Scarica
Google Play
227
Condividi
Salva
Accesso a tutti i documenti
Unisciti a milioni di studenti
Migliora i tuoi voti
Iscrivendosi si accettano i Termini di servizio e la Informativa sulla privacy.
89
1217
4ªl
Ugo Foscolo
Il file contiene un breve biografia di Ugo Foscolo e l'analisi di alcune sue opere ( Le ultime lettere di Jacopo Ortis, Alla sera, La morte del fratello Giovanni, A Zacinto.)
6
140
5ªl
UGO FOSCOLO
appunti di italiano su ugo Foscolo
211
2929
4ªl
Ugo Foscolo
vita pensiero e opere di Ugo Foscolo
1316
18118
4ªl
Ugo Foscolo
Ugo Foscolo: vita, poetica ed analisi del testo di alcune opere.
42
897
3ªl/4ªl
Opere di Ugo Foscolo
Opere di Foscolo, Le Ultime Lettere di Jacopo Ortis e 3 dei sonetti principali.
3
161
4ªl
Ugo Foscolo
Vita ; Opere e Temi ; Ultime lettere di Jacopo Ortis ; Lettera da Ventimiglia ; Le odi e i sonetti ; Alla sera ; A Zacinto ; In morte del fratello Giovanni ; Dei Sepolcri
UGO FOSCOLO VITA Nasce nel 1778 a Zacinto, un'isola greca, controllata dalla Repubblica di Venezia. Da Zacinto si trasferisce con la famiglia a Spalato, in Dalmazia, dove inizia a studiare in seminario; anche se, a causa della morte del padre, si trasferisce poi a Venezia. In questi anni scopre la sua vocazione letteraria. Egli studia autori classici, ma anche autori stranieri, moderni e contemporanei e si dedica inoltre alle traduzioni. Foscolo si lascia contagiare dagli ideali della Rivoluzione Francese e ciò lo costringe a lasciare Venezia a causa delle sue idee politiche; si trasferisce a Bologna, qui inizia la sua carriera militare, infatti, si arruola nelle truppe della Repubblica cisalpina. Nello stesso anno scrive l'Ode a Bonaparte Liberatore, dove esprime il suo entusiasmo nei confronti del generale e delle speranze che egli aveva donato all'Italia. Con il trattato di Campoformio, con il quale Napoleone cedeva Venezia all'Austria, l'entusiasmo svanisce; fu infatti un colpo durissimo per tutti coloro che credevano nelle idee di libertà di Napoleone, e che avrebbero visto la libertà di Venezia finire dopo oltre un millennio. Si trasferisce a Milano, dove incontra Parini e Monti e diventa giornalista politico, poi torna a Bologna dove inizia a scrive Le Ultime Lettere a Jacopo Ortis. Nel 1799 si arruola nella Guardia Nazionale della Repubblica cisalpina...
Knowunity è stata inserita in un articolo di Apple ed è costantemente in cima alle classifiche degli app store nella categoria istruzione in Germania, Italia, Polonia, Svizzera e Regno Unito. Unisciti a Knowunity oggi stesso e aiuta milioni di studenti in tutto il mondo.
Utente iOS
Stefano S, utente iOS
Susanna, utente iOS
e combatte a fianco dei francesi. Iniziò un periodo di lutti e passioni. Inizia la riscrittura dell'Ortis, grazie all'ispirazione di Isabella Roncioni; anche se la donna che influenza di più il suo romanzo è Antonietta Fagnani, con la quale ha una relazione e le dedica L'Ode All'Amica Risanata. Inoltre si ha la morte del fratello minore Giovanni, a cui dedica il sonetto In morte del fratello Giovanni. Nel 1802 pubblica la prima edizione dell'Ortis. Nel 1804 va in Francia e si arruola nell'esercito napoleonico. Nel 1807 pubblica I Sepolcri e partecipa all'esperimento di traduzione dell'Iliade. Nel 1808 ottiene la cattedra di Eloquenza all'Università di Pavia. Quando nel 1814 gli austriaci attaccano il Regno d'Italia, egli combatte a Milano per sostenere la resistenza. Quando gli austriaci occupano Milano, egli decide di non giurare più fedeltà al governo austriaco e sceglie l'esilio. Fugge in Svizzera, anche se presto decise di partire per Londra, dove fu accolto per la sua fama da letterato e di avversario di Napoleone. Proprio in esilio scrive una nuova edizione dell'Ortis. A Londra, nel 1816, cura anche un'edizione londinese dell'Ortis. Muore nel 1827, povero e ammalato, ma assistito dalla figlia. Le sue spoglie si trovano a Santa Croce a Firenze. POETICA Foscolo segue le dottrine materialistiche dell'Illuminismo, infatti la filosofia di base delle opere foscoliane è proprio il materialismo, secondo cui non esistono realtà spirituali e tutto termina con la morte. Questa visione razionale della vita si scontra con un atteggiamento opposto, ovvero la teoria delle illusioni, la quale sostiene che le illusioni siano necessarie all'uomo per poter superare la sua esistenza difficile e dolorosa e dare significato alla propria vita ( la bellezza, l’amore, la libertà, la patria, l’eroismo, la poesia, la gloria). Questa visione contraddittoria della vita, nasce dalla sua riflessione sulla morte, una delle tematiche più importanti delle sue opere. Foscolo vive pessimismo e disperazione nelle sue opere. Egli considera l'uomo prigioniero della sua materia; l'uomo, finita la sua vita, finisce nel nulla eterno. Egli trova una soluzione alla potenza della morte, tramite la poesia. È infatti possibile eternare i valori degli uomini nel tempo, tramandandoli come esempio ai vivi. Il pessimismo foscoliano è molto profondo, tanto che, a volte, sfocia nel suicidio. Quest'ultimo è insieme liberazione dal dolore e protesta contro la natura che dà all'uomo solo infelicità. I tipici elementi della poetica di Foscolo sono principalmente preromantici e neoclassici. Neoclassico è il ricorso ai miti, la celebrazione della bellezza della poesia, i richiami alla tradizione classica tramite latinismi e sintassi e infine la ricerca di armonia. Preromantica è invece l'esaltazione dell'io ( la voce poetica e il personaggio del romanzo si esprimono in prima persona, esalta la libertà dell'individuo e sostiene l'obiettivo dello scrittore di eternare i valori dell'uomo), l'amore infelice e la rappresentazione di sé come un eroe sventurato. LE ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS (1798) Si tratta di un romanzo epistolare, un genere letterario sviluppatosi nella seconda metà del Settecento, con il quale mette al centro della vicenda la soggettività del protagonista. Il romanzo, inoltre dà voce allo spirito del periodo, si rispecchiano infatti gli ideali rivoluzionari e la successiva delusione politica. Nello scrivere l'Ortis, Foscolo fu influenzato da / dolori del giovane Werther di Goethe, poiché il protagonista è ossessionato, come Ortis, dalla passione amorosa. In più, Jacopo Ortis presenta la sua passione politica, che prende spesso il sopravvento. L'opera si compone di 62 lettere che Jacopo invia all'amico Lorenzo Alderani. L'opera è una sorta di monologo, infatti è descritta la storia intima protagonista (esaltazione dell'io ). Ortis è l'alter ego dell'autore e ne riproduce pensieri e aspirazioni, ma anche esperienze di vita. Jacopo e Ugo sono simili ma non identici: Jacopo sceglierà il suicidio, Foscolo si rifugerà nella letteratura. Le 3 tematiche La delusione politica: Napoleone stipulò il trattato di Campoformio con il quale cedeva la Repubblica di Venezia all'Austria. Questa era l'ultima repubblica italiana indipendente perciò fu un duro colpo, che dichiarò il fallimento dell'esperienza rivoluzionaria di Napoleone. L'amore: jacopo vede l'amore con una sorgente di vita, è perciò carico di responsabilità. Nonostante ciò si tratta di un amore non corrisposto, e questo lo porterà poi ad una tale delusione da arrivare al suicidio. Il suicidio: è il filo conduttore di tutto il romanzo. Per Jacopo il suicidio è inevitabile, per lui si tratta di un gesto maturo messo in atto solo dopo aver appurato la totale negatività della vita, e viene visto come l'unica via di uscita. Trama Jacopo è un giovane studente che si unisce alle truppe napoleoniche, dopo il trattato di Campoformio. Egli abbandona la sua città: Venezia. Si rifugia sui Colli Euganei, dove incontra Teresa, promessa sposa di Odoardo. Teresa scopre di essere innamorata di Jacopo e lui la ricambia, così si confessa al padre, il quale non vuole sciogliere la promessa di matrimonio per una questione economica. Jacopo si allontana da Teresa per non farla soffrire e inizia il suo pellegrinaggio nell'Italia Settentrionale, ma non troverà mai pace. Venuto a sapere delle nozze di Teresa con Odoardo, realizza di non aver altre soluzioni se non uccidersi. Lingua e stile La forma epistolare del romanzo è costituita da una lingua che richiama la tradizione letteraria ma al contempo non si allontana da quella viva. I registri cambiano a seconda delle situazioni o a seconda degli stati d'animo del protagonista. Per quanto riguarda lo stile, la scelta della forma epistolare e della narrazione in prima persona è funzionale alla trasmissione delle passioni e dell'io straziato. ANALOGIE CON ORTIS Lettere scritte da un solo personaggio Uomo innamorato di una donna promessa ad un altro Elementi autobiografici Le ragazze inizialmente cedono all'amore degli amanti, ma poi lo rifiutano. Termine con il suicidio: Werther con la pistola, Ortis con una coltellata nel cuore Filosofia materialista ( ciclo di vita/morte ) e nichilista (perdita di fiducia e speranza) ● DIFFERENZE CON ORTIS Goethe esprime un conflitto di natura sociale Foscolo esprime un conflitto di natura politica Wilhelm, il destinatario di Werther non assume rilievo ma è solo una valvola di sfogo. Alderani assume importanza perché è colui che raccoglie le lettere di Ortis, le riordina affinché venga ricordato. Ribellione di Werther contro la classe aristocratica, mentre aka rivolta di jacopo è contro l'oppressore straniero ● ALLA SERA Sonetto scritto tra l'agosto del 1802 e aprile 1803, collocato come primo nella sua raccolta delle poesie, per assegnarli una funzione introduttiva ( anticipa i temi della raccolta e funge da chiave di lettura ). La tematica è la sera, che viene da lui osservata, sia nel suo volto estivo sia nel suo volto invernale, portando l'io poetico a meditare sul trascorrere del tempo. In quanto fine del giorno assume anche un altro significato: quello della morte. Per Foscolo è intesa anche come la liberazione dalle pene, della fatica di vivere. I primi 3 versi: → Introduzione, vengono presentanti i tre i temi principali: la fatal quiete, l'io poetico e la sera. L'io poetico permette al lettore di immedesimarsi nel pensiero dell'autore e nella poesia, nonostante il poeta descriva le sue sensazioni personali. Le quartine descrivono la sera: Nella prima quartina vi è l'immagine della sera estiva, che viene esaltata dalle nubi e dai venti estivi. → Nella seconda quartina viene descritta la sera invernale, quando porta le nuvole inquiete all'universo. Le terzine sono una riflessione sulla morte: → Si rivolge alla sera e spiega che cosa la sera lo spinge a fare, sulle riflessioni che la sera induce → Foscolo aspetta la sera, perché è il momento di introspezione. → La sera lo fa pensare alla morte → Il tempo è definito colpevole, allude all'epoca storica negativa che sta vivendo, porta delusioni e impedisce la realizzazione delle speranze del poeta. Tramite l'utilizzo di ossimori come ad esempio "quello spirito guerriero ch'entro mi rugge", nonostante Foscolo stia parlando della morte, è messa in evidenza una forte tensione vitale. L'io poetico è troppo vitale per potersi spegnere con la morte. Inoltre, la sera può essere vista sia come un'ombra della morte, che come manifestazione di vita. Cresce quindi l'indecisione del poeta poiché sia la vita che la morte attraggono l'io poetico. IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI Il sonetto fu scritto nel 1802, fu posto in chiusura della raccolta. Il fratello, Giovanni Dionigi, tenente dell'esercito cisalpino, si era ucciso per debiti di gioco all'età di 20 anni. Nel sonetto vi sono due temi principali opposti: → L'esilio e la lontananza da Zacinto, sono un motivo ricorrente nella sensibilità di Foscolo, lo sradicamento si configura come una mancanza di un luogo di appartenenza; → La tomba, dove si raccoglie il nucleo familiare (madre) I temi sono quindi la celebrazione della patria e dei legami affettivi, l'esilio e la volontà di ricongiungersi con ii famigliari, il sentimento della morte e la necessità della tomba al fine di ricordare il defunto. Prima quartina: Se la sua situazione di esilio glielo permette, egli “andrà sulla pietra": metonimia, la tomba, vi andrà per piangere la morte del fratello. Seconda quartina: parla della madre, che parla di Foscolo in esilio sulla tomba del figlio morto. Immagina di vedere da lontano i tetti della sua città, perché non può entrarvici dentro. (ritorna il tema dello sradicamento) Prima terzina: è schiacciato dalla stessa angoscia che lui immagina abbia condotto suo fratello al suicidio, qui introduce la tematica della morte vista come soluzione, come raggiungimento della pace. Seconda terzina: chiede alle genti di restituire a sua madre le sue ossa una volta morto. il ricordo che i vivi hanno delle persone defunte consente una sopravvivenza di chi è defunto alla morte. A ZACINTO È un sonetto dedicato all'isola natale del poeta, ovvero Zante nel mar lonio. Egli celebra la sua patria d'origine, introducendo anche le tematiche dell'esilio e della sepoltura. La celebrazione di Zacinto richiama la mitologia, ricordando la storia di Ulisse e confrontando il proprio destino al suo. Tematica principale - il mito delle origini: mito legato a quello dell'acqua, ricorda che Zacinto è circondata dall'acqua, stessa da cui è nata anche Venere la dea dell'amore. L'acqua è anche il luogo da cui ha avuto origine la vita, per questo Zacinto è il luogo di nascita dell'io poetico non solo dal punto di vista anagrafico ma anche simbolico. La mancanza di acqua simboleggia la morte, infatti al momento della morte, Zacinto verrà chiamata terra. Riferimento ad Ulisse: → Ulisse è il simbolo del desiderio di ricongiungersi alle proprie origini, ma con l'impossibilità di farlo. È il simbolo dello sradicamento. Mette in evidenza anche Omero, ovvero il poeta per eccellenza. Foscolo paragona la sua situazione a quella di Omero e Ulisse, con il primo per l'io poetico e con l'altro per l'esilio sofferto. → Ci sono però delle differenze, infatti Ulisse riuscirà poi a tornare in patria, mentre Foscolo potrà tornare a Zacinto solamente tramite la poesia. Inoltre si definisce anche superiore ad Omero, poiché egli ha descritto l'esilio di qu altro mentre l'io ico è in grado di narrare in prima persona la propria esp za. I SEPOLCRI Composizione scritta per l'amico Ippolito Pindemonte, basata su un confronto avuto con egli sull'utilità delle tombe. Si tratta di una carme, ovvero un componimento poetico diretto a esaltare liricamente un fatto, una persona, o una consuetudine, nel caso dei Sepolcri: la tomba. Questo carme è formato da 295 endecasillabi sciolti (senza rima). → Perché? Era stato emesso l'editto di Saint-Claude che decideva che le sepolture dovevano essere svolte fuori dalla città, per questioni igieniche. Non era nemmeno prevista l'erezione di un monumento funebre (una tomba), poiché non era giusto creare una differenza tra i morti (secondo le idee egualitarie di Napoleone) I defunti dovevano essere sepolti con croci anonime. → Cosa succede? Pindemonte si schiera contro tutto ciò mentre per Foscolo il problema non esiste per la sua concezione materialistica, poiché il corpo è materia che ritorna alla materia e quindi il corpo muore con la morte (tono ironico). Successivamente Foscolo ritorna sull'argomento e riconosce l'utilità dei Sepolcri, che ha come tema l'immortalità dell'uomo, ossia il rimanere eterni nel ricordo di chi verrà dopo di noi. In conclusione l'anima muore con il corpo ma restano eterne le nostre azioni. Conclusioni: - le anime dei defunti, nel ricordo dei vivi, possono avere una seconda vita, ma perché ciò sia possibile i vivi devono poter visitare la loro tomba; - le tombe dei grandi personaggi, che hanno compiuto grandi imprese, possono costituire un esempio per i vivi a fare altre grandi imprese ( a muoverlo a quest'ultima conclusione sono i monumenti che vede in Santa Croce a Firenze) concetti ricorrenti → corpo accolto nel grembo materno della terra; → vengono ricordati i diversi tipi di civiltà e come esse si sono rapportate alla morte → accenno al fatto che la poesia può contribuire al ricordo dei morti. linguaggio: elevato e aulico, sintassi concisa con versi brevi a tratti complessa (inversioni, figure retoriche) lingua neoclassica CONTENUTO DEI SEPOLCRI Nel Carme si possono distinguere 4 nuclei tematici: 1) vv.1-90: il sepolcro ha un valore affettivo, anche se è illusorio pensare ad un dialogo con i defunti; 2) vv.91-150: il culto dei morti ha una funzione civile ed è segno di civiltà; 3) vv.151-212: le tombe dei grandi uomini esortano a grandi imprese; 4) vv.213-295: la poesia, tramanda la storia ed ha una funzione eternatrice (evocazione muse) Conclusione: la tomba è necessaria per ricordare i defunti e le loro imprese, e fa parte dei fondamenti della civiltà, questo è anche possibile grazie all'aiuto deciso della poesia.