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Galileo Galilei

22/1/2023

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GALILEO GALILEI
Galileo Galilei nasce nel 1564 a Pisa.
Papà Vincenzo Galilei, musicista appartenente alla Camerata de' Bardi
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GALILEO GALILEI Galileo Galilei nasce nel 1564 a Pisa. Papà Vincenzo Galilei, musicista appartenente alla Camerata de' Bardi Mamma Giulia degli Ammannati Aveva 6 fratelli. 1581 inizia gli studi di medicina a Pisa, ma li abbandona per seguire quelli di matematica e fisica. 1583 scopre la legge dell'isocronismo del moto pendolare, osservando un pendolo nel Duomo di Pisa. 1585 non si laurea, abbandona gli studi per continuare per conto suo. (1589: gli viene assegnata la cattedra di matematica presso lo Studio di Pisa, grazie ai suoi studi sulla gravità dei solidi. (1591; il padre muore. Galileo viene chiamato presso l'Università di Padova a insegnare matematica. Lo stipendio non è alto, quindi da anche lezioni private. Nonostante questo, a Padova resta per 18 anni, i più felici e operosi della sua vita. -migliori condizioni economiche www convive per 18 anni con Marina Lamba senza mai sposarla, ebbero tre figli. La primogenita Virginia diventerà suor Maria Celeste. -rapporti di amicizia duraturi (Paolo Sarpi e Gianfrancesco Sagredi) 1609 sulla base di informazioni arrivategli dall' Olanda, perfeziona la costruzione del cannocchiale e, puntandolo verso il cielo, compie scoperte importanti come le macchie lu nari, i quattro satelliti di Giove, la Via Lattea, gli anelli di Saturno,fasi di Venere. (1610. scrive delle sue scoperte nel Sidereus nuncius (=avviso astronomico). È un trattato in latino rivolto a dotti e scienziati del tempo, e...

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Didascalia alternativa:

che dava validità alle teorie di Copernico (1473-1543). Il Sidereus rischiava di mettere ufficialmente in discussione le posizioni sostenute dalla Chiesa. Tuttavia inizialmente l'opera gli procurò ampi riconoscimenti Cosimo de' Medici gli offre gli incarichi di "matematico straordinario dello Studio di Pisa" senza obblighi di lezioni. In Toscana, però, l'influenza della censura è più forte rispetto a Venezia. 1613-1615: Galileo scrive quattro lettere copernicane, in cui-sostiene le tesi di Copernico denunciato da Niccolo' Lorini Concesse le visite (filosofo Hobbes, poeta Milton e allievi più fedeli) si pronuncia sui rapporti tra scienza e fede. (1616) dopo le lettere, il Santo Uffizio condanna le tesi copernicane come eretiche Galileo prende posizione contro la Libra astronomica ac philososphica del gesuita Orazio Grassi. 1623 nasce il Saggiatore (opera polemica, antiaristotelica e antidogmatica). Viene eletto papa Urbano VIII (Maffeo Barberini), che gli aveva dato prova di comprensione e simpatia. 1624-1630: compone il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano. 1632: pubblicato. Dopo pochi mesi gli viene detto di recarsi a Roma dove è carcerato. IL processo si chiude con GALILEO l'abiura dello scienziato ormai solo,vecchio e cieco. condanna al carcere a vita, che diventa una reclusione, prima a Siena e poi nella villa di Arcetri (accudito dalla figlia Virginia che muore prima di lui). 1638: nonostante le sue sofferenze riesce a pubblicare i Discorsi e dimostrazioni matematiche su due nuove scienze, dove vengono gettate le basi per la meccanica razionale moderna. 1642) l'8 gennaio muore ad Arcetri. PENSIERO SCIENTIFICO E METODO GALILEIANO La ricerca galileiana infligge il colpo di grazia al principio di a'uto- rità aristotelico (Ipse dixit = "l'ha detto lui"; se l'ha detto Aristotele allora non può essere messo in discussione). Con le sue argomentazioni Galileo getta le fondamenta della nuova ricerca scientifica. Viene rivalutata la componente sperimentale della ricerca: una verità non più rivelata, ma comprovata dall' esperimento. Nel Saggiatore Galileo dice che la filosofia è scritta nel "libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi, l'universo" e che è scritta in lingua matematica. IL RAPPORTO CON LA CHIESA Galileo non mette in discussione la verità della fede, che resta valida AL DI FUORI delle scoperte scientifiche, ma il carattere rivoluzionario del suo metodo urta inevitabilmente con la chiesa e con la tradizione aristotelica. Infatti al potere ecclesiastico viene sottratta l'autonomia della ricerca scientifica, negando un' intera visione del mondo. Le scoperte sono: La Via Lattea COLIFER IL SIDEREUS NUNCIUS Il Sidereus Nuncius (= "messaggero celeste") è un TRATTATO SCIENTIFICO in cui Galileo comunica al mondo i suoi risultati ottenuti guardando il cielo con il cannocchiale. •Le macchie lunari Hic canet errante Lanam, Solifa, labores Artluruq pluniafa byad ginofa, tribes Le fasi di Venere Le macchie solari e il moto rotatorio del Sole -I quattro satelliti di Giove (chiamati "pianeti medicei" in onore dei Medici) L'anello di Saturno L'opera suscita una preoccupazione nei detrattori di Galileo, preoccupati che quest'ultima possa mettere in crisi il sistema tolemaico sostenuto dalla Chiesa. L'opera è scritta in LATINO, rivolta quindi solo ai dotti e agli scienziati. Per descrivere al meglio (ad esempio le fasi lunari) Galileo allega disegni e ricorre a paragoni con fenomeni visibili sulla Terra. Traspare anche l' entusiasmo per aver potuto osservare cose mai viste prima (diverso da quello barocco perché nasce dalla conoscenza delle cose e non da una ricerca delle parole). L'EPISTOLARIO E LE LETTERE COPERNICANE Le lettere iniziano nel 1597 con l'astronomo tedesco Giovanni Keplero. Nelle lettere, rivolte ai più illustri personaggi del tempo, trova spazio la difesa di Galileo contro i pregiudizi, ma anche le notizie delle sue invenzioni. La scelta di importanti destinatari è rivolta a trovare dei sostenitori. Lettera del 1609 sugli effetti del cannocchiale Lettera del 1623 sugli effetti del microscopio, indirizzata al principe Cesi, fondatore dell' Accademia dei Lincei. Grande rilievo hanno le quattro lettere copernicane, indirizzate a: 1) Benedetto Castelli, suo allievo 2) Piero Dini, suo amico 3) Piero Dini 4) Cristina di Lorena, granduchessa madre di Toscana (madre di Cosimo II de Medici) Sono scritte tra il 1613 e il 1615 e rese note pubblicamente (perdono un po' di credibilità) La lettera a Castelli prende in considerazione il problema dei rapporti tra ricerca scientifica e religione. In essa Galileo afferma che l'autonomia e l'indipendenza della scienza non deve sottostare all'autorità di Aristotele e nemmeno a quella delle Sacre Scritture. La Natura, con le sue leggi, è diretta espressione della volontà divina (quindi se ci fosse un contrasto tra verità scientifiche e religiose dovrebbero vincere quelle scientifiche). Dio (la Natura) non può sbagliare, ma possono farlo i suoi commentatori. Bisogna quindi saper cogliere i veri sensi delle Sacre Scritture, non prenderle alla lettera. Tutto ciò non mette in discussione la fede di Galileo, ma non impedisce che le lettere vengano usate contro di lui come accuse di eresia. DIALOGO SOPRA I DUE MASSIMI SISTEMI DEL MONDO, TOLEMAICO E COPERNICANO Finito nel 1630, autorizzato alla pubblicazione nel 1632 da papa Urbano VIII. Galileo inizialmente accetta la condizione di mantenere nei confronti dei due sistemi un atteggiamento di equidistanza, ma finisce per fare di quest'opera la più efficace dimostrazione di validità del sistema copernicano. L'opera è ambientata a Venezia (la città più aperta e tollerante del tempo). Il trattato (in forma di dialogo) è diviso in quattro giornate: 1) rapporto tra Terra e astri 2) principio di autorità aristotelico (ipse dixit) 3) problema delle maree 4) problema delle maree viene sviluppato e costituisce per Galileo la prova decisiva del moto orbitale della Terra intorno al Sole. I personaggi sono 3: -Filippo Salviati, nobile fiorentino copernicano che fa da portavoce a Galileo e rappresenta lo spirito della ricerca scientifica sperimentale. -Simplicio, personaggio aristotelico che difende la visione tolemaica e che, succube dall'ipse dixit, si oppone ad ogni innovazione. - Francesco Sagredo, nobile veneziano che è neutro solo in apparenza: in realtà è convinto dalle argomentazioni di Salviati e polemicizza ironicamente sulla mentalità del passato. Attraverso le parole dei personaggi traspare un senso di umanità: Simplicio, che alla fine apparirà schiacciato dalle dimostrazioni a lui contrarie, rappresenta la paura umana di regolarsi nella vita e di affrontare i problemi mettendo in gioco la propria responsabilità. Ci vuole quindi il coraggio di non fermarsi alle difficoltà che spesso la scoperta del nuovo comporta. -> Galileo vuole combattere l'ignoranza. L'uso del VOLGARE rende l'opera diversa da un arido trattato scientifico e, accompagnato dalla forma dialogica, apre una nuova tradizione. I destinatari non sono solo scienziati, ma anche esponenti più aperti del pubblico colto. LA FORMA E LO STILE -Galileo è per molti aspetti ancora rinascimentale: Ariosto incarna per lui un ideale di armonia ed equilibrio. - DIALOGO-riflette l'idea di armonia e di equilibrio -esalta le sue abilità di scrittore (lucida argomentazione, giudizio tagliente, ironia). -Galileo assume il punto di vista dell avversario per confutarlo dall' interno - caratterizzazione teatrale dei personaggi, con la ricerca di un effetto sorpresa che avvicina Galileo al barocco. -Abile uso dei paragoni -Materia scientifica in una forma letteraria simile al genere drammatico: Tommaso Campanella definisce l'opera come una commedia filosofica. -uso del volgare toscano -chiarezza e precisione del linguaggio, leggerezza della parola cara a Italo Calvino, che definirà Galileo uno dei più grandi scrittori italiani. Calvino scrive anche che Galileo è stato modello anche di Leopardi Leopardi nell' antologia dei migliori passi in prosa degli scrittori italiani (la Crestomazia della prosa italiana) riserva molto spazio a Galileo, merito di una struttura stilisticamente raffinata e ricca di pensiero. IL SAGGIATORE 1623 (1618) apparizione di tre comete Orazio Grassi, gesuita, scrive De Tribus Cometis Galileo Galilei risponde con un Discorso sulle Comete Grassi ribadisce le sue tesi nella Libra astronomica ac philosophica(libra=semplice bilancia) Galileo risponde nel Saggiatore (=bilancino di precisione usato dagli orefici) -breve trattato sotto forma di lettera indirizzata all'amico Virgilio Cesarini, socio dell'Accademia dei Lincei. -contiene la teoria erronea (già esposta nel Discorso sulle Comete) secondo cui le comete sono bagliori e non corpi celesti, come sosteneva Grassi. 'Considerazioni di tipo metodologico: per riuscire a leggere il libro della natura bisogna attenersi ai dati sperimentali dell'esperienza. Alla verità scientifica si può giungere solo esaminando le qualità OGGETTIVE dei fenomeni, non quelle soggettive (non misurabili). C'è l'inserimento di una FAVOLA e la citazione letterale di molti passi della Libra, tradotti dal latino al volgare: Galileo si presenta come portavoce del proprio avversario e ritorce contro di lui le sue stesse affermazioni Argomentazione IRONICA già nel titolo (saggiatore: maggiore esattezza rispetto alla comune libra)