James Joyce (1882-1941): Il Rivoluzionario della Letteratura
Joyce è uno degli autori più importanti del Modernismo di prima generazione. Le parole chiave per capirlo sono Dublino e paralisi: nato a Dublino, anche se poi se ne andò, tutti i suoi personaggi sono dublinesi caratterizzati dalla paralisi della mente, dell'anima e della volontà.
Joyce lasciò l'Irlanda proprio per non essere parte di quella paralisi - aveva capito che doveva prendere le distanze per essere obiettivo e trovare ispirazione.
Dopo gli studi in una scuola gesuita (che influenzò la sua visione critica della Chiesa come elemento di oppressione), si trasferì prima a Parigi, poi a Trieste dove lavorò come insegnante di inglese. Lì incontrò Italo Svevo e lo aiutò con "La Coscienza di Zeno"!
Curiosità: La moglie Nora Barnacle fu fondamentale nella sua vita: correggeva i suoi lavori e lo sosteneva quando divenne cieco, oltre ad aiutare la figlia che soffriva di problemi mentali.
"Dubliners": Il Capolavoro della Paralisi
"Dubliners" consiste in 15 racconti brevi che sembrano privi di azione ma portano a una rivelazione morale. Le prime storie trattano infanzia e gioventù, le altre riguardano la maturità e gli affari sociali, politici o religiosi.
Joyce era ostile alla vita cittadina perché degradava i cittadini. La sua Dublino è un posto dove non esistono veri sentimenti e compassione, dove crudeltà ed egoismo si nascondono sotto la superficie.
Le storie sono organizzate in 4 gruppi: infanzia, adolescenza, maturità e vita pubblica. "The Dead" è considerato il suo capolavoro perché riassume temi e motivi di tutte le altre storie.
I personaggi dublinesi sono afflitti dagli effetti oppressivi delle forze religiose, politiche ed economiche. Sembrano tutti intrappolati in una rete infinita di disperazione - anche quando vogliono scappare, sono spiritualmente troppo deboli per farcela.
Tecniche Innovative: Simbolismo ed Epifania
Joyce mescola realismo e simbolismo in modo geniale. La scelta dei nomi degli oggetti è sempre simbolica: l'"organetto di strada" in "Eveline" rappresenta la disarmonia generale della famiglia.
Anche i colori hanno significati simbolici: marrone, giallo e grigio suggeriscono l'atmosfera di disperazione e paralisi che permea tutta la raccolta.
La tecnica dell'epifania è rivoluzionaria: si tratta di una manifestazione spirituale improvvisa che rivela le verità interiori del personaggio. In questi momenti rivelatori, l'attenzione del lettore si concentra sul vero significato della narrazione.
Lo stile è caratterizzato dal monologo interiore e dal chiasmo (ripetizione di immagini che creano effetti melodici). Il linguaggio appare semplice e neutro, ma è sempre adattato ai personaggi secondo età, classe sociale e ruolo.