Giuseppe Ungaretti rappresenta una delle figure più significative della poesia del '900 italiana, incarnando pienamente lo spirito innovativo del periodo storico.
Giuseppe Ungaretti nasce ad Alessandria d'Egitto nel 1888 da genitori lucchesi. La sua formazione culturale si sviluppa tra l'Egitto e Parigi, dove entra in contatto con le avanguardie artistiche e letterarie dell'epoca. Durante la Prima Guerra Mondiale, alla quale partecipa come soldato, compone alcune delle sue poesie più celebri e toccanti, raccolte poi in "Il Porto Sepolto" (1916) e "Allegria di Naufragi" (1919). La sua poetica si caratterizza per l'essenzialità della parola, la frantumazione del verso tradizionale e l'uso innovativo degli spazi bianchi sulla pagina.
La vita del poeta è segnata da momenti di grande dolore personale, come la morte del fratello e del figlio Antonietto, che influenzano profondamente la sua produzione poetica successiva. Sposa Jeanne Dupoix, dalla quale ha due figli: Antonietto e Anna Maria Ungaretti. La sua opera evolve nel tempo, passando dalla poesia ermetica degli esordi a una forma più meditativa e classicheggiante nelle raccolte successive come "Sentimento del Tempo" (1933) e "Il Dolore" (1947). Ungaretti si distingue tra i poeti italiani contemporanei per la sua capacità di rinnovare il linguaggio poetico, creando una poesia essenziale che esprime con poche, intense parole l'esperienza umana del dolore, della guerra e della ricerca di senso. La sua influenza sulla letteratura del Novecento è stata fondamentale, aprendo la strada a nuove forme espressive e contribuendo a definire la moderna poesia italiana. Muore a Milano nel 1970, lasciando un'eredità poetica che continua a influenzare generazioni di scrittori e lettori.