Tacito è uno dei più importanti storici dell'antica Roma, le cui opere forniscono un'insostituibile testimonianza del periodo imperiale romano.
Tacito nacque intorno al 55-58 d.C. e la sua carriera politica fu favorita dall'imperatore Vespasiano. Tra le sue opere principali troviamo l'Agricola, biografia dedicata al suocero Gnaeus Iulius Agricola, generale romano che conquistò la Britannia, e la Germania (De origine et situ Germanorum), un trattato etnografico sui popoli germanici. Le sue opere storiche maggiori sono le Historiae, che narrano gli eventi dal 69 al 96 d.C., e gli Annales, che coprono il periodo da Tiberio a Nerone.
Il metodo storiografico di Tacito si distingue per il suo approccio critico e la profonda analisi psicologica dei personaggi. La sua visione della storia è caratterizzata da un forte pessimismo sulla natura umana e sul potere corruttore dell'autorità. Celebre è la frase "Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant" (Dove fanno il deserto, lo chiamano pace), che critica la politica imperialistica romana. La battaglia del Monte Graupio rappresenta uno dei momenti più significativi narrati nell'Agricola, dove descrive lo scontro decisivo tra Romani e Britanni. Il suo stile letterario, caratterizzato da concisione ed efficacia espressiva, ha influenzato profondamente la storiografia successiva. La data della sua morte non è certa, ma si colloca probabilmente intorno al 120 d.C.