La letteratura italiana del secondo Ottocento è caratterizzata da tre importanti movimenti culturali che hanno profondamente influenzato la produzione letteraria dell'epoca.
Il Naturalismo e Verismo rappresentano due correnti letterarie strettamente correlate. Il Naturalismo, nato in Francia, si basa sull'osservazione scientifica della realtà sociale, mentre il Verismo italiano, il cui massimo esponente è Verga, si concentra sulla rappresentazione oggettiva della vita delle classi più umili, specialmente in Sicilia. Entrambi i movimenti condividono l'impegno verso una narrazione impersonale e documentaria della realtà sociale del tempo.
La Scapigliatura emerge come movimento di rottura con la tradizione romantica e borghese. Gli scapigliati si caratterizzano per uno stile di vita bohémien e per la ricerca di temi considerati scandalosi o macabri. Tra le opere più significative del periodo troviamo "Alla stazione in una mattina d'autunno" di Carducci, che rappresenta perfettamente la tensione tra progresso e tradizione tipica dell'epoca. Il componimento, ricco di figure retoriche e enjambements, descrive l'atmosfera malinconica di una stazione ferroviaria in autunno, simbolo della modernità industriale che si contrappone alla natura. La parafrasi del testo rivela temi profondi come il contrasto tra passato e presente, tra natura e tecnologia, elementi caratteristici della poetica carducciana.
Questi movimenti letterari hanno contribuito a creare un panorama culturale complesso e variegato, influenzando profondamente la letteratura italiana successiva. Il Verismo in particolare, con la sua attenzione alla realtà sociale e alle problematiche del Sud Italia, ha lasciato un'eredità duratura nella narrativa italiana, mentre la Scapigliatura ha aperto la strada alle successive avanguardie letterarie del Novecento.