La Repubblica romana antica rappresenta uno dei periodi più significativi della storia di Roma, iniziato nel 509 a.C. con la cacciata dell'ultimo re etrusco Tarquinio il Superbo.
Durante questo periodo, Roma sviluppò un sistema di governo complesso basato sulle magistrature romane, cariche pubbliche elettive che garantivano la gestione della cosa pubblica. Le magistrature romane si dividevano in maggiori e minori, con caratteristiche e poteri specifici. I magistrati più importanti erano i consoli, che detenevano il potere esecutivo e militare, seguiti dai pretori, censori, edili e questori. Ogni carica aveva una durata annuale e vigeva il principio della collegialità, secondo cui le decisioni dovevano essere prese in accordo tra più magistrati.
La fine della Repubblica romana e l'inizio dell'impero fu un processo graduale che si completò con l'ascesa al potere di Ottaviano Augusto. Il periodo della tarda Repubblica romana fu caratterizzato da intense lotte civili e riforme sociali. Secoli dopo, Roma vide nascere altre due importanti esperienze repubblicane: la Repubblica Romana del 1798, nata sotto l'influenza della Rivoluzione francese, e la Repubblica Romana del 1849, guidata dal triumvirato di Mazzini, Armellini e Saffi, che rappresentò un momento fondamentale del Risorgimento italiano. Queste esperienze, seppur brevi, hanno lasciato un'importante eredità negli ideali di libertà e democrazia. Il sistema delle magistrature e l'organizzazione politica della Repubblica romana antica hanno influenzato profondamente lo sviluppo delle istituzioni politiche occidentali, costituendo un modello di riferimento per molti stati moderni.