Durante la seconda metà dell'800, vi è stato un profondo cambiamento dal punto di vista storico e culturale rispetto alla prima metà del secolo. Due avvenimenti importanti di questo periodo sono stati l'unificazione dell'Italia nel 1861 e l'unificazione della Germania. Nel frattempo, l'Inghilterra e la Francia hanno consolidato il loro potere e gli Stati Uniti sono emersi come una potenza in crescita, mentre la Russia ha iniziato a decadere. Nel 1861 è stato proclamato il regno d'Italia, ma il Veneto è stato annesso nel 1866 e nel 1871 Roma è diventata la capitale. Tuttavia, questa unificazione era solo teorica, poiché i popoli, divisi per lungo tempo, erano molto diversi tra loro, con il nord molto più sviluppato del sud.
Il Fenomeno del Brigantaggio e la Question Meridionale
In questo periodo è emerso il fenomeno del brigantaggio e la questione meridionale, in cui il sud faticava a riconoscere alcune leggi, come la leva obbligatoria e la tassa sul macinato. Questo fenomeno è stato studiato nel movimento letterario del Verismo.
Sviluppo delle Scienze e delle Tecniche
Durante la seconda metà dell'800, si è assistito allo sviluppo delle scienze naturali e delle scoperte tecnologiche, con la nascita di nuovi mezzi di trasporto, come il treno, e di comunicazione. Inoltre, i fratelli Lumière hanno inventato il cinématographe, uno strumento che permetteva di riprendere la realtà in movimento, portando al primo film proiettato in una stazione ferroviaria nel 1896.
Nascente Filosofia Positivista e Naturalismo in Francia
In questo periodo è emersa la filosofia positivista, che rifiutava le interpretazioni soprannaturali e si basava solo su fatti scientificamente provati. In Francia è nato il Naturalismo, movimento che cercava di riprodurre e documentare la natura e il reale in maniera oggettiva.
Nuove Scienze e Letteratura
Sono nate nuove materie, come la psicologia, la sociologia, la neurologia, l'antropologia e la psicoanalisi. Inoltre, dal punto di vista culturale, sono emersi importanti centri come Milano, capitale morale, il teatro alla Scala, e i movimenti della scapigliatura e del verismo a Torino, Bologna e Roma.
Fino a qualche decennio fa, Giosuè Carducci veniva considerato il più grande poeta della letteratura italiana e una specie di profeta dell'unità d'Italia. Oggi, invece, la critica lo ha ridimensionato. Nato a Valdicastello nel 1835, Giosuè Carducci è stato un ragazzo molto intelligente che si è laureato a Pisa e ha in seguito trovato lavoro come insegnante. La sua vita è stata segnata da eventi spiacevoli, come il suicidio del fratello Dante e la sospensione dall'insegnamento per "condotta immorale e irreligiosa".
Carducci ha subito tragedie familiari, ma è stato anche affascinato dalla regina Margherita, scrivendo in suo onore l'ode "Alla regina d'Italia", suscitando critiche e polemiche. La sua vita è stata segnata da alti e bassi, ma ha lasciato un'impronta importante nella letteratura italiana.