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UGO FOSCOLO

22/9/2022

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Ugo Foscolo
Zante, in quel periodo territorio della Repubblica di Venezia.
LA VITA Ugo Foscolo nacque nel 1778
Foscolo studiò a Zante e a Sp

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Ugo Foscolo Zante, in quel periodo territorio della Repubblica di Venezia. LA VITA Ugo Foscolo nacque nel 1778 Foscolo studiò a Zante e a Spalato, si trasferi con la madre e con i fratelli Venezia, dove studio gli autori classici antichi e moderni. Frequentò il salotto culturale di Isabella Teotochi Albrizzi con la quale ebbe una relazione amorosa. Il governo di Venezia sospettava di lui per le sue simpatie verso Napoleone Bonaparte e per questo si rifugiò sui colli Euganei, inoltre si arruolo nei cacciatori a cavallo della Repubblica Cispanda. Foscolo dedicò l'ode "a Bonaparte Liberatore". Napoleone però il 17 ottobre 1797, con il trattato di Campoformio,. Icedette all'Austria il Veneto in cambio della Lombardia. Foscolo si stabilì a Milano dove conobbe Parini e Monti. Riprese servizio nella guardia nazionale di Bologna e combattè con dei francesi. Quando questi ultimi sconfissero l'Austria e proclamarono la Repubblica italiana nel 1802, Foscolo restò nell'esercito con il grado di capitano ed and divenne amante di Antonietta Fagnani, per la quale e Toscana. A Firenze si 1904 scrisse l'ode "all'amica risanata". Foscolo dopo le delusioni politiche si dedicò alla letteratura e pubblico: le ultime lettere di pubblico; le utel i Jacopo trata da Napoleone contro l'Inghilterra. In Ortis e un volume di i poesie. Nel 1804 si trasferi in Francia per partecip obbe Fanny & alla spedizione...

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Didascalia alternativa:

progettata questo periodo Homillow chic Foscolo Entrò in contatto co y Emerult Hamilton, chiamata da lui Sofia, darin quale ebbe una figlia. dove a Lasciare Pindemonte che tradusse italiano L'Odissea di Omero. Tra i due l'idea del carme Dei sepolcri", " hasure Milano e quindi fece numerosi viaggi, lcri", che Foscolo pubblicò nel 1807. Foscolo fu costretto a a Bologna incontrò la contessa Cornelia Martinetti che gli ispirò l'idea delle "Grazie", poema mitologico dedicato allo scultore neoclassico Antonio Canova. Nell'autunno del 1813, dopo la sconfitta di Napoleone, Foscolo ritornò a Milano. Nel marzo del 1815 fuggi in Svizzera, per non pronunciare il giuramento di fedeltà all'Austria. Qui ebbe grandi difficoltà economiche. Nel 1816 si spostò in Inghilterra dove fu accolto nei circoli letterari che nutrivano simpatia verso gli esuli politici italiani. Nel 1827, poteva contare solo sulla figlia: si ritirò quindi a Turnham Green, dove mori il 10 settembre dello stesso anno. Nel 1871 i suoi resti furono portati nella basilica di Santa Croce a Firenze. JACOPO ORTIS LE IDEE E LA POETICA Ugo Foscolo è stato l'autore più rappresentativo dell'età napoleonica. È stato di formazione classicista e illuminista e le sue riflessioni sulla natura e la funzione della letteratura oscillano tra pessimismo e illusione. Per vivere Foscolo aveva bisogno di forti ideali e anche se era pienamente consapevole dei loro limiti, solo questi principi lo stimolavano all'azione. Egli affrontò la contraddizione tra sentimento e ragione riproponendo il canone classico dell'armonia e della bellezza rasserenatrice. Dal punto di vista filosofico, Foscolo aderi al sensismo e al materialismo, due correnti di pensiero nate nel settecento. Inoltre elaborò una les med concezione della storia, secondo cui la civiltà iniziò con l'istituzione della famiglia, della ella del religione e del culto dei defunti. Foscolo considerò le tombe testimonianze passato e della civiltà di un popolo, da qui poi si i collega alle illusioni, legato al tema della poesia e dei sepolcri, che tramandano il ricordo. La poetica dell'autore è basata su due principi: il "passionato" cioè la forza dei sentimenti e il "mirabile", cioè la ricchezza dell'immaginazione. Per Foscolo l'amor di patria è la passione fondamentale, perciò, la sua personalità fa sì che la produzione letteraria oscilli tra: militanza e impegno civile; e celebrazione dei valori classici della bellezza rasserenatrice dell'armonia. JOUT Le opere Le ultime lettere di Jacopo Ortis, è il primo romanzo epistolare della letteratura italiana. Qui Foscolo affronta il tema della delusione politica e amorosa: immagina che Jacopo, dopo aver lasciato Venezia per ragioni politiche, invii numerose lettere all'amico che ogni tanto le commenta, costruendo così il filo conduttore di una narrazione che si sviluppa durante alcuni mesi, dall' 11 ottobre 1797, al 25 marzo 1799. Il romanzo era di quattro" stesure diverse. Nell'edizione bolognese Jacopo è un giovane languido e sentimentale. In રે milanese è virile e tragico. In quella stampata a pata a Zurigo è presente una quelaborazione più fluida & contiene una lunga lettera. Il principale modello di Foscolo è il romanzo "i dolori del giovane Werther". Le due opere comien su una storia d'amore della corrispondenza tra natura e stato d'animo e sono presentano il motivo romantico impossibile, concludendosi con il suicidio del tema politico, assente nell'altra opera. L'Ortis è sotagonista. Nell'Ortis è fondamentale il è'ispirato dal romanzo epistolare Giulia o la Eloisa Rousseau e Foscolo e dai poemetti di Ossian. apre infatti il romanzo con due di Grey. verst dettElegia Ortis appartiene ad uno studente universitario di Padova. Nel romanzo è nome del protagonista, Jacopo, richiama quello di Rousseau mentre il men il cognome Ortis evidente l'influenza dell'opera e della ella personalità. di manifesta un sentimento di ribellione e pessimismo condizione ideologica spirituale e Alfieri. In entrambi gli autori si dalla consapevolezza del la IL contrasto tra realtà e mondo ideale. L'ortis esprime l sentimentale di Foscolo che aveva sofferto per il tradimento delle aspettative di libertà. Jacopo è dunque l'alterego di Foscolo, Ortis però crede nel valore dell'amore, dell'amicizia e del sentimento anche se è consapevole che sono illusioni. Egli pensa di non avere altra scelta che il suicidio dopo l'ultima illusione. Nella prima pagina dei Sepolcri ci sono due narratori: la voce passionale di Jacopo e quella razionale di Lorenzo I SONETTI E LE ODI considerate come esercitazioni di stile. Di tutte le prime opere, Foscolo inseri nelle poesie Foscolo scrisse numerose poesie, sia autobiografiche che patriottiche, che possono essere mortali pubblicate nel 1803, solo 12 sonetti e due odi, opere composte quando aveva tra i 20 e i 25 anni. I sonetti riprendono i temi principali dell'Ortis. Foscolo afferma che la poesia porta conforto perché è eternatrice e etem permette agli uomini e alle loro opere di vivere rendendoli 2 per sempre, con i propri versi. I quattro sonetti più noti sono: alla sera, in morte del fratello Giovanni, a Zacinto e alla musa. Nel sonetto "alla sera" l'esperienza autobiografica del poeta diventa meditazione sul destino umano. La poesia è incentrata sull'immagine della sera, paragonata alla morte. Anche nel sonetto "in morte del fratello Giovanni" le vicende autobiografiche diventano simbolo della condizione drammatica dell'uomo. La lirica esprime il dolore per l'esilio unito al desiderio di rendere omaggio al fratello visitandone la tomba. "a Zacinto", riprende alcuni temi dell'Ortis. In "alla musa" la poesia è invo Decor invocata per alleviare il doloroso destino umano. Il tema diventa occasione per una riflessione esistenziale triste e frustata. A Luigia Pallavicini risanata, celebrano la bellezza femminile. La prima è stata composta a Genova e trae ispirazione dalla nobildonna che era caduta mentre cavalcava, ferendosi leggermente, e il poeta esalta la bellezza della donna descrivendo l'incidente e si rivolge alle Grazie perché l'aiutino a guarire. La seconda è dedicata alla contessa Antonietta Fagnani da poco guarita dalla malattia e nell'ode si sostiene che la bellezza offre conforto ai dolori, alla delusione e ai mali degli uomini. all'Amica Dei sepolcri è un Carme, cioè un componimento poetico composto di 295 endecasillabi sciolti, scritti in DEI SEPOLCRI forma di epistola poetica, indirizzata a Ippolito Pindemonte. Fu stesa grazie all'editto napoleonico di Saint Cloud, che ordinava di seppellire i defunti in cimiteri lontani dalle abitazioni. Già prima della composizione dei Sepolcri, l'editto aveva alimentato la discussione su un argomento di grande attualità, che voleva ristabilire l'ordine e l'equilibrio politico sociale attraverso il ritorno ai valori tradizionali. In questo clima Ippolito Pindemonte pubblicò "i cimiteri" dove condannava l'ispirazione atea dell'editto di Saint Cloud, che poteva far dimenticare il culto dei defunti. Foscolo affermo che il Carme poteva essere suddiviso in quattro parti: la prima era "la funzione delle tombe", che non offrono un conforto agli uomini, ma conservando memoria dei defunti, è possibile sopravvivere nel ricordo delle persone care; la seconda è "la nascita e lo sviluppo del culto dei morti", dove la comparsa delle sepolture sancisce il passaggio dalla società primitiva a quella civile, e si è manifestata in vari modi nella storia dell'umanità; la terza è le tombe dei grandi a Santa Croce" dove il poeta celebra le tombe degli uomini illustri in quanto spingono a compiere nobili i ne "la eternatrice" dove coloro che non hanno visto e riconosciuto i loro meri Prese. Poi c'è l'ultima "La giustizia. Nei sepolcri, Foscolo con la morte otterranno mostra una concezione che va oltre il pessimismo. Il poeta rifiuta l'idea di una divinità che ti ricompensi un'esistenza dolorosa con la vita ultraterrena, ma contemporaneamente elabora un cammino che conduca all'immortalità. I versi del Carme da un lato sono percorsi dalla consapevolezza di un aiuto dalla fede, ma dall'altro sono animati dalla ricerca di motivi che diano senso all'esistenza e tra questi motivi c'è la tomba, che assicura agli uomini l'illusione di sopravvivere tramite il il dialogo che si stabilisce tra i defunti e coloro che ne conservano un ricordo. Quindi il sepolcro da all'uomo l'illusione di poter sopravvivere alla morte. La tecnica compositiva è contraddistinta da variazioni di argomento: dallo spunto polemico delle tombe senza nome, all'esempio negativo dei cimiteri medievali e a quello positivo dei recenti cimiteri-giardini inglesi; all'idea che la morte sia una giusta dispensatrice di gloria; alla mancanza di valori eroici e civili nell'Italia napoleonica; dall'esempio positivo delle tombe dei grandi in Santa Croce; dall'idea del tempo al poeta Omero. Nel poema mitologico "le Grazie" è assente la passionalità del Carme, qui sono presenti la LE GRAZIE bellezza e gli atti a ingentilire l'uomo. è dedicato allo scultore Antonio Canova e nasce dalla rielaborazione di spunti dell'antica poesia classica. L'opera è incompiuta perché gli eventi legati alla crisi di Napoleone ne impedirono la prosecuzione. Il poema è composto da tre poemi dedicati a: Venere, dea della bellezza, a Vesta, dea dell'ingegno e a Pallade, dea dell'intelligenza. Nell'inno Venere, il poeta dice di aver innalzato l'altare di un tempio immaginario sul colle di Bellosguardo, e rievoca l'apparizione di Venere e delle grazie nel mare greco. Prima di salire all'Olimpo, la dea della bellezza, affida alle grazie, ovvero sue figlie, il compito di incivilire il genere umano. Nell'inno a Vesta, quando i turchi conquistarono l'impero bizantino con la Grecia, le grazie si trasferirono in Italia. Qui il poeta immagina che delle donne compiano un rito in onore delle grazie davanti all'altare di Bellosguardo. Le doti divine delle tre donne simboleggiano i valori rinascimentali ormai persi. Nell'inno a Pallade, il poeta immagina che essa, per salvare le grazie dall' imbarbarimento di uomini, le guidi nell'antica Atlantide, simbolo della serenità spirituale.