La Lanterninosofia nel Fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello
La Lanterninosofia rappresenta uno dei concetti più profondi nel romanzo "Il Fu Mattia Pascal" di Luigi Pirandello, esposta attraverso il personaggio di Anselmo Paleari. Questa teoria filosofica, presentata in modo semplice, illustra la complessità della percezione umana e della conoscenza, elementi centrali del pensiero pirandelliano.
Definizione: La Lanterninosofia è una metafora filosofica che paragona la coscienza umana a un lanternino che proietta luce nell'oscurità, rappresentando il modo in cui ogni individuo percepisce e interpreta la realtà.
Secondo Paleari, ogni essere umano possiede un lanternino interiore che proietta la propria luce sulla realtà circostante. Questa proiezione personale determina il modo in cui percepiamo il mondo, creando un confine tra l'io e il non-io. Al di là di questo cerchio di luce si estende l'ignoto, che spesso viene percepito come minaccioso e pauroso. Questa concezione si collega direttamente all'umorismo di Pirandello, dove la realtà oggettiva si scontra continuamente con la percezione soggettiva.
I lanternoni, invece, rappresentano le grandi costruzioni sociali e culturali - le religioni, le ideologie, i sistemi di valori - che offrono punti di riferimento collettivi. Quando questi lanternoni si spengono, come accade nelle epoche di crisi, gli individui precipitano in uno stato di angoscia e smarrimento. Questo concetto si ricollega alla critica pirandelliana della società e delle sue convenzioni, tema centrale nelle opere di Pirandello più importanti.
Evidenziazione: La teoria della Lanterninosofia non è pessimistica: suggerisce che anche l'ombra al di là del cerchio di luce è una proiezione della nostra coscienza, quindi non c'è motivo di temerla.