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Giuseppe parini

1/1/2023

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GIUSEPPE PARINI
↓
•Nacque nel 1729 Vicino como, da una famiglia di condizioni modeste. Dopo la morte dei
genitori, si trasferì da una prozia

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GIUSEPPE PARINI ↓ •Nacque nel 1729 Vicino como, da una famiglia di condizioni modeste. Dopo la morte dei genitori, si trasferì da una prozia Milano, dove si dedicò a studi umanistici come retorica, grammatica, logica, teologia, ma anche a scienze, fisica e musica. Dopo la morte della sua prozia,decise di seguire il volere di quest'ultima,intraprendendo una carriera ecclesiastica,ordinandosi quindi sacerdote e assicurandosi così un'istruzionecera l'unica maniera per accedere agli studi). ↓ Nel 1752 pubblica una raccolta di liriche intitolata "Alcune poesie di Ripano Eupilino" tramite cui egli ebbe modo di farsi conoscere nell'ambito letterario,entrando poi nell'Accademia dei Trasformati (centro più importante della cultura milanese,dove vi si trovava una mentalità più aperta alle nuove istanze illuministiche). ↓ passato al servizio del conte Imbonati, iniziò a comporre le opere della sua fase matura, scegliendo argomenti ispirati ai problemi della società, sopratutto alla classe aristocratica definendola oziosa, vuota e improduttiva: pubblicò in particolare le prime odi, Il Mattino (1763) e Il Mezzogiorno (1765). Dopodiché dato che il governo austriaco di Maria Teresa in Lombardia,vedeva di buon occhio gli intellettuali,decise di: affidare a parini la direzione della "Gazzetta di Milano”(1768). • Chiamarlo alla cattedra di belle lettere nelle scuole palatine,le quali si trasferirono e aggregarono nell'Accademia delle Belle Arti,godendo così della conoscenza di altri artisti. La figura di parini, coincideva con la figura di Beccaria, cioè un intellettuale...

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Didascalia alternativa:

illuminista milanese che era al servizio dello stato riformatore. come altri intellettuali milanesi Parini subì il trauma delle riforme del successore di Maria Teresa, Giuseppe II. se in un primo momento viene una ventata di speranza, in seguito a tutto ciò si trasformò in posizioni sempre più negative. ↓ All'arrivo dei francesi a Milano nel 1796 venne chiamato a far parte della nuova municipalità, da cui presto si dimise. La turbolenta situazione politica e la cattiva salute lo indussero a dedicarsi esclusivamente agli studi. Morì nel 1799 e il suo corpo, inizialmente sepolto, ando in seguito disperso, come lamenterà Foscolo nei suoi sepoleri. spesso i nobili, invece di dedicare il tempo allo studio e all'impegno in vista di un miglioramento politico ed economico, spendevano le loro rendite nel lusso e nei piaceri; Tipico era il "Cicisbeismo»: le nobildonne sposate si facevano accompagnare da un uomo diverso dal marito. ODI ILLUMINISTICHE • Il primo gruppo contiene odi che riflettono gli atteggiamenti l'impegno civile di Parini. Argomenti trattati sono problemi di attualità, molto pratici e concreti, con l'obiettivo di migliorare la convivenza civile. ļ LA SALUBRITÀ DELL' ARIA” ↓ Al centro di questa ode c'è il problema ecologico. Parini nota una differenza tra l'ambiente della campagna, più salubre, dall'aria più pulita e l'acqua è più limpida, quello della Città. Ma la diversità non sta soltanto nell'atmosfera e nel paesaggio, bensì anche del modo di vita. Il contrasto tra l'aria pulita e quella “il respirabile” è una metafora politica relativa ai governi illuminati e a quelli oppressivi retrogradi. L'EDUCAZIONE ↓ •Affrontato il problema dell'istruzione che era funzionale a formare una nuova società, era necessario formare l'uomo nuovo aperto ad una diversa mentalità e nuovi comportamentin chi guida lo stato non può abbandonarsi a una vita lontana dei problemi e basata sui privilegi. IL GIORNO Il giorno è un componimento mai finito del poeta Giuseppe Parini che, inizialmente, si divideva in tre parti (Mattino, Mezzogiorno, sera). L'ultima sezione è stata in seguito divisa in due parti (quelle incomplete), vespro e Notte. L'idea dietro a questo poemetto composto in endecasillabi sciolti è quella di rappresentare in maniera satirica l'aristocrazia caduta di quel tempo. L'opera di Parini descrive la vita di un “giovin signore", la giornata un pupillo appartenente alla nobiltà milanese e come riempire in modo interessante i vari momenti della sua giornata, vincendo la noia usando una sottile ironia. Nei primi versi l'autore mette in risalto la consapevolezza del proprio impegno educativo che si scontra con l'istruzione tipica trasmessa al giovane. T subito dopo parla degli insignificanti impegni dei nobili che si contrappongono alla vita operosa e sana del contadino e dell'artigiano che si dedicano lavori utili alla collettività e ispirano a valori fondamentali, quali il calore umano il culto della famiglia. Queste categorie rappresentano metaforicamente la pazienza del “buon maestro" che cerca di orientario a delle scelte più efficaci per sé e per gli altri. Į Nobile viene colto nel passaggio dalla notte al giorno: si addormenta all'alba nel letto, dopo una notte trascorsa all'opera o in vaghi passatempi, infine stanco torno a casa. IL MATTINO: Durante la mattinata il nobile si sveglia in tarda ora, dato che la sera prima è stato fuori fino a tardi e, dopo aver fatto colazione con cibi esotici e costosi, Si dedica alle attività mattutine come il canto e il ballo. Una volta pronto il Giovin Signore si reca dalla sua dama. • Nel MEZZZOGIORNO: si reca alla tavola della dama alla quale discute con gli ospiti di differenti argomenti, banchettando con cibo pregiato. Fra i diversi pareri si fa strada un nobile vegetariano che esprime il suo dissenso verso la macellazione degli animali. Di particolare rilevanza è il racconto della "vergine cuccia❞m della cagnolina che, maltrattata dal servo, suscita pietà e determina la punizione dell'uomo: io ci sono spesso trattati come è peggio degli animali, compromettono" appena gli interessi dei prepotenti. Metaforico è anche il percorso del nobile nella carrozza. cc La satira di Parini sta nel ribaltare ironicamente i principi di presunta ingiustizia di una casta spesso egoista che tratta con arroganza la maggioranza che vive di duro lavoro e che si accontenta di poco. La "denuncia" dell'autore include anche altri abusi legati alla conquista coloniale, che assicura ricchezze e una varietà di prodotti sofisticati disponibili solo all'élite; questo benessere si ottiene sottoponendo il territorio e la popolazione locale a orribili violenze e sfruttamento continuo. 1 VESPRO E LA NOTTE Il nobile si reca a visitare i suoi amici e poi conclude la serata nel salotto notturno, accompagnato dalle carte da gioco. Hanno invece un tono più dimesso (più riflessivi e meno ironici). Prevale un senso di tristezza e pietà per un mondo che, se rimarrà ostinato ad ogni sollecitazione, continuerà a creare vittime e a ignorare il dolore.