Il processo e la condanna di Socrate
Nel 399 a.C., Socrate fu processato e condannato a morte, diventando il primo martire della filosofia. Le accuse contro di lui riflettevano le tensioni politiche e sociali dell'Atene del tempo.
Highlight: Le principali accuse contro Socrate erano di non riconoscere gli dei della città e di corrompere i giovani.
Socrate fu accusato di introdurre nuove divinità, riferendosi al suo "demone" interiore, una voce che lo guidava nelle decisioni morali. Inoltre, il suo metodo di insegnamento, che incoraggiava il pensiero critico, era visto come una minaccia all'ordine sociale.
Definizione: Il "daimon" di Socrate era una sorta di voce interiore che lo guidava nelle scelte morali, un concetto che fu frainteso e usato contro di lui nel processo.
Nonostante la possibilità di scegliere l'esilio, Socrate preferì accettare la condanna a morte, rimanendo fedele ai suoi principi fino alla fine.
Quote: "Socrate virtù e felicità sono inscindibili. La virtù è conoscenza e porta alla vera felicità."
La sua esecuzione fu ritardata di un mese a causa di una festa religiosa, periodo durante il quale Socrate continuò a insegnare e dialogare con i suoi seguaci in carcere.