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La metrica: strofe, versi, sillabe, ritmo e figure metriche
Roberta Mancuso
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la metrica: strofe versi sillabe ritmo figure metriche
2ªl
Presentazione
New Tab Q 2° liceo Mancuso Roberta + Do LA METRICA strofe, versi, ritmo, sillabe e figure metriche. robbb Le strofe la strofa è un gruppo di versi, di numero e di tipo fisso o variabile che vengono organizzati secondo uno schema, in genere ritmico, seguito da una pausa. È nota anche con il nome di stanza, termine preferito per le canzoni LE STROFE: Il distico: 2 versi per lo più endecasillabi che rimano tra loro la terzina: 3 versi in genere endecasillabi che rimano tra loro seguendo vari schemi La quartina: 4 versi (di qualsiasi tipo) legati da rime variamente combinate tra loro LE STROFE: La sestina: 6 versi, per lo più endecasillabi o settenari, con varie combinazioni di rima L'ottava: costituita da 8 versi endecasillabi con schema di rime ABABABCC l'ottava è la strofa dei poemi epico-cavallereschi I versi Il verso costituisce l'unità di misura fondamentale del testo poetico. Il termine "verso" deriva dal verbo latino vèrtere, che significa "tornare indietro, andare a capo". I versi, infatti, come abbiamo visto nel capitolo precedente, sono le "righe" della poesia. Ogni verso è costituito da una sequenza di sillabe disposte in modo da ottenere particolari effetti ritmico-musicali. I VERSI: Verso tronco: se termina con una parola tronca, il verso si definisce tronco, e bisogna contare una sillaba in più rispetto a quelle effettive. Verso piano: se termina con una parola piana,...
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il verso si definisce piano Verso sdrucciolo: se termina con una parola sdrucciola, il verso si definisce sdrucciolo I VERSI: Verso bisillabo: 2 sillabe (1 sillaba con ictus) Verso trisillabo: 3 sillabe (2 sillabe con ictus) Verso quadrisillabo: 4 sillabe (1 e 3 sillaba con ictus) I VERSI: Verso quinario: 5 sillabe (1 e 4 oppure 2 e 4 sillaba con ictus) Verso senario: 6 sillabe (2 e 5 sillaba con ictus) Verso settenari: 7 sillabe (1 e 6, o 2 e 6, o 3 e 6, o 4 e 6 sillaba con ictus) I VERSI: Verso ottonario: 8 sillabe (3 e 7 sillaba con ictus) Verso novenario: 9 sillabe (2, 5 e 8 sillaba con ictus) Verso decasillabo: 10 sillabe (3, 6 e 9 sillaba con ictus) I VERSI: Verso endecasillabo: 11 sillabe (2, 6 e 10, lo 4, 8 e 10, lo 1, 4, 6 e 10 sillaba con ictus) Verso dodecasillabo: 12 sillabe (2, 5, 8 e 11 sillaba con ictus) Verso libero: non rispetta le forme metriche tradizionali, misura variabile e senza schemi prefissati il ritmo Il ritmo di un testo poetico è dato dall'alternarsi nel verso di sillabe che hanno maggiore forza quando vengono pronunciate e sillabe più "deboli". Pariamo in questo caso di accento ritmico. Diversamente dall'accento tonico, che cade su tutte le parole, l'accento ritmico (chiamato anche ictus, termine latino che significa "colpo") cade solo su alcune parole della poesia. L'ictus permette al poeta di scegliere le parole a cui dare maggior risalto all'interno del testo. LA CESURA Il ritmo è determinato anche dalle cesure: indicate graficamente con il segno II, esse sono delle pause che rallentano il ritmo del verso e permettono di inserire alcuni attimi di silenzio. 1 2 3 Le cesure primarie coincidono con la fine del verso le cesure secondarie cadono all'interno del verso dividendolo in due parti, dette emistichil Le cesure, come gli ictus, consentono di evidenziare alcune parole all'interno del verso L'enjambement •Quando la conclusione del verso (cesura primaria) non coincide con la conclusione logico-sintattica della frase, oppure quando parole che dovrebbero essere strettamente legate fra loro sono separate dalla fine del verso, parliamo di enjambement o inarcatura L'enjambement influisce dunque sul ritmo del testo poetico, facendo in modo che la voce del lettore si sposti dalla fine di un verso all'inizio di quello successivo senza interruzioni •Agisce anche sul significato complessivo del testo, conferendo ad alcuni termini una particolare rilevanza Le sillabe Per "misurare" un verso è necessario contare le sillabe che lo compongono. bisogna fare attenzione all'incontro di vocali all'interno di parola, che può generare, a seconda dei casi, dittonghi, trittonghi o iati: • il dittongo è l'unione di due vocali, una delle quali deve essere i o u non accentata, che si pronunciano con un'unica emissione di voce e che per questo formano una sola sillaba ● il trittongo è l'unione di tre vocali, due delle quali devono essere i o u, che si pronunciano con un'unica emissione di voce e che per questo formano una sola sillaba ● lo iato è l'incontro fra due vocali "forti" (a, e, o) o tra una vocale forte e i o u ac- centate che si pronunciano come se fossero due suoni distinti e che formano due sillabe L'ACCENTO SULLE SILLABE Non sempre le sillabe grammaticali coincidono con quelle metriche. Per contare correttamente le sillabe metriche di un verso occorre vedere anche la posizione dell'accento tonico nell'ultima parola del verso. Tutte le parole hanno un accento tonico, che indica una maggiore intensità di voce. L'accento tonico può cadere: 1 2 3 Se l'accento cade sull'ultima sillaba la parola si definisce tronca Se l'accento cade sulla penultima sillaba, la parola si definisce piana Se l'accento cade sulla terzultima sillaba, la parola si definisce sdrucciola 1 2 3 LE VARIAZIONI Le sillabe variano anche in base ai versi Nel verso tronco va contata una sillaba in più rispetto a quelle effettive Nel verso piano le sillabe si contano normalmente Nel verso sdrucciolo si conta una sillaba in meno rispetto a quelle effettive Le figure metriche Anche l'incontro di più vocali all'interno del verso può influenzare il conteggio delle sillabe, determinando un numero di sillabe metriche maggiore o minore rispetto a quelle grammaticali. Tra le sillabe di un verso si possono verificare quattro fenomeni particolari, detti figure metriche: la sinalefe, la dialefe, la sineresi e la dieresi. Sinalefe e dialefe agiscono fra due parole vicine; sineresi e dieresi agiscono all'interno di una LE FIGURE METRICHE sinalèfe e dialèfe Sinalèfe Consiste nella fusione in un'unica sillaba metrica della vocale finale di una parola e di quella iniziale della parola successiva. Quindi, due sillabe grammaticali vengono a formare una sola sillaba metrica. Convenzionalmente la sinalefe è indicata dal segno Dialèfe consiste nel mantenere separate la vocale finale di una parola e quella iniziale della parola successiva. Questo fenomeno si verifica generalmente quando le vocali di due parole vicine sono entrambe accentate. Convenzionalmente la dialefe è indicata dal segno V LE FIGURE METRICHE Sinèresi sinèresi e dièresi Consiste nella contrazione in una sola sillaba di due o più vocali che di norma dovrebbero formare uno iato e, quindi, due sillabe distinte Dièresi accorgimento che consiste nel dividere in due sillabe distinte due vocali che normalmente costituiscono una sola sillaba; in altre parole, due vocali che in genere formano un dittongo costituiscono invece uno iato. Questo fenomeno è indicato graficamente ponendo due puntini (**) sopra la prima delle due vocali.
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La metrica: strofe, versi, sillabe, ritmo e figure metriche
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la metrica: strofe versi sillabe ritmo figure metriche
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le figure metriche, l’accento tonico del verso, i versi, i ritmi metrici, le pause, le rime, le strofe e i componimenti poetici.
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Figure retoriche e metrica
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POESIA: analisi dei versi, effetti ritmici, rime, significato significante, …
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Piano connotativo e denotativo Il verso La rima Le strofe I componimenti metrici L'enjabement Lo scarto linguistico Una struttura inamovibile Le figure retoriche
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Dentro le parole, i versi, le figure metriche, le rime e le strofe.
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utilizzo della metrica in poesia
New Tab Q 2° liceo Mancuso Roberta + Do LA METRICA strofe, versi, ritmo, sillabe e figure metriche. robbb Le strofe la strofa è un gruppo di versi, di numero e di tipo fisso o variabile che vengono organizzati secondo uno schema, in genere ritmico, seguito da una pausa. È nota anche con il nome di stanza, termine preferito per le canzoni LE STROFE: Il distico: 2 versi per lo più endecasillabi che rimano tra loro la terzina: 3 versi in genere endecasillabi che rimano tra loro seguendo vari schemi La quartina: 4 versi (di qualsiasi tipo) legati da rime variamente combinate tra loro LE STROFE: La sestina: 6 versi, per lo più endecasillabi o settenari, con varie combinazioni di rima L'ottava: costituita da 8 versi endecasillabi con schema di rime ABABABCC l'ottava è la strofa dei poemi epico-cavallereschi I versi Il verso costituisce l'unità di misura fondamentale del testo poetico. Il termine "verso" deriva dal verbo latino vèrtere, che significa "tornare indietro, andare a capo". I versi, infatti, come abbiamo visto nel capitolo precedente, sono le "righe" della poesia. Ogni verso è costituito da una sequenza di sillabe disposte in modo da ottenere particolari effetti ritmico-musicali. I VERSI: Verso tronco: se termina con una parola tronca, il verso si definisce tronco, e bisogna contare una sillaba in più rispetto a quelle effettive. Verso piano: se termina con una parola piana,...
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il verso si definisce piano Verso sdrucciolo: se termina con una parola sdrucciola, il verso si definisce sdrucciolo I VERSI: Verso bisillabo: 2 sillabe (1 sillaba con ictus) Verso trisillabo: 3 sillabe (2 sillabe con ictus) Verso quadrisillabo: 4 sillabe (1 e 3 sillaba con ictus) I VERSI: Verso quinario: 5 sillabe (1 e 4 oppure 2 e 4 sillaba con ictus) Verso senario: 6 sillabe (2 e 5 sillaba con ictus) Verso settenari: 7 sillabe (1 e 6, o 2 e 6, o 3 e 6, o 4 e 6 sillaba con ictus) I VERSI: Verso ottonario: 8 sillabe (3 e 7 sillaba con ictus) Verso novenario: 9 sillabe (2, 5 e 8 sillaba con ictus) Verso decasillabo: 10 sillabe (3, 6 e 9 sillaba con ictus) I VERSI: Verso endecasillabo: 11 sillabe (2, 6 e 10, lo 4, 8 e 10, lo 1, 4, 6 e 10 sillaba con ictus) Verso dodecasillabo: 12 sillabe (2, 5, 8 e 11 sillaba con ictus) Verso libero: non rispetta le forme metriche tradizionali, misura variabile e senza schemi prefissati il ritmo Il ritmo di un testo poetico è dato dall'alternarsi nel verso di sillabe che hanno maggiore forza quando vengono pronunciate e sillabe più "deboli". Pariamo in questo caso di accento ritmico. Diversamente dall'accento tonico, che cade su tutte le parole, l'accento ritmico (chiamato anche ictus, termine latino che significa "colpo") cade solo su alcune parole della poesia. L'ictus permette al poeta di scegliere le parole a cui dare maggior risalto all'interno del testo. LA CESURA Il ritmo è determinato anche dalle cesure: indicate graficamente con il segno II, esse sono delle pause che rallentano il ritmo del verso e permettono di inserire alcuni attimi di silenzio. 1 2 3 Le cesure primarie coincidono con la fine del verso le cesure secondarie cadono all'interno del verso dividendolo in due parti, dette emistichil Le cesure, come gli ictus, consentono di evidenziare alcune parole all'interno del verso L'enjambement •Quando la conclusione del verso (cesura primaria) non coincide con la conclusione logico-sintattica della frase, oppure quando parole che dovrebbero essere strettamente legate fra loro sono separate dalla fine del verso, parliamo di enjambement o inarcatura L'enjambement influisce dunque sul ritmo del testo poetico, facendo in modo che la voce del lettore si sposti dalla fine di un verso all'inizio di quello successivo senza interruzioni •Agisce anche sul significato complessivo del testo, conferendo ad alcuni termini una particolare rilevanza Le sillabe Per "misurare" un verso è necessario contare le sillabe che lo compongono. bisogna fare attenzione all'incontro di vocali all'interno di parola, che può generare, a seconda dei casi, dittonghi, trittonghi o iati: • il dittongo è l'unione di due vocali, una delle quali deve essere i o u non accentata, che si pronunciano con un'unica emissione di voce e che per questo formano una sola sillaba ● il trittongo è l'unione di tre vocali, due delle quali devono essere i o u, che si pronunciano con un'unica emissione di voce e che per questo formano una sola sillaba ● lo iato è l'incontro fra due vocali "forti" (a, e, o) o tra una vocale forte e i o u ac- centate che si pronunciano come se fossero due suoni distinti e che formano due sillabe L'ACCENTO SULLE SILLABE Non sempre le sillabe grammaticali coincidono con quelle metriche. Per contare correttamente le sillabe metriche di un verso occorre vedere anche la posizione dell'accento tonico nell'ultima parola del verso. Tutte le parole hanno un accento tonico, che indica una maggiore intensità di voce. L'accento tonico può cadere: 1 2 3 Se l'accento cade sull'ultima sillaba la parola si definisce tronca Se l'accento cade sulla penultima sillaba, la parola si definisce piana Se l'accento cade sulla terzultima sillaba, la parola si definisce sdrucciola 1 2 3 LE VARIAZIONI Le sillabe variano anche in base ai versi Nel verso tronco va contata una sillaba in più rispetto a quelle effettive Nel verso piano le sillabe si contano normalmente Nel verso sdrucciolo si conta una sillaba in meno rispetto a quelle effettive Le figure metriche Anche l'incontro di più vocali all'interno del verso può influenzare il conteggio delle sillabe, determinando un numero di sillabe metriche maggiore o minore rispetto a quelle grammaticali. Tra le sillabe di un verso si possono verificare quattro fenomeni particolari, detti figure metriche: la sinalefe, la dialefe, la sineresi e la dieresi. Sinalefe e dialefe agiscono fra due parole vicine; sineresi e dieresi agiscono all'interno di una LE FIGURE METRICHE sinalèfe e dialèfe Sinalèfe Consiste nella fusione in un'unica sillaba metrica della vocale finale di una parola e di quella iniziale della parola successiva. Quindi, due sillabe grammaticali vengono a formare una sola sillaba metrica. Convenzionalmente la sinalefe è indicata dal segno Dialèfe consiste nel mantenere separate la vocale finale di una parola e quella iniziale della parola successiva. Questo fenomeno si verifica generalmente quando le vocali di due parole vicine sono entrambe accentate. Convenzionalmente la dialefe è indicata dal segno V LE FIGURE METRICHE Sinèresi sinèresi e dièresi Consiste nella contrazione in una sola sillaba di due o più vocali che di norma dovrebbero formare uno iato e, quindi, due sillabe distinte Dièresi accorgimento che consiste nel dividere in due sillabe distinte due vocali che normalmente costituiscono una sola sillaba; in altre parole, due vocali che in genere formano un dittongo costituiscono invece uno iato. Questo fenomeno è indicato graficamente ponendo due puntini (**) sopra la prima delle due vocali.