu il rame, ma presto si rivela troppo debole, sciogliendolo con lo stagno si crea il bronzo, lega molto robusta usata fino alla scoperta del ferro, un metallo ancora più forte per utensili e armi. L'Età dei metalli segnò notevoli trasformazioni nelle strutture sociali ed economiche. Il commercio fu favorito dall'invenzione di due importanti strumenti: la ruota, inizialmente a disco pieno e senza raggi e, subito dopo, il carro trainato dai buoi o dai cavalli addomesticati. Gli scambi fra le popolazioni avvenivano quasi esclusivamente lungo i corsi d'acqua navigabili e sul mare, in quanto non esisteva ancora una rete di strade comode. La produzione artistica dell'età dei me talli e’ caratterizzata da una forte schematizzazione delle forme. ve ne sono femminili (con seni in forte rilievo) e maschili (con armi o attrezzi da lavoro) e forse segnalavano tombe o ricordavano degli antenati. Le Statue-Stele lunigianesi erano realizzate in arenaria, estratta dalle cave della zona e lavorata con strumenti di pietra: venivano scolpite raschiando la parte intorno alle zone che dovevano restare in rilievo e venivano poi infisse verticalmente nel terreno in aree particolarmente significative, a gruppi o singolarmente. Nell'ambito della ceramica viene inventato il tornio, uno strumento che permette di realizzare vasi perfettamente circolari e di spessore ridotto superando i difetti dati dalle tecniche precedenti. Molti vasi sono destinati al corredo funerario dei defunti: Vi si pongono cibi e bevande necessari all'alimentazione del defunto dopo la morte. DAI 1.500 A.C. Fino al 500 a.c. fiorisce in sardegna la civiltà nuragica, così chiamata dal "nuraghe", un'architettura megalitica tipica di questa regione. Si tratta di una torre-fortezza a forma di tronco di cono costruita con pietre a secco di dimensione decrescente. Intorno ai nuraghi (se ne contano circa 7.000) si svilupparono comunità di villaggi con capanne circolari abitate da contadini e pastori. Gli artigiani nuragici scolpivano piccole statuette in bronzo raffiguranti sacerdoti, guerrieri, arcieri, suonatori, pastori e contadini. probabilmente le statue venivano offerte agli dei. In alcuni casi erano rappresentati anche strumenti da lavoro, mezzi di trasporto o animali domestici. Le forme sono stilizzate e schematiche (ma talvolta molto realistiche) possiedono il carattere di forza già osservato nei nuraghi. Ne sono stati rinvenuti circa 400 ed arrivano a misurare anche 39 cm.

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del Paleolitico nasce l'arte rupestre, con le prime figurazioni dipinte o incise su rocce. Si tratta di immagini di animali e uomini in movimento che servivano, probabilmente, come rito propiziatorio per la caccia oppure costituivano la narrazione di episodi reali. Le rappresentazioni sono abbastanza realistiche e, nonostante la forte Stilizzazione, si possono riconoscere ancora oggi gli animali raffigurati. Le immagini degli animali, ma anche di figure umane, sono il soggetto più frequente delle pitture rupestri. La funzione di queste rappresentazioni era probabilmente di tipo magico e propiziatorio: disegnare una scena di caccia avrebbe portato fortuna ai cacciatori. Ma nelle scene che coinvolgono solo gli animali è possibile che la funzione sia semplicemente artistica cioè quella di catturare attraverso il disegno e il colore la realtà circostante. La forma più elementare di pittura preistorica è costituita dalle impronte di mani ottenute premendo la mano immersa nel colore o tracciando il contorno con un dito intinto nel pigmento o, ancora,spruzzandolo con una cannuccia. Non si sa quale sia la funzione delle impronte (quasi sempre sinistre), ma certamente anche queste misteriose tracce parlano d'arte. secondo alcuni studiosi gran parte delle impronte apparterrebbe a delle donne perché anulare e indice hanno la stessa misura (negli uomini l’anulare è in media leggermente più lungo). COLORI E TECNICHE DI PITTURA NERO: ricavato dal carbone e dalla fuliggine ottenuti dalla combustione della legna MARRONE: Ottenuto da minerali ricchi di manganese, un metallo che tende a scurirsi se esposto all'aria ROSSO: realizzato con l'ocra rossa, una terra derivante dall'ematite, pietra ricca di ferro. GIALLO: realizzato con l'ocra gialla, una terra derivante dalla limonite. 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Nel Neolitico viene inventata la ceramica. L'uomo realizza oggetti in argilla e li cuoce in forni scavati nel terreno. Questi oggetti sono decorati con motivi geometrici (triangoli, spirali, linee rette o ondulate). La decorazione avviene per impressione sull'argilla fresca con conchiglie o con le unghia o per incisione sul manufatto già cotto. La prima forma di lavorazione è quella della tecnica "a colombino" realizzata con un cordone di argilla arrotolato a formare il vaso. con la fine del Neolitico sorgono le prime costruzioni megalitiche non destinate all'abitazione ma al culto, alla sepoltura e all'osservazione astronomica. I megaliti più semplici sono i MENHIR (= pietra lunga), blocchi conficcati nel terreno per indicare un luogo sacro o una sepoltura. se ne trovano nelle isole britanniche, in Francia, ma anche in sardegna, Puglia e sicilia. per la collocazione di un menhir occorreva uno sforzo collettivo enorme. si ipotizza che il masso venisse fatto rotolare fino al posto desiderato dove veniva fatto scivolare in una profonda buca. con l'aiuto di corde e puntelli lo si portava in posizione verticale e si colmava la buca in modo che non potesse cadere. per le tombe collettive (o per indicare luoghi più sacri, o anche per compiere sacrifici) si realizzavano, invece, i DOLMEN (= pietre a tavola): due grandi blocchi di pietra conficcati nel terreno su cui si posava una lastra orizzontale come copertura. Questo sistema è detto TRILITICO Perché composto da tre pietre ed è il Sistema Statico più semplice da realizzare. Gran parte dei dolmen si trovano nel nord Europa, soprattutto in Gran Bretagna ma molti esempi si trovano anche in Italia, nel salento. Nel sistema trilitico i montanti (le due pietre verticali) non possono essere troppo distanziati tra loro, altrimenti l'architrave (la pietra orizzontale) dovrebbe essere troppo lungo e rischierebbe di spaccarsi: la pietra infatti, non è un materiale flessibile. È possibile distanziare i montanti (0 piedritti)solo utilizzando un architrave più spesso ma questo, avendo un peso molto maggiore, pone dei limiti tecnologici nel sollevamento dello stesso. Più dolmen e/o menhir disposti in cerchi concentrici (cioè uno dentro l'altro) Formano il cosiddetto CROMLECH. Si tratterebbe di luoghi sacri legati al culto del sole, l'astro regolatore dei cicli del giorno e della notte e di quelli stagionali. STONEHENGE Situato nella pianura di salisbury (Gran Bretagna) risale probabilmente al 2.600 a.c. ed è composto da due cerchi concentrici di monoliti (il cerchio esterno architravato di 30 m di diametro e quello interno di 23 m) e 5 triliti a ferro di cavallo al centro alti 10 m. un largo viale, orientato da nord a est conduce al complesso, all'inizio vi è un menhir chiamato "pietra del calcagno". Al centro del monumento vi era una pietra- altare adagiata al suolo lunga 5 m. Il complesso era probabilmente un'area sacra dedicata al sole, un calendario astronomico e un calendario delle stagioni legato alla fertilità della terra. HISTORY M:. IAM-WHA-057-.. IAM-WHA-057-0711 VAICIFOL ⒸWORLD HISTORY ARCHIVE/ANN RONAN COLLECTION IAM-WHA-057-0711-agefotostock All'alba del Solstizio d'estate (21 giugno) i raggi del sole illuminano la pietra d'altare seguendo esattamente il viale d'accesso tra i due monoliti. E' l'unico giorno dell'anno in cui avviene questo allineamento perfetto. L'eta' dei metalli (4.000-500 a.C.) Dopo l'età della pietra vengono scoperti e utilizzati i metalli: rame, bronzo (lega di rame e stagno) e per finire ferro (e oro). Per questo motivo si distinguono le età del rame, del bronzo e del ferro. vengono prodotti decine di nuovi utensili e accessori: dagli oggetti per la cura della persona agli attrezzi da lavoro. manufatti originali e sorprendentemente attuali! La scoperta di "pietre" che si sciolgono con il fuoco diede una svolta decisiva alla storia dell'uomo. Il primo metallo scoperto fu il rame, ma presto si rivela troppo debole, sciogliendolo con lo stagno si crea il bronzo, lega molto robusta usata fino alla scoperta del ferro, un metallo ancora più forte per utensili e armi. L'Età dei metalli segnò notevoli trasformazioni nelle strutture sociali ed economiche. Il commercio fu favorito dall'invenzione di due importanti strumenti: la ruota, inizialmente a disco pieno e senza raggi e, subito dopo, il carro trainato dai buoi o dai cavalli addomesticati. Gli scambi fra le popolazioni avvenivano quasi esclusivamente lungo i corsi d'acqua navigabili e sul mare, in quanto non esisteva ancora una rete di strade comode. La produzione artistica dell'età dei me talli e’ caratterizzata da una forte schematizzazione delle forme. ve ne sono femminili (con seni in forte rilievo) e maschili (con armi o attrezzi da lavoro) e forse segnalavano tombe o ricordavano degli antenati. Le Statue-Stele lunigianesi erano realizzate in arenaria, estratta dalle cave della zona e lavorata con strumenti di pietra: venivano scolpite raschiando la parte intorno alle zone che dovevano restare in rilievo e venivano poi infisse verticalmente nel terreno in aree particolarmente significative, a gruppi o singolarmente. 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In alcuni casi erano rappresentati anche strumenti da lavoro, mezzi di trasporto o animali domestici. Le forme sono stilizzate e schematiche (ma talvolta molto realistiche) possiedono il carattere di forza già osservato nei nuraghi. Ne sono stati rinvenuti circa 400 ed arrivano a misurare anche 39 cm.