Il Fanciullino di Pascoli: L'Anima Poetica nell'Era del Decadentismo movimento culturale e letterario
La teoria del fanciullino di Giovanni Pascoli rappresenta uno dei contributi più significativi al Decadentismo movimento culturale e letterario italiano. Questa concezione poetica si sviluppa in un'epoca di profondi cambiamenti culturali, quando la Scapigliatura letteratura italiana 1800 stava cedendo il passo a nuove sensibilità artistiche.
Il fanciullino, secondo Pascoli, è quella parte dell'anima che rimane eternamente bambina dentro ogni essere umano. Durante l'infanzia, questa voce interiore si fonde completamente con la nostra, creando un'unica melodia di sensazioni e percezioni. Con il passare degli anni, mentre noi cresciamo e ci trasformiamo, il fanciullino mantiene intatta la sua natura originaria: conserva lo stesso sguardo meravigliato sulla realtà e la stessa voce cristallina, simile al suono di un campanello.
La presenza del fanciullino si manifesta attraverso comportamenti e sensazioni caratteristiche: è lui che prova paura nel buio, che sogna ad occhi aperti, che stabilisce un dialogo magico con gli elementi della natura. È quella parte di noi che ride e piange senza un motivo apparente, che scopre connessioni sorprendenti tra le cose, che trova consolazione nel dolore e moderazione nella gioia.
Definizione: Il fanciullino rappresenta la voce poetica pura che abita nell'animo umano, capace di vedere il mondo con occhi sempre nuovi e di cogliere l'essenza più profonda delle cose.