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L’Unità d’Italia

4/10/2022

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Nuova Unità d'Italia
Nel 1815 ci fu il Congresso di Vienna, con il quale l'Italia venne divisa in tanti Stati. Gli
Stati più importanti furo

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Nuova Unità d'Italia Nel 1815 ci fu il Congresso di Vienna, con il quale l'Italia venne divisa in tanti Stati. Gli Stati più importanti furono: • Il Regno di Sardegna che comprendeva il Piemonte e la Sardegna sotto la dinastia dei Savoia. • Il Regno delle Due Sicilie che comprendeva il Regno di Napoli e la Sicilia sotto la dinastia dei Borboni. • Lo Stato della Chiesa comandato dal Papa. • Il Regno del Lombardo-Veneto comandato dagli Austriaci sotto la dinastia degni Asburgo. In questo periodo si formarono due classi: i liberali e i conservatori: O Del gruppo dei conservatori facevano parte gli aristocratici ), che non volevano le riforme, volevano la monarchia , non erano aperti ai cambiamenti, accettavano che l'Italia fosse divisa in tanti Stati, volevano che ci fosse la differenza tra aristocratici, borghesia e popolo. Sostenevano un'economia tradizionale basata sullo sfruttamento della Terra e del lavoro dei contadini. O liberali invece erano a sostegno della libertà e le leggi, erano favorevoli alla libertà di professare la propria religione, alla libertà di discutere ed esprimere le proprie idee, alla libertà di scegliere un lavoro, un'attività economica, una professione. Volevano formare una sola Nazione e cacciare gli austriaci dall'Italia. Le leggi dovevano far rispettare le libertà. ■ ANDIAMO UN PÒ INDIETRO... Inizialmente l'Italia, a differenza di altri stati come...

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Didascalia alternativa:

Francia e Gran Bretagna, da secoli era divisa in tutta una serie di piccoli stati. Dopo la rivoluzione francese e l'intervento di Napoleone in Italia erano nate quattro repubbliche: la Cisalpina, la Ligure, la Romana e la Napoletana. La nascita di queste repubbliche avevano portato all'allontanamento dei re e a alla riduzione di potere da parte dei nobili e della Chiesa. Dopo il dominio napoleonico le nazioni vincitrici (Austria, Inghilterra, Prussia e Russia) si riunirono a Vienna in Congresso (1814-1815) e riportarono al potere dei singoli stati tutti i sovrani che avevano perso il potere in seguito all'arrivo di Napoleone. Dopo il fallimento delle rivoluzioni i sovrani tornarono al potere. Le costituzioni vennero infatti abolite. Rimase solo Vittorio Emanuele I a rimanere sul trono, nel regno di Sardegna. CAMILLO BENSO LI Il regno di Sardegna era troppo debole per sconfiggere l'Austria e per uscire vittorioso dalla battaglia. Bisognava raggiungere due obiettivi ben precisi: ● Sviluppare l'economia • avere l'appoggio di una grande potenza europea. Per questi obiettivi si batté Camillo Benso, conte di Cavour. Camillo Benso di Cavour, nel 1852 divenne capo del governo del Regno di Sardegna. Egli si impegnò per promuovere lo sviluppo agricolo e industriale del Piemonte. Inoltre, Cavour migliorò il sistema fiscale, favorì l'attività delle banche e rese più efficiente l'apparato burocratico del Regno. Fece costruire nuove strade e incentivò la messa in opera di linee ferroviarie, così da rendere più agevole il trasporto delle merci. Nello stesso tempo cercò di migliorare i rapporti con gli altri Stati europei, stipulando trattati commerciali vantaggiosi per il Piemonte. In politica estera Cavour arrivò alla conclusione che l'Austria non poteva essere cacciata dall'Italia e occorreva perciò ricorrere all'aiuto straniero . Cavour si diede da fare per giungere a un accordo con l'unico Stato europeo dichiaramente antiaustriaco: la Francia di Napoleone III. LA GUERRA DI CRIMEA Nel 1853 la Russia dichiarò guerra all'Impero ottomano Francia e Gran Bretagna, temendo una eccessiva espansione della Russia si decisero a dichiarare guerra allo zar. E la penisola di Crimea divenne così teatro di un duro conflitto che durò per quasi due anni Cavour decise di far partecipare anche il Regno di Sardegna a quella guerra, alleandosi con la Francia e la Gran Bretagna. E Egli era convinto che prima o poi l'Austria sarebbe intervenuta per aiutare la Russia e che in caso di vittoria, il Regno di Sardegna avrebbe potuto strappare agli Asburgo qualche territorio nel Lombardo-Veneto. L'Austria invece si mantenne neutrale. La guerra si concluse con la sconfitta della Russia. Al Congresso di Parigi, insieme ai rappresentanti di Francia, Russia, Gran Bretagna e Impero ottamano, si riunirono al tavolo delle trattative anche quelli del Regno di Sardegna. Da quel congresso Cavour tornò senza alcun vantaggio territoriale, ma con un grande successo politico: la questione italiana era stata per la prima volta affrontata in un congresso internazionale! Il Piemonte era ormai divenuto lo Stato guida dell'unificazione dell'Italia. Tra il 20 e il 21 luglio 1858, Cavour e Napoleone III si incontrarono segretamente nella cittadina francese di Plombières per discutere del nuovo assetto militare del Piemonte mirante all'unificazione della Penisola. Nel corso dell'incontro si stipularono degli accordi sulla base dei quali, in caso di un attacco austriaco al Piemonte, la Francia sarebbe intervenuta in aiuto all'esercito sabaudo. Come compenso per l'aiuto contro gli Austriaci, il Regno di Sardegna avrebbe ceduto alla Francia i territori di Nizza e della Savoia. Cavour fece di tutto per provocare un attacco contro il Piemonte da parte dell'Impero austriaco, e l'Austria sentendosi minacciata inviò al Regno di Sardegna un ultimatum che imponeva il ritiro dei contingenti stanziati lungo il confine e il disarmo immediato del regno Vittorio Emanuele rifiutò e il 26 aprile 1859 l'imperatore d'Austria dichiarò guerra al Regno di Sardegna L'esercito di Napoleone intervenne nel conflitto, che subito volse a favore dei Franco-Piemontesi. Dopo alcune battaglie gli eserciti alleati riuscirono a entrare a Milano e a respingere la controffensiva austriaca. Successivamente l'imperatore decise di ritirarsi dal conflitto, e l'Il giugno 1859 Napoleone III firmò a Villafranca l'armistizio con l'Austria. La Seconda guerra d'Indipendenza si concluse con la pace di Zurigo, firmata il 10 novembre. Ⓡ Con essa l'Austria si impegnava a cedere la Lombardia a Napoleone III, il quale a sua volta ceduta al Piemonte. Si trattava di una soluzione insoddisfacente per Cavour il quale si dimise, in segno di protesta contro Vittorio Emanuele che aveva accettato le condizioni impose dall'Austria. La situazione si presentava maggiormente complessa in Toscana, in Emilia e in Romagna, dove i governi provvisori continuavano a richiedere l'annessione al Piemonte. Francia e Austria non se la sentirono di aiutare i sovrani spodestati a tornare sui loro troni per timore di un intervento dalla Gran Bretagna. APPROFONDIMENTO: GIUSEPPE GARIBALDI Un personaggio molto importante per questo periodo storico fu Garibaldi, nato a Nizza nel 1807 comandava una nave ma sapendo Delle idee Mazziniane decise di scrivere la "Giovine Italia". Visse dal 1835 al 1848 in America combattendo per l'indipendenza in vari Paesi. Accettò di fare guerra a favore dello Stato di Rio grande do sul punto Ribellando si al Governo brasiliano, nel comando La Flotta da guerra punto gli giunse dall'Italia la notizia della rivoluzione di Palermo, per questo motivo deciso di ritornare in Italia 12 Aprile 1848. Approdò a Mixa e di chiarò di "Non essere repubblicano ma italiano". Rientrato in Repubblica romana ricevette l'incarico di difendere Roma. Garibaldi aveva cercato due volte di conquistare Roma con le armi, ma entrambe le volte era stato fermato: la prima volta sull'Aspromonte, dall'esercito italiano (1862), la seconda dalle truppe franco-pontificie a Mentana (1867). L'assedio si concluse con la caduta della Repubblica. Garibaldi fuggì e si riparò a San Marino il 31 luglio e tentò di raggiungere Venezia. Venne attaccato dalle truppe austriache e sbarcò sulla costa ma durante l'inseguimento morì la moglie Anita (4 agosto). Giunse in Piemonte ma fu espulso. Durante il suo secondo esilio arrivò a New York come operaio in una fabbrica di candele. Torno in Italia nel 1854 sostenendo monarchia sabauda, assunse anche la guida dell' esercito sardo contro l'Austria nel 1858/59. Dopo l'annessione di Lombardia, Emilia Romagna e Toscana. Garibaldi avviò anche il processo di unificazione d'Italia con l'impresa dei 1000. Egli morì sulla sua isola (a Caprera) nel 1882 La spedizione dei Mille è uno degli eventi più significativi del Risorgimento italiano. Con spedizione dei Mille si intende la spedizione partita da Quarto tra 5 e 6 maggio del 1860, località presente nel Regno di Sardegna, verso la Sicilia, in cui governava il Regno di Sardegna. La spedizione fu guidata dal generale Giuseppe Garibaldi, il quale fu seguito nella sua impresa da altri mille uomini. L'operazione prevedeva l'annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno di Sardegna, sconfiggendo il nemico, ovvero la famiglia dei Borboni che governava da secoli nell'area. I mille guidati da Giuseppe Garibaldi sbarcarono nella città di Marsala in data II maggio e il loro obiettivo principale era quello di conquistare tutto il Regno delle due Sicilie, approfittando delle insurrezioni scoppiate a livello locale tra il popolo. Dopo varie battaglie, Garibaldi e i suoi uomini riuscirono ad avere la meglio sul regno borbonico e i territori del regno delle Due Sicilie furono inglobati nel Regno di Sardegna. L'impresa di Garibaldi fu accolta con grande partecipazione popolare e la spedizione garibaldina è considerata come uno degli eventi più importanti della storia unitaria italiana.