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17/9/2022
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Pitagora e il pitagorisino Tra storia e leggenda: ● La storia di Pitagora è un misto tra storia e mito. Fu contemporaneo di Senofane e come lui si allontanò dalla madrepatria e viaggiò molto per ragioni politiche. Svolse un ruolo di maestro ma anche di politico, promuovendo un governo di tipo aristocratico opposto ai i democratici. A causa di alcune divergenze politiche, Pitagora si recò a Metaponto dove trascorse i suoi ultimi anni di vita e morì nel 495. Nella leggenda, Pitagora, è addirittura presentato come figlio di Apollo. Egli paragonò la sua vita umana ai Giochi Olimpici dove alcuni cercano la gloria, altri il guadagno, altri sono solo spettatori, perché nella vita, ognuno è schiavo di queste aspirazioni e Il filosofi cercano di capire che cosa accade e perché. Pitagora era definito il "maestro" e fu il primo "ipse dixit" che significa "l'ha detto egli stesso". La dottrina dell'immortalita dell'anima Molto probabilmente, Pitagora non scrisse nulla, le teorie legate al suo nome, sono quasi certamente opere della sua scuola. L'unica cosa certa è che lui abbia scritto la dottrina dell'immortalità dell'anima (metepsicosi oltre l'anima) in cui si distacca completamente da Omero; nel mondo dei poemi omerici, la morte coincide con l'abbandono del corpo da parte di un soffio vitale. Pitagora, al contrario, sostiene la...
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dottrina dell'immortalità dell'anima e della sua trasmigrazione, dopo la morte, in corpi umano o animali a seconda dei propri meriti. Pitagora associa a precise pratiche di purificazione attraverso preghiere o riti, la metempsicosi (reincarnazione) di Erodoto, secondo la quale l'anima può conservare la memoria delle vite precedenti. La scuola Pitagorica: ● La scuola di Pitagora era una scuola religiosa completamente differente da quella Mileto ed era quasi considerata una setta religiosa, a causa della rigidità delle sue regole. I discepoli si dividevano in acusmatici (ammessi alle lezioni ma in silenzio) e matematici (che potevano dialogare con Pitagora e apprendevano le conoscenze necessarie per porre domande ed esprimere il proprio pensiero). La divisione tra acusmatici e matematici potrebbe indicare anche la distinzione tra due correnti nel pitagorismo: una di tipo maggiormente religioso e l'altra di tipo scientifico. La scuola di Pitagora seguiva la dottrina isoterica, secondo la quale, tutto ciò che si apprendeva non poteva essere divulgato all'esterno della scuola. Arche e filosofia pitagorica ● Pitagora e i pitagorici identificano l'arché nel numero. Il numero è il principio di tutte le cose e tutti gli elementi sono fatti di numeri. La filosofia pitagorica è una filosofia maschilista ma soprattutto dualista, che divideva i numeri in pari imperfetti, illimitati, il male, mutabili, comprendevano la donna • Dispari → perfetti, limitati, il bene, immutabili, comprendevano i maschi ● Tra i successori di Pitagora spicca Filolao di Crotone che considera i numeri come punti che occupano uno spazio con i quali è possibile rappresentare le dimensioni geometriche. Per Filolao, limite e illimitato possono esistere solo perché esiste l'armonia che li tiene stretti in un cosmo. Il numero 1 era associato al punto il 2 alla linea il 3 alla figura il 4 al solido il numero 10 alla tettrattide, perfetto e sacro Graclito Il filosofo del divenire Eraclito di Efeso, vissuto contemporaneamente a Parmenide, fu uno dei più celebri sapienti antichi, noto per il suo carattere aristocratico e definito "l'oscuro" per il suo stile enigmatico (scrisse in maniera non chiara per i dormienti). Scrisse un poema intitolato "Sulla Natura", nel quale si interrogava sulle origini del mondo, e lo depose presso il tempio di Artemide disprezzando il parere del popolo e trascorrendo in isolamento gli ultimi anni della sua vita. La sua filosofia si può racchiudere nella frase "Panta Rei", "tutto scorre" (diviene) che significa che tutto che è ora è diverso da ciò che era prima e tutto ciò che sarà dopo, quindi c'è una trasformazione continua. Logos Per Eraclito il "logos" sembra essere una legge comune e universale che l'uomo può cogliere. Questo concetto è però contrario alla maggior parte degli uomini che preferisce seguire una propria individuale sapienza. Eraclito divide l'umanità in due gruppi che possono essere considerati come "due facce della stessa medaglia": →gli svegli, pochi, gli unici in grado di comprendere la filosofia → i dormienti, molti, che preferivano guardare l'apparenza invece di cogliere la verità ● Il pensiero 'tragico' di Eraclito è noto come "coincidenza degli opposti"; la vera legge che governa la natura è il conflitto, poiché gli opposti sono collegati, uno non può vivere senza l'altro. "Il conflitto è il padre di tutte le cose" ● Il divenire è rappresentato dal fuoco, che in ogni momento è diverso dal precedente, non è mai costante e non è mai uguale a se stesso. Per questo pensiero, Eraclito, viene inserito tra i filosofi naturalisti di Mileto.