Giacomo Leopardi è una delle figure più significative della letteratura italiana dell'Ottocento, noto per il suo profondo pensiero filosofico e la sua straordinaria produzione poetica.
La vita di Giacomo Leopardi fu segnata da una formazione autodidatta nella biblioteca paterna a Recanati, dove trascorse gran parte della sua giovinezza in solitudine e dedicandosi allo studio. La sua esistenza fu caratterizzata da problemi di salute e da un'infelicità costante, elementi che influenzarono profondamente la sua visione del mondo e la sua produzione letteraria. Non si sposò mai e non ebbe figli, dedicando la sua vita interamente alla letteratura e alla riflessione filosofica.
Tra le sue opere più importanti spicca lo Zibaldone, un diario intellettuale di oltre 4500 pagine che raccoglie pensieri, riflessioni e annotazioni su vari temi, dalla filosofia alla letteratura. Il suo pensiero si sviluppò attraverso tre fasi principali: il pessimismo storico, il pessimismo cosmico e la teoria del piacere. La sua poetica si caratterizza per una profonda riflessione sulla condizione umana, sulla natura e sul dolore universale. Le sue opere principali includono "L'Infinito", "A Silvia", "Il sabato del villaggio" e le "Operette morali". Il suo pensiero filosofico si distingue per una visione materialistica della realtà e una critica al progresso, considerato fonte di infelicità per l'uomo moderno. Lo Zibaldone, il cui significato etimologico rimanda a una raccolta di pensieri vari, rappresenta la summa del suo pensiero e contiene riflessioni su numerosi temi, incluso il cibo e la cultura materiale dell'epoca.