L'attività poetica di raffinati dilettanti
I poeti della Scuola siciliana erano principalmente funzionari, notai, giudici o magistrati della corte di Federico II. Per loro, l'attività poetica rappresentava uno svago, un'evasione dalle responsabilità quotidiane, piuttosto che una professione.
Highlight: A differenza dei trovatori provenzali, che erano poeti professionisti, i siciliani erano "poeti per diletto".
Questa condizione di dilettanti raffinati influenzò profondamente le scelte tematiche e stilistiche delle loro produzioni. A causa del diverso contesto politico-sociale in cui operavano, i poeti siciliani si concentrarono quasi esclusivamente sul tema dell'amore, tralasciando gli argomenti politici che erano invece comuni nella lirica provenzale.
Esempio: Mentre un trovatore come Bertran de Born componeva sirventesi politici, i siciliani si dedicavano principalmente a canzoni d'amore come "Meravigliosamente" di Giacomo da Lentini.
La poesia della Scuola siciliana si caratterizza per una maggiore astrazione e intellettualizzazione del sentimento amoroso. Inoltre, a differenza delle composizioni provenzali che erano pensate per essere cantate con accompagnamento musicale, le poesie siciliane erano concepite per la lettura o la recitazione.
Definizione: La "poetica dell'assenza", inaugurata dalla Scuola siciliana, consiste nel comporre versi su una donna sostanzialmente irreale e idealizzata.
Questa nuova concezione della poesia portò a una maggiore attenzione alla musicalità intrinseca delle parole e alla ricerca di forme metriche raffinate, come il sonetto, che compensassero la mancanza dell'accompagnamento musicale.