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NIETZSCHE, filosofia

3/1/2023

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1. NIETZSCHE
→ Uno dei filosofi più famosi, più tradotto e più letto nel mondo.
È uno scrittore come Kierkegaard e Paul Ricoeur lo definisce

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1. NIETZSCHE → Uno dei filosofi più famosi, più tradotto e più letto nel mondo. È uno scrittore come Kierkegaard e Paul Ricoeur lo definisce "uno dei tre maestri del sospetto" (come Marx, Nietzsche e Freud), per il fatto che ha demistificato i più grandi misteri. VITA Nasce in Germania nel 1844 e studia filosofia classica. È un filologo, quindi quando intraprende la carriera d'insegnante insegna l'origine delle parole (a Basilea). → Avrà problemi di salute, principalmente di emicrania, che lo porteranno ad abbandonare il suo lavoro. A Basilea incontra Wagner e si instaurerà una forte amicizia fra i due (anche con la moglie, Cosima Collabora). A causa dell'amicizia o di una possibile relazione con quest'ultima, si romperà definitivamente l'amicizia con Wagner. ⇒ Altra donna importante nella sua vita è stata Lou Salomé, di cui lui si innamora ma lei lo rifiuta e si fidanza con il più caro amico di Nietzsche. ⇒ In questi anni collaborò alla costruzione del Teatro di Bayereuth. Dopo aver smesso di insegnare inizia a viaggiare in Svizzera, Francia e Italia (in particolar modo in Liguria, infatti vivrà anche a Zoagli e a Rapallo). ⇒ Ogni notte camminava da Zoagli a Portofino perché lo aiutava a pensare però ci starà poco qui perché il rumore delle onde gli davano fastidio e gli facevano venire mal...

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Didascalia alternativa:

di testa. Qui a Rapallo scrive le sue opere più importanti e ha un'intuizione a Rapallo: quella dell'eterno ritorno. ⇒ Dalla Liguria poi si trasferirà a Torino dove poi morirà nel 1900. Nel 1889, però, incominciano gli anni della FOLLIA. ⇒ Scriverà i "biglietti della follia" con pensieri filosofici incomprensibili. ⇒ 25 agosto 1900: muore e viene sepolto a Weimar. Viene considerato pazzo per un episodio che è famosissimo: a Torino, un giorno dalla finestra del suo albergo, vede un cocchiere che frusta il proprio cavallo. Allora scende in strada, abbraccia il cavallo, piange e urla. Dopo questo verrà portato in manicomio. È profeta del nazismo? No, perché lui non è un filosofo politico, è un filosofo teoretico speculativo. ⇒ Durante gli anni della pazzia ha vissuto dalla sorella e dal marito tedesco fortemente nazionalista che si approprieranno delle sue opere. Per quanto riguarda la sua filosofia si può parlare di "periodizzazione", ovvero i periodi in cui vengono scritti e poi pubblicate le opere. Abbiamo tre fasi che sono spesso suggerite dal filosofo stesso. → Lowith parla di un "mutamento dell'identico", infatti nelle tre fasi cambia ma alla fine resta sé stesso. ⇒ "Il pensatore deve cambiare ma è come il serpente che cambia la pelle" (il pensatore è sempre lui, non vi è una mutazione). PRIMA FASE Questa fase è segnata dalla forte amicizia con Wagner, dove si ha un rapporto quasi padre-figlio. Vi è una forte influenza del romanticismo (romantici sono i suoi referenti), mentre dal punto di vista dell'arte una forte influenza da quella greca che Nietzsche rivede e rielabora con ottica romantica. ⇒ Nietzsche non può essere definito filosofo romantico è solamente Nietzsche. I drammi di Wagner li appassiona ("la cavalcata delle valchirie", "Parzival", "Tristan e Isotta"), nelle sue opere trova valori come: energia, forza e vitalità. Altra forte personalità che lo coinvolge in questa fase è Schopenhauer (solo di lettura, infatti lui si innamora della filosofia leggendo le sue opere), infatti trova la sua filosofia molto vicino a sé. ⇒ Questa fase si chiude con la rottura definitiva di Wagner (interpreti dicono che il figlio ha ucciso il padre), si allontana completamente anche da Schopenhauer. OPERE 1872= "La Nascita della tragedia" 1876= "Le considerazioni inattuali" (si considera un profeta inattuale, ovvero qualcuno che dice cose che non sono ancora comprensibili, che si capiranno più avanti). SECONDA FASE Durante questa fase è in viaggio tra Francia, Italia, Svizzera e andrà a ritrattare tutto quello detto nella prima. Bisogna però ricordarsi la frase detta da Lowith, ovvero che è solo un "mutamento dell'identico". OPERE 1878= "Umano crop umano" 1881= "L'aurora", scritta a Genova TERZA FASE In questa fase comincia a scrivere per aforismi, ovvero frasi molto ermetiche, dove non vi è alcuna spiegazione (usati anche da Eraclito). Gli aforismi hanno una forte simbologia, possono essere delle metafore e in un certo senso anche una scrittura biblica al contrario. ⇒ Gli scritti di questo periodo sono molto importanti perché qua comincia ad elaborare e ad esporre la morte di Dio (nella "gaia scienza”) e la dottrina dell'eterno ritorno (sarà poi nell'opera del '83 che si parlerà di questo argomento). Non vi sarà nessuna spiegazione, bisogna addentrarsi. Gli scritti, che piano piano si avvicinano sempre di più alla pazzia, cominciano a diventare sempre più violenti e pieni di rabbia (es. l'opera "anticristo" è molto violenta contro i cristiani, ebrei, religioni in generale). OPERE 1882= "La gaia scienza" (scritta quando era a Genova) 1883= "Così parlò Zarathustra" (scritta quando era a Rapallo oltre a "delle tre metamorfosi") 1886= "Al di là del bene e del male" (ricorda Rousseau con: "non conosco né il bene né il male perché sono al di qua del bene e del male") 1887= "Genealogia della morale" 1888= "Ecco homo" (è una delle opere più tarde in cui racconta la sua vita. → Si paragona a Gesù spesso e utilizza linguaggio preso dalla bibbia ma messo al contrario. la sua unica opera autobiografia e qui da delle definizioni su sé stesso e spiega anche qualcosa sulla sua vita e di cosa gli è accaduto) 1889= "Volontà di potenza" (rimasta incompleta, uscirà alle stampe nel 1906 con una rielaborazione) OPERA: "NASCITA DELLA TRAGEDIA" In quest'opera si parla di due concetti importanti: Dionisiaco e Apollineo. Ripercorre in modo genealogico (da filologo) la nascita di questa forma d'arte che in Grecia ebbe molta fama. La tragedia nasce in una Grecia pre-Socratica, prima della filosofia, perché (questo perché ce l'ha con Socrate) e come Schopenhauer pensa che l'arte sia la forma più alta per affrontare la vita che è fatta di dolori e di noia (la vita è crudele, cieca, irrazionale). ⇒ L'arte è quindi una forma di liberazione, è quella forza che ci fa superare il dolore della vita. Mentre nella scultura greca prevaleva lo spirito Apollineo (dal dio Apollo, dio della misura, moderazione, equilibrio, sobrietà), nella musica e nella tragedia greca invece prevaleva quello Dionisiaco (dio della festa, vitalità, istinti, salute). ⇒ Questi due spiriti erano ben separati tra loro, infatti li propone come dicotomia, ma poi arrivano ad essere un "miracolo metafisico". Ma questo miracolo si spezza con l'arrivo di Eudipte che elimina uno dei due elementi introducendo la razionalità. Quindi si va ad eliminare l'aspetto dionisiaco. ⇒ L'intervento della ragione è ciò che ha portato alla decadenza della tragedia e i veri responsabili di questa decadenza sono Socrate e Platone che hanno introdotto il logos (ragione), andando così a rovinare tutti. ⇒ Le opere che cita Nietzsche sono quelle di Eschilo, Sofocle (edipode) e Euripide. ⇒ Per questa ragione li chiama: "anti-greci", "les décadents". Nietzsche ce l'ha soprattutto con Socrate, perché dice che lui più di tutti è anti-greco perché lui contro lo spirito dionisiaco preferisce morire. ⇒ "L'anti-greco è colui che ha voluto morire. Socrate disse no alla vita" ⇒ Qui vediamo bene l'influenza di Schopenhauer, infatti questo Dionisio è il "Wille" di Schopenhauer anche se viene poi trasformato (è irrazionale, caotico, cieco, folle). Al contrario, Wagner ha riportato il dionisiaco nella musica, è l'artista tragico per eccellenza. OPERA: "UMANO TROPPO UMANO" In questo momento inizia a criticare tutte quelle filosofie che l'hanno preceduto e quella maggiore va a Schopenhauer: "gronda da ogni parte rassegnazione e rinuncia, la sua filosofia è fuga dalla vita" (inteso la sua filosofia) e aggiunge che l'ascesi è una rassegnazione quasi cristiana (inizia attacco al cristianesimo). Il pessimismo di Schopenhauer è quello dei rinunciatari, falliti, vinti; Il pessimismo di Nietzsche è quello di chi accetta la vita per quella che è: "è quello di chi dice sì alla vita"; Entrambi quindi sono pessimisti e atei, però Nietzsche andrà verso il nichilismo (assenza di valori), quindi lui andrà dire sì alla vita, mentre se si gira a guardare Schopenhauer lo trova rinunciatario, fallito. Riguardo a Wagner comincia a dire che egli ammala tutto ciò che tocca, quindi siamo in piena seconda fase quando vi è la rottura definitiva del loro rapporto. ⇒ Infine si vede il distacco dagli altri elementi filosofici, infatti lui si definisce "critico spietato del passato" ed è stato definitivo il "filosofo col martello" perché distrugge tutto quello che c'era prima di lui. ⇒ Lui chiama i movimenti precedenti: "camuffamenti metafisici". CRITICHE IDEALISMO Si riferisce a Hegel e a tutti quei filosofi idealisti. ⇒ Dice che l'idealismo crea un anti-mondo (se già era contro Platone non poteva non esserlo anche contro gli idealisti). POSITIVISMO Perché chiude la realtà in povere reti teoriche (caratterizzata in poche cose). EVOLUZIONISMO Darwin era ottimista, infatti pensava che le specie andassero man mano a migliorare, si andava quindi verso la perfezione. ⇒ Nietzsche, invece, sostiene che non è vero che si va verso la perfezione e che vale la legge del più forte, perché i deboli tornano sempre a schiacciare i forti. Per Nietzsche: deboli -> cristiani e ebrei; forti -> coloro che dicono si alla vita senza avere un Dio. ILLUMINISMO In realtà è l'unica corrente che rimane in piedi ma è un illuminismo che è passato attraverso il romanticismo, quindi non vi sono più le illusioni dove la ragione illuminava tutta, è un illuminismo meno entusiastico, ottimistico. Tutte queste teorie sono secondo Nietzsche "umane troppo umane" come tali è come dire che sono invenzioni dell'uomo e per questo devono essere smascherate. ⇒ Quindi, per questa ragione, che il suo modo di procedere è andare verso il nichilismo, che deriva dalla parola "nichil" che significa nulla. ⇒ Questa corrente filosofica nasce proprio con lui ed è dove vi è l'assenza totale, il nulla. Al nichilismo però si arriva dopo un avvenimento importante, ovvero la morte di Dio, perché vi è un crollo di tutti i valori (quindi si entra nel nichilismo dopo l'annuncio della morte di Dio). ⇒ Questo annuncio è molto famoso e si trova nella "Gaia scienza". OPERA: "GAIA SCIENZA" Questo annuncio viene fatto nell'aforismo 125. Il protagonista è l'uomo folle, cioè un pazzo, che va al mercato con una lanterna accesa (ricorda Diogene, delle scuole ellenistiche, quando era nudo ed entrò dentro una botte dicendo di cercare l'uomo). ⇒ Questa volta non si cerca più l'uomo, ma Dio. Ha scelto il mercato perché è un luogo promiscuo, dove si possono trovare anche tante persone che non credono a Dio. ⇒ Poi l'uomo folle annuncia che sono stati loro a ucciderlo. Successivamente incominciano una serie di metafore, che danno un senso di smarrimento: "sciogliere la Terra dalla catena del suo Sole" (l'assenza dei valori). ⇒ Quindi sostiene che siamo noi gli assassini degli assassini. A seguire dichiara che non è ancora il suo tempo perché questo uomo folle è un "profeta inattuale", perché questa cosa che è avvenuta non è ancora arrivata alle orecchie umane (non hanno preso atto di aver ucciso Dio). ⇒ Dal tedesco vi è un gioco di suoni: "Gott ist Tod". L'uomo folle nelle altre opere diventerà qualcun'altro, come per esempio Zaratustra, che dirà degli enigmi, profezie. ⇒ Dietro a questi personaggi vi è un po' Nietzsche, che si definisce lui stesso "profeta inattuale". ATTENZIONE! In quest'opera non stiamo parlando solo del Dio cristiano, ma di tutti i valori metafisici, morali, religiosi che ci hanno portato fino a qui (sono tutti valori che fin a quel momento sono stati ritenuti tali). Noi abbiamo ucciso questi valori perché ci siamo allontanati ed è per questo che siamo noi gli assassini, perché non gli abbiamo più rispettati. ⇒ Allora a questo punto arriva il nichilismo e quindi arriva dopo la morte di Dio. Arriverà poi qualcuno che prenderà atto di questa assenza di valori, che non cadrà nell'ascesi, ma dirà sì alla vita nella sua tragicità. ⇒ Questo qualcuno sarà l’“über Menschen", ovvero colui che accetterà l'eterno ritorno con amor fati, ovvero amore del fato/destino, quindi accettarlo e dire sì alla vita, accettazione attiva con vero entusiasmo anche se è assurda. ⇒ Vattimo, uno dei maggiori interpreti, questo "über Menschen "lo chiama, correttamente, l'oltre uomo. SCHEMETTO: (con la) MORTE DI DIO nichilismo: Attivo -> oltre uomo, eterno ritorno, amor fati (quello che proprio Nietzsche teorizza), nonostante assenza di valori si va ad una fase successiva e si dice sì alla vita, si accetta così com'è. Passivo -> è quello stato d'animo che si prova quando tutto è perduto, si è cercato di dare un senso alle cose (stato rinunciatario della vita). Quindi la differenza sta in come si affronta la vita! La morale del sentimento è la morale dei deboli/vinti, quella dei cristiani che non sono stati in grado di seguire i valori terreni facendo sì (i valori dionisiaci) che, allora, per risentimento verso i forti, siano stati trasformati in peccato (un cristiano fa fatica a leggere Nietzsche anche se è la prova del fuoco). ⇒ Il nichilismo passivo quindi è strettamente connesso alla morale del sentimento. TESTO: "DELLA VISIONE E DELL'ENIGMA”, pag. 244 (didattica, parte 1 e 2) In questo passo avremo una VISIONE e un ENIGMA. ⇒ Ce ne parlerà Zaratustra che è un profeta che porta delle verità che per gli altri sono ancora incomprensibili. ⇒ Siamo nella 3° parte, quindi già nel nichilismo nietzschiano, perché abbiamo già preso atto della morte di Dio che è nella "Gaia Scienza". Zaratustra viene descritto come un uomo molto solitario ("tacque per due giorni"), però non è la prima volta che viene descritto in questo modo. ⇒ Vi è l'utilizzo di un linguaggio metaforico (“amico dei marinai" inteso non quelli reali ma di chi vuole compiere questo viaggio). L'enigma è quindi la: "visione del più solitario", quindi di Zaratustra. Racconto dell'enigma: Zaratustra è solo e sta salendo un sentiero di montagna, che va verso l'alto a dispetto di chi invece lo tirava verso il basso (verso le cose concrete). → Ha sulla spalla un mezzo nano e una mezza talpa che lo trascina giù, mentre lui invece vuole andare su. ⇒ Afferma che essere in due in questo modo si è più solitari che mai. Il coraggio, invece, è di certo il migliore assassino, che ammazza anche la compassione (quella di Schopenhauer). Quando dice: "era questa la vita?", come dire: è tutto qui? ⇒ Quindi il coraggio è che porta a dire sì alla vita. Alla fine, però, trova il coraggio Zaratustra di dire: "Fermati! Nano! lo oppure tu!". Pensare che tutto si ripeta è qualcosa di abissale che non ha senso. → Ripetere la stessa vita significa non aver imparato nulla quindi questa certezza mi porta al nichilismo passivo però vi è anche l'altra possibilità dove si ha coraggio e dice sì alla vita, quindi nichilismo attivo. ⇒ Dice che lui, il nano, non potrebbe sopportare questo abisso. Ad un certo punto il nano scende quando arrivano in prossimità di una porta maestra. Questa porta indica il fatto che stanno vivendo l'attimo, quel momento. Però vi sono due strade: una che fa davanti; una che va indietro; però poi, ad un certo punto, queste due strade cozzano, si incontrano, quindi è un circolo. ⇒ Questo ci porta a pensare all'eterno ritorno. ⇒ Questi due cammini non si contraddicono mai, perché poi cozzano. "E quel ragno lento che striscia al chiaro di luna, e lo stesso chiarore della luna, ed io e te che qui sotto il portico, ed io e te che qui sotto il portico bisbigliamo insieme di cose eterne, - non dobbiamo tutti essere già stati una volta?": a questo punto ci dice che questo attimo lo hanno già vissuto infinite volte, allo stesso modo (ci ripetiamo ripetutamente). ⇒ Poi la situazione cambia ed è per questo che chiede ai marinai di sciogliere questi enigmi in modo da fargli capire quello che ha visto. Cambio di situazione: Adesso troviamo un cane che ulula in modo strano e lo conduce verso questa nuova situazione. ⇒ Qui Zaratustra vede un pastore per terra con un serpente nero gli pende dalla bocca. Lui cerca di toglierlo però non ci riesce, allora gli dice: "Mordi! Mordi! Stacca la testa! Mordi!". ⇒ Questo perché non può essere un'altra persona a convincerci dell'eterno ritorno ma è l'uomo stesso che deve dire sì alla vita. Questo serpente rappresenta quindi un cerchio, quindi l'eterno ritorno, e sta soffocando l'uomo comune che non riesce ad accettarlo. ⇒ Quindi avviene la trasformazione dall'uomo comune all'oltre uomo. Quando il pastore da solo ha dato un morso forte alla testa del serpente si è liberato dal pensiero abissale e l'ha fatto con enorme entusiasmo. → Ma non è più un uomo, è un "rinnovato" circondato da luce, non più un pastore. Zaratustra dice: "come sopporto di vivere ancora! E come potrei adattarmi ora a morire!" però ci sta parlando di un oltre uomo filosofico, non politico (quindi non sono veritiere quelle visioni negative di queste opere. Questo avvenne soprattutto a causa della sorella). ⇒ Questa idea dell'eterno ritorno la ricava dall'antica Grecia, dalle scuole ellenistiche, gli stoici avevano teorizzato sulla ciclicità della vita (senza però precisare cosa fosse questo ripetersi). Nietzsche invece ci dice che ci siamo già ripetuti infinite volte, anche se non specifica se siamo noi che ci ripetiamo o gli eventi, le situazioni. ⇒ È un assurdo questo che quindi ci porterebbe alla passività perché intanto mi ripeto in eterno, ma invece no, l'oltre uomo accetta la sua vita con amore fati. Pensiero abissale-> eterno ritorno. Porta maestra-> stanno vivendo l'attimo. Però ci sono 2 strade che si incontrano: è un circolo che porta sempre a pensare all'eterno ritorno. Serpente-> sta in modo circolare, rappresenta l'eterno ritorno e Zarathustra cerca di spiegargli cosa è l'eterno ritorno ma solo il pastore ci riesce-->trasformazione uomo comune e Ubermesch nietzschano.