"Il piacere": il romanzo dell'estetismo dannunziano
"Il piacere" è il primo romanzo di Gabriele D'Annunzio, scritto tra luglio e dicembre 1888 e pubblicato nel 1889. Quest'opera segna l'ingresso della cultura decadente nella letteratura italiana e ottenne un grande successo, suscitando al contempo scandalo e polemiche per l'immoralismo del protagonista.
La trama del romanzo si sviluppa in tre libri:
- Il primo libro narra la relazione tra il protagonista Andrea Sperelli ed Elena Muti
- Il secondo libro è incentrato sulla convalescenza di Andrea nella villa Schifanoja
- Il terzo libro racconta il ritorno di Andrea a Roma e il suo incontro con Elena
Highlight: Andrea Sperelli, protagonista del romanzo, è considerato l'alter ego letterario di D'Annunzio stesso.
Il protagonista, Andrea Sperelli, è l'ultimo discendente di un'antica famiglia nobile che vive a Roma in un ambiente raffinato. La sua vita è dedicata alla ricerca del piacere e della bellezza, in linea con l'ideale dell'esteta decadente.
Definizione: L'esteta è colui che riconosce il bello, viene influenzato dall'arte, disprezza la mediocrità della vita borghese e ricerca uno stile di vita bohémien.
Nel corso del romanzo, Andrea vive intense passioni amorose con Elena Muti e Maria Ferres, due donne che rappresentano aspetti diversi della femminilità. Attraverso queste relazioni, D'Annunzio esplora i temi dell'amore, della sensualità e della ricerca della bellezza, offrendo un ritratto vivido della società aristocratica romana di fine Ottocento.
"Il piacere" è considerato un'opera fondamentale per comprendere la poetica dannunziana e l'influenza del decadentismo sulla letteratura italiana.