Luigi Pirandello rappresenta una delle figure più significative della letteratura italiana del Novecento, la cui opera ha profondamente influenzato il pensiero moderno.
Il pensiero e poetica di Pirandello si basa sulla concezione della vita come un flusso continuo che viene artificialmente bloccato dalle forme sociali. L'uomo, secondo Pirandello, è costretto a indossare una maschera per adattarsi alle convenzioni sociali, perdendo così la sua vera essenza. Questo conflitto tra vita e forma è al centro della sua produzione letteraria, dove emerge il tema della pazzia come unica via di fuga dalla rigidità delle convenzioni sociali. Il vitalismo pirandelliano si manifesta proprio in questa tensione tra l'energia vitale dell'essere umano e le costrizioni della società.
Le Novelle per un anno rappresentano uno dei progetti più ambiziosi dell'autore, con l'obiettivo di raccogliere 365 novelle, una per ogni giorno dell'anno. Tra le novelle di Pirandello più famose troviamo "La patente", "Il treno ha fischiato", "La giara" e "Ciaula scopre la luna", che esplorano temi come l'alienazione, l'incomunicabilità e il contrasto tra apparenza e realtà. Le caratteristiche principali delle sue novelle includono l'umorismo tragico, l'analisi psicologica dei personaggi e la rappresentazione della crisi d'identità dell'uomo moderno. La struttura narrativa delle novelle è spesso caratterizzata da un evento improvviso che sconvolge la quotidianità dei protagonisti, portandoli a una dolorosa presa di coscienza della propria condizione esistenziale. Attraverso le sue opere, Pirandello ha saputo rappresentare la complessità della condizione umana, anticipando molte delle tematiche che caratterizzeranno la letteratura del XX secolo.