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monaca di monza

30/12/2022

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Monaca di monza
(Capitolo 9)
IL VIAGGIO FINO A MONZA E LA SEPARAZIONE
Lucia, Agnese, Renzo e il barcaiolo giungono alla riva, Lucia si asciu

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Monaca di monza (Capitolo 9) IL VIAGGIO FINO A MONZA E LA SEPARAZIONE Lucia, Agnese, Renzo e il barcaiolo giungono alla riva, Lucia si asciuga le lacrime senza farsi notare e i tre fuggitivi ringraziano il barcaiolo che è molto umile e dice " siamo quaggiù per aiutarci l'uno con l'altro" (sembrando che la Provvidenza aveva assunto le sembianze di un umile barcaiolo) però Renzo cerca di dargli delle monete ma egli non accetta ,che in realtà aveva l'intenzione di darli a don Abbondio se aveva accettato il matrimonio a sorpresa, infatti aveva notato l'attaccamento del curato con il denaro. I tre erano arrivati a Monza* la mattina del 11 novembre del 1628 e con il barrocciaio entrano in un'osteria e chiese al padrone di dare una stanza alle due donne quindi Renzo cerca di darli qualche moneta e egli come il barcaiolo mirava alla ricompensa divina,quindi non li accetta. I tre avevano dei pensieri: il dolore di aver abbandonato il paese, la vendetta di don Rodrigo e le incertezze sul futuro, infatti ognuno reagisce in un modo diverso ma il dolore per il distacco era identico, infatti Lucia piangeva ma Renzo si dimostrava anche se con fatica di controllare la sua emozione, infatti tratteneva le lacrime con fatica e stringe fortemente la mano di Agnese, così...

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Stefano S, utente iOS

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Susanna, utente iOS

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Didascalia alternativa:

Renzo parte per Milano e solamente nel 36 capitolo all'interno del lazzaretto di Milano rivedrà Lucia. Invece Lucia e Agnese insieme al barocciaio si avviano al convento di Monza e il padre guardiano riceve la lettera di Padre Cristofolo sulla soglia. AL CONVENTO DEI CAPPUCCINI DI MONZA Il padre guardiano era amico di padre Cristoforo, inoltre il guardiano leggendo la lettera si meravigliava sempre di più, infatti faceva espressioni di sorpresa e d'indignazione e fissava le donne con un espressione di pietà e d'interesse e li assicura che le avrebbero trovato un rifugio sicuro, cioè nel convento della signora. Lucia e Agnese dovevano seguire il padre guardiano però dietro di alcuni passi perché nella psicologia popolare, c'era il gusto del pettegolezzo, della critica maliziosa della maldicenza gratuita. IL BARROCCIAIO DESCRIVE LA "SIGNORA" Lucia arrossisce per l'imbarazzo anche Agnese perché non poteva fare altro e seguirono il padre guardiano e chiesero al barrocciaio chi fosse la signora?. La signora non è una monaca come le altre perché (appartiene a una famiglia potentissima ma in realtà conduce la vita che non è quella religiosa ma quella passionale ed è complice di azioni delittuose), infatti è molto rispettata dal paese e comandava il monastero,però avendo la sua protezione sarano al sicuro (personaggio inspirata dalla vicenda di Anna Maria de Leyva, apparteneva a una nobile famiglia ed è stata costretta a farsi monaca nel 1591 nel monastero di Santa Margherita di Monza però conosce Gian Paolo Osio e inizia con lui una relazione e perfino ebbe due figli, ma a causa della morte di una conversa che le aveva minacciato causerà arresto di suor Virginia) NEL MONASTERO DI SUOR GERTRUDE Il monastero era affiancato ai resti di un castello e arrivati al monastero di Santa Margherita, salutarono e ringraziarono il padre guardiano. Entrando attraversano il cortile, le camere della fattoressa e il barrocciaio va chiedere l'accoglienza alla signora che accetto, quindi attraversano un secondo cortile, una stanza terrena e nel parlatorio (luogo riservato ai visitatori). Lucia vide una finestra d'una forma singolare, con due grosse e fitte grate di ferro distanti l'una dall'altra du un palmo (25 cm) che è perfettamente intonato con il personaggio di Geltrude RITRATTO DELLAMONACA DI MONZA La monaca di Monza chiamata Geltrude ,dall'aspetto sembrava di 25 anni ma in realtà ne aveva 53, dall'aspetto esteriore si vedeva una bellezza sbattuta, sfiorita e scomposta e questo costituisce l'espressione delle forze e dei sentimenti della interiorità, cioè lo stravolgimento interiore,la debolezza e il disordine spirituale. Portava un velo nero teso orizzontalmente sulla testa ,che cadeva dalle due parti, la fronte era fasciata da una benda di lino e attorno al collo era presente il soggolo(velo utilizzata dalle suole per avvolgere il collo). Però la fronte presentava spesso delle rughe per evidenziare un interiore stato d'animo e dei pensieri dolorosi che le si affacciano nella mente e i sopraccigli neri si avvicinavano con un rapido movimento e gli occhi neri avevano un modo di guardare che suscitava timore e metteva a disagio l'interlocutore, inoltre poteva rivelare un odio antico tenuto sotto controllo verso la famiglia che le aveva costretto di farsi monaca, contro la vita che le aveva solamente riservato dolori e frustrazioni e contro la felicità altrui perché le facevano salire l'infelicità, altri potevano pensare alla sofferenza . Le gote erano pallidissime e avevano un contorno delicato e grazioso ma reso mancante da una spossatezza continua, una stanchezza fisica e psichica causa del contrasto tra il male e il bene e questo pensiero la tormenta. Le labbra avevano un tinte roseo. La monaca possiede dei particolari strani,disordinati e scomposti che la rendono irregolare e inquietante. La monaca di Monza era monaca diversa infatti la vita era attillata e dalla benda usciva un vezzo di capelli, inoltre disprezzava la regola che diceva di tenere i capelli corti da quando erano tagliati dalla cerimonia della vestizione, questi particolari non facevano effetto su Agnese e Lucia. SUOR GELTRUDE OFFRE AIUTO Dietro la finestra era presente la monaca di Monza in piedi e stava fissando Lucia, il guardiano a capo basso e con la mano nel petto presenta la giovane e sua madre che facevano grandi inchini. La signora chiese al guardiano di raccontare in modo più dettagliata la situazione della giovane che arrosisce e abbassa la testa per il pudore che caraterizza il comportamento di Lucia. La madre inizia a parlare ma viene fermata dall'occhiata del guardiano e racconta alla signora che Lucia è stata raccomandata da Fra Cristofolo ed è scappata perché era in pericolo e per un periodo di tempo doveva stare in un luogo sicuro in cui nessuno osa distrubarla anche se scoprono il suo nascondiglio, la monaca si incuriosisce e chiede al guradiano di raccontargli i dettagli, così il guardiano racconta che un cavaliere prepotente cioè don Rodrigo aveva iniziato a perseguitare Lucia e la aveva costretta a lasciare la casa ma cerca di non offendere la casta dei signori però Geltrude chiede a Lucia di raccontare i fatti ma lei si trovava in difficoltà perché l'argomento la faceva intimidire ‚infatti la monaca aveva un dubbio maligno infatti tutto è impuro per gli impuro,quindi ha dei sospetti anche su ambiti delle vicende che erano molto chiari. Ma Agnese interviene sottolineando che sua figlia odiava moltissimo il cavaliere e che Lucia doveva sposarsi con un giovane della loro stessa condizione sociale però aveva buone prospettive economiche ma non riescono a cerimoniale il matrimonio a causa della paura di don Abbondio che non è un uomo religioso per vocazione a differenza di padre Cristofolo ma a un tratto Geltrude zittisce Agnese in modo aggressiva perché essa aveva vissuto un'esperienza in sui i suoi familiari le avevano costretta a vivere la decisione del futuro decisa da essi. Il guardiano dà un'occhiata a Lucia che voleva esprimere di non lasciare in difficoltà sua madre ,quindi Lucia evidenzia che voleva celebrarebil matrimonio con il giovane di sua volontà (a differenza di Geltrude che aveva accettato passivamente un destino non suo) e si nota la sua manifestazione di spirito cristiano (che la monaca non possedeva). Così la monaca offre aiuto lasciando che potevano occupare la stanza di una fatoressa che si è sposata e potevano svolgere al posto suo i suoi pochi lavori domestici. Geltrude chiama una convessa (colei che non aveva ancora preso i voti e doveva svolgere lavori umili e faticosi) e le chiede di accordarsi con Agnese, il guardiano quando se va via fece un sollliloquio con se stesso e pensa che Geltrude abbia una mente bizzarra ed è davvero molta curiosa, inoltre è orgoglioso di aver servito Fra Cristofolo in modo così veloce che lui non si apsettase. I comportamenti erano strani e poco naturali ed è causata dalla sua infanzia e dalla sua adolescenza infatti secondo Manzoni questi due periodi influenzano molto sul carattere psicologico e sugli atteggiamenti di una persona, quindi nella viene raccontato un lungo flashback. INFANZIA DI GELTRUDE Gertrude era l'ultima figlia di un gentiluomo milanese che poteva esser ritenuto tra i più potenti e ricchi della città. Suo padre è pienamente inserito nella società del suo tempo in cui si prevaleva l'avere sull'essere, quindi l'apparenza sulla sostanza e quindi cerca di mantenere il prestigio della famiglia. La storia non dice esattamente quanti figli aveva ma evidenziava che tutti i figli cadetti (non primogeniti) sia maschio che femmina dovevano dedicarsi alla vita religiosa, infatti il patrimonio doveva andare totalmente al primogenito (l'istituto feudale del maggiorasco dichiarava che il patrimonio familiare non era divisibile e quindi veniva trasmesso all'erede maschio più vicino al defunto) inoltre solamente egli conservava la famiglia cioè può avere dei figli e i caderti verranno tormentati allo stesso modo (al tempo la mentalità era molto inflessibile, infatti sacrificava la felicità dei giovani eppure viene trasmesso da una generazione all'altra). Quando la infelice Gertrude (Manzoni manifesta pietà nei suoi confronti ma rimprovera il padre che rappresentava la tipica mentalità dei nobili del Seicento) si trovava nel ventre della madre, il suo destino era già stabilita, cioè che diventerà monaca, non serviva il suo consenso ma solamente la sua presenza ,infatti a Gertrude viene negato la possibilità di esprimere i suoi desideri in cui la famiglia non dava considerazione, quindi ella subirà delle violenze psicologiche, inoltre non le è concessa di avere dei sogni o di fare dei progetti. Quando lei nasce suo padre le da il nome di Gertrude per richiamare immediatamente alla vita religiosa e che ricorda la sua provenienza prestigiosa, infatti Gertrude di Nivelles era figlia di Pipino di Brabante ed era una principessa e una badessa. Infatti Gertrude riceve come giocattoli solamente le bambole vestite da monaca e suore che rappresentavano monache, i giocattoli erano accompagnati da domande che contenevano già la risposta quindi non era concessa nessun spazio di libertà alla giovane inoltre veniva considerato un gesto di potenza e di prestigio alla famiglia. L'educazione di Gertrude è fondata sull'ipocrisia infatti il destino della giovane non era mai chiara e precisa, ma quando commetteva atti un po' arroganti e imperiosi, facilmente effettuato dal suo carattere le veniva detto che non le conveniva ma anche che quando sarà badessa comanderà con autorità assoluta, inoltre le si presenta il futuro nel modo più gradevole e vantaggioso possibile. Anche il padre cioè il principe lo rimprocerava per alcuni comportamenti confidenziali infatti le ricordava che se voleva il rispetto a lei dovuto doveva sapersi controllare e doveva portare onore alla famiglia, infatti secondo il padre l'orgoglio della propria nascita doveva essere il punto fermo anche nella sua vita nel monastero,queste parole le erano stampate, inoltre quelle del padre facevano più effetto di tutte le altre . Il comportamento del principe era solitamente quello di un padrone austero ma quando si trattava della condizione futura dei suoi figli, nel suo volto è presente un'implacabile determinazione di raggiungere il suo obiettivo ,un autoritarismo consapevole del suo potere ma sempre preoccupato che da qualche parte si potesse attentare a esso, inoltre all'interno della famiglia è un tiranno ed esercitava un'autorità assoluta,infatti il destino dei suoi figli era stato deciso da lui secondo gli orientamenti della politica e gli interessi della sua classe sociale. EDUCAZIONE DI GERTRUDE Gertrude a sei anni viene collocata in un monastero con un piano preciso per la vocazione impostale ( termini in nettissima contrapposizione, perché la scelta della vocazione è personale e non può essere impostata in nessun modo), inoltre il barrocciaio aveva riferito alle due donne che suo padre era il nobile più potente di Monza ma l'anonimo non aveva dato delle informazioni precise quindi si può pensare che è un feudatario cioè il nobile spagnolo subordinato al governatore ma aveva la massima autorità nel territorio. Scelse un monastero in cui verranno riconosciuti i privilegi e che cercano di allettarla facendole intraprendere la vita religiosa, Gertrude diventerà badessa che comanderà però risultava una garanzia di onore infatti viene considerata come una merce di scambio perché il monastero aveva dei dubbi sulla sua vocazione ma in cambio poteva ottenere prestigio quindi lei poteva esser utile in ogni occorrenza e gloriosa in ogni momento, in questo modo le intenzioni del principe andavano perfettamente d'accordo con quello del monastero. Gertrude appena entrato nel monastero veniva chiamato per antonomasia* signorina, deriva dal fatto che era l'unica con la nascita nobile *antonomasia ( figura retorica che utilizza un nome comune per indicarne uno proprio o viceversa) aveva il posto a tavola e il letto nel dormitorio distinte inoltre riceveva dolci e carezze senza fine, in questo modo attira gli altri fanciulli e suscita le suscita superiorità . Gertrude intorno non aveva dei adulti sinceri infatti perfino le monache tirano la poverina nella trappola della vita monastica eppure erano presenti delle suore che non condividevano le intenzioni del padre ma anche se di diversa responsabilità finiscono per esserne strumenti. Però c'erano alcune monache che si erano pentite di farsi monache quindi si sfogavano dandole delle carezze tenere e malinconiche, infatti provavano lei compassione e autocommiserazione perché in lei vedevano ripetersi il loro destino. Se Gertrude fosse l'unica ragazza in quel monastero il progetto sarebbe continuato così fino alla fine, ma tra le sue compagne c'erano alcune che sapevano di essere destinate al matrimonio. Gertrude era abituata a essere invidiata quindi parlava magnificamente del suo futuro di badessa e di principessa del monastero per far provare invidia agli altri ma esse non lo sentivano affatto, infatti la vita di Gertrude sarebbe limitato nel monastero invece le sue compagne vivevano immagini di nozze,festini,conversazioni,vestiti e carrozze infatti queste immagini venivano fantasticate nella mente di Gertrude che era cresciuta con vanità, che era diventato una parte del suo carattere infatti ella per non esser al di sotto delle sue compagne secondo lei nessuno poteva obbligarle a farsi monaca e così poteva sposarsi, vivere in un palazzo e godersi della vita solo se lei voleva, in realtà per realizzare i suoi nuovi desideri c'era bisogna di una personalità L'idea del suo consenso si trovava dietro un angolo della sua mente e quest'idea era la rassicurazione in cui lei poteva rifugiarsi, però dietro questa idea sapeva che sarebbe un consenso negato, infatti Gertrude aveva molta difficoltà di opporsi al volere del padre quindi provava invidia fino ad arrivare ad odiarli perché provava il fatto di avere gli stessi desideri e aspettative, quindi faceva sentire alle altre la sua superiorità ma in realtà preferiva la vita fuori dal monastero quindi cercava nelle compagne consigli e coraggio. Gertrude dopo aver varcato l'infanzia cioè è arrivato all'adolescenza, un'età così critica (infatti Manzoni vede nell'adolescenza un momento particolarmente delicato e di fondamentale importanza nella costruzione della personalità, quindi è molto esaltata e sente nell'animo una potenza misteriosa, infatti le idee che aveva sempre desiderato si facevano più chiare infatti Gertrude si rifugiava nelle sue fantasie che erano più affascinanti della realtà però venivano disturbate dai pensieri della religione, ma l'insegnamento religioso che aveva ottenuto Gertrude era sostanzialmente vuoto che però l'aveva fatto diventare una idole orgogliosa e superba. La religione senza il suo significato non dà conforto alla giovane ma viene considerata un'apparenza inconsistente della società seicentesca, infatti la protagonista è timorosa del proprio futuro, pensava alla ripugnanza della vita religiosa e delle pressioni posti dai genitori e dai superiori nella scelta della condizione futura, quindi si rinchiude volontariamente nel monastero. Infatti per di diventare monaca bisogna bisogna che la vocazione e la libertà della scelta sia esaminata da in ecclesiastico chiamato vicario delle monache o da un deputato incaricato di questo compito, inoltre bisognava mandare una richiesta per iscritto un anno precedente ,Gertrude la scrive nei momenti più fragili e quindi le monache la convincono, quindi le suore si approfittano della sua buona fede e della sua ingenuità, ma Gertrude dopo pochi giorni si era già pentita di averla scritta e firmata, quindi ha una volontà fragile e incertezza nell'agire. Gertrude tiene nascosto alle sue compagne il suo timore alle contraddizioni e la vergogna di aver commesso un tragico errore, inoltre cerca di far sfogare l'animo e viole chiedere consiglio e coraggio. Però era presente un'altra legge che una giovane non viene ammessa se non resta fuori dal monastero per un mese nella casa dove è educata. L'anno successivo alla supplica al vicario, Gertrude torna a casa e doveva passare un mese e effettuare i passi successivi, in cui i suoi familiari li davano per scontati in realtà Gertrude aveva tutt'altro nella testa e cercava di rimediare al primo passo. In tali difficoltà si confida con la sua amica più franca che le dà i consigli più risoluti, infatti le consiglia di informare una lettera al padre, che viene elaborato tra quattro o cinque confidenti di nascosto e consegnata attraverso intermediari evitando di giungere nelle mani della badessa però il principe non rispose mai, infatti il principe aveva compiuto un gesto insensibile e di disprezzo nei confronti della figlia inoltre conosce la potenza di un silenzio studiato . Un giorno la badessa la chiama nella sua stanza e con aria di mistero e di disapprovazione le dice la collera del principe, quest'aria intimorisce la giovane però mostra pure compassione e quindi fa intendere in lei che ha il modo di rimediare così la giovane non oso domandare di più.