I Luoghi dei Promessi Sposi rappresentano un elemento fondamentale nel capolavoro di Alessandro Manzoni, ambientato principalmente tra Lecco e i territori circostanti nel XVII secolo.
La storia si svolge principalmente nei dintorni di Lecco, dove si trova il paese di Renzo e Lucia, precisamente tra il ramo orientale del lago di Como e le valli circostanti. Questi luoghi hanno un'importanza cruciale nello sviluppo della trama, a partire dall'incontro tra Don Abbondio e i bravi sulla famosa stradina che il curato percorreva tornando dalla sua passeggiata serale. I bravi, uomini al servizio di Don Rodrigo, rappresentano la prepotenza e l'intimidazione tipiche dell'epoca, vestiti con abiti caratteristici come mantelli scuri e armi in bella vista.
L'itinerario dei luoghi manzoniani comprende diversi punti di interesse ancora oggi visitabili: il palazzotto di Don Rodrigo, presumibilmente situato sul Zucco di Manavello, la casa di Lucia nel rione di Olate, il convento di Fra Cristoforo a Pescarenico, e il famoso castello dell'Innominato, identificabile con il Castello di Vercurago. Il tempo dei Promessi Sposi si colloca precisamente tra il 1628 e il 1630, periodo segnato dalla dominazione spagnola e dalla peste. La reazione di Don Abbondio alle minacce dei bravi è emblematica della sua personalità: invece di proteggere i suoi parrocchiani, sceglie la via della codardia, innescando così tutta la vicenda. I bravi di Don Rodrigo, guidati dal Griso, loro capo, rappresentano un sistema di potere basato sulla violenza e sul sopruso, tipico del Seicento lombardo. La loro descrizione dettagliata nel primo capitolo serve a Manzoni per introdurre immediatamente il lettore nel clima di oppressione e ingiustizia che caratterizza l'intero romanzo.