I personaggi principali della Pharsalia
Nella Pharsalia di Lucano, tre figure emergono come centrali nella narrazione della guerra civile romana: Cesare, Pompeo e Catone. Ciascuno di essi è caratterizzato in modo peculiare, riflettendo la visione dell'autore sugli eventi storici e sui valori morali in gioco.
Cesare è presentato come un personaggio negativo, definito "tiranno" (tyrannus) e paragonato a un fulmine (fulmen) per la sua impetuosità e distruttività. È una presenza costante nell'opera, assente solo nel libro VIII. Lucano lo dipinge come un uomo spietato e senza scrupoli, mosso unicamente dalla ricerca della fama personale.
Highlight: La caratterizzazione di Cesare come tyrannus riflette la critica di Lucano al potere imperiale e la sua nostalgia per l'età repubblicana.
Pompeo, al contrario, è rappresentato come una "vecchia quercia", simbolo di stabilità ma privo dello slancio vitalistico necessario a un vero eroe epico. Pur essendo portatore di valori positivi, simili a quelli incarnati da Enea nell'Eneide, Pompeo appare come una figura indebolita e destinata alla sconfitta.
Catone l'Uticense emerge come il personaggio moralmente più elevato. Definito sapiens (saggio), è il difensore della libertà repubblicana, tanto da rivendicarla con il suo suicidio a Utica. Lucano lo presenta come un exemplum libertatis, un modello di virtù civica e morale.
Quote: Catone è descritto come "libertatis exemplum", incarnazione dell'ideale di libertà repubblicana cara a Lucano.
La complessità di questi personaggi riflette l'approccio innovativo di Lucano all'epica storica, dove gli eroi tradizionali lasciano il posto a figure più sfaccettate e problematiche, in linea con la visione critica dell'autore sulla storia romana e sul potere imperiale.