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Luigi Pirandello

5/5/2023

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Il suo stile si evolve: si allarga il campo delle descrizioni (dalle campagne siciliane alle metropoli americane) e i temi si ampliano. Le modalità narrative delle novelle si allontano dai canoni fissati da Capuana e Verga (nonostante l'ambientazione possa rimandare al verismo - "La giara", "La patente"). Pirandello si serve delle novelle per trarre spunti per tarme e personaggi dei romanzi e delle opere teatrali. Nonostante l'assenza di un principio d'ordine, c'è chi ha tentato di trovare elementi di regolarità nella distribuzione narrativa delle novelle: Nelle novelle di ambientazione siciliana-> prevale l'analisi delle convenzioni sociali (mentalità) e la scoperta dell'assurdità del vivere, paesi di campagna. Nelle novelle di ambientazione cittadina e borghese (Romana) -> prevale il tema delle alienazioni, con la piccola impresa impiegatizia alle prese con la meccanizzazione. Nelle novelle degli ultimi anni, surreali (1931-36) -> prevalgono i temi metafisici del sogno, il doppio, il soprannaturale... che rivelano affinità con le allegorie di Kafka (metamorfosi in scarafaggio)o con le visioni surrealiste e espressioniste. NOVITA' Il principio di verosimiglianza è superato dalla poetica dell'umorismo L'oggettività lascia spazio ai processi di scomposizione La narrazione impersonale è sostituita da un narratore onnisciente, che assume il punto di vista del personaggio •Il determinismo (causa-effetto) è superato dal principio di causalità. Il relativismo conoscitivo porta alla moltiplicazione dei punti di vista e all'impossibilità...

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Didascalia alternativa:

di una spiegazione definitiva. In questa posizione Pirandello si colloca in linea con Einstein, Freud e Binet. TOTO la Patente Nelle trame delle novelle troviamo alcuni temi ricorrenti: la rappresentazione della routine. quotidiana in cui un atto casuale (epifania - ex. fischio del treno) porta alcuni soggetti a uscire dalla rete delle convenzioni sociali costringendoli a guardare 'dal di fuori' la propria vita. Paradossalmente, solo guardando da fuori, il personaggio riesce a percepire il flusso vitale. Una volta consapevole, il personaggio potrà tentare di: 1. scrollarsi di dosso il peso delle trappole attraverso atti ridicoli (Ex. "La carriola" - di nascosto fa il gioco della carriola con il suo cane), 2. potrà provare ad assumere il peso consapevolmente pagando a proprio vantaggio l'immagine che la società gli ha dato (Ex. "La patente" - Chiarchiaro che veniva scansato dalle persone perchè, vestendosi sempre di nero, pensavano portasse sfortuna. Lui quindi chiede che venga fatto un documento, una patente che certifichi il suo ruolo di iettatore). In ogni caso, quando il conflitto tra essere e apparire esplode, l'improvvisa rivelazione condanna il protagonista a fare i conti per sempre con le maschere sociali. Questi aspetti contraddittori si acutizzano L'umorismo, Secondo Pirandello, il comico è l'avvertimento del contrario, ovvero l'istinto di ridere della situazione apparentemente comica, in quanto ci si rende conto che quella signora è il contrario di ciò che dovrebbe essere una rispettabile signora della sua età. L'umorismo consiste invece nel 'sentimento del contrario', ovvero nella capacità di capire cosa ci sia dietro quella situazione all'apparenza divertente. Nel caso della signora, l'umorismo si traduce nel venire a conoscenza del fatto che non provasse piacere a vestirsi in quel modo, ma che lo facesse solo per trattenere a sé l'amore del marito più giovane di lei. L'umorismo è l'unione tra il comico e l'identificazione degli aspetti più tristi che stanno dietro alla comicità. I personaggi di Pirandello vivono sempre situazioni apparentemente comiche e divertenti, ma sono personaggi fondamentalmente tristi che cercano di liberarsi dalla trappola della vita. VISIONE DELLA SOCIETÀ → ritiene che la vita in società sia tutto un inganno "un'enorme pupazzata", una recita di burattini, perché ognuno di noi è intrappolato in una: ● forma imposta dalla società in cui viviamo, ma che ci imprigiona e non ci permette di sfogare la "vita"cioè il flusso di sentimenti diversi, le nostre contraddizioni. vita è un flusso di emozioni che reprimiamo perché dobbiamo rispettare la forma (buon padre di famiglia, studente) non possiamo esprimere a pieno perché siamo intrappolati in una forma Come rispettiamo la forma ? indossando delle maschere (diverse), cioè recitiamo mentendo a noi stessi e agli altri. personaggi di Pirandello cercano di liberarsi dalla maschera e per questo vengono sempre considerati pazzi.Ma al di fuori di questo inganno non possiamo vivere perché siamo degli animali sociali(Mattia Pascal), anche se Vitangelo Moscarda ci riesce alla fine. I ROMANZI: 1. QUADERNI DI SERAFINO GUBBIO OPERATORE 2. II FU MATTIA PASCAL 3. UNO NESSUNO CENTOMILA In realtà il primo romanzo con cui ha successo anche se breve è: "L'esclusa", che contiene tutti gli aspetti della sua poetica. Un breve romanzo nel quale Marta, la protagonista, viene ingiustamente accusata di tradire il marito ed esclusa dalla società in cui vive. Per ribellarsi a questa condizione, decise così di commettere l'adulterio di cui era stata accusata e, solo nel finale del romanzo, il marito scopre che la donna è innocente e la accoglie nuovamente in casa. PARADOSSO quando non tradisce ->Marta è innocente, viene condannata come colpevole quando ha davvero commesso l'adulterio -> viene riabilitata : Questo dimostra che la realtà che conta per la protagonista non è la vera realtà, bensì quel che viene creduto dagli abitanti del suo paese. man mano che ci si avvicina alle ultime novelle, dove diminuiscono i dialoghi e il caos tende a scomparire (Es. "C'è qualcuno che ride") nel silenzio. Il paradosso e l'assurdo percorrono tutta la raccolta fino all'ultima novella "Una giornata", in cui un uomo si trova a vivere nell'arco di un giorno la sua intera esistenza. TEATRO Pirandello per tutta la seconda parte della sua vita si occupa del teatro, a partire dal 1910. Le commedie in realtà furono il riadattamento delle sue novelle. La vasta produzione si può dividere in 3 grossi momenti: 1. teatro degli esordi - →in dialetto siciliano, che si può ricondurre al dramma borghese. MA rinnova sia i personaggi che le trame in trucidando le maschere. ↓ Opera: "Pensaci Giacomino!". Il protagonista è un professore anziano che è arrabbiato con lo Stato per il suo stipendio magro e vuole vendicarsi dello Stato sposando una fidanzata giovane costringendo lo Stato a pagare la reversibilità alla giovane moglie.Spinge la moglie a tradirlo con Giacomino con cui lei avrà un figlio che il professore riconosce come suo .Per il professore le corna non vanno in testa al ruolo che interpreta. È consapevole che è parte di una grande recita. 2. teatro umoristico, si accentuano i temi tipici, tra cui: il → Relativismo Conoscitivo: non esiste un'unica realtà ma conta come viene percepita dalle persone. ↓ Opera: "Così è (se vi pare)".Il protagonista è il signor Ponza il quale ha una moglie di fronte a lui vive la Signora Frola suocera in quanto madre della sua prima moglie. La signora Frola sostiene che la donna che vive con il Signor Ponza sia sua figlia e il Signor Ponza sostiene che la figlia sia morta in un terremoto. Ognuno sostiene dell'altro che sia pazzo, per dimostrare chi ha ragione viene sulla scena la moglie del signor Ponza velata che dice "per me io sono colei che mi si crede". Non si risolve il mistero. "Il gioco delle parti", il protagonista ha una moglie che lo tradisce, il quale se ne disinteressa, perché la realtà è tutta una recita finché non decide di prendersi una sua vendetta. La moglie viene offesa da un uomo che l'ha scambiata per prostituta e quindi il marito Leone lo sfida a duello per proteggere la moglie, ma Leone pretende che al duello si presenti l'amante,colui che svolge il suo ruolo. Infine l'amante rimane ucciso. Ricalca il fatto che noi recitiamo un ruolo fino alla fine. 3. trilogia del etateatro, in cui sono contenuti più grandi successi. Il metateatro significa rompere la quarta parete e stabilire un contatto con gli spettatori. Pirandello va oltre perché per lui metateatro è rendere il teatro oggetto stesso del teatro, spesso sulla scena ci sono attori che si impegnano nella realizzazione dello spettacolo teatrale coinvolgendo il pubblico. ↓ La colpevolezza o l'innocenza non conta nulla, conta è solo l'apparenza della realtà come noi appariamo. Inoltre, Pirandello inserisce nel romanzo una denuncia alla società che, con i suoi pregiudizi e le sue convinzioni, ci costringe ad assumere una forma' che non ci permette di lasciare fluire la nostra vita'. I quaderni di Serafino Gubbio operatore: denuncia sociale con riferimento alla: società industriale( la rivoluzione industriale, società di massa,catena di montaggio, superuomo negli aerei, futurismo visione della macchina) Pirandello affronta il problema della tecnologia. Serafino Gubbio viene assunto come operatore cinematografico (addetto alla macchina da ripresa> lavoro allineante) dalla casa cinematografica Kosmograph di Roma. Durante la preparazione di un nuovo film, "la donna e la tigre" il cui finale prevede l'uccisione di una tigre da parte di un cacciatore, al -si gira-, Serafino riprende una scena imprevista, il cacciatore imbraccia il fucile, ma indirizza il colpo contro la donna finendo straziato e ucciso dagli artigli della tigre. Serafino, scioccato, si ritrova improvvisamente muto, ma decide di continuare il suo lavoro, è talmente dedito alla sua mansione al punto di rimanere impassibile (tematica ricorrente). Nel finale il regista del film utilizza la scena come merce data in pasto agli spettatori al solo scopo di guadagnare Temi: 1) Estraneità> anche Serafino come Mattia è estraneo alla vita e guarda gli altri vivere. Il suo mutismo esprime l'attitudine a vedere ed ascoltare e la sua riduzione a oggetto. Serafino rappresenta quindi l'intellettuale costretto a rinunciare al suo ruolo ridotto in funzione della civiltà. 2) La denuncia del degrado dell'intellettuale moderno> lo spettacolo in cui il protagonista partecipa rappresenta il decadimento dell'arte teatrale, lo svilimento della figura dell'attore e la fine del rapporto diretto tra questo e il pubblico. 3) Elementi di critica alla modernizzazione della società> la società di massa esalta il progresso, i ritmi, la frenesia, la spersonalizzazione, l'anonimato, l'alienazione. Il Fu Mattia Pascal Scritto nel 1904, un anno dopo la crisi economica familiare e la conseguente malattia psichica della moglie, che porta il romanzo ad essere pubblicato nel 1921. La vicenda: Mattia Pascal vive una vita che non lo soddisfa sposato con Romilda, una donna che non ama, con la quale fu costretto a fare un matrimonio riparatore in quanto lei era rimasta incinta dopo una loro fugace relazione. La situazione familiare viene aggravata dalla perdita di entrambe le sue figlie gemelle e, lo stesso giorno in cui gli viene annunciata la morte della seconda, riceve anche la notizia della morte della madre. A causa dei molteplici lutti, Mattia quella notte ha una crisi e decide di scappare dal paese. in cui vive con l'intenzione di andare in America, per cercare di fuggire da quella vita che non gli dà più felicità. Durante il viaggio si ferma a Montecarlo, si fa tentare dal gioco d'azzardo e, inaspettatamente, vince una grande somma di denaro. Questo lo spinge a continuare a giocare, fino a quando, assistendo alla vicenda di un uomo che si era suicidato dopo aver perso tutto nel gioco d'azzardo, decide di smettere, riuscendo a tenere la grossa somma di denaro vinta. Inizialmente, prese la decisione di ritornare a casa per mostrare alla moglie di non essere un fallito e per cercare di ricostruire una serena situazione familiare. Tuttavia, mentre si trova sul treno, legge su un giornale locale la notizia della sua morte. Nel suo paese infatti, era stato ritrovato in un fiume un cadavere in stato di parziale decomposizione, che era erroneamente riconosciuto come il suo. La sua prima reazione è quella di smentire la notizia ma, ripensandoci, decide di cogliere l'occasione di liberarsi dalla trappola della forma che gli era stata imposta dalla società. Decide così di costruirsi una nuova identità, pensando così di potersi liberare dalla trappola della maschera, e per molti mesi viaggiò per l'Europa sotto lo pseudonimo di Adriano Meis, la sua nuova falsa identità, godendosi questa sua libertà senza problemi economici. Decide poi di stabilirsi a Roma, dove cerca di cambiare anche il suo aspetto fisico così da non poter essere riconosciuto, tagliandosi i capelli, cominciando ad indossare gli occhiali e facendosi operare ad un occhio, per correggere lo strabismo che sarebbe potuto essere un tratto riconoscibile. A Roma prende in affitto una stanza, fa amicizia con il proprietario Anselmo Paleari e si innamora di sua figlia Adriana.Mattia decide che è il momento di ricominciare a porre le sue radici, e vorrebbe chiedere ad Adriana di sposarlo, ma si rende conto di non poterlo fare a causa della sua falsa identità. Sempre per questo motivo, si accorse di non poter né sporgere denuncia a seguito di un furto né acquistare un cagnolino che gli facesse compagnia. Mattia decide così di distruggere anche la sua seconda identità mettendo in scena il suicidio di Adriano Meis, lasciando il suo bastone da passeggio su un ponte sul Tevere. Decide poi di tornare, dopo 2 anni sotto l'identità di Adriano Meis, al suo paese natale nel tentativo di ricostruire la sua vecchia identità. Scopri tuttavia che ciò non era possibile, in quanto la moglie Romilda si era già risposata con Pomino, un suo amico di gioventù da sempre innamorato di lei. Inoltre nel suo paese, nessuno lo riconosce più a causa dei cambiamenti fisici. Mattia si accorse quindi di non poter nemmeno più rientrare nei panni di Mattia Pascal in quanto, dopo aver visitato la sua tomba, si rese conto di non esistere più. Il romanzo si conclude con Mattia che torna a lavorare nella biblioteca del suo paese natale, dove si dedica a scrivere le proprie memorie.Sul manoscritto della sua storia lascia poi un messaggio per i posteri, con la richiesta di non aprire e di non leggerne il contenuto prima che siano passati 50 anni da quella che lui definisce "la sua terza morte".A coloro che gli chiedono chi è, lui risponde di essere "il fu Mattia Pascal", colui che una volta era Mattia Pascal ma che ora non si sente più nessuno. Sono tre le opere più famose "Sei personaggi in cerca di autore", "Ciascuno a suo modo", "Questa sera si recita a soggetto".Mettono in scena le difficoltà del teatro stesso, il rapporto tra personaggi e attori che gli devono interpretare(vita è la forma), la difficoltà del rapporto tra attori e pubblico e i rapporti tra capocomico, che dà forma alla vita in teatro e i suoi attori. Es in "Ciascuno a suo modo", sulla scena c'è una compagnia di attori che sta recitando un vero fatto di cronaca, un uomo che si era suicidato in seguito al tradimento della moglie, ad un certo punto mentre recitano si sentano partire dei fischi dal pubblico, si alzano due persone che sostengono di essere in veri protagonisti, la donna e l'amante, e cominciano a criticare la loro storia. La rappresentazione non si conclude. → Contrasto fra pubblico e teatro. "Questa sera si recita a soggetto", c'è un regista che recita in maniera improvvisata che dopo aver lasciato liberi i suoi attori pretende di comandarli a bacchetta a tal punto che gli attori si ribellano e cacciano il capocomico. → Contrasto capocomico "Sei personaggi in cerca di autore", mette in recita la difficoltà dei personaggi di mettere in scena la vita reale. Immagina ci siano 6 personaggi che vengono inventati dall'autore e vanno in cerca di qualcuno che voglia mettere in scena la loro storia: il Padre, la Madre, il Figlio, la Figliastra e il Giovinetto e la Bambina avuto dall'amante morto della Madre. La storia è un drammone, tragico, dopo la morte dell'amante iniziano sventure Figliastra lavora in un bordello e il Padre che non sa della sua esistenza rischia di consumare un rapporto con la Figliastra La Bambina affogata e anche il Giovinetto si suicida I personaggi si portano dietro questa storia e vogliono che qualcuno la metta in scena ,incontrano un'altra compagnia teatrale che prova un'opera di Pirandello, e cercano di convincere il capocomico e gli attori a mettere in scena la loro storia .Da qui inizia l'opera di Pirandello fatta di difficoltà nell' immedesimarsi nei personaggi. I personaggi sono la vita e il mondo con cui gli attori intrappolano i personaggi sono la forma. Tutta l'opera è incentrata sul conflitto tra vita e forma INTRODUZIONE Svevo era nato a Trieste, posizione marginale, anche operando a Trieste era escluso dai circoli in Italia. Influenzato da cultura mitteleuropea, ed è per questo che prima degli altri italiani conobbe i testi di Freud influenzato dalla psicanalisi, cognato problemi psichici, mandato da Freud, ma non guarito influenzato da Joyce, con l'Ulisse novità: 1. VISIONE SOGGETTIVA DELLA REALTÀ E TEMPO (Proust "ricerca tempo perduto"), confronto con verismo e naturalismo (narrazione oggettiva). Uomini del '900→ crisi delle certezze con cui interpretare la realtà, (Pirandello, relativismo conoscitivo, la realtà non esiste). COSCIENZA DI ZENO → tempo misto 2. PERSONAGGI: inetti accompagnati da rivali uomini che dominano la realtà, per Pirandello saranno degli illusi 3. TECNICA NARRATIVA :monologo interiore, si ispira a Joyce(flusso di coscienza), non per tutti i romanzi. 4. ROMANZO PSICOANALITICO: (Freud, l'inconscio e come influisce sui nostri comportamenti), nella Coscienza ci sono i lapsus, l'autoinganno,complesso di Edipo, rapporto con cognato. LUIGI PIRANDELLO Nasce in Sicilia a Girgenti, chiamata Agrigento così in epoca fascista. Nacque in una famiglia benestante che ricavava le sue ricchezze da una miniera di zolfo. Studi classici a Palermo. Per l'università va a Roma, prima con la facoltà di lettere concluse in Germania per screzi con i professori. Fin da subito ha una vocazione letteraria da prima poesie poi novelle,i romanzi e infine il teatro. Si sposò con Maria Antonietta Portulano la quale aveva dei disturbi mentali che crearono problemi nella famiglia di Pirandello. Problemi che peggiorano quando la famiglia ebbe un dissesto finanziario →miniere furono allagate ed ebbe come conseguenza un peggioramento della malattia della moglie, fu costretto a trasferire la moglie in una clinica psichiatrica. Pirandello gli ricorda come anni di lavoro frenetico, professore all'università di Roma, scrittore, giornalista, professore privato. 1. Successo "il Fu Mattia Pascal" pubblicato nel 1904 Negli anni successivi diventa drammaturgo e poi capo comico. All'inizio scrisse teatro in dialetto siciliano, successo in Sicilia ma poca diffusione. Comincia a scrivere in italiano: temi incentrati sul relativismo conoscitivo "Così è (se vi pare)", "Sei personaggi in cerca d'autore", "Il gioco delle parti","I'Enrico 4". Nel frattempo Pirandello raccoglie le sue opere in raccolte unitarie novelle e testi teatrali. LE NOVELLE PER UN ANNO LE MASCHERE NUDE Temi: →l'inettitudine, infatti Mattia Pascal che in gioventù era inetto a tutto →ll doppio e la crisi d'identità Mattia si configura come un antieroe e incapace di capire chi si è realmente e di ritrovare se stesso Denuncia sociale →tutti recitiamo un ruolo →anche la famiglia come nido, è parte della gabbia sociale che imprigiona gli uomini, dopo il matrimonio. → il gioco d'azzardo, il casinò di Montecarlo dove Pascal si arricchisce, affascina Pirandello perché il caso rafforza la sua concezione della relatività delle condizioni umane. → la modernità, la città, il progresso, le macchine possono servire a migliorare la condizione dell'uomo. → il relativismo filosofico, l'idea del mondo non solo varia da individuo a individuo ma anche nella stessa persona, l'uomo si crea autoinganni. Struttura -struttura circolare: inizio del racconto coincide con la fine - narrazione in prima persona, PALESE, lo sguardo di Mattia è retrospettivo. Non interviene per dare una interpretazione ai lettori come Manzoni. Interviene per esprimere i propri dubbi ed inquietudine = visione della realtà critica. - la vicenda narrata in prima persona dal personaggio protagonista e ci sono delle alternanze tra i piani temporali le vicende sono raccontate dal punto di vista di Mattia di Mattia Adriano e del Fu Mattia la scelta della narrazione in prima persona costituisce un superamento della narrativa naturalista - suddivisibile in parti: 1. cornice: negli ultimi 2 e nei primi 2 capitoli, il protagonista è "il fu"> condizione di estraneità 2. prima parte:romanzo idilliaco-familiare, spazio chiuso a Miragno dove Mattia vive un infanzia/adolescenza spensierata 3. seconda parte: è la parte della fuga fino al suo ritorno a Miragno, caratterizzata da nuove esperienze, che però si conclude con un fallimento. →il finale si ricollega all'inizio →romanzo-soliloquio, ricorrenti esclamazioni, interrogativi e domande retoriche, lo stile è quello di un monologo teatrale. uno nessuno centomila Nella frammentazione dell'io i suoi personaggi si rendono conto che a seconda delle persone che ci guardano e del contesto,ci illudiamo di essere una stessa persona, ma in realtà dietro queste centomila maschere non siamo uno persona unica, ma non siamo nessuno. Iniziato nel 1909, viene completato molti anni dopo e pubblicato a puntate sulle "Fiera letteraria" nel 1925 e poi in volume nel 1926. la narrazione è in prima persona, raccontata dal protagonista. Narrazione retrospettiva da parte del protagonista → forma di un ininterrotto monologo Il romanzo fa da transizione dalla poetica dell'umorismo a quella del surrealismo. Pubblicò intorno al 1920 altri due romanzi "Uno nessuno centomila" e i "Quaderni di Serafino Gubbio operatore". Negli ultimi anni gli venne assegnata la direzione artistica di un teatro tutto suo il teatro d'arte di Roma, grazie al finanziamento del partito fascista a cui aderisce (1924/25).Si dichiarò in realtà sempre apolitico, ma non si può dire che dal punto di vista ideologico fosse facsista: convenienza economica, forse gli sembrò un partito rivoluzionario. Si sposa con Marta Abba giovane attrice.Nel 1934 Nobel per la Letteratura. 1936 morto a Roma. POETICA: 1. aspetto umorismo modo con cui indaga e comprende la realtà -> deriva relativismo conoscitivo frammentazione dell'lo 2. aspetto indagine sociale: differenza tra "forma e vita" -> da cui deriva la -> teoria della maschera Pirandello è consapevole della crisi delle certezze degli uomini del '900, lui è pienamente consapevole che non ci sono più certezze,gli uomini non sono più in grado di spiegare ciò che li circonda. Frammentazione dell'io: Ognuno di noi è centomila persone diverse, a seconda del contesto è da chi lo sta guardando → teorie psicologiche, ma Pirandello lo porta all'estremo questo ragionamento, come in "Uno nessuno centomila". Il relativismo NASCE DAL CONTRASTO DI VITA E FORMA, cioè dal rapporto tra individuo-altri ed individuo-se stesso. L'uomo nasce in una società precostituita in cui a ciascuno di noi viene affidata una parte da cui non ci si può sottrarre. Ciascuno è costretto a seguire le regole e i principi che la società impone, solo il caso può portare l'individuo a liberarsi, come accade a Mattia Pascal nel romanzo di Pirandello, ma a costo di dover rinunciare alla vita, alla forma precedente. + L'uomo, inoltre, indossando una maschera, o recitando una parte assegnata, non può essere capito e capire gli altri, dal momento che dietro la maschera si nascondono personalità e individualità molteplici e complesse. Questo porta all'incomunicabilità tra individui, dal momento che ognuno possiede un proprio modo di vedere la realtà, che non è oggettiva ma è una proiezione soggettiva credendo in una propria verità. Questo provoca un senso di solitudine nell'individuo e di esclusione dagli altri, come da se stessi. L'unico modo con cui lo scrittore può indagare la realtà è l'umorismo: scrisse un saggio (testo teorico), "L'Umorismo", in cui afferma che lo scrittore umorista è l'unico che coglie a pieno la realtà. Saggio mette a fuoco non solo la storia dell'umorismo, ma anche la sua natura profonda: la differenza tra "comico" e "umorismo" è quella che nel famoso esempio della "Vecchia imbellettata". La vicenda: Vitangelo Moscarda decise di raccontare un periodo della sua vita prendendo spunto da un fatto insignificante, il suo naso leggermente storto. Egli non se ne era mai accorto ma si rende conto che ci sono tanti "Moscarda" a seconda della visione che hanno di lui, comincia → la sua ribellione per le diverse identità che gli altri gli hanno da sempre attribuito. Un giorno sua moglie gli fa notare allo specchio una serie di difetti fisici, dei quali Vitangelo (Gengé per gli amici) non si è mai accorto: il naso pende leggermente a destra, le sopracciglia sembrano due accenti circonflessi, un orecchio è più sporgente dell'altro, la gamba destra è più arcuata della sinistra. Questo banale episodio gli provoca una crisi esistenziale, poiché si rende conto che l'immagine che ha di sé stesso non corrisponde a come viene visto dagli altri. Ognuno vede le cose in modo diverso e nessuna prospettiva o visione è sbagliata. I paesani lo considerano un usuraio; gli amministratori della sua banca lo ritengono un incapace; sua moglie lo vede come un povero ingenuo. Da quel momento intraprende una serie di iniziative per distruggere le immagini fittizie che gli hanno attribuito. Per prima cosa decide di occuparsi direttamente della gestione della banca e dei beni di famiglia, nonostante l'opposizione dell'amministratore Quantorzo, e lo stupore generale dei soci e degli impiegati. Per liberarsi della pessima reputazione di usuraio, regala un appartamento a un certo Marco di Dio, un poveraccio che vive in una catapecchia messa a disposizione dal padre di Vitaliano. Anna Rosa, un'amica della moglie, chiede di incontrarsi con Vitangelo, per avvertirlo del tentativo di dichiararlo infermo di mente e cercare di ricondurlo alla ragione. Ma i discorsi di Vitangelo riescono a sconvolgere Anna Rosa al punto che, colta da un inspiegabile raptus, gli spara con una pistola. Vitangelo per fortuna non muore, e al processo cerca di difendere Anna Rosa, testimoniando che si è trattato di un incidente. Alla fine, Vitangelo devolve tutti i suoi beni per la costruzione di un ospizio per poveri, nel quale egli stesso si ritira, e si rasserena all'idea di non avere nessuna identità. Vitangelo, il cui "io" è ormai completamente frantumato nei suoi "centomila" alter ego, sembra trovare una tregua ai propri patimenti solo nel confronto con un religioso, Monsignor Partanna, che lo sprona a rinunciare a tutti i suoi beni terreni in favore dei meno fortunati. Il tormentato protagonista pirandelliano, rifugiatosi nell'ospizio ch'egli stesso ha donato alla città, riesce così a trovare un po' di pace e di serenità solo nella fusione totalizzante (e quasi misticheggiante) con il mondo di Natura, l'unico in cui egli può abbandonare senza timori tutte le "maschere" che la società umana gli ha a mano a mano imposto. Finale paradossale: Dopo aver corso il rischio di diventare "uno" dei "centomila" di una massa anonima Moscarda è divenuto "nessuno", ha raggiunto la guarigione perché vive come un sasso, una pianta o un animale, senza identità, senza pensieri né angosce. La fine del romanzo è paradossalmente positiva> A una struttura aperta e umoristica segue una conclusione chiusa che crea un percorso di uscita dalla forma per entrare nella vita (passaggio dalla società alla natura, rivalutata come simbolo della vita allo stato puro). La parte finale del romanzo segna una svolta nell'arte di Pirandello, entra in crisi la poetica dell'umorismo e comincia (dopo 1925) quella del surrealismo. Moscarda e Mattia Pascal: Anche Moscarda è un inetto, incapace di dare un senso alla sua vita.ll protagonista si sente estraneo nel proprio corpo e proprio quando si accorge che il suo volto non è come credeva, comincia un'indagine interiore. Vitangelo a differenza di Mattia Pascal preferisce una liberazione consapevole dai vincoli sociali, ottenuta rifiutando l'eredità paterna e ogni forma di ricchezza e nella natura e nei valori semplici della vita. COMMENTO: Realizza di non essere "UNO" come credeva di essere, ma è "CENTOMILA" poiché ogni persona con cui entra in contatto lo vede in un modo diverso. A questo punto l'IO di Vitangelo è l'insieme in una serie di maschere in cui lui non si riconosce. "Novelle per un anno" L'attività di novellatore impegna Pirandello per tutta la sua vita, la prima raccolta "Amori senza amore" uscì nel 1894 e l'ultima "Una giornata" uscì postuma nel 1937. Dal 1922 l'autore decise di raccogliere tutta la sua produzione novellistica in una serie di 24 volumi intitolati "Novelle per un anno". Portò a termine solo 15 volumi, ognuno contenente 15 novelle: i primi 13. uscirono presso l'editore Bemporad, gli ultimi 2 presso Mondadori. La scelta di raccogliere la produzione sotto un unico titolo non deve far pensare a un principio di ordine che regoli la successione delle novelle. Infatti Pirandello stesso scriveva "Una novella al giorno, per tutt'un anno, senza che dai giorni, dai mesi o dalle stagioni abbia tratto la sua qualità “. Le novelle quindi si succedono slegate e indipendente secondo un principio di causalità: l'autore rinuncia a ogni forme di cornice (# Boccaccio - "Decameron"). Il titolo "Novelle per un anno", sembra voler rinviare alla funzione dissipatrice del tempo, un eterno presente in cui gli eventi sono dominati dal caso e dall'assenza di senso. Facilità e velocità di scrittura caratterizzano la produzione novellistica. Pirandello sembra trovare una singolare fluidità di scrittura e tenta varie sperimentazioni.