La vita e opere di Francesco Petrarca rappresenta uno dei capitoli più significativi della letteratura italiana del Trecento. Nato ad Arezzo nel 1304, Petrarca è considerato il padre dell'Umanesimo italiano e uno dei più grandi poeti di tutti i tempi.
Il tema centrale della sua produzione poetica è l'amore platonico di Petrarca per Laura, una donna che incontrò nella chiesa di Santa Chiara ad Avignone il 6 aprile 1327. Questo amore impossibile e idealizzato divenne il fulcro del suo capolavoro, il Canzoniere, una raccolta di 366 componimenti in volgare che rappresenta una profonda analisi dell'animo umano e dei suoi conflitti interiori. Laura, figura reale ma trasfigurata in un ideale di perfezione spirituale, diventa il simbolo di un amore che va oltre la dimensione terrena, elevandosi a contemplazione della bellezza divina.
L'influenza dei classici nella poesia di Petrarca è fondamentale per comprendere la sua opera. Il poeta, grande studioso e collezionista di manoscritti antichi, si ispirò profondamente agli autori latini, in particolare a Virgilio e Cicerone, creando una sintesi originale tra cultura classica e sensibilità moderna. La sua poesia si caratterizza per l'uso raffinato del volgare, arricchito da riferimenti alla tradizione latina, e per una profonda introspezione psicologica che analizza i moti dell'animo con straordinaria precisione. Il suo stile, basato sull'armonia e sull'equilibrio formale, divenne un modello per generazioni di poeti, influenzando profondamente lo sviluppo della letteratura europea. La sua opera non si limita alla poesia in volgare, ma comprende anche importanti opere in latino come l'Africa, poema epico dedicato alle gesta di Scipione l'Africano, e il Secretum, dialogo introspettivo in cui l'autore riflette sul conflitto tra amor sacro e amor profano.