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La poesia siciliana,siculo-toscana, comica e il dolce stil novo

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 LA POESIA SICILIANA E SICULO-TOSCANA
LETTERATURA
I trovatori provenzali vivono nel sud della Francia. Parlano d'amore, ma non solo: si desc

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Anastasia Boktor

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La poesia siciliana,siculo-toscana, comica e il dolce stil novo. Giacomo da Lentini,Guittone d’Arezzo, Cavalcanti e Guinizelli

 

3ªl

Appunto

LA POESIA SICILIANA E SICULO-TOSCANA LETTERATURA I trovatori provenzali vivono nel sud della Francia. Parlano d'amore, ma non solo: si descrive anche la società cortese. Però, ad un certo punto migrarono perché erano perseguitati dalla chiesa siccome si era diffusa l'eresia degli albigesi (in Provenza), che volevano un ritorno alla povertà, quindi tra il 1209-1229 ci fu una crociata contro gli albigesi, voluta da papa Innocenzo III. La lirica provenzale si stava già diffondendo in Europa occidentale (Germania, Spagna), e in Italia, soprattutto nel sud, dove nel regno di Sicilia viveva l'imperatore Federico II, figlio di Costanza d'Altavilla (ultima erede della dinastia dei normanni). Egli regnò per 30 anni e riuscì a sedare le rivolte: abile uomo politico. La sua corte imperiale si trovava a Palermo: Magna Curia. La Sicilia è al centro dei commerci del Mediterraneo; se parliamo di impero romano, la Sicilia svolge un ruolo centrale nel Mediterraneo, ma se parliamo di Sacro romano impero germanico, la Sicilia è un luogo molto periferico (lontana dal cuore dell'impero), ma nonostante questo, Federico sceglie la Sicilia perché sa che la Sicilia, essendo un territorio che nel corso dei secoli ha avuto tanti dominatori, è il centro dei commerci del Mediterraneo, quindi la sua corte è un insieme di culture (laica, internazionale, multilingue e...

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multiculturale→ i funzionari provengono da aree geografiche diverse), di uno scambio di popoli diversi, infatti, alla sua corte accoglie: La Magna Curia rappresenta quindi il punto di riferimento di una nuova organizzazione politica fortemente accentrata. Nel nord-centro Italia si iniziano a sviluppare i comuni: piccole realtà che reclamano l'indipendenza dall'impero. i bizantini perché sono i detentori originali della cultura greca, classica antica, molto apprezzata da Federico II; gli arabi: dominano nel nord Africa, Spagna, sono vicini alla Sicilia e sono grandissimi studiosi scientifici, medici, matematici...; La nascita della scuola siciliana trovatori migrano in Sicilia e Federico II li fa formare una scuola dove un insegnante provenzale insegnava ai funzionari di Federico II il poetare. Impedimento: i provenzali studiano il provenzale, mentre in Sicilia si parla il volgare siciliano, quindi c'è un piccolo problema di comprensione. Nasce la scuola siciliana. Trovatori (poeti provenzali) poeti-musicisti, colti ma di basso rango sociale 1 i trovatori tedeschi e francesi: perché nel frattempo i trovatori dalla Francia migrano anche in Germania e arrivano in Sicilia, dove portano la poesia. si spostano di corte in corte: sono giullari si occupano di temi diversi. amore amicizia: la donna spesso viene chiamata "amico" - - temi sociali e politici: l'amore per la donna viene spesso accostato al rapporto vassallo-signore Poeti siciliani sono funzionari di corte: non professionisti (il loro hobby è scrivere poesie) e sono di estrazione sociale più alta lavorano presso una grande corte imperiale restringono i temi limitandosi a parlare d'amore, perché nella Magna Curia, i funzionari di corte vivono bene perché il potere è centrale, Federico Il regna bene, ci sono i sudditi e non c'è niente da dire nè sul tema politico né in quello sociale, non c'è un vassallaggio. Federico II è così attento a formare una scuola siciliana perchè, sapendo che il suo regno è molto vasto, avere una lingua letteraria che possa unire i popoli del suo regno è un punto in più per un'unità politica del regno. Federico sprona i poeti della sua corte ad adottare il volgare siciliano illustre (raffinato) e non il provenzale→ consapevole dell'importanza di una lingua unitaria che possa saldare in un progetto comune sia gli intellettuali siciliani che quelli giunti in Sicilia dall'esterno. Il sonetto I primi componimenti provenzali nascono per il canto e per il ballo. La scuola siciliana inventa il sonetto: la poesia si stacca dall'accompagnamento musicale: componimento poetico, inventato da Giacomo da Lentini (notaio alla corte di Federico II, capostipite della scuola siciliana). Il sonetto è una forma metrica costituita da 14 versi endecasillabi divisi in due quartine e due terzine. (Il titolo del sonetto coincide sempre con il suo primo verso). La poesia siciliana si sviluppa molto e diventa molto famosa in tutta Italia, però c'è un problema: un toscano non lo capisce il siciliano: sono rimasti pochissimi testi originali scritti in siciliano, perché si erano diffusi talmente tanto, copiati e ricopiati...che la tradizione rimasta è quella toscana: toscanizzazione. (Noi leggiamo i testi dei siciliani in volgare toscano, già toscanizzato, ma cmq qualcosa in sicialiano doc è rimasto). Le poesie siciliane vengono presto tradotte in toscano. Con la caduta della casata sveva, molte vanno perdute: per questo si è a lungo creduto che gli autori avessero composto direttamente in toscano. La poesia siciliana nasce scritta, per essere letta, mentre quella provenzale nasce oralmente. POESIA SICILIANA CARATTERISTICA ACCOMPAGNAMENTO MUSICALE TEMATICHE IDEOLOGIA AMORE FORME METRICHE 2 assente DESCRIZIONE solo tema amoroso • la dipendenza da Federico Il richiede prudenza nella trattazione di temi politici l'amore, che accomuna tutti gli uomini, diventa un'esperienza democratica cavalleresca, ma democratizzata • idealizzato e astratto, nasce attraverso la visione e lo sguardo interiorizzato, cioè svincolato dalle situazioni reali • canzone sonetto (inventato da Giacomo da Lentini) presente POESIA PROVENZALE molteplicità di temi: politico, morale, satira dei costumi DESCRIZIONE feudale-cavalleresca presentato anche nella dimensione fisica, coinvolge tutti i sensi • canzone sirventese tenzone sestina Nel 1440 si sviluppa la filologia: studiosi che studiano i testi letterari. Fllologo: recupera i testi antichi e recupera di una stessa poesia diverse fonti (periodo dove i testi vengono scritti a mano): il filologo li confronta e ripropone la versione corretta. lectio facilior: versione più facile, ma sbagliata. lectio difficilior: versione più difficile, ma giusta. L'esperienza alla corte siciliana di Federico II va dal 1220-1250, data dove l'esperienza della scuola siciliana si esaudisce: i trovatori siciliani si sparpagliano in Italia, migrando nel nord. I comuni sono una realtà politica molto dinamica, movimentata, in perenne lotta con l'imperatore. I poeti siciliani si disinteressano completamente dell'ambito politico-sociale, quindi si riduce il tema, unitamente a quello amoroso, perché deve essere una poesia di intrattenimento della corte di Federico II. Poesia dei siculo-toscani La Toscana, tra tutte le regioni del centro italia è quella più vivace, dove nascono i guelfi e i ghibellini. Arrivano i poeti siciliani con le loro poesie d'amore, la tradizione siciliana e provenzale si mescolano e si crea una poesia che riprende temi politici con un linguaggio particolarmente duro: trobar clus (poetare oscuro). Il trobar clus viene associato al tema politico in Toscana perché in Toscana se ci sono continue dispute politiche, l'amore è un argomento superficiale e banale, ma appetisce l'argomento politico con il quale non si può parlare col trobar leu perchè si parla di guerre, morti, stragi, ma il trobar clus. Il Capostipite di questa tradizione siculo-toscana è Guittone d'Arezzo→ laico che portava il cilicio (cintura stretta per espiare la sua colpa, attraverso il dolore)--> | de i voti e entra in un ordine religioso: "soldati della beata vergine Maria". Nelle sue poesie usa il trobar clus. Le poesie di Guittone si possono dividere in 3 temi: tema amoroso: riguardano la prima fase della sua vita; tema etico-politico: nel periodo precedente alla conversione tema etico-religioso: lotta contro le eresie, esaltazione dell'amore sacro rispetto a quello profano... (si avvicinano più alla poesia di Jacopone da Todi) "Ahi lasso, or è stagion de doler tanto": è una canzone che racconta della sconfitta dei guelfi fiorentini da parte dei ghibellini (battaglia di Montaperti). I ghibellini sono i sostenitori dell'imperatore Manfredi (figlio di Federico II). I guelfi (Firenze) sono sostenitori del papa. E' una canzone ispirata al genere provenzale del planh: lamento→ rievoca la grandezza di Firenze, che poi è "sfiorita”, infatti nel congedo finale c'è un'invettiva (condanna). Manfredi, in questa lotta è aiutato da un altro comune: Siena. A Siena il capo dei ghibellini è Farinata de Luberti. Farinata, in teoria dovrebbe essere nemico di Dante, ma Dante decide di metterlo nel girone infernale degli eretici (alto inferno→ il peccato di eresia, secondo Dante è un peccato minore). Farinata è giustificabile: è un nemico di Firenze perché ha combattuto contro di essa. A Firenze c'è un altro che ha aiutato Farinata: Bocca degli abati, guelfo fiorentino che ha tradito i fiorentini e ha aiutato Farinata→finisce nel girone dei traditori della patria, il penultimo girone. Il simbolo di firenze è il giglio, per questo viene chiamata fiore. Il marzocco, è il leone che difende firenze: animale protettore, simbolo di forza. La prosa in età comunale Il racconto: resoconto di viaggio o novella. Erano destinati a lettori di estrazione borghese, registro medio. Prosa: trattato di medicina, di retorica..., enciclopedia, una retorica Il Milione di Marco Polo: resoconto di viaggio in oriente. Venne scritto quando cadde prigioniero dei genovesi nel corso di una battaglia navale. Marco venne rinchiuso nelle carceri di genova, dove condivide la cella con Rustichello da Pisa, al quale detta il suo libro di viaggio, il lingua d'oil. L'opera nasce con un obiettivo pedagogico, ma offre al lettore anche occasioni di diletto e di evasione. La novella: risponde alle esigenze di un pubblico di lettori prevalentemente borghese che trova una erfetta sintesi tra il fine dilettevole e l'intento pedagogico. E' un racconto breve dove si narra in forma sintetica un fatto o un evento significativo. Caratteristiche: brevità, essenzialità e carattere esemplare (intento di trasmettere un insegnamento). Essa ha origine nella tradizione latina del racconto esemplare, exemplum, una narrazione brevissima che trasmette modelli di comportamento. Il novellino: la più importante raccolta di novelle in volgare del decameron di boccaccio. 100 novelle. prima erano 120 novelle, ridotte a 100. le novelle contenute nel novellino sono state scritte da tante mani diverse, infatti hanno stili diversi. 3 IL DOLCE STIL NOVO: termine coniato da Dante, compare nella divina commedia, nel purgatorio. "Novo": tutta la poesia che era stata scritta prima era una poesia scura, scritta con un linguaggio poco raffinato: nuova: diversa rispetto alle precedenti. "Stile": poetico "Dolce": questi stilnovisti sono maggiormente toscani e del linguaggio toscano selezionano delle espressioni raffinate, dolci, senza provenzalismi, sicilianismi...: innalzamento linguistico. Il capostipite del dolce stil novo è Guido Guinizelli→ questa poesia raffinata e dolce tratta il tema amoroso: amore riposto in una donna che in parte è una donna angelo (Giacomo da Lentini aveva posto il problema: come far conciliare l'amore sacro con quello profano? Guinizelli e Cavalcanti cercano di dare una soluzione: la donna è un angelo, con dei poteri soprannaturali). CAVALCANTI: la sua donna è divina, assomiglia a un angelo, ma nuovo concetto: terribile: il divino è difficile da comprendere: può suscitare paura, terrore, timore. La sua superiorità divina che mostra è incomprensibile all’uomo mortale. La donna ha qualcosa di divino e dei poteri, ma nonostante questo, la donna non infonde nessun piacere nell'uomo (differenza con Guinizelli): divino terribile. || DONNA: per Guinizelli e cavalcanti non c'è una musa ispiratrice→ è una donna idealizzata, non esiste, impalpabile, senza volto, senza un nome... concetto dell'amore viene superato; non è come quello dei siciliani, che poi viene ripreso dai trovatori che è in effetti un amore carnale. Per Guinizelli e Cavalcanti l'amore diventa talmente divino, metafisico che non è più rappresentabile in una donna precisa, per questo diventa incorporea. Con Dante ci sono le muse ispiratrici come Beatrice. Tutti i poeti, medievali e rinascimentali, non utilizzano mai la poesia come mezzo per una confessione sentimentale, intima e personale; Cavalcanti ha scelto la strada della donna crudele, terribile, ma è un io lirico che parla. Stesso per Dante, Guinizelli... LA POESIA COMICO-REALISTICA Poesia realistica: il tema riguarda la realtà, cose concrete, tema sociale in forma di critica (invettiva), o tema amoroso, carnale, non corrisposto: la donna (popolana/borghese) si comporta male nei confronti del poeta, lo odia. Realismo o parodia? L'amore carnale nei confronti di una donna odiata sarà in forma di parodia (battute, stile comico). Caratteristiche del comico: registro linguistico basso (più vicino a quello borghese, colloquiale) protagonisti di ceto sociale medio-basso: donna di popolo temi borghesi, del popolo. La concezione dell'amore La visione della donna La morale I punti in comune 4 Stil novo riflessione sulla teoria dell'amore e sull'elevazione spirituale che ne deriva Cecco Angiolieri: conoscente di dante. Poesia comico-realistica attenzione agli aspetti carnali, concreti dell'amore donna angelicata, tramite per la salvezza opposizione tra «gentili» e «<vili»> • clima sociale e culturale bagaglio retorico-stilistico raffinatissimo • temi comico-realistici nell'opera degli stilnovisti; sonetti dedicati alla malinconia in Cecco Angiolieri e in Dante Alighieri femmina diabolica, che conduce alla dannazione celebrazione compiaciuta dei vizi

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I trovatori provenzali vivono nel sud della Francia. Parlano d'amore, ma non solo: si desc

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Trovatori (poeti provenzali) poeti-musicisti, colti ma di basso rango sociale 1 i trovatori tedeschi e francesi: perché nel frattempo i trovatori dalla Francia migrano anche in Germania e arrivano in Sicilia, dove portano la poesia. si spostano di corte in corte: sono giullari si occupano di temi diversi. amore amicizia: la donna spesso viene chiamata "amico" - - temi sociali e politici: l'amore per la donna viene spesso accostato al rapporto vassallo-signore Poeti siciliani sono funzionari di corte: non professionisti (il loro hobby è scrivere poesie) e sono di estrazione sociale più alta lavorano presso una grande corte imperiale restringono i temi limitandosi a parlare d'amore, perché nella Magna Curia, i funzionari di corte vivono bene perché il potere è centrale, Federico Il regna bene, ci sono i sudditi e non c'è niente da dire nè sul tema politico né in quello sociale, non c'è un vassallaggio. Federico II è così attento a formare una scuola siciliana perchè, sapendo che il suo regno è molto vasto, avere una lingua letteraria che possa unire i popoli del suo regno è un punto in più per un'unità politica del regno. Federico sprona i poeti della sua corte ad adottare il volgare siciliano illustre (raffinato) e non il provenzale→ consapevole dell'importanza di una lingua unitaria che possa saldare in un progetto comune sia gli intellettuali siciliani che quelli giunti in Sicilia dall'esterno. Il sonetto I primi componimenti provenzali nascono per il canto e per il ballo. La scuola siciliana inventa il sonetto: la poesia si stacca dall'accompagnamento musicale: componimento poetico, inventato da Giacomo da Lentini (notaio alla corte di Federico II, capostipite della scuola siciliana). Il sonetto è una forma metrica costituita da 14 versi endecasillabi divisi in due quartine e due terzine. (Il titolo del sonetto coincide sempre con il suo primo verso). La poesia siciliana si sviluppa molto e diventa molto famosa in tutta Italia, però c'è un problema: un toscano non lo capisce il siciliano: sono rimasti pochissimi testi originali scritti in siciliano, perché si erano diffusi talmente tanto, copiati e ricopiati...che la tradizione rimasta è quella toscana: toscanizzazione. (Noi leggiamo i testi dei siciliani in volgare toscano, già toscanizzato, ma cmq qualcosa in sicialiano doc è rimasto). Le poesie siciliane vengono presto tradotte in toscano. Con la caduta della casata sveva, molte vanno perdute: per questo si è a lungo creduto che gli autori avessero composto direttamente in toscano. La poesia siciliana nasce scritta, per essere letta, mentre quella provenzale nasce oralmente. POESIA SICILIANA CARATTERISTICA ACCOMPAGNAMENTO MUSICALE TEMATICHE IDEOLOGIA AMORE FORME METRICHE 2 assente DESCRIZIONE solo tema amoroso • la dipendenza da Federico Il richiede prudenza nella trattazione di temi politici l'amore, che accomuna tutti gli uomini, diventa un'esperienza democratica cavalleresca, ma democratizzata • idealizzato e astratto, nasce attraverso la visione e lo sguardo interiorizzato, cioè svincolato dalle situazioni reali • canzone sonetto (inventato da Giacomo da Lentini) presente POESIA PROVENZALE molteplicità di temi: politico, morale, satira dei costumi DESCRIZIONE feudale-cavalleresca presentato anche nella dimensione fisica, coinvolge tutti i sensi • canzone sirventese tenzone sestina Nel 1440 si sviluppa la filologia: studiosi che studiano i testi letterari. Fllologo: recupera i testi antichi e recupera di una stessa poesia diverse fonti (periodo dove i testi vengono scritti a mano): il filologo li confronta e ripropone la versione corretta. lectio facilior: versione più facile, ma sbagliata. lectio difficilior: versione più difficile, ma giusta. L'esperienza alla corte siciliana di Federico II va dal 1220-1250, data dove l'esperienza della scuola siciliana si esaudisce: i trovatori siciliani si sparpagliano in Italia, migrando nel nord. I comuni sono una realtà politica molto dinamica, movimentata, in perenne lotta con l'imperatore. I poeti siciliani si disinteressano completamente dell'ambito politico-sociale, quindi si riduce il tema, unitamente a quello amoroso, perché deve essere una poesia di intrattenimento della corte di Federico II. Poesia dei siculo-toscani La Toscana, tra tutte le regioni del centro italia è quella più vivace, dove nascono i guelfi e i ghibellini. Arrivano i poeti siciliani con le loro poesie d'amore, la tradizione siciliana e provenzale si mescolano e si crea una poesia che riprende temi politici con un linguaggio particolarmente duro: trobar clus (poetare oscuro). Il trobar clus viene associato al tema politico in Toscana perché in Toscana se ci sono continue dispute politiche, l'amore è un argomento superficiale e banale, ma appetisce l'argomento politico con il quale non si può parlare col trobar leu perchè si parla di guerre, morti, stragi, ma il trobar clus. Il Capostipite di questa tradizione siculo-toscana è Guittone d'Arezzo→ laico che portava il cilicio (cintura stretta per espiare la sua colpa, attraverso il dolore)--> | de i voti e entra in un ordine religioso: "soldati della beata vergine Maria". Nelle sue poesie usa il trobar clus. Le poesie di Guittone si possono dividere in 3 temi: tema amoroso: riguardano la prima fase della sua vita; tema etico-politico: nel periodo precedente alla conversione tema etico-religioso: lotta contro le eresie, esaltazione dell'amore sacro rispetto a quello profano... (si avvicinano più alla poesia di Jacopone da Todi) "Ahi lasso, or è stagion de doler tanto": è una canzone che racconta della sconfitta dei guelfi fiorentini da parte dei ghibellini (battaglia di Montaperti). I ghibellini sono i sostenitori dell'imperatore Manfredi (figlio di Federico II). I guelfi (Firenze) sono sostenitori del papa. E' una canzone ispirata al genere provenzale del planh: lamento→ rievoca la grandezza di Firenze, che poi è "sfiorita”, infatti nel congedo finale c'è un'invettiva (condanna). Manfredi, in questa lotta è aiutato da un altro comune: Siena. A Siena il capo dei ghibellini è Farinata de Luberti. Farinata, in teoria dovrebbe essere nemico di Dante, ma Dante decide di metterlo nel girone infernale degli eretici (alto inferno→ il peccato di eresia, secondo Dante è un peccato minore). Farinata è giustificabile: è un nemico di Firenze perché ha combattuto contro di essa. A Firenze c'è un altro che ha aiutato Farinata: Bocca degli abati, guelfo fiorentino che ha tradito i fiorentini e ha aiutato Farinata→finisce nel girone dei traditori della patria, il penultimo girone. Il simbolo di firenze è il giglio, per questo viene chiamata fiore. Il marzocco, è il leone che difende firenze: animale protettore, simbolo di forza. La prosa in età comunale Il racconto: resoconto di viaggio o novella. Erano destinati a lettori di estrazione borghese, registro medio. Prosa: trattato di medicina, di retorica..., enciclopedia, una retorica Il Milione di Marco Polo: resoconto di viaggio in oriente. Venne scritto quando cadde prigioniero dei genovesi nel corso di una battaglia navale. Marco venne rinchiuso nelle carceri di genova, dove condivide la cella con Rustichello da Pisa, al quale detta il suo libro di viaggio, il lingua d'oil. L'opera nasce con un obiettivo pedagogico, ma offre al lettore anche occasioni di diletto e di evasione. La novella: risponde alle esigenze di un pubblico di lettori prevalentemente borghese che trova una erfetta sintesi tra il fine dilettevole e l'intento pedagogico. E' un racconto breve dove si narra in forma sintetica un fatto o un evento significativo. Caratteristiche: brevità, essenzialità e carattere esemplare (intento di trasmettere un insegnamento). Essa ha origine nella tradizione latina del racconto esemplare, exemplum, una narrazione brevissima che trasmette modelli di comportamento. Il novellino: la più importante raccolta di novelle in volgare del decameron di boccaccio. 100 novelle. prima erano 120 novelle, ridotte a 100. le novelle contenute nel novellino sono state scritte da tante mani diverse, infatti hanno stili diversi. 3 IL DOLCE STIL NOVO: termine coniato da Dante, compare nella divina commedia, nel purgatorio. "Novo": tutta la poesia che era stata scritta prima era una poesia scura, scritta con un linguaggio poco raffinato: nuova: diversa rispetto alle precedenti. "Stile": poetico "Dolce": questi stilnovisti sono maggiormente toscani e del linguaggio toscano selezionano delle espressioni raffinate, dolci, senza provenzalismi, sicilianismi...: innalzamento linguistico. Il capostipite del dolce stil novo è Guido Guinizelli→ questa poesia raffinata e dolce tratta il tema amoroso: amore riposto in una donna che in parte è una donna angelo (Giacomo da Lentini aveva posto il problema: come far conciliare l'amore sacro con quello profano? 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