Platone rappresenta una delle figure più influenti della filosofia greca antica, il cui pensiero ha plasmato profondamente il corso del pensiero occidentale.
I concetti fondamentali del pensiero platonico ruotano attorno alla teoria delle idee, secondo cui la realtà vera non è quella sensibile che percepiamo, ma quella delle forme ideali e perfette. Attraverso i suoi celebri dialoghi, Platone sviluppa temi cruciali come la giustizia, la virtù, la conoscenza e l'immortalità dell'anima. L'Accademia di Platone, fondata ad Atene nel 387 a.C., divenne il primo istituto di istruzione superiore del mondo occidentale, dove si formarono numerosi filosofi e pensatori.
La riflessione platonica sul rapporto tra essere e non essere si sviluppa in dialogo critico con il pensiero di Parmenide. Mentre quest'ultimo sosteneva l'impossibilità assoluta del non-essere, Platone elabora una visione più sfumata, introducendo il concetto di partecipazione e permettendo di pensare il divenire come una realtà intermedia tra l'essere puro delle idee e il non-essere. Nei suoi dialoghi, di cui ci sono pervenuti 34 considerati autentici, Platone utilizza la forma dialogica per esporre il suo pensiero, con Socrate come principale interlocutore. Opere fondamentali come "La Repubblica", "Il Fedone", "Il Simposio" e "Il Timeo" costituiscono pietre miliari della filosofia greca e occidentale. La sua influenza si estende ben oltre il periodo antico, arrivando fino ai giorni nostri attraverso il neoplatonismo e le varie interpretazioni della sua opera nel corso dei secoli.