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Umanesimo e rinascimento, accademia platonica e aristotelica, Telesio, Campanella, Giordano Bruno, la rivoluzione scientifica e Galileo Galilei

30/9/2022

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UMANESIMO E RINASCIMENTO
UMANESIMO E RINASCIMENTO sono due grandi eventi che affermano la centralità
dell'uomo nel cosmo, quella che finora

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UMANESIMO E RINASCIMENTO UMANESIMO E RINASCIMENTO sono due grandi eventi che affermano la centralità dell'uomo nel cosmo, quella che finora e nel medioevo aveva occupato DIO. Questo non vuol dire che i nuovi intellettuali sono atei, ma cercano solo di valorizzare la dignità dell'uomo, che viene considerato artefice del proprio destino e padrone della propria vita. L'umanesimo è l'espressione che indica la cultura del 1400 e che ha il suo fulcro geografico in Italia, soprattutto a Firenze dove sorge l'Accademia Platonica Il termine Umanesimo indica due concetti principali: La centralità della riflessione sull'uomo, considerato padrone della propria vita e artefice del proprio destino Il nuovo indirizzo di studi, che è orientato verso le humane litterae e non più verso la teologia In questo periodo nasce una nuova scienza chiamata Filologia, cioè lo studio e la ricostruzione critica dei testi. A differenza dei chierici medievali (ai quali non interessava trovare il documento nella suo forma originale, ma solo di trovare una conferma alla propria dottrina di fede), gli umanisti volevano ripristinare il testo nella sua forma originale attraverso il confronto tra le varie redazioni esistenti e attraverso l'interpretazione di ciò che era veramente il pensiero degli autori antichi. Nell'umanesimo poi, si scoprono anche numerosi casi di falsi come per esempio, il documento Donazione di Costantino che è un atto...

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Didascalia alternativa:

in cui l'imperatore Costantino nel 324 avrebbe concesso a Papa Silvestro la giurisdizione politica su Roma e l'intero impero romano d' Occidente. Grazie alla filologia, in Europa si sviluppa la conoscenza della lingua greca e latina. Il latino, diventa la lingua ufficiale della nuova Europa e la sua diffusione diventa un mezzo importante per la circolazione delle idee umanistiche e scientifiche tra i dotti. Questo è reso possibile anche grazie ad una nuova invenzione: LA STAMPA. La lingua latina poi cederà il posto alle lingue volgari, che rappresentano un ulteriore allarg mento della cultura ai ceti borghesi e mercantili. 1 Il termine Rinascimento indica il profondo rinnovamento in tutti i campi. In questa fase si giudica negativamente il Medioevo, perché è privo di un reale valore culturale. Lo studio dei testi classici viene visto come un progresso pratico degli uomini. La lezione degli antichi serve come stimolo per una nuova filosofia, basata solo sulle risorse intellettuali e morali umane. Con il rinascimento, la cultura classica è vista come stile di vita, per raggiungere la società civile. In questo periodo ci sono molte scoperte geografiche, e anche tecniche con Leonardo Da Vinci che, progetta un canale per dare alla città una accesso navigabile al mare, ma disegna anche razzi, missili cannoni e catapulte. Mentre l'umanesimo si sviluppa nelle maggiori città italiane, il rinascimento trova terreno fertile sia in Italia che nel resto d'Europa. I temi fondamentali della cultura umanistico-rinascimentale sono: La centralità dell'uomo Il ritorno alle origini La valorizzazione della ragione Questi temi si ritrovano nelle due principali correnti di pensiero di quest'epoca: I Platonici e gli Aristotelici. Nella disputa tra platonici aristotelici, si evidenzia la differenza tra i due. Mentre i platonici sono interessati ad una rinascita spirituale e religiosa, gli aristotelici ricercano la razionalità e la natura. L'Accademia Platonica a Firenze Nel 1459 a Firenze sorge, con Marsilio Ficino, l'Accademia Platonica. Secondo Ficino, esiste una sola tradizione filosofico-religiosa, che conta tra i suoi rappresentanti. Omero, Virgilio, Pitagora, Platone e i neoplatonici. Essa, rivela l'unica verità divina, che tocca al filosofo approfondire e chiarire tramite il discorso razionale. Ficino afferma che l'anima è come copula mundi cioè la copula (essere) del mondo, realtà intermedia che permette di collegare le varie parti dell'universo, le cose inferiori con quelle superiori. Essa si rapporta sia con le cose mortali che con le cose immortali e costituisce un legame tra il finito e l'infinito. Questo è reso possibile perché l'anima è amore, forza cosmica che spinge l'universo verso Dio facendolo uscire dal caos e, viceversa, fa si che Dio infonda nel 2 mondo vita e unità. Questa concezione pone l'uomo al centro dell'indagine filosofica. Egli infatti è il nucleo centrale di quella forza che va a Dio al mondo e dal mondo torna a Dio. Giovanni Pico, nella sua opera principale sintetizza le principali domande dell'umanesimo rinascimentale. Per Pico, l'uomo è un essere intermedio che può, con libera scelta, influire sulla sua stessa natura, decidendo di abbassarsi alle creature inferiori o di innalzarsi alle creature superiori. Il processo di elevazione spirituale può essere ottenuto solo se si ha la vera sapienza che si trova dispersa nelle varie filosofie e dottrine religiose. La tradizione Aristotelica a Padova A Padova, si approfondisce il pensiero aristotelico. Le varie correnti di aristoteliche sono accomunate da una mentalità razionalistica e materialistica. L'esponente più importante degli aristotelici è Pietro Pomponazzi, il quale afferma che la vera essenza dell'uomo è quella suscettibile e corporea. Secondo lui l'intelletto umano opera con i sensi e l'anima non è immortale perché è legata al corpo e rappresenta la forma. L'immortalità dell'anima può essere attestata dalla fede, ma non dalla ragione. Quindi le motivazioni della religione non devono intervenire con la filosofia. Telesio La vita Bernardino Telesio nasce nel 1509 a Cosenza dove compie i suoi primi studi. Egli si trasferisce a Padova, dove sviluppa le sue teorie naturalistiche. Egli ritorna a Cosenza dove il duca di Nocera lo ospita per lunghi periodi. A Cosenza, Telesio fonda l'Accademia Cosentina, che aveva lo scopo di diffondere la cultura. Egli muore nel 1588 a Cosenza. Il rispetto delle leggi specifiche della natura Telesio nella sua opera principale la natura secondo i propri principi, afferma che l'uomo non deve imporre schemi a priori alla natura, ma deve trovare leggi specifiche che regolano la vita. Queste leggi per Telesio sono l'azione di due forze contrastanti: il caldo, forza dilatante e principio di movimento, e il freddo, forza condensante e principio di immobilità. Queste due forze nell'Universo si applicano alla materia come un sotto strato fisico inattivo. Per Telesio, le forze, (principi agenti) e la materia, (massa corporea) non possono mai essere separati. Le forze agiscono, solo per infondersi in un corpo materiale. La materia, passiva, esiste solo per essere costantemente formata e trasformata dall'azione dei principi agenti. La sostanza è l'unione di forza e materia, ha un carattere dinamico e consiste in un circolo di generazione, reazione, trasformazione e rigenerazione. Il Dio per Telesio Per Telesio Dio, dopo aver stabilito le qualità di ogni cosa, non deve più intervenire nell'Universo, e si deve solo limitare a garantire la regolarità delle leggi a cui obbediscono i fenomeni. L'accusa alle scienze del passato Secondo Telesio, gli scienziati e i filosofi non hanno osservato come si verificano realmente le cose, ma hanno attribuito loro caratteristiche e proprietà che erano vere solo nella loro immaginazione. In questo modo hanno tradito i veri principi della natura e si sono costruiti un loro mondo. La scienza del passato, per Telesio, è stata boriosa, superba e incurante del vero mondo fisico. Telesio, invita l'intellettuale ad indagare il mondo e le sue singole parti, perché ognuna di esse se è osservata in modo giusto, manifesterà la propria essenza, forza e grandezza. Il legame tra magia e indagine naturalistica Telesio, da priorità assoluta alla percezione sensibile, a scapito dell'intelletto, e ritiene che questa sensibilità è diffusa in tutto l'Universo. Secondo Telesio, anche gli oggetti materiali hanno una loro forma di sensibilità, perché possono percepire il cambiamento del loro stato provocato dal contatto con gli altri corpi. Non c'è differenza tra organico e inorganico perché tutti gli esseri sono dotati di sensibilità. Questa visione viene detta Panpsichismo cioè "ogni cosa è dotata di anima" e llozoismo cioè "tutta la materia è animata". Questo ricollega Telesio alla magia rinascimentale che affermava l'analogia tra la materia e l'uomo, perché l'uomo può agire sulla natura, ottenendone vantaggi e potere. Il legame tra scienza e magia è molto stretto. Ma, la scienza non si affida a rituali per dominare le forze naturali, piuttosto usa il calcolo e la ragione. Tommaso Campanella La vita Tommaso Campanella nasce a stilo, in Calabria, nel 1568. A tredici anni diventa un frate domenicano. Soggiorna a Napoli, Firenze e Bologna e poi di nuovo a Napoli dove viene coinvolto in vari processi giudiziari per le sue dottrine considerate eretiche erché sono improntate su una visione naturalistica. Quando rientra in Calabria, vuole attuare un grande rinnovamento politico e spirituale del quale si sente profeta. Organizza quindi, una congiura contro il governo spagnolo, ma fallisce e quindi viene incarcerato a Napoli nel 1599. Fu scarcerato nel 1626 e nel 1634 si reca a Parigi, dove è accolto a corte con grandi onori. Muore in Francia, a Parigi, nel 1639. 3 L'esaltazione della scienza e della tecnica La filosofia di Campanella compie la rivalutazione culturale della natura. Campanella rigetta la cultura libresca, dedicandosi all'esperienza diretta della realtà. Egli dichiara, che ha scoperto più cose dall'osservazione di un filo d'erba che da i libri. Egli reinterpreta la fisica di Telesio che lo porta a sostenere l'universale animazione delle cose del mondo, cioè ogni cosa è dotata di sensibilità come gli animali e gli uomini. Per Campanella, l'esperienza sensibile è alla base dell'attività conoscitiva: A differenza della ragione, i sensi non hanno bisogno di prove e garantiscono una conoscenza certa. Dio e l'ordine del mondo 4 Il fondamento ultimo della natura organica è Dio, che crea e governa il mondo attraverso 3 principi fondamentali dell'essere : La potenza: che rende ogni cosa così come deve essere La sapienza: da cui deriva l'armonia che regge il mondo L'amore: che indirizza ogni cosa verso il suo fine supremo La città del sole L'opera più importante di Campanella è la città del sole. Quest'opera è di genere letterario utopico, cioè un luogo ideale che non esiste e che non può realizzarsi. In quest'opera vengono delineate le caratteristiche di uno Stato perfetto, in cui vi è un modello ideale di società che Campanella voleva realizzare concretamente, infatti, per questo ordì una congiura contro gli spagnoli che occupavano il regno di Napoli. L'opera si svolge in un dialogo tra un nobile ed un navigatore genovese. Quest'ultimo racconta la storia di una città in un isola equatoriale, nella quale la famiglia è abolita, il lavoro è considerato un grande valore che nobilita l'uomo e la proprietà privata e la schiavitù condannate. In questa società, il potere è affidato al Sommo Sacerdote (Sol) e ai 3 ministri Pon, Sir e Mor. Questi 3 ministri sono la personificazione dei 3 principi fondamentali dell'essere: + PON, potenza, a cui spetta il controllo dell'attività bellica SIR, sapienza, che controlla le scienze e le arti Mor, amore, il quale controlla la saluta e la riproduzione Nell'utopia del filosofo, le scienze e la tecnica sono molto esaltate, così come la magia e l'astrologia. Per Campanella, la formazione dei ragazzi, doveva essere un'istruzione basata sull'osservazione diretta delle cose e il bisogno di sradicare dal mondo l'ignoranza, che è fonte di tutti i mali. GIORDANO BRUNO La vita Giordano Bruno nasce a Nola nel 1548. A 18 entra a far parte dell'ordine dei Domenicani di Napoli, dove studia filosofia e teologia. Nel 1576, fu sospettato di eresia per la sua indipendenza di pensiero. Per questo fugge da Napoli e comincia a girare tutta l'Italia, andando a Roma, Genova, Savona, Torino e Venezia. Viene incarcerato nel 1592 per ordine del tribunale dell'inquisizione. Poi nel 1593 viene trasferito a Roma, dove viene condannato al rogo per due motivi: 1 egli sosteneva la teoria copernicana 2 egli sosteneva che nella natura vi è spiritualità. Muore il 17 Febbraio 1600 all'età di 52 anni. L'universo infinito Giordano Bruno dà una nuova concezione di infinito, opponendosi alla concezione aristotelica. Egli afferma che l'universo è uno spazio infinito formato da infiniti mondi. Per lui l'universo ha una causa e un principio primo infinito cioè la mente al di sopra di tutto (mens super omnia) che si identifica in Dio e da lui deriva un effetto infinito, cioè il cosmo che ha le caratteristiche dell'infinità. II Panteismo Dio è anche la mente in tutte le cose (mens insita omnibus) cioè Dio è come un principio razionale immanente (dentro) nel mondo. In questo senso, lui è l'anima del cosmo che contiene tutte le idee e plasma la materia formata dagli infiniti esseri che la compongono. La materia, cioè la massa del corpo, ha in sé la forma stessa ossia l'idea. Forma e materia, idee e cose, non sono sostanze separate, ma sono un'unica sostanza universale e infinita. Questa è una visione panteista, in cui Dio coincide con la natura, a differenza di quanto sosteneva la chiesa cattolica, che invece affermava che Dio è trascendente. Per Bruno, la ragione non può conoscere Dio come mens supera omnea, che rimane prerogativa della fede, ma può conoscerlo come mens insita omnibus. L'uomo può impadronirsi delle leggi dell'ordine dell'universo e può conquistarne i segreti. L'universo "aperto" di Bruno Per Aristotele, che credeva in un universo geocentrico, lo spazio infinito era inconcepibile e solo ipotizzandolo si poteva cadere in una serie di paradossi. Per Giordano Bruno, lo spazio non è solo infinito ma è formato da infiniti mondi. In questo universo, tutto è centro e tutto è periferia e ogni stella può essere il sole al centro di un altro pianeta. L'infinitamente grande coincide con l'infinitamente piccolo, il massimo con il minimo ecc. per Bruno l'essere è infinito e non può essere delimitato da nulla. 5 La posizione dell'uomo nell'universo infinito In questa concezione dell'universo, l'uomo non occupa più quel posto privilegiato della tradizione antica. Per Bruno non esiste un "alto" (perfezione) e un "basso" (imperfezione). Bruno non considera questa concezione umiliante per l'uomo, anzi questa è una valorizzazione di tutti gli enti che sono contenute nell'universo e che sono dotati di pari dignità. L'infinità, esalta la ragione umana che è in grado di innalzarsi fino ad essa per conoscere la potenza divina. La mano e l'intelletto Nello spaccio della bestia trionfante Bruno esalta l'uomo che da Dio ha ricevuto la 6 capacità di trasformare il mondo; questo lo ha reso simile a lui, sottraendolo alle leggi della necessità. C'è differenza tra gli uomini e gli animali. L'uomo possiede in più l'intelletto e le mani, che sono uno strumento con cui si può manipolare la materia, piegandola ai propri scopi. La capacità pratica e quella intellettiva sono entrambe fondamentali per la comprensione e la trasformazioni delle cose, in vista del progetto tecnico scientifico. Il sapere, deve diventare saper fare. Dal sapere deriva la scienza e la tecnica. Con Giordano Bruno, la dignità dell'uomo non è dovuta soltanto all'intelletto ma anche al lavoro manuale, che costituisce la causa ultima grazie alla quale l'uomo non è più una bestia, ma si avvicina alla condizione divina. Il desiderio di conoscenza e l'unione con la natura L'esaltazione dell'uomo trova la sua espressione nell'opera "Degli eroici furori". In essa il filosofo, riprendendo l'eros platonico, immagina l'uomo, insoddisfatto dall'amore carnale, si innalza all'amore per la natura. L'uomo innamorato è paragonato al cacciatore Atteone che, per aver spiato Diana nuda, viene trasformato in cervo e quindi da predatore a preda. Ugualmente, l'uomo si lascia prendere dall' eroico furore cioè dal forte desiderio di conoscenza e si sottrae ai desideri bassi e volgari, (bassi furori), dedicandosi alla ricerca della natura e alla fine diviene egli stesso natura. Bruno celebra la natura come il vertice della conoscenza e dell'amore umano, ma anche come impulso vitale. Lo scenario della Rivoluzione scientifica Tra il cinquecento e il settecento si assiste ad un rapido progresso delle scienze che determina l'elaborazione di un nuovo metodo basato sull'osservazione dei fenomeni naturali e sull'applicazione del calcolo matematico. Questo evento viene chiamato "Rivoluzione scientifica" perché ha segnato una profonda trasformazione nella mentalità e nella visione del mondo. Tra i suoi protagonisti troviamo Copernico, Keplero, Galileo, Cartesio e Isaac Newton. Essa si sviluppa in molte città italiane come Pisa, Venezia, Firenze e Padova, dove sorge l'università in cui insegnano Copernico e Galileo. La nascita della scienza quantitativa La scienza moderna si contraddistingue da quella passata per due aspetti elementi fondamentali: L'osservazione dei fenomeni naturali L'applicazione del calcolo matematico sulle misurazioni dei dati osservati. La scienza in questo periodo acquista un elevato grado di esattezza diventato scienza "quantitativa", mentre in precedenza aveva il carattere "qualitativo". La vecchia scienza aristotelica si concentrava sulle qualità dei fenomeni naturali. Gli aspetti peculiari della nuova scienza La nuova scienza vuole elaborare delle leggi che valgano per tutti i tempi e per tutti gli uomini. Un altro aspetto della nuova scienza è la critica al principio di autorità. Galileo, contesta i procedimenti conoscitivi del sapere tradizionale che chiudeva gli occhi di fronte ai fatti oggettivi. La natura è intesa come il regno dell'ordine causale governato da leggi che l'uomo deve scoprire, grazie all'impiego di potenti strumenti d'indagine. Il ruolo dell'astronomia. Copernico, Galileo e Keplero sono i protagonisti principali del passaggio dalla teoria geocentrica alla teoria eliocentrica. Essi affermano che la Terra si muove e non si trova al centro dell'universo. La teoria geocentrica, sostenuta da Tolomeo, fu una delle più seguite della storia Occidentale. Questa teoria attribuiva alla Terra una centralità che saltava la dignità e la perfezione dell'uomo. Con il passare del tempo, si cominciarono a sollevare dubbi e perplessità su questa teoria. Nel 1500 grazie a questa mentalità sperimentale, giunsero alla conclusione che il modello geocentrico era incapace di dar conto ai fenomeni. Copernico per primo avanzò l'ipotesi della teoria eliocentrica. Galileo dimostrò questa ipotesi con il telescopio, ma vanne condannato. Gli esiti di questa nuova teoria "eliocentrica" furono: La Terra non è né immobile né al centro dell'universo Non vi è distinzione fra una fisica celeste e una fisica terrestre L'universo viene ad assumere i caratteri dell'infinità proprio come Giordano Bruno 7 Galileo Galilei La vita Nasce a Pisa nel 1564. Egli compì la sua prima formazione a Firenze e ottenne la sua prima docenza universitaria a Pisa e poi a Padova nel 1592. Questo è il periodo di maggiore sicurezza economica. Nel 1609 costruì il cannocchiale con il quale fece molte scoperte. Egli lo puntò al cielo per svelare i segreti nascosti all'occhio nudo dell'uomo. Galileo, individuò l'esistenza delle macchie lunari e stabilì che la Luna presentava catene montuose, valli e crateri simili a quelli della Terra. Un'altra grande scoperta furono i quattro satelliti di Giove, che dimostrano che non solo la Terra ma anche altri pianeti avevano i 8 satelliti. Galileo era a favore della teoria Copernicana, ma la chiesa condannò questa come eretica. Galileo, per questo si vide costretto ad approfondire l'analisi della Bibbia per chiarire i rapporti tra fede e ragione. Per Galileo, la Bibbia ha uno scopo etico e religioso, non scientifico perché essa insegna come si va in cielo e non come è fatto il cielo. Tra fede e ragione, non c'è conflitto. Tra scienza e fede non vi è contraddizione, ma separazione di competenze, perché sono di due ambiti differenti. Nel 1616 fu intimato a Galileo di non insegnare più le tesi copernicane. Nel 1632 pubblica il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano, un testo in volgare scritto con l'obbiettivo di far trionfare la verità di Copernico. Galileo, dopo aver pubblicato l'opera fu costretto all' abiura. Fu condannato al carcere e scontò la pena nella villa di Arcetri. Egli morì l'8 gennaio 1642 nella sua casa. La critica al principio di autorità Egli elaborò il metodo di una nuova scienza. Galileo critica il principio di autorità. Il sapere, non è un sapere libresco, astratto, ma esso deriva dall'esperienza. Nel mondo di carta, l'esperienza non esiste e al suo posto vi è il vuoto formalismo. Il sapere tradizionale è accusato da Galileo di essenzialismo e finalismo: Essenzialismo, perché ricerca l'essenza dei fenomeni naturali. Finalismo, perché considera le parti che compongono la natura fisica come orientate verso l'utilità dell'uomo IL METODO GALILEIANO: Sensate Esperienze e Necessarie Dimostrazioni Galileo parla di "sensate esperienze" cioè delle esperienze che sono compiute tramite i sensi, come la vista che offre maggiori garanzie. Galileo aveva constatato che nella medicina fosse molto importante questo senso in quanto, dissezionando il corpo degli animali morti si poteva capire la struttura degli organismi. Per Galileo vi è un altro pproccio fondamentale per la ricerca scientifica, quello ipotetico-deduttivo cioè le "necessarie dimostrazioni". Le necessarie dimostrazioni consentono di dare determinate conclusioni partendo da un intuizione di base compiuta attraverso deduzioni logico-matematiche Il ruolo dell'esperimento Le ipotesi o le teorie devono sempre ottenere il "cimento" cioè la conferma o la verifica sperimentale. Poiché non è sempre possibile verificare le ipotesi di concreto, Galileo ritiene che lo scienziato debba realizzare in laboratorio degli esperimenti in modo da controllare i singoli passaggi alla teoria, cioè deve un percorso artificiale che riproduca ciò che deve essere l'andamento naturale del fenomeno esaminato. La visione quantitativa dell'universo L'importanza che Galileo dà alla matematica e al carattere quantitativo della scienza si evince dall'impianto metafisico, secondo cui l'universo è un grande libro scritto in lingua 9 matematica. Il metodo scientifico di Galileo implica una concezione matematica dell'universo e della natura. Deriva da ciò la distinzione tra qualità oggettive e qualità soggettive. Le qualità oggettive o "qualità primarie", sono quelle quantitative e misurabili, come la grandezza, il numero ecc. Le qualità soggettive o "qualità secondarie" dipendono dalla percezione soggettiva dell'uomo ed esistono solo in relazione ai nostri sensi come il calore, l'odore e il sapore. Lo scienziato deve spogliare la natura da ogni considerazione soggettiva per studiare soltanto i rapporti quantitativi e matematici. Galileo, può essere considerato l'iniziatore della scienza moderna.