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anno dei quattro imperatori

anno dei quattro imperatori

 ANNO DEI QUATTRO
IMPERATORI
& ALTRO
Nel 68 d.C. Nerone si suicidò
fine dinastia giulio-claudia.
la scelta del successore scatenò una guerra

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fine dinastia giulio claudia dinastia flavia secolo d’oro galba otone, vitellio, vespasiano, traiano, tito, domiziano, nerva, antonino pio, marco aurelio, commodo, settimio severo, caracalla, elegabalo, alessandro severo

 

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Appunto

ANNO DEI QUATTRO IMPERATORI & ALTRO Nel 68 d.C. Nerone si suicidò fine dinastia giulio-claudia. la scelta del successore scatenò una guerra civile che portò al succedersi di 4 imperatori in un solo anno: il 69 d.C. è l'anno dei 4 imperatori. galba (anziano senatore che aveva messo in fuga nerone, sostenuto dal senato, ucciso dai pretoriani) otone (nobile, messo al trono dai pretoriani, subisce la rivolta di alcune legioni romane) vitellio (proclamato dalle legioni precedenti sconfigge le truppe di otone) tito flavio vespasiano (proclamato imperatore dalle legioni stanziate in giudea, poiché era un generale che stava combattendo la rivolta degli Ebrei), giunge in Italia sconfigge vitellio e si dichiara imperatore. inizio dinastia Flavia Vespasiano non aveva origini nobili. Questa vicenda dimostra come a Roma non esistessero più regole per la successione all'impero, e come non era necessario essere a Roma per diventare imperatore. L'unico mezzo occorrente era la forza delle armi e dell'esercito. VESPASIANO: 69 D.C. - 19 D.C. fa approvare la “lex de imperio vespasiani“ (legge dei poteri di vespasiano) nella quale riconosce il potere assoluto all'imperatore e ufficializza la successione dinastica. Si occupa inoltre del risanamento delle finanze pubbliche. Realizza molte opere pubbliche, tra cui l'Anfiteatro Flavio, meglio conosciuto come Colosseo. Alla morte lascia il potere al figlio, Tito. TITO: 79 D.C.- 81 D.C. Già durante il regno del padre, tito, si era distinto per la sua grande abilità nel reprimere la rivolta degli ebrei in Palestina. Un importante...

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episodio di questa guerra è la conquista e la distruzione di gerusalemme nel 70 d.C. Lui ordinò la distruzione del tempio di gerusalemme, l'edificio sacro per gli ebrei, del quale rimane solamente il muro del pianto. origine diaspora (dispersione del popolo ebraico). Tito affronta anche l'eruzione del Vesuvio che distrusse le città (es. pompei). Viene chiamato dai suoi contemporanei “delizia del genere umano“ per la sua saggezza e per il suo rispetto per il senato. Muore per una malattia improvvisa, a 42 anni. Il potere passa al fratello minore, Domiziano. DOMIZIANO: 81 D.C.- 96 D.C. Molto severo nel carattere e nella politica ma ottimo amministratore. Decide di costruire delle aree cuscinetto sui limiti dell'impero, lungo il fiume Reno e Danubio per proteggere dagli attacchi esteri. Assegna ai vari soldati i terreni per dare loro motivazione maggiore per combattere. Consolida il dominio romano in Gran Bretagna sotto comando del generale Agricola. Agricola è suocero dello storico Tacito, un personaggio vicino al senato che tratta nelle sue opere dall'impero di Augusto fino ai suoi tempi e considerato anticipatore del pacifismo. Scrive “Agricola" in onore del vittorioso generale, dově fa una riflessione sulla politica del tempo nella premessa dell'opera e rappresenta Domiziano negativamente: era un regime di terrore dove nessuno poteva fargli opposizione, il suo governo utilizzava delatori (spie) e inganni; "ci è stata tolta la possibilità di parlare e ascoltare" era un'epoca dove era richiesto il sonno della ragione. La morte di Agricola era accaduta sotto circostanze sospette e lui stava guadagnando sempre più potere, quindi Tacito ne sospetta Domiziano. Domiziano si fa chiamare “Dominus“ (signore) e "deus" (dio) equiparandosi ad una divinità. Nel 96 d.C. viene assassinato in un attentato organizzato dall'aristocrazia senatoria. Fine Dinastia Flavia. Tacito parla poi di come si sia ricominciato a respirare con il principato di Nerva “nunc demum redit animus". NERVA: 96 D.C.- 98 D.C. Imposto come imperatore dal Senato, era anziano e con una personalità da mediatore senza l'intento di accentrare su di sé i poteri. Aveva l'abilità di conciliare gli interessi del senato, dei pretoriani e del prefetto del pretorio. Si dimostra rispettoso del senato. Addotta come suo successore Traiano istituendo "l'adozione" come metodo di successione per oltre un secolo conferendo i poteri a chi ne ha le abilità ed è più meritevole e non solo a chi era il successore di una dinastia. Con lui inizia il “secolo d'oro". TRAIANO: 98 D.C.- 117 D.C. Provinciale della Spagna (le province hanno più potere), bravissimo generale e persona equilibrata tutti sono d'accordo sulla sua nomina. Concepisce il ruolo di imperatore come una magistratura nella quale lui serve lo stato(munus) e non come mezzo per accrescere i suoi benefici. Traiano, infatti, sistema le casse dello stato e costruisce opere pubbliche delle quali tutti hanno l'accesso: le "Thermae Traiani" sopra i resti della Domus Aurea di Nerone, un messaggio che dimostra la sua filantropia; bonifica terreni paludosi, amplia le istituzioni alimentari, che erano in favore ai bambini orfani, fondate da Nerva finanziandole con gli interessi dei prestiti ai piccoli proprietari terrieri; tuttavia, abbassa gli interessi dei finanziamenti per dar loro modo di fronteggiare la concorrenza estera. Sotto Traiano l'impero raggiunse la massima estensione territoriale. Possiamo notare una progressiva romanizzazione delle provincie: si porta ovunque la cultura romana come una sorta di globalizzazione, tutt'oggi si parlano lingue neolatine nei territori dove si sono affermati i romani. Grazie al fatto che traiano è un provinciale capisce quali sono i problemi e i bisogni delle province, avendo una prospettiva più ampia e grazie al fatto che è generale è rispettato dai pretoriani e dall'esercito. Gli viene attribuito il titolo di optimus princeps, e agli imperatori successivi viene augurato: “felicio augusto, melior traiano" Nella politica estera ricordiamo la conquista della Dacia (attuale romania) in due campagne: 101-102 & 105-106, insiste poiché la Dacia era ricca di miniere d'oro: si stima che il suo bottino era pari a cinque milioni di libbre d'oro, il doppio in argento e mezzo milione di prigionieri; conquista successivamente anche l'arabia nord- occidentale e avvia una rivolta contro i parti che viene abbandonata a seguito della sua morte nel 117 ANTONINO PIO: 138 D.C.-161 D.C. è stato adottato come successore da Adriano, governa con rispetto e moderazione e si limita a difendere i confini. Prende provvedimenti per tutelare gli schiavi e così a causa della sua tolleranza prende il soprannome di Pio. Prima di morire indica suo figlio come successore. MARCO AURELIO: 161 D.C.-180 D.C. Filosofo, aderì allo stoicismo, i suoi ideali puntavano sulla pace. Ma fu costretto ad affrontare diverse campagne militari a causa della difficoltà del periodo per difendere i confini dai parti a est e dalle tribù germaniche (quadi e marcomanni) a nord. Con lui finisce il secolo d'oro dell'impero. Introduce una diarchia associando il potere al suo fratello adottivo Lucio Vero. In quel periodo erano presenti poi molte epidemie favorite anche dal movimento dell'esercito, infatti Marco Aurelio muore stroncato dalla peste nel 180. COMMODO: 180 D.C.-192 D.C. Marco Aurelio associa il potere a suo figlio interrompendo il principio dell'adozione. La scelta di Commodo si rivela inadeguata: aveva un comportamento da tiranno, era squilibrato e ossessionato dal culto della sua persona (come nerone). Si raffigura con una clava e la pelle di leone associando la sua figura ad Ercole. Si limita nel suo potere a cercare il consenso della plebe e dei militari distribuendo loro alimenti e donazioni. Fu ucciso in una congiura nel 192. Damnatum Memoriae SETTIMIO SEVERO: 193 D.C.-211 D.C. Dopo la morte di Commodo si scatena una guerra civile dalla quale emerge vincitore il generale, Settimio Severo che sale al potere grazie alla forza delle legioni. Con lui ha inizio la dinastia dei Severi. Durante il suo impero effettua molte riforme per l'esercito: aumenta la paga dei soldati permette alle famiglie dei legionari di avvicinarsi agli accampamenti -i nuovi soldati vennero scelti tra i provinciali -premia loro in base al merito -gli concede terreni agricoli nelle regioni che dovevano controllare consente ai soldati di sposarsi durante il servizio Scioglie la guardia pretoriana. Settimio vuole porre fine allo strapotere dei pretoriani, vuole rafforzare l'esercito e indebolire l'aristocrazia senatoria. In punto di morte Settimio dice ai suoi figli (Caracalla e Geta) "non siate in disaccordo, curatevi dell'esercito e non pensate al resto" CARACALLA: 211 D.C.-217 D.C. Uccise il fratello Geta per assicurarsi il controllo esclusivo dell'impero. Estende la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell'impero con l'Editto di Caraccalla (o costituzione antoniana) probabilmente per tassare tutti alla stessa maniera, tuttavia la cittadinanza non è più un munus come in passato, non è più destinata ad una cerchia ristretta, non è più un premio che bisogna guadagnarselo e così perde il suo valore. egli si definiva monarca e si può vedere il passaggio del cittadino in un suddito, infatti si definiva superiore: "alla monarchia di zeus deve corrispondere una monarchia fra gli uomini" Venne ucciso in una congiura organizzata dal prefetto del pretorio Macrino nel 217. ELAGABALO: 218 D.C.-222 D.C. Macrino cercò di assumere la carica imperiale ma si contrò con l'opposizione dell'esercito che proclamò Vario Avito, che si faceva chiamare elagabalo. Elagabalo era un ragazzino manovrato dalle donne della sua famiglia, sacerdote del dio sole, era eccessivo e richiedeva di essere trattato come un sovrano assoluto orientale. Viene assassinato dai pretoriani nel 222. ALESSANDRO SEVERO: 222 D.C.-235 D.C. Bilancia ciò che ha lasciato Elagabalo(suo cugino), cerca di fare pace nei confini e riduce le spese militari, facendosi odiare dall'esercito e si dimostra incerto nel condurre la campagna contro la tribù germanica degli Alamanni. I soldati lo assassinano nel 235.

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fine dinastia giulio claudia dinastia flavia secolo d’oro galba otone, vitellio, vespasiano, traiano, tito, domiziano, nerva, antonino pio, marco aurelio, commodo, settimio severo, caracalla, elegabalo, alessandro severo

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episodio di questa guerra è la conquista e la distruzione di gerusalemme nel 70 d.C. Lui ordinò la distruzione del tempio di gerusalemme, l'edificio sacro per gli ebrei, del quale rimane solamente il muro del pianto. origine diaspora (dispersione del popolo ebraico). Tito affronta anche l'eruzione del Vesuvio che distrusse le città (es. pompei). Viene chiamato dai suoi contemporanei “delizia del genere umano“ per la sua saggezza e per il suo rispetto per il senato. Muore per una malattia improvvisa, a 42 anni. Il potere passa al fratello minore, Domiziano. DOMIZIANO: 81 D.C.- 96 D.C. Molto severo nel carattere e nella politica ma ottimo amministratore. Decide di costruire delle aree cuscinetto sui limiti dell'impero, lungo il fiume Reno e Danubio per proteggere dagli attacchi esteri. Assegna ai vari soldati i terreni per dare loro motivazione maggiore per combattere. Consolida il dominio romano in Gran Bretagna sotto comando del generale Agricola. Agricola è suocero dello storico Tacito, un personaggio vicino al senato che tratta nelle sue opere dall'impero di Augusto fino ai suoi tempi e considerato anticipatore del pacifismo. Scrive “Agricola" in onore del vittorioso generale, dově fa una riflessione sulla politica del tempo nella premessa dell'opera e rappresenta Domiziano negativamente: era un regime di terrore dove nessuno poteva fargli opposizione, il suo governo utilizzava delatori (spie) e inganni; "ci è stata tolta la possibilità di parlare e ascoltare" era un'epoca dove era richiesto il sonno della ragione. La morte di Agricola era accaduta sotto circostanze sospette e lui stava guadagnando sempre più potere, quindi Tacito ne sospetta Domiziano. Domiziano si fa chiamare “Dominus“ (signore) e "deus" (dio) equiparandosi ad una divinità. Nel 96 d.C. viene assassinato in un attentato organizzato dall'aristocrazia senatoria. Fine Dinastia Flavia. Tacito parla poi di come si sia ricominciato a respirare con il principato di Nerva “nunc demum redit animus". NERVA: 96 D.C.- 98 D.C. Imposto come imperatore dal Senato, era anziano e con una personalità da mediatore senza l'intento di accentrare su di sé i poteri. Aveva l'abilità di conciliare gli interessi del senato, dei pretoriani e del prefetto del pretorio. Si dimostra rispettoso del senato. Addotta come suo successore Traiano istituendo "l'adozione" come metodo di successione per oltre un secolo conferendo i poteri a chi ne ha le abilità ed è più meritevole e non solo a chi era il successore di una dinastia. Con lui inizia il “secolo d'oro". TRAIANO: 98 D.C.- 117 D.C. Provinciale della Spagna (le province hanno più potere), bravissimo generale e persona equilibrata tutti sono d'accordo sulla sua nomina. Concepisce il ruolo di imperatore come una magistratura nella quale lui serve lo stato(munus) e non come mezzo per accrescere i suoi benefici. Traiano, infatti, sistema le casse dello stato e costruisce opere pubbliche delle quali tutti hanno l'accesso: le "Thermae Traiani" sopra i resti della Domus Aurea di Nerone, un messaggio che dimostra la sua filantropia; bonifica terreni paludosi, amplia le istituzioni alimentari, che erano in favore ai bambini orfani, fondate da Nerva finanziandole con gli interessi dei prestiti ai piccoli proprietari terrieri; tuttavia, abbassa gli interessi dei finanziamenti per dar loro modo di fronteggiare la concorrenza estera. Sotto Traiano l'impero raggiunse la massima estensione territoriale. Possiamo notare una progressiva romanizzazione delle provincie: si porta ovunque la cultura romana come una sorta di globalizzazione, tutt'oggi si parlano lingue neolatine nei territori dove si sono affermati i romani. Grazie al fatto che traiano è un provinciale capisce quali sono i problemi e i bisogni delle province, avendo una prospettiva più ampia e grazie al fatto che è generale è rispettato dai pretoriani e dall'esercito. Gli viene attribuito il titolo di optimus princeps, e agli imperatori successivi viene augurato: “felicio augusto, melior traiano" Nella politica estera ricordiamo la conquista della Dacia (attuale romania) in due campagne: 101-102 & 105-106, insiste poiché la Dacia era ricca di miniere d'oro: si stima che il suo bottino era pari a cinque milioni di libbre d'oro, il doppio in argento e mezzo milione di prigionieri; conquista successivamente anche l'arabia nord- occidentale e avvia una rivolta contro i parti che viene abbandonata a seguito della sua morte nel 117 ANTONINO PIO: 138 D.C.-161 D.C. è stato adottato come successore da Adriano, governa con rispetto e moderazione e si limita a difendere i confini. Prende provvedimenti per tutelare gli schiavi e così a causa della sua tolleranza prende il soprannome di Pio. Prima di morire indica suo figlio come successore. MARCO AURELIO: 161 D.C.-180 D.C. Filosofo, aderì allo stoicismo, i suoi ideali puntavano sulla pace. Ma fu costretto ad affrontare diverse campagne militari a causa della difficoltà del periodo per difendere i confini dai parti a est e dalle tribù germaniche (quadi e marcomanni) a nord. Con lui finisce il secolo d'oro dell'impero. Introduce una diarchia associando il potere al suo fratello adottivo Lucio Vero. In quel periodo erano presenti poi molte epidemie favorite anche dal movimento dell'esercito, infatti Marco Aurelio muore stroncato dalla peste nel 180. COMMODO: 180 D.C.-192 D.C. Marco Aurelio associa il potere a suo figlio interrompendo il principio dell'adozione. La scelta di Commodo si rivela inadeguata: aveva un comportamento da tiranno, era squilibrato e ossessionato dal culto della sua persona (come nerone). Si raffigura con una clava e la pelle di leone associando la sua figura ad Ercole. Si limita nel suo potere a cercare il consenso della plebe e dei militari distribuendo loro alimenti e donazioni. Fu ucciso in una congiura nel 192. Damnatum Memoriae SETTIMIO SEVERO: 193 D.C.-211 D.C. Dopo la morte di Commodo si scatena una guerra civile dalla quale emerge vincitore il generale, Settimio Severo che sale al potere grazie alla forza delle legioni. Con lui ha inizio la dinastia dei Severi. Durante il suo impero effettua molte riforme per l'esercito: aumenta la paga dei soldati permette alle famiglie dei legionari di avvicinarsi agli accampamenti -i nuovi soldati vennero scelti tra i provinciali -premia loro in base al merito -gli concede terreni agricoli nelle regioni che dovevano controllare consente ai soldati di sposarsi durante il servizio Scioglie la guardia pretoriana. Settimio vuole porre fine allo strapotere dei pretoriani, vuole rafforzare l'esercito e indebolire l'aristocrazia senatoria. In punto di morte Settimio dice ai suoi figli (Caracalla e Geta) "non siate in disaccordo, curatevi dell'esercito e non pensate al resto" CARACALLA: 211 D.C.-217 D.C. Uccise il fratello Geta per assicurarsi il controllo esclusivo dell'impero. Estende la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell'impero con l'Editto di Caraccalla (o costituzione antoniana) probabilmente per tassare tutti alla stessa maniera, tuttavia la cittadinanza non è più un munus come in passato, non è più destinata ad una cerchia ristretta, non è più un premio che bisogna guadagnarselo e così perde il suo valore. egli si definiva monarca e si può vedere il passaggio del cittadino in un suddito, infatti si definiva superiore: "alla monarchia di zeus deve corrispondere una monarchia fra gli uomini" Venne ucciso in una congiura organizzata dal prefetto del pretorio Macrino nel 217. ELAGABALO: 218 D.C.-222 D.C. Macrino cercò di assumere la carica imperiale ma si contrò con l'opposizione dell'esercito che proclamò Vario Avito, che si faceva chiamare elagabalo. Elagabalo era un ragazzino manovrato dalle donne della sua famiglia, sacerdote del dio sole, era eccessivo e richiedeva di essere trattato come un sovrano assoluto orientale. Viene assassinato dai pretoriani nel 222. ALESSANDRO SEVERO: 222 D.C.-235 D.C. Bilancia ciò che ha lasciato Elagabalo(suo cugino), cerca di fare pace nei confini e riduce le spese militari, facendosi odiare dall'esercito e si dimostra incerto nel condurre la campagna contro la tribù germanica degli Alamanni. I soldati lo assassinano nel 235.