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Giuseppe Ungaretti

26/9/2022

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GIUSEPPE UNGARETTI
Ungaretti sta alla base della poesia moderna, presenza di forme e modi della modernità, fu un cosmopolita.
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GIUSEPPE UNGARETTI Ungaretti sta alla base della poesia moderna, presenza di forme e modi della modernità, fu un cosmopolita. Vita: Nasce ad Alessandria d'Egitto l'8 febbraio 1888 da genitori toscani di modeste condizioni, trasferitisi in Nord Africa per il lavoro del padre. Cresce ateo, studiò nella scuola svizzera francofona di Alessandria, la sua formazione è caratterizzata dalla cultura francese, a contatto con la cultura e letteratura europee, in particolare con i poeti simbolisti. Nei primi 24 anni della sua vita accumula immagini e ricordi che ritroviamo nelle sue poesie (es beduino, fiumi). 1912 → lascia l'Egitto per l'Italia, considerata fino a quel momento la patria lontana e luogo dell'immaginario, ci rimase per poche settimane per poi andare a Parigi. A Parigi frequentò: i corsi di filosofia di Bergson famoso per le lezioni sul tempo e la memoria e gli ambienti dell'avanguardia letteraria e artistica, venne influenzato in particolare dall'espressionismo e dal futurismo (no punteggiatura, verso libero, analogia, semplificazione sintassi, attenzione allo spazio). 1913 → rientra in Italia, risiede in Versilia e Milano. 1915 →va in guerra come soldato semplice (volontario), combatte sul Carso e sull'Isonzo. È un fervente interventista, ma si renderà poi conto dell'errore. Negli anni in cui combatte scrive. 1916 → esce Il porto sepolto la sua prima raccolta e nel 1919 pubblica Allegria...

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Didascalia alternativa:

di Naufragi che comprende anche le poesie della raccolta precedente, nel 1931 esce l'ultima edizione con titolo Allegria. 1918-1921 → torna a vivere a Parigi dove si sposa, si trasferirà poi a Roma dove lavora come giornalista. 1924 → si iscrive al Partito fascista, per questo verrà screditato. In questi anni abbandona l'ateismo per la fede cattolica. 1933 → pubblica la raccolta Sentimento del tempo, molto diversa da Allegria poiché recupera la metrica tradizionale classica della letteratura ita di Leopardi e Petrarca (rime, settenari ecc), le poesie sono oscure e di difficile interpretazione (piene di figure retoriche), questa raccolta ispira l'ermetismo, c'è la testimonianza della sua riscoperta della fede. 1936 → accetta di insegnare lingua e letteratura italiana all'Università di San Paolo in Brasile. 1942 → torna in patria e viene eletto Accademico d'Italia. Pubblica altre raccolte di poesie tra cui Il dolore (1947), composta da liriche scritte nei 10 anni precedenti dove descrive il dolore da due punti di vista: - dolore privato e personale parla della perdita del figlio e del fratello; - dolore pubblico, collettivo dove guarda alla storia e parla della Seconda guerra mondiale. Mondadori ripubblica le opere di Ungaretti sotto il titolo la Vita d'un uomo. Nel dopoguerra continua la produzione con traduzioni di Shakespeare, Mallarmé, Racine.. e con altre raccolte. Diventa il "grande vecchio" della poesia italiana. 1970 → muore a 82 anni. POETICA Le componenti della poetica di Ungaretti sono 3: 1. COMPONENTE SIMBOLICA E MALLARMEANA: influenza l'elaborazione di una "poetica della parola" assoluta, basata su analogia >cerca accostamenti insoliti tra le immagini e individua somiglianze profonde; e materialità sonora > accentua la musicalità del verso, moltiplica le corrispondenze sonore e ritmiche e tende a un discorso autonomo e assoluto (non fa un vero e proprio riferimento all'esperienza vissuta). Diverso da D'Annunzio > la sua (di Unga) musicalità è scabra e dissonante non preziosa e sensuale. 2. COMPONENTE AVANGUARDISTICA: visibile nella volontà di rottura con la tradizione metrica e con le regole della sintassi. Fa sue molte tecniche adottate da Apollinaire e dai futuristi, nella ricerca di una adesione immediata e fisica alla vita > si può avere solo uscendo dalla tradizione. Sebbene sia vicino alle avanguardie francesi e italiane non farà mai parte dei movimenti. 3. COMPONENTE CLASSICISTA: subentra nelle poesie di Sentimento del tempo e successive. Si conserva la fiducia nel valore della parola poetica ma viene meno la spinta rivoluzionaria > si apre la fase di simbolismo classicista: stile più elevato, solenne e ritorno alla metrica regolare. Modelli > simbolismo francese Mallarmé, tradizione letteraria ita Leopardi e Petrarca e poesia barocca Gongora; della nuova poetica > Paul Valéry e André Gide nei loro scritti elaborarono un'idea di poesia moderna ispirata a un equilibrio classico, capace di riscoprire le forme della tradizione. L'ALLEGRIA: Ungaretti tra avanguardia e simbolismo Le poesie della giovinezza dell'autore, confluiscono tutte in L'allegria (1931), che raccoglie i testi del periodo 1914-19: 1916 "Il porto sepolto": 1) letterale: fa riferimento alle macerie dell'antichissimo porto di Alessandria di Egitto che giacciono sul fondo del mare; 2) poetico: costruisce una metafora con il poeta che rappresenta un palombaro, che si immerge nella interiorità per riflettere sul mistero della condizione umana. Dopo aver riflettuto porta alla luce frammenti, che rappresentano le parole dalla poesia, di ciò che ha scoperto. Equivale quindi al segreto della poesia, nascosto nel fondo di un abisso nel quale il poeta deve immergersi → 1919 nuova edizione: "Allegria di naufragi", che richiama il tema rovinoso della guerra (naufragi) e la possibilità di uno slancio vitale/l'amore per la vita (l'allegria); la guerra rappresenta il naufragio dell'umanità. → 1931 titolo ridotto a "L'allegria" Tematiche → Dal punto di vista tematico "L'allegria" ruota attorno: • all'esperienza autobiografica della guerra. Ungaretti ricerca un senso per la condizione umana, allude sempre all'allegria come energia vitale che può essere colta nella condizione tragica dell'uomo. La vita è un istinto che si rafforza proprio quando è più vicino alla morte; allo sradicamento, in "Memoria" l'amico Moammed si suicida perché non ha un'identità essendo emigrato in Francia e non sentendosi più né arabo come tutta la sua famiglia, né francese; al ricordo dell'Egitto, terra in cui i genitori emigrarono, tutte le sue poesie sono caratterizzate da immagini di quel paesaggio della sua infanzia; alla natura, nella quale l'io ricerca un senso per la condizione umana (soldati come le foglie d'autunno in "Soldati"); • alla parola poetica, che consente a Ungaretti di riconoscere la propria identità e di dare senso all'esperienza (citazioni come sono un poeta, canto=poesie); Rivoluzione formale "L'Allegria" può definirsi il libro più formalmente sperimentale del primo 900 italiano, la metrica e la sintassi sono stravolte: i versi sono liberi e in genere brevi o brevissimi la rima è praticamente abolita mancano i nessi sintattici e la punteggiatura domina la paratassi (costruzione del periodo fondata prevalentemente un criterio di coordinazione, es rideva e parlava) prevalenza del presente indicativo e della prima persona singolare del verbo per sottolineare il carattere autobiografico dell'opera La centralità del soggetto è messa in risalto anche per mezzo dell' analogismo che lega elementi anche lontani dalla realtà, secondo Ungaretti il poeta doveva cercare di mettere a contatto immagini lontane senza fini, dalla memoria all'innocenza > legame con il simbolismo europeo. In "Allegria" Ungaretti fonde simbolismo ed espressionismo, mira a potenziare l'espressività del simbolo ma al tempo stesso lascia indefinitezza e mistero attorna alle parole Infatti le parole-verso (versi costituiti da una sola parola) valorizzano sia l'espressività del singolo termine sia mistero e assolutezza. Infatti, le sue modifiche puntano ad arrivare all'essenzialità, cioè poche parole cariche di significato. POESIE In memoria pag 647 2. la poesia "in memoria" fa parte della prima raccolta di poesie di Giuseppe Ungaretti chiamata "L'Allegria". La poesia è stata scritta il 30 settembre 1916 (durante la sua esperienza nella Prima Guerra Mondiale) nel Carso. Il titolo "in memoria" fa parte del testo e richiama alla memoria di un amico morto suicida di Ungaretti, Moammed Sceab. Egli è un immigrato arabo in Francia (proprio come Ungaretti) che ha cercato nella Francia una nuova patria senza però riuscire ad integrarsi. Si contrappone così il dolore di non riuscire a costruire una nuova identità, al dolore di aver perso le proprie origini arabe, il che lo porta al suicidio. 3. le prime quattro strofe sono dedicate a ricordare la vicenda biografica di Moammed Sceab; nella terza strofa il poeta parla del cambiamento di nome dato dall'amore per la Francia e dalla voglia di costruire una nuova identità seguito poi da un mancato sentimento francese e allo stesso tempo della perdita delle proprie radici arabe (vv.12-17). Nella strofa seguente invece spiega l'incapacità di Moammed di confidarsi e di sciogliersi liberando la sofferenza dentro di lui (v.20 canto > POESIA/PAROLA, idea implicita di parola come terapia). A partire dalla quinta strofa entra in gioco la figura del poeta, che partecipa al corteo funebre di Moammed e che soprattutto scrive questi versi per testimoniare la triste esperienza dell'amico → Ungaretti con questa poesia vuole infatti mantenere vivo il ricordo di un suo amico morto suicida (si vede soprattutto nei vv.35-37 "e forse io solo so ancora che visse") e offrirgli un riscatto. 4. La metrica è quasi assente e frantumata tipica dell'Allegria è presente nei versi sono liberi (che sono corti e spezzati). In più manca completamente la punteggiatura, questo perché Ungaretti in parte è influenzato dal futurismo (il quale stravolge la sintassi italiana). In questa poesia troviamo poche figure retoriche. Nella sesta strofa il sobborgo dove riposa Moammed viene paragonato a una "decomposta fiera"(fiera appena terminata non rimane che la malinconia - metafora del circo presente anche in "Fiumi") e la violenza del termine suggerisce un'immagine di disfacimento che si riflette sulla sepoltura del suicida. 5. I temi della poesia sono i seguenti: → la poesia con un duplice compito: portatrice della memoria di Moammed e curatrice del dolore (poesia-parola, vista come terapia); → identità, espressa tramite il dolore di un migrante che non riesce a costruirsi una nuova identità e dal trauma della perdita delle proprie radici → la migrazione, vista come sradicamento delle proprie origini. Italia pag 651 2. la poesia "Italia" appartiene alla prima raccolta di poesie di Giuseppe Ungaretti chiamata "L'Allegria". Essa è stata scritta nell'ottobre del 1916 durante la Prima Guerra Mondiale. Questa poesia è una rivendicazione di orgoglio poetico e nazionale, che rivela la volontà di Ungaretti di mescolarsi con il suo "popolo", quello italiano, perché solo in questo modo trova una legittimazione alla propria attività di poeta. Il titolo richiama l'Italia (che è personificata), della quale Ungaretti si sente fortemente legato anche se per lui è vagheggiata, desiderata e non conosciuta. poeta portavoce di un'intera umanità 3. La poesia si apre con una autodefinizione, cioè cosa significa per lui essere un poeta, l'identità dell'uomo in guerra coincide con quella del poeta. Nonostante ciò la rivendicazione di Ungaretti non è soggettiva, bensì un "grido unanime" v.2 perché usa parole adatte a raccontare tanti uomini sofferente per la guerra. Nella seconda strofa Ungaretti rievoca momenti della propria formazione internazionale (analogia tra pianta di una serra nata x innesti diversi e l'io). Nonostante ciò la terza strofa si apre con "Ma", il che lascia intendere che il poeta si sente italiano →Unga portavoce degli italiani a cui vuole mescolarsi (v.8 "stessa terra") Infine nell'ultima strofa Ungaretti rivela che la scoperta delle sue origini nazionali, l'origine della poesia e la possibilità di fondersi con il proprio popolo sono rese possibili grazie alla guerra. L'uniforme" di "soldato" diventa come una "culla" in cui riscoprire la tradizione nazionale. Guerra momento per riscoprire la propria identità di italiano (v.12 "tuo soldato") → 4. le prime due strofe sono caratterizzate dall'anafora del verbo "Sono". La seconda strofa sviluppa una metafora agricola → analogia tra pianta di una serra con innesti diversi e la formazione internazionale di Ungaretti. Sono presenti allitterazioni (grido-grumo, sono-sogni, innumerevoli-innesti...) e alcune rime (serra-terra, portato-soldato). poeta come portavoce dell'umanità; → nazionalismo e amore della patria cui 5. i temi principali son segue poi l'identità nazionale I fiumi pag 653 2. la poesia "I fiumi" appartiene alla prima raccolta di poesie di Giuseppe Ungaretti chiamata "L'Allegria". Essa è stata scritta nell'agosto del 1916, durante l'esperienza della Prima Guerra Mondiale. Il titolo è parte integrante della poesia e preannuncia un'autobiografia in versi, il poeta infatti durante un momento di riposo dalla guerra ha fatto il bagno nel fiume Isonzo e questa esperienza gli rievoca varie epoche della sua vita ricordate tramite i fiumi Serchio, Nilo e Senna. 3. Ungaretti racconta nelle prime 6 strofe il bagno nel fiume Isonzo (in particolare nella prima strofa l'uso di verbi come "mi tengo" e "guardo" presentano il poeta in una posizione meditativa), egli richiama l'esperienza della guerra e la conquista dell'identità→ consiste nel riconoscersi parte del tutto, quando invece non si sente parte dell'universo, della natura soffre (vv.32-35). Nelle strofe seguenti invece ripercorre le "epoche della sua vita" e ad ognuna associa un fiume; egli non parte dal luogo in cui è nato, bensì dalla nazione di cui sono originari i genitori prendendo il fiume Serchio. Per lui le sue radici appartengono all'Italia poiché dalla zona bagnata dalle sue acque deriva la sua famiglia (gente campagnola). Ungaretti passa poi al fiume Nilo, in cui ricorda la sua giovinezza e adolescenza (piena di ardori e desideri inconsapevoli) poiché egli trascorre gran parte della sua giovane età in Egitto. Infine parla del fiume Senna che rappresenta la sua formazione culturale avvenuta a Parigi dove il poeta frequenta l'università ed entra in contatto con gli ambienti dell'avanguardia letteraria. (vv.58-60 rimescolato nel torbido e si è conosciuto = ha raggiunto la maturità ed ha acquistato consapevolezza). Nell'ultima strofa Ungaretti riassume le sue epoche/i suoi fiumi, nel fiume Isonzo egli identifica la sua vita con il buio che in quel momento lo circonda (vv.68-69 corolla di tenebre →in + c'è una valorizzazione dell'aspetto circolare della corolla in rapporto al circo e alla dolina all'inizio). 4. Elementi che determinano la rivoluzione formale dell'Allegria: → i versi sono liberi e brevi (a volte coincidono con una singola parola) rima inesistente → no punteggiatura e nessi sintattici (rimangono solo le maiuscole che aprono ogni strofa) → in questa poesia domina la prima persona singolare del verbo, la quale sottolinea la diretta testimonianza del poeta. + aggettivi e pronomi personali di prima pers. singolare. Figure retoriche: vv.68-69 corolla di tenebre →→ analogia; v.2 abbandonato → può essere riferito all'albero o al poeta; v.4 analogia della dolina con l'aspetto del circo, dovuto alla forma circolare; v. 10-11 urna, reliquia + v.15 sasso → simboli ambivalenti; v. 19 acrobata → legame tematico con il circo. 5. La poesia presenta tutti i temi presenti in "L'Allegria": → la guerra a cui vi fa riferimento l'albero "mutilato" del v.1 (anch'esso come gli uomini è stato colpito dalla guerra) + "panni/ sudici di guerra" (vv.22-23) + vv.6-8 Natura e Storia contrapposte, natura quiete e positiva mentre la storia è fatta dall'uomo ed è piena di orrori. La partecipazione alla guerra consente a Ungaretti di riconoscersi come "una docile fibra/dell'universo" (→parte del tutto) perché è una condizione comune. → il dialogo con la natura, Ungaretti ricerca una sintonia con la natura, egli decide di rinunciare alla propria individualità soggettiva per aderire a un'identità universale che unisce uomini e natura. Egli si identifica in oggetti naturali: "come un suo sasso" v.15; ma anche la natura assume connotati umani: l'albero è "mutilato" v.1. la ricerca di radici; guerra = mancanza di radici e di identità, Ungaretti cerca di riappropriarsi della propria storia recuperando le proprie origini e il proprio passato (v.24 "beduino" l'Egitto è la sua terra natale ed ha → molto posto nelle sue poesie). → LA COMPONENTE SIMBOLISTA→ la poetica di Ungaretti in "L'Allegria" è sospesa tra Espressionismo e Simbolismo. La componente simbolista si mostra nella fiducia della natura, nel ricorso dell'analogia e nell'uso delle corrispondenze (ogni cosa riporta a un'altra, es. poeta come una "reliquia", "sasso", "acrobata" e "beduino") San Martino del Carso pag 659 2. questa poesia appartiene alla sua prima raccolta poetica Allegria, questa raccoglie tutte le poesie scritte dal poeta durante il periodo di guerra in cui era soldato ed ha la forma di un diario: ogni poesia ha una data e il luogo in cui è stata scritta. San Martino del Carso è stata scritta a Valloncello dell'Albero Isolato il 17 agosto del 1916. II titolo si rifà al nome di un villaggio che venne completamente distrutto. Come in tutte le poesie della raccolta Ungaretti punta ad arrivare all'essenzialità (poche parole ricche di significato), derivante dal suo interesse alle avanguardie scoperte a Parigi: l'espressionismo, da cui prende la brevità dei versi e talvolta delle poesie stesse, e la sua espressione/espressività del sentimento, e il futurismo, dal quale prende tutti gli aspetti formali della sua poesie (assenza di metrica, punteggiatura, semplificazione della sintassi, attenzione allo spazio utilizzato, analogismo). 3. In questa poesia Ungaretti descrive la distruzione della guerra paragonando il paese di San Martino al suo cuore: distrutto. Di San Martino ci viene detto che rimangono delle macerie, mentre delle persone che ci abitavano e dei soldati non è rimasto più nulla. Sulla terra non c'è neanche una croce in loro onore, ma il cuore del poeta si trasforma in un cimitero per ricordare tutte le vittime. 4. La metrica è praticamente assente, i versi sono brevi e liberi. Notiamo la ripetizione del "Di" al primo e quinto verso che ci fa capire il parallelismo e confronto tra la distruzione causata dalla guerra sugli edifici del paese e sulle persone. (degli edifici rimane qualche maceria, delle persone niente). La congiunzione "Ma" al nono verso (congiunzione avversativa> corregge quello detto nelle quartine) introduce il concetto del ricordo: non essendo rimasto niente sulla terra delle persone cadute, nel cuore del poeta non manca il ricordo (="croce" metafora) per ognuna di esse. Nell'ultima strofa è presente un'analogia che eguaglia il cuore del poeta ad un paese straziato e addolorato dagli orrori della guerra. + simmetria tra la 4 strofe (2 quartine e 2 districi); analogia fra cuore e paese vv.11-12; cuore = "paese più straziato" colpito dalla distruzione ma anche luogo della memoria. 5. Il tema di questa poesia è il ricordo, che mantiene vive le persone che non ci sono più e delle quali non è rimasto nulla ("non è rimasto/neppure tanto"). Mattina pag 660 2. Viene dalla raccolta poetica Allegria (vedi sopra per descrizione più dettagliata). Mattina viene scritta a Santa Maria La Longa il 26 gennaio 1917. Il titolo in origine era "Cielo e mare". 3. Ogni mattina accade un miracolo che si ripete: il sole sorge scacciando via le tenebre della notte. In un periodo di guerra in cui ogni giorno si potrebbe morire il sorgere del sole è un miracolo perché si è vivi, vivi di fronte alla natura che va avanti nel suo ciclo indifferente alle sorti dell' uomo, al suo desiderio di autodistruzione. 4. La poesia è formata da due brevi versi liberi. Rappresenta l'essenzialità in forma estrema. Ungaretti mostrando interesse per il futurismo rifiuta la metrica tradizionale, rivoluziona infatti la poesia tutta in Italia. Dimostra, tuttavia, di essere un uomo colto che conosce la poesia tradizionale italiana e perché se accostassimo i due versi vedremmo che formerebbero un verso settenario tipico della tradizione. In più i due versi presentano allitterazioni della m, i, n. 5. "M'illumino" rappresenta la luce, “d'immenso" l'infinito. Ungaretti da sempre mostra come il pensiero dell'infinito gli crei piacere, del desiderio di far parte/sentirsi parte dell'universo. Così in questi due brevi versi Ungaretti ci comunica come la luce, che lo illumina al mattino, lo faccia sentire parte dell'universo infinito. Soldati pag 662 2/3. La poesia è stata scritta a Bosco di Courton l' 11 luglio 1918. Il titolo Soldati è parte integrante del testo: la condizione di precarietà dei soldati è paragonabile alle foglie che stanno per cadere dagli alberi perché è autunno. 4. La poesia è composta da 4 versi brevi e liberi e come in mattina se vengono accostati due a due formano il verso settenario della poesia tradizionale; è costruita su una similitudine data dalla presenza del "come" nel primo verso. Le foglie diventano un simbolo per rappresentare la condizione di precarietà. (Analogia tra foglie e soldati + la lirica spezza l'unica frase in modo da creare un ritmo affannoso, + enjambement vv. 1-2 "come/d'autunno" > crea una pausa). 5. Il tema qui è la condizione di precarietà dei soldati, intesa sia per le foglie sugli alberi in autunno, che sono quindi in procinto di cadere, sia per i soldati, che combattono ogni giorno e sono costantemente esposti alla morte. Natale pag 663 2. la poesia viene scritta a Napoli il 26 dicembre 1916. Ungaretti viene invitato per Natale da dei suoi compagni e ha finalmente un attimo di tregua prima di dover tornare a combattere. 3. Il poeta si trova in casa, è Natale e tutti escono per fare un giro in città, ma lui è stanco e vuole rimanere a casa, nel caldo tepore di una casa. Ha bisogno di riposarsi e di poche cose semplici. 4. La poesia è formata da cinque strofe di varia lunghezza e versi brevi liberi. E' presente un' analogia al v.2 "gomitolo di strade" (un intreccio di strade piene di persone in cui sarebbe possibile perdersi), e una analogia fra "quattro capriole" v.20-21 e il fumo che si alza dal camino. Veglia pag 666 2. Scritta a Cima Quattro il 23 dicembre 1915. 3. Ungaretti si trova a dover passare tutta la notte insieme al cadavere di un suo compagno colpito e massacrato. 4. "buttato" e "digrignato" vv.2-4> termini forti, percepiamo il trauma che ha vissuto l'autore anche dall'intensità delle parole. "digrignata” > la bocca del compagno è paralizzata in una smorfia di dolore, quindi deformata permanentemente dalla morte dell' orrore di guerra. "lettere piene d'amore" > in una situazione così drammatica a un passo dalla morte l'autore sente di avere il bisogno di scrivere delle lettere d'amore per sentire la vita più vicina. AMORE > sentimento prevalente. v.15 "tanto" posto in un verso singolo è carico di significato. 5. Il tema è sicuramente l' attaccamento alla vita. In un momento in cui è così vicino alla morte il suo amore per la vita è più forte che mai, perché ci si accorge di quanto una cosa sia importante solo quando si sta per perderla. Evidente è la tranquillità e indifferenza della natura sempre uguale in confronto al dolore, terrore voluto dall'uomo. Il Porto Sepolto scheda 2. Scritta a Mariano il 29 giugno 1916. Il titolo dal punto di vista letterale deriva dalle macerie dell' antichissimo porto di Alessandria d'Egitto che giacciono sul fondo del mare, dal punto di vista poetico Ungaretti paragona il poeta ad un palombaro che che si immerge negli abissi dell' animo umano e della sua interiorità per riflettere sul mistero della condizione umana; dopo aver riflettuto porta alla luce frammenti di ciò che ha scoperto e nella poesia questi frammenti sono le parole. 3. Il poeta riflette sulla sua condizione di "poeta" esponendoci la sua poetica e la funzione che attribuisce a tale figura. 4. E' composta da due strofe di diverse lunghezze e brevi versi liberi. Nel sesto e settimo verso c'è un ossimoro, perché "nulla" è poco, appena un frammento, ma è tanto perché è una verità in un mistero inesauribile sul quale ci sarà sempre da dire una parola, una verità dell' immensa questione dell' animo umano. "disperde" (v. 3) > è un'immagine ambivalente perché ciò che ha scoperto potrebbe andare perduto (disperdendosi appunto), ma così facendo condivide con altri mostrando la gratuità del suo dono di poeta. (poeta palombaro).