Il Naturalismo e il Verismo rappresentano due importanti movimenti letterari del XIX secolo, strettamente collegati al Positivismo e al contesto storico-culturale dell'epoca.
Il Naturalismo francese, nato intorno al 1865, si sviluppa come espressione letteraria del Positivismo, basandosi sul metodo scientifico e sull'osservazione oggettiva della realtà. Gli scrittori naturalisti, come Émile Zola, si concentrano sulla descrizione dettagliata dell'ambiente sociale, analizzando scientificamente i comportamenti umani e le loro cause determinanti. Il movimento si caratterizza per l'impegno sociale e la denuncia delle condizioni delle classi più povere.
Il Verismo italiano, sviluppatosi negli anni '70 dell'Ottocento, si ispira al Naturalismo francese ma assume caratteristiche proprie. Giovanni Verga, massimo esponente del movimento, introduce tecniche narrative innovative come lo straniamento e il discorso indiretto libero, evidenti in opere come "La roba" e "Rosso Malpelo". Nel racconto "La roba", attraverso la figura di Mazzarò, Verga rappresenta l'ossessione per il possesso materiale tipica della società siciliana del tempo. Il linguaggio e lo stile della novella si caratterizzano per l'uso di similitudini con il mondo animale e naturale, mentre le tecniche narrative includono l'impersonalità dell'autore e la rappresentazione oggettiva dei fatti. Il discorso indiretto libero permette di far emergere la voce dei personaggi senza intermediazioni autoriali, creando un effetto di immediatezza e autenticità. Questo approccio narrativo, che caratterizza anche altre opere come "I Malavoglia", rappresenta una delle innovazioni più significative della letteratura italiana dell'epoca.
La differenza principale tra Naturalismo e Verismo risiede nel diverso contesto sociale e culturale: mentre il Naturalismo si concentra sulla realtà urbana e industriale francese, il Verismo si focalizza sulla società rurale del Sud Italia, con particolare attenzione alla Sicilia. Inoltre, mentre il Naturalismo mantiene una prospettiva di denuncia sociale e fiducia nel progresso, il Verismo assume toni più pessimistici, rappresentando una realtà immutabile e dominata da leggi economiche e sociali inesorabili.