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Ugo Foscolo

18/9/2022

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Uge Foscele
La Vita
nasce a Zante 11 6 febbraio 1778, il padre è italiano e la madre è greca.
trascorre l'infanzia nel paesaggio selvatico m

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Uge Foscele La Vita nasce a Zante 11 6 febbraio 1778, il padre è italiano e la madre è greca. trascorre l'infanzia nel paesaggio selvatico mediterranes, in seguito fonte di nostalgia. a 10 anni si trasferisce a Venezia dove studia i classici greci, latini ed Italiani. frequenta numerose donne di cui spesso scrive. Si unisce alle idee della rivoluzione francese e al neonazionalismo; scrive l'ode "A Bonaparte liberatore" per incitario a liberare l'Italia. Foscolo fugge a Milano dopo il trattato di Campoformio. 1801, muore il fratello Giovanni. Inoltre avvia la sua produzione letteraria: 1802, le Ultime lettere di Jacopo Ortis: 1803, i Dodici sonetti; 1807, Dei Sepolcri. si esilia volontariamente in Inghilterra dove è ben accolto dai suoi ammirator (per i Sepolcri e per non essersi piegato a Napoleone). la sua vita lussuosa ei suoi scatti d'ira gli procurano una vita ostile. Spende molti soldi ed è costretto a lavorare duramente per pagare i debiti; inoltre spesso gira sotto falso nome. muore di idropisia 11 10 settembre 1827. le sue spoglie sono trasportate a Firenze nel 1871, dove scrisse di voler riposare. Le ultime Lettere di Јасере Jacope ortis La vicenda è un romanzo epistolare ovvero costituito da lettere. il protagonista, Jacopo, invia delle lettere al suo amico Lorenzo Alderani che dopo la morte le pubblica. il periodo è compreso tra ottobre 1797 (trattato...

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Didascalia alternativa:

di Campoformio) e marzo 1799 (suicidio di Jacopo). Il romanzo è diviso in 2 parti. 1) Jacopo, disperato per il trattato di Campoformio, lascia Venezia e si reca sui Colli Euganei. È in esilio perché è patriota vicercato dagli Austriaci. Qui incontra Teresa di cui si innamora, lei però è promessa sposa al ricco borghese Odoardo. Anche la ragazza si innamora di Jacopo, ma non può disobbedire al colere del padre. Jacopo si allontana. 2) Jacopo si reca a Firenze nella chiesa di Santa Croce per rendere omaggio ai grandi Italiani del passato (Galilei, Macchia velli, Michelangelo). Si sposta poi a Ventimiglia, contemplando la natura selvaggia e viflettendo sul destino dell'uomo sempre in lotta per il dominio. Torna sui Colli Euganei per rivedere Teresa ormai sposata. A causa dei suoi fallimenti politici e amorosi, si suicida pugnalandori al core. L'opera è ispirata da "I Dolori del giovane Werther" di Goethe, con wi condivide il tema del suicidio. l'opera di Foscolo è però caratterizzata da: elementi autobiografici, come lettere realmente indivizzate a donne, il tradimento delle aspettative di libertà e di giustizia, i numerosi viaggi e l'amore per Teresa Pickler (moglie di Vincenzo Monti). Centralita del motivo politico visione della vita, soprattutto il pessimismo legato al sensismo e al materialismo, due correnti che confutano la metafisica. Il protagonista cerca di contrastarli con valori positivi ma illusoni. La delusione politica È la prima lettera, fornisce l'incipit del romanzo e i grandi temi. "1 Sacrificio della patvia... tutto è perduto" è riferito al trattato di Campoformio, che anche Ortis soffre come Foscolo. " noi stessi Italiani ci laviamo le mani nel sangue degl'Italiani" indica il tema della guerra civile, molto presente durante il Risorgimento (i reazionari nemici dei patrioti). Il mio nome è nella lista di proscrizione" è riferito agli elenchi dei nemici da perseguitare (risalenti alla prima guerra civile). "le mie ossa posevanno su la terra de' miei padn" ovvero il volere di Ortis di essere seppellito in quella terra (tipico di Foscolo). "Il mio nome..." indica la speranza di sopravvivere nella memoria dei propri cari lo stile è enfatico ed elevato, composto da frasi brevi e lapidarie: di connotazione sacra tipica del Romanticismo. La divina fanciulla Jacopo ha il primo incontro con Teresa, intriso di sentimenti tumultuosi (prevomantico). 11 protagonista è folgorato dalla bellezza e dalla grazia della ragazza. "la trovai seduta miniando il proprio vitratto", la divina fanciulla è occupata con un'attività artistica. La scena successiva è di espressione sensibile, durante il breve dialogo tra Teresa e sua Sorella Isabellina: Crea intimità nell'atmosfera. Arriva il Signor T, padre di Teresa, è un gentiluomo veneto e amico di Lorenzo Alderani. Spiega a Jacopo la situazione familiare. Teresa è promessa sposa a Odoardo e la madre, Contraria lascia la famiglia ("eccoci tutti") Alla fine Jacopo si riferisce alle illusioni quando spiega dell'improvvisa consolazione dopo aver Conosciuto Teresa. La teoria dele ilusioni la lettera inizia con il bacio tra Jacopo e Teresa: Il protagonista ha l'animo trasformato. lo stato d'animo si proietta anche sul paesaggio circostante che appare più bello. l'amore porta a una rigenerazione totale, genera le arti e la "sacva poesia", che sprona gli animi a compiere altissime imprese. Amore infonde pietà (compassione) che feconda la vita. Jacopo si sente talmente bene che gli sembra di trovarsi immerso in una natura mitica (con influenze neoclassiche, della Grecia antica): è un paradiso greco perduto, popolato da ninfe e Naiadi. [infanzia greca + amore per la poesia antica = paradiso greco] le Illusioni sono un tema tipico dei filosofi illuministi, che indicano le passioni come elfimere; per Foscolo invece queste "illusioni" sono una consolazione ai dolori della vita. indica beati gli antichi Greci perché credevano reali il bello eil vero. Le edi e i senetti 1803, Foscolo pubblica a Milano la raccolta delle "Poesie", che comprende 2 odi e 12 sonetti; è una raccolta breve dei miglioni testi dell'autore. Il Sonetto è una forma metrica, quella usata da Foscolo è di modello petrarchesco. il Canzoniere ha 366 testi, come il numero dei giorni dell'anno; Foscolo invece include 12 terti, come i mesi. • nei primi 6 testi il tema è quello dello "Spirito guerrier", ovvero il contrasto di Foscolo con il proprio tempo • il centro è il sonetto autoritratto "Solcata ho la fronte" gli ultimi temi sono quelli della patria perduta, dei luoghi amati, della morte del fratello e del valore consolatorio della poesia ALLa sera Forse è perché tu, o sera, sei l'immagine (l'immago) della morte (della fatal quiete) scendi su di me (vieni a me) in modo così gradito (sì cara). Sia (E) quando ti accompagnano (ti corteggian) allegre (liete) le nuvole (nubi) estive e i venti primaverili (zeffiri) che rasserenano il cielo (sereni) sia (e) quando dal cielo nevoso (dal nevoso aere) porti (meni) notti (tenebre) lunghe e inquietanti (inquiete). Sempre io ti chiedo di scendere (sempre scendi invocata), (e) e occupi dolcemente (soavemente tieni) le vir (vie) più segrete (secrete) del mio cuore (cor). Mi fai vagare (vagar) con i pensieri sui passi (su l'orme) che conducono (che vanno) alla morte (al nulla eterno); e intanto (e intanto) si allontana velocemente da me (fugge) questo periodo (tempo) sciagurato (reo) e con lui si allontanano anche (e van con lui) l'insieme (le torme) delle preoccupazioni (delle cure) per le quali (onde) esso (egli) si consuma (si strugge) insieme a me (meco); e mentre io contemplo (guardo) la tua (sott. della sera), trova pace (dorme) anche quell'animo battagliero (spirto guerrier) che ruggisce dentro di me (ch'entro me rugge). 2 quartine: ABAB, ABAB (rima alternata), descrivono la sera e lo stato d'animo del poeta sia dopo una bella giornata estiva, sia le tenebre di una giornata invernale. 2 terzine. Coc, DCD (rima incatenata), Spiegano l'amore per la sera; qui si trova il tema principale ovvero la celebrazione della morte (il nulla eterno). il "hulla eterno" & il concetto ripreso dal poeta latino Lucrezio che nel "De rerum natura" invita gli uomini a non preoccuparsi della morte in quanto è soltanto la disgregazione del corpo, dopo c'è il mulla owers assenza di gioia e di dolore. è un messaggio per diffondere sevenità e per liber are l'como dalla superstizione e dalla paura. infatti per Foscolo il nulla eterno & la cessazione dei dolori e quindi un luogo di quiete contrapposto al tormento della storia. Sorge dunque la tematica dello scontro dell'eroe generoso con la realtà stavica negativa: l'unica soluzione per uscirne & la morte. I'"evoe" romantico vuole l'Italia unita, mentre Napoleone la divide, quindi è tormentato in Una giornata, la seva è il momento di tranquillità (di pausa). A Zacinto Non toccherò mai più le rive scare (sacre sponde) dove il mio corpo di fanciullo stette in una culla (giacque), o Zacinto mia, che ti specchi sulle acque (nell'onde) del mar Ionio (greco mar), dove nacque personificazione la dea Venere, la quale rendeva (fea) quelle isole feconde (feconde) con il suo primo sorriso (primo sorriso), ragione per cui (onde) non poté fare a meno di descrivere (non tacque) le nuvole candide (limpide nubi) e i verdi rami (fronde) di quell'isola, tramite la sua famosa poesia (l'inclito verso) Omero (di colui) il quale raccontò quei viaggi per mare imposti dal Fato (che l'acque cantò fatali) e l'esilio errante (ed il diverso esilio) grazie ai quali (per cui) reso bello (bello) dalla fama e dalle sventure, Ulisse tornò (baciò) alla sua pietrosa Itaca (petrosa Itaca) Invece tu Zacinto (Tu), o mia terra di origine (o materna mia terra); non potrai avere altro che la poesia (il canto) di me (del figlio), infatti il destino (il fato) ha imposto (prescrisse) una sepoltura non onorata dalle lacrime (illacrimata sepoltura) 2 quartine: ABAB, ABAB (rima alternata) 2 terzine: CDE, CED (rima invertita) 2 quartine + 1 terzina: 1º periodo, legato con enjambement e termina con un punto. Ultima terzina: 2° periodo, termina con un punto. il tema dell'esilio si trova all'inizio e poi alla fine: Si crea una struttura circolare Foscolo riprende l'amore per la cultura classica greca: rivolgendosi a Zacinto e con i viferimenti a Venere e all'esilio di Ulisse. al contrario di Ulisse, Foscolo non tornera in patria: il ritorno dell'eroe è tipicamente classico. mentre il non vitorno è tipicamente romantico. importante è il tema dell'acqua che è datrice di vita quindi figura materna: ·la sepoltura in terra straniera è privazione di vita (illacrim ata) Compare in altri termini come ande, mar, acque. In merte al fratele Giovanni Un giorno se io non dovrò fuggire sempre da un popolo all'altro (di gente in gente) mi vedrai seduto accanto alla tua tomba (pietra), o caro fratello, piangendo (gemendo) la tua giovinezza (il fior de' tuoi gentili anni) troncata dalla morte (caduto). Nostra madre, ora può soltanto (or sol), trascinando (traendo) la sua vecchiaia (suo di' tardo), parlare di me con le tue ceneri silenziose (col tuo cenere muto) ma io tendo a voi le mie mani (palme) vuote (deluse); e solo da lontano (da lunge) saluto la mia casa (i miei tetti). sineddote Sento il destino (Numi) ostile (avversi) e le preoccupazioni interiori (secrete cure) che sconvolsero (furon tempesta) la tua vita (al viver tuo) e chiedo anch'io (sottinteso: di raggiungere) la pace (quiete) della morte (nel tuo porto) Soltanto questo desiderio tra tutte le speranze (di tanta speme) oggi mi rimane (resta): popoli stranieri (Straniere genti) restituite almeno (rendete) il mio corpo (almen l'ossa mia) quando morirò (allora) tra le braccia (al petto) di mia madre addolorata (mesta) 2 quartine: ABAB, ABAB (rima alternata) 2 terzine: CDC, DCD (rima incatenata) il fratello Giovanni si è totto la vita a Venezia nel 1801 dopo false accuse, per difendere il Svo onore da ufficiale di artiglieria. il primo tema è quello dell'esilio: è la lontananza, la solitudine e la sconfitta che prova il poeta. È un vagare senza meta, tipico dell' inquietudine della sensibilita romantica (e il mito di Tasso) in opposizione c'è la figura della madre che rappresenta l'immagine della famiglia: sulla tomba del figlio piange la morte e gli racconta del fratello in esilio. il dolore materno diventa anello di unione familiare divisa e frustrata. Foscolo celebra la funzione della tomba, la quale permette di ricostruire un legame affettivo con il fratello e con la madre: il poeta tende le mani in segno di abbraccio ideale. infine c'è la speranza di tornare in patria dopo la morte, è una profezia personale. Dei sepelcri nel 1806 l'editto di Saint-Cloud imponeva la dislocazione dei cimiteri fuori dai centri urbani e l'anonimato delle tombe: parte del popolo ne è contraria tra Wi Foscolo e Ippolito Pindemonte. Quest'ultimo è cattolico e scrive"I cimiteri", un poemetto dove esprime il suo dissenso: sostiene che la moderna filosofia induce ad ignorare il culto dei defunti. Anche Foscolo risente il tema perché ricco di richiami classici e molto vicino alla sua sensibilita": Scrive una lettera, in risposta a Pindemonte, composta da 295 ende casillabi sciolti, pubblicata a Brescia nel 1807 con il nome "Dei sepolcn! [Epigrafe] Siano sacri i diritti degli Dei Mani E' una citazione (Cicerone, De Legibus II, v.9) da una legge latina dell'antichissima legge delle Dodici tavole. Gli dei Mani erano le anime dei defunti. L'epigrafe è funzionale al testo per commentarlo e metterne in rilievo il significato. culto de morh+ tento civico (richiamo al claftico) [Dedica] La dedica è per l'amico Ippolito Pindemonte, poeta illustre dell'epoca traduttore in versi dell'Odissea di Omero. Pindemonte è il destinatario del testo in forma di epistola ed a lui Foscolo più volte si rivolge nel corso dell'opera. 2 domande retoriche Il sonno eterno (della morte) è forse meno doloroso (duro) nei cimiteri (all'ombra de' cipressi - perifrasi) e dentro le tombe (l'urne-metonimia) consolate dal pianto [dei propri cari]? Quando (ove- quando) il sole per me (per me) non farà più crescere sulla (alla) terra questa bella popolazione di piante (bella d'erbe famiglia) e di animali. [6] e quando, davanti (innanzi) a me, non danzeranno più le ore future attraenti (vaghe) di belle promesse (lusinghe), né sentirò più la tua poesia (il verso), dolce amico (apostrofe - si riferisce a Pindemonte), né il ritmo malinconico (mesta) che la anima (governa), né parlerà più al mio cuore, [16] E proprio (ben) vero, Pindemonte! (apostrofe) Anche la speranza (speme- latinismo personificazione), ultima dea (riferimento al detto Spes ultima dea, speranza ultimo appiglio per gli uomini), abbandona (fugge) le tombe (i sepolcri), e l'oblio avvolge (involve) tutte le cose nella sua oscurità (notte); e un'operosa forza le trasforma continuamente (le affatica) di movimento in movimento (di moto in moto); [21] e il tempo tramuta (traveste) sia (e...e) l'uomo, sia le sue tombe, sia i suoi resti (estreme sembianze), sia tutto ciò che rimane (reliquie) della terra e del cielo. Ma perché l'uomo (il mortale) si dovrebbe privare (invidierà) prima del tempo dell'illusione che [una volta] morto (spento), lo trattiene (lo sofferma) ancora (pur) sulle soglie (al limitar) dell'oltretomba (di Dite - latinismo)? [26] Egli (ei) non vive, forse, anche sottoterra, quando l'attrattiva (armonia) della vita (giorno) gli sarà impercettibile (muta), se potrà risvegliarla (destarla- si riferisce all'illusione), attraverso il pietoso culto dei morti (soavi cure), nella mente dei suoi cari? Questa corrispondenza di sentimenti amorosi (d'amorosi sensi) è divina (celeste), spirituale [31] è una dote divina (celeste dote) negli uomini; e, spesso, grazie a lei (per lei) si vive con l'amico defunto (estinto) e lui vive con noi (l'estinto con noi), se la terra pictosa (pia) che lo accolse (raccolse) neonato (infante) e che lo ha nutrito, porgendogli l'ultimo riparo (asilo) nel suo grembo materno, [11] lo spirito della poesia (delle vergini Muse) e dell'Amore, solo conforto (unico spirto) alla mia vita randagia (raminga), quale consolazione (ristoro) sarà (fia) per i miei giorni (a' di) perduti una lapide (sasso-metonimia) che distingua le mie ossa dalle infinite altre ossa che la morte sparge (semina) sia per terra che per mare? È una poesia civile perché è come un testo argomentativo in versi: i concetti sono espressi in una sintassi ampia legati con enjambements e attenta punteggiatura (come le 2 domande retoriche). Il poeta si rivolge ai cittadini (come un senatore alla società romana) per suscitare in loro passioni positive. Durante l'opera Foscolo usa numerosi pronomi perfonali per viferirsi alla tua esperienza : è l'idea di esemplarità del Wolo del poeta che da voce ai valovi comuni (vate). Si trova poi il vichiamo alla visione materialistica: la natura subisce un processo ciclico di aggregazione e distruzione e così l'uomo (nascita e morte), un sistema tipico del meccanicismo. Non è un pensiero religioso, ma aleo e razionale in quanto elimina anche l'idea di anima: Foscolo si abbandona quindi ai sentimenti. La teoria delle Illusioni si riconduce anche alla speranza di restare nel ricordo dei cani: la tomba permette di mantenere vivo il legame. [36] renda inviolabili (sacre) i suoi resti (le reliquie) dalle offese (dall'insultar) delle piogge (de' nembi - ), e una lapide (sasso- w metonimia) e dal piede profanatore (protano) degli uomini (vulgo ofumato (odorata) di fion metonimia) conservi (serbi) il nome, e un albero (arbore- latinismo) amico consoli le ceneri con le [sue] ombre gradevoli (molli). [41] Solo chi non lascia credità di affetti ha poca gioia dalla tomba; e se anche (pur) guarda (mira) oltre (dopo) la [propria] sepoltura (l'esequie), vede la propria (suo) anima (spirto) vagare (errar) tra i lamenti (fra "I compianto - cit. dantesca) dei luoghi (templi) infernali (acherontei-dell'Acheronte, il fiume degli Inferi-metonimia), o rifugiarsi (ricovrarsi) sotto le grandi ali (ale) [46] del perdono di Dio (metafora - per dire Purgatorio - immagine biblica): ma lascia le sue ceneri (la sua polve) alle ortiche di una terra (gleba) deserta, dove non (nè) pregherà [nessuna] donna innamorata, né un passante solitario (passeggier solingo) sentirà il sospiro che la natura manda a noi dalla tomba (dal tumulo). Riguardo a cio i malvagi, che non lasciano nulla, sono esclusi dalla corrispondenza d'amorosi sensi (non avra ne una lapide, ne il conforto di una donna innamorata). Lo stile & elevato, "Sublime", come quello degli antichi, per indurre il lettore a pensare. La tessitura retorica non apperantisce il testo, ma è conseguenza naturale della tensione di Foscolo.