I Promessi Sposi rappresenta uno dei capolavori più significativi della letteratura italiana, dove Alessandro Manzoni affronta magistralmente la questione della lingua attraverso una narrazione ricca e complessa.
Nel romanzo, i personaggi principali si muovono in un intreccio narrativo che si sviluppa nella Lombardia del XVII secolo. Renzo e Lucia, i promessi sposi del titolo, vedono il loro matrimonio ostacolato dalle macchinazioni di Don Rodrigo, mentre Don Abbondio incarna la figura del religioso pavido che si piega davanti al potere. La caratterizzazione dei personaggi è particolarmente curata, con descrizioni psicologiche approfondite che permettono al lettore di comprenderne motivazioni e conflitti interiori. La descrizione personaggi Promessi Sposi rivela la maestria di Manzoni nel creare figure tridimensionali e credibili.
L'opera è fondamentale anche per quanto riguarda la Lingua e stile dei Promessi sposi. Manzoni dedicò anni alla revisione linguistica del romanzo, cercando di creare una lingua nazionale comprensibile a tutti gli italiani. Questo lavoro si inserisce nel più ampio dibattito della questione della lingua, dove l'autore sostenne l'adozione del fiorentino colto come base per la lingua italiana moderna. La scelta stilistica di Manzoni non si limita solo al lessico, ma si estende anche all'uso sapiente di figure retoriche e alla strutturazione delle sequenze narrative, creando un'opera che ancora oggi rappresenta un modello di prosa italiana. L'autore utilizza diversi espedienti narrativi per rendere la storia più verosimile, come il famoso manoscritto secentesco menzionato nell'introduzione, tecnica che conferisce autenticità al racconto pur mantenendo la libertà creativa dell'autore.