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Misticismo Logico: La Critica di Marx a Hegel e al Liberalismo

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Riccardo Zucchelli

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Esperto della materia

Il pensiero di Marx rappresenta una critica fondamentale al sistema filosofico hegeliano e all'economia politica classica.

La Critica di Marx a Hegel si concentra principalmente sul concetto di misticismo logico, dove Marx accusa Hegel di invertire il rapporto tra realtà e pensiero, facendo derivare il concreto dall'astratto. Questa critica al giustificazionismo hegeliano evidenzia come Hegel abbia mistificato la realtà, trasformando le determinazioni astratte in entità reali e autonome. Marx sviluppa anche una profonda critica allo Stato moderno e al liberalismo, sostenendo che lo Stato borghese non rappresenti l'interesse generale ma sia piuttosto uno strumento di dominio della classe dominante.

Sul piano economico, Marx elabora la sua teoria del valore-lavoro partendo dalle analisi di Smith e Ricardo ma superandole criticamente. Mentre la teoria del valore Ricardo si limitava a considerare il lavoro come misura del valore, Marx sviluppa una teoria più complessa che distingue tra valore di scambio e valore d'uso, introducendo i concetti di plusvalore e sfruttamento. La sua critica all'economia borghese mette in luce le contraddizioni del sistema capitalistico, in particolare il carattere feticistico della merce e l'alienazione del lavoro. Marx analizza come la borghesia, pur avendo svolto un ruolo storicamente rivoluzionario nello sviluppo delle forze produttive, abbia creato un sistema basato sullo sfruttamento del proletariato. Le sue critiche al liberalismo evidenziano come le libertà formali garantite dallo Stato liberale nascondano in realtà profonde disuguaglianze materiali e rapporti di dominio economico.

13/9/2022

4920

MARX
LE CARATTERISTICHE GENERALI DEL MARXISMO
Il pensiero di Marx è irriducibile alla dimensione puramente filosofica, sociologica o
economi

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La Critica di Marx a Hegel e il Misticismo Logico

Il rapporto tra Karl Marx critica a Hegel si caratterizza per la sua complessità e profondità. Marx sviluppa una critica sistematica al pensiero hegeliano, concentrandosi particolarmente sul cosiddetto Misticismo logico definizione, un concetto chiave nella sua analisi.

Il Misticismo logico di Marx identifica il procedimento attraverso cui Hegel trasforma le realtà empiriche in manifestazioni necessarie dello Spirito. Secondo Marx, questo processo porta a considerare le istituzioni concrete come semplici allegorie di una realtà spirituale nascosta, creando un pericoloso capovolgimento tra soggetto e predicato, tra concreto e astratto.

Definizione: Il misticismo logico è il procedimento filosofico attraverso cui le realtà concrete vengono trasformate in manifestazioni dello Spirito, invertendo il rapporto tra realtà empirica e idea astratta.

La Critica al giustificazionismo hegeliano si estende anche alle implicazioni politiche di questo approccio. Marx sostiene che il metodo hegeliano non solo è fallace dal punto di vista teorico, ma risulta anche conservatore, poiché porta a "santificare" la realtà esistente, trasformandosi in un sostegno ideologico alle istituzioni vigenti.

MARX
LE CARATTERISTICHE GENERALI DEL MARXISMO
Il pensiero di Marx è irriducibile alla dimensione puramente filosofica, sociologica o
economi

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La Critica allo Stato Moderno e al Sistema Liberale

La Critica al liberalismo di Marx si fonda su un'analisi approfondita della società moderna e delle sue contraddizioni. Al centro della sua critica troviamo la scissione fondamentale tra società civile e stato, caratteristica distintiva dell'epoca moderna.

Evidenza: La società moderna rappresenta simultaneamente la società dell'egoismo (realtà) e della fratellanza (illusione), creando una profonda contraddizione strutturale.

Marx analizza come lo stato moderno, lungi dall'essere un organo super partes che persegue l'interesse comune, finisce per riflettere gli interessi particolari dei gruppi dominanti. La sua critica si estende ai principi fondamentali del liberalismo, inclusi la rappresentanza politica e la concezione della libertà individuale.

La soluzione proposta da Marx non si limita a riforme politiche superficiali, ma richiede una trasformazione radicale della società attraverso l'eliminazione della proprietà privata e delle disuguaglianze materiali.

MARX
LE CARATTERISTICHE GENERALI DEL MARXISMO
Il pensiero di Marx è irriducibile alla dimensione puramente filosofica, sociologica o
economi

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La Critica all'Economia Politica Borghese

La Critica all'economia borghese Marx si sviluppa attraverso un'analisi dettagliata delle teorie economiche del suo tempo, in particolare la Teoria del valore Smith e Ricardo. Marx riconosce il contributo dell'economia politica classica ma ne evidenzia i limiti fondamentali.

Concetto: La Teoria del valore-lavoro Marx si distingue dalla Teoria del valore Ricardo per la sua analisi del plusvalore e dello sfruttamento del lavoro salariato.

Marx elabora una critica dell'alienazione nel sistema capitalistico, identificando quattro aspetti fondamentali: l'alienazione dal prodotto del lavoro, dall'attività lavorativa stessa, dall'essenza umana e dagli altri esseri umani. Questa analisi si collega direttamente alla sua critica della proprietà privata dei mezzi di produzione.

MARX
LE CARATTERISTICHE GENERALI DEL MARXISMO
Il pensiero di Marx è irriducibile alla dimensione puramente filosofica, sociologica o
economi

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L'Evoluzione del Pensiero Marxiano e la Critica alla Religione

Il percorso intellettuale di Marx mostra un'evoluzione significativa nel suo rapporto con Feuerbach e nella sua interpretazione della religione. La sua analisi della religione come "oppio dei popoli" va oltre la critica puramente filosofica, collegandola alle condizioni materiali della società.

Citazione: "I filosofi hanno interpretato il mondo in modi diversi; ora si tratta di cambiarlo" - questa celebre frase riassume l'approccio pratico e rivoluzionario di Marx.

Marx sviluppa una visione materialistica della storia che supera sia l'idealismo hegeliano che il materialismo contemplativo di Feuerbach. La sua critica alla religione si inserisce in una più ampia analisi delle strutture sociali e delle loro contraddizioni, proponendo una trasformazione rivoluzionaria della società come unica soluzione possibile.

MARX
LE CARATTERISTICHE GENERALI DEL MARXISMO
Il pensiero di Marx è irriducibile alla dimensione puramente filosofica, sociologica o
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La Concezione Materialistica della Storia di Marx

Il materialismo storico rappresenta uno dei contributi più significativi del pensiero marxiano, elaborato principalmente ne "L'ideologia tedesca". Marx sviluppa questa concezione per svelare la vera natura della storia, superando le rappresentazioni ideologiche che l'hanno sempre mascherata.

La base del materialismo storico è la contrapposizione tra scienza reale e ideologia. Per Marx, l'ideologia è una falsa rappresentazione della realtà dove i rapporti umani concreti vengono sostituiti da immagini distorte. Il suo obiettivo è descrivere gli esseri umani come sono realmente, non come appaiono attraverso il filtro ideologico.

Definizione: Il materialismo storico è la concezione secondo cui la storia non è guidata dalle idee ma dai rapporti materiali di produzione e dalle forze produttive.

L'umanità viene definita come una specie evoluta di soggetti che lottano per la sopravvivenza. La storia non è quindi un processo spirituale ma materiale, basato sulla dialettica tra bisogni e loro soddisfacimento. Il lavoro assume un ruolo centrale come creatore di civiltà e cultura, attraverso cui l'uomo si realizza come essere umano.

Marx introduce i concetti fondamentali di struttura e sovrastruttura. La struttura rappresenta la base economica reale della società, costituita dai rapporti di produzione. Su questa si eleva la sovrastruttura, che comprende:

  • I rapporti giuridici e politici
  • La vita intellettuale e morale
  • La religione
  • La coscienza sociale

Evidenziazione: Le vere forze motrici della storia non sono i rapporti spirituali ma quelli socio-economici, determinati da chi possiede i mezzi di produzione.

MARX
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Il pensiero di Marx è irriducibile alla dimensione puramente filosofica, sociologica o
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La Dialettica Storica e la Critica all'Ideologia

La critica al giustificazionismo hegeliano si manifesta nella concezione marxiana della dialettica storica. Secondo Marx, le forze produttive e i rapporti di produzione non sono solo la chiave interpretativa della società, ma rappresentano il motore stesso del divenire storico.

Evidenziazione: Le nuove forze produttive sono sempre incarnate da una classe in ascesa, mentre i vecchi rapporti di proprietà sono rappresentati da una classe dominante al tramonto.

Marx ed Engels criticano i rappresentanti della sinistra hegeliana definendoli "ideologi", accusandoli di presentare le proprie idee come universalmente valide, perdendo il contatto con la realtà materiale. La critica di Marx a Hegel si articola in tre tesi fondamentali:

  1. Le forze motrici della storia sono le strutture economico-sociali, non le idee
  2. Le idee non hanno mai valore universale e sovratemporale
  3. L'alienazione risiede nelle situazioni sociali concrete, non nelle idee

Definizione: L'ideologia viene intesa come una falsa coscienza che maschera i reali rapporti di produzione e le contraddizioni sociali.

MARX
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Il Capitale e la Critica all'Economia Borghese

La critica all'economia borghese Marx trova la sua massima espressione ne "Il Capitale", dove vengono analizzati i meccanismi strutturali della società capitalistica. Marx sostiene che non esistono leggi economiche universali, ma ogni formazione sociale ha caratteristiche e leggi storiche specifiche.

Evidenziazione: Il capitalismo viene studiato come una totalità organica, i cui elementi sono interconnessi secondo lo schema dialettico.

La teoria del valore-lavoro costituisce il nucleo dell'analisi marxiana. Ogni merce possiede:

  • Un valore d'uso (capacità di soddisfare bisogni)
  • Un valore di scambio (quantità di lavoro socialmente necessario)

Il valore di scambio Marx è determinato dal tempo di lavoro socialmente necessario per produrre la merce. Il plusvalore emerge dalla differenza tra:

  • Il valore prodotto dal lavoro dell'operaio
  • Il salario effettivamente pagato dal capitalista

Definizione: Il plusvalore è il prodotto del pluslavoro non retribuito appropriato dal capitalista.

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La Società Comunista e la Rivoluzione Proletaria

Marx e la borghesia entrano in conflitto nella sua visione della futura società comunista. La rivoluzione proletaria emerge dalle contraddizioni interne del capitalismo, portando all'abolizione della proprietà privata e dello Stato borghese.

Marx distingue due fasi della società comunista:

  1. Fase inferiore: caratterizzata dal principio "a ciascuno secondo il suo lavoro"
  2. Fase superiore: basata sul principio "da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni"

Evidenziazione: La società comunista rappresenta il superamento dell'alienazione e dello sfruttamento capitalista.

Le caratteristiche della società comunista includono:

  • Abolizione della divisione del lavoro
  • Eliminazione delle classi sociali
  • Superamento dello sfruttamento
  • Fine delle divisioni tra gli uomini
  • Estinzione dello Stato

Definizione: La dittatura del proletariato è la fase transitoria necessaria per il passaggio dal capitalismo al comunismo.

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L'Evoluzione del Pensiero Umano: La Legge dei Tre Stadi di Auguste Comte

Auguste Comte ha rivoluzionato la comprensione dello sviluppo intellettuale umano attraverso la sua celebre teoria della legge dei tre stadi. Questa teoria fondamentale descrive come il pensiero umano e la società evolvono attraverso tre fasi distinte, ciascuna caratterizzata da un particolare approccio alla comprensione della realtà.

Definizione: La legge dei tre stadi di Comte rappresenta un modello evolutivo del pensiero umano che passa attraverso tre fasi successive: teologica, metafisica e positiva (scientifica).

Il primo stadio, quello teologico, rappresenta l'infanzia dell'umanità. In questa fase, gli esseri umani interpretano i fenomeni naturali come risultato dell'intervento diretto di entità soprannaturali. Le società in questo stadio sono tipicamente organizzate come monarchie teocratiche e militari, dove il potere religioso e politico sono strettamente intrecciati.

Lo stadio metafisico funge da fase transitoria tra il pensiero teologico e quello scientifico. In questo periodo, le spiegazioni soprannaturali vengono sostituite da concetti astratti e forze impersonali. Politicamente, questo stadio corrisponde all'emergere della sovranità popolare e dei primi sistemi democratici.

Esempio: Nello stadio metafisico, invece di attribuire un temporale all'ira degli dei (stadio teologico), si parla di "forze della natura" come entità astratte che governano i fenomeni atmosferici.

Lo stadio positivo o scientifico rappresenta la maturità del pensiero umano. In questa fase, l'umanità abbandona la ricerca di spiegazioni assolute e si concentra invece sulla scoperta delle leggi naturali attraverso l'osservazione empirica e il ragionamento logico. Questo stadio corrisponde all'organizzazione scientifica della società industriale, dove le decisioni sono basate su evidenze concrete piuttosto che su credenze o astrazioni.

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Il Positivismo e il Suo Rapporto con la Scienza: Un'Analisi Comparata con l'Illuminismo

Il positivismo segna un importante punto di svolta rispetto all'Illuminismo nel modo di concepire e utilizzare la scienza. Mentre gli illuministi cercavano di legittimare il sapere scientifico come strumento di liberazione dalle superstizioni, i positivisti partono da una base diversa, considerando la validità della scienza come un dato acquisito.

Evidenzia: La differenza fondamentale tra Illuminismo e Positivismo sta nel loro approccio alla scienza: gli illuministi la usavano per combattere le credenze metafisiche, i positivisti per costruire nuove certezze assolute.

I positivisti sviluppano un approccio più ambizioso, mirando a unificare tutti i saperi sotto l'egida del metodo scientifico. Questo tentativo di unificazione rappresenta un salto qualitativo rispetto all'approccio illuminista, poiché non si limita a utilizzare la scienza come strumento critico, ma la eleva a modello universale di conoscenza.

Vocabolario: Il termine "positivismo" deriva dal concetto di "positivo" inteso come ciò che è reale, utile, certo e preciso, in opposizione a ciò che è chimerico, inutile, indeciso.

Paradossalmente, mentre gli illuministi utilizzavano la scienza per contrastare il pensiero religioso e metafisico, i positivisti finiscono per trasformare la scienza stessa in una sorta di nuova religione, dotata di certezze assolute e verità indiscutibili. Questo rappresenta una delle caratteristiche più interessanti e controverse del movimento positivista, che pur partendo da premesse razionali e scientifiche, finisce per costruire un sistema di credenze che in alcuni aspetti ricorda le strutture del pensiero religioso.

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Il pensiero di Marx rappresenta una critica fondamentale al sistema filosofico hegeliano e all'economia politica classica.

La Critica di Marx a Hegel si concentra principalmente sul concetto di misticismo logico, dove Marx accusa Hegel di invertire il rapporto tra realtà e pensiero, facendo derivare il concreto dall'astratto. Questa critica al giustificazionismo hegeliano evidenzia come Hegel abbia mistificato la realtà, trasformando le determinazioni astratte in entità reali e autonome. Marx sviluppa anche una profonda critica allo Stato moderno e al liberalismo, sostenendo che lo Stato borghese non rappresenti l'interesse generale ma sia piuttosto uno strumento di dominio della classe dominante.

Sul piano economico, Marx elabora la sua teoria del valore-lavoro partendo dalle analisi di Smith e Ricardo ma superandole criticamente. Mentre la teoria del valore Ricardo si limitava a considerare il lavoro come misura del valore, Marx sviluppa una teoria più complessa che distingue tra valore di scambio e valore d'uso, introducendo i concetti di plusvalore e sfruttamento. La sua critica all'economia borghese mette in luce le contraddizioni del sistema capitalistico, in particolare il carattere feticistico della merce e l'alienazione del lavoro. Marx analizza come la borghesia, pur avendo svolto un ruolo storicamente rivoluzionario nello sviluppo delle forze produttive, abbia creato un sistema basato sullo sfruttamento del proletariato. Le sue critiche al liberalismo evidenziano come le libertà formali garantite dallo Stato liberale nascondano in realtà profonde disuguaglianze materiali e rapporti di dominio economico.

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La Critica di Marx a Hegel e il Misticismo Logico

Il rapporto tra Karl Marx critica a Hegel si caratterizza per la sua complessità e profondità. Marx sviluppa una critica sistematica al pensiero hegeliano, concentrandosi particolarmente sul cosiddetto Misticismo logico definizione, un concetto chiave nella sua analisi.

Il Misticismo logico di Marx identifica il procedimento attraverso cui Hegel trasforma le realtà empiriche in manifestazioni necessarie dello Spirito. Secondo Marx, questo processo porta a considerare le istituzioni concrete come semplici allegorie di una realtà spirituale nascosta, creando un pericoloso capovolgimento tra soggetto e predicato, tra concreto e astratto.

Definizione: Il misticismo logico è il procedimento filosofico attraverso cui le realtà concrete vengono trasformate in manifestazioni dello Spirito, invertendo il rapporto tra realtà empirica e idea astratta.

La Critica al giustificazionismo hegeliano si estende anche alle implicazioni politiche di questo approccio. Marx sostiene che il metodo hegeliano non solo è fallace dal punto di vista teorico, ma risulta anche conservatore, poiché porta a "santificare" la realtà esistente, trasformandosi in un sostegno ideologico alle istituzioni vigenti.

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Evidenza: La società moderna rappresenta simultaneamente la società dell'egoismo (realtà) e della fratellanza (illusione), creando una profonda contraddizione strutturale.

Marx analizza come lo stato moderno, lungi dall'essere un organo super partes che persegue l'interesse comune, finisce per riflettere gli interessi particolari dei gruppi dominanti. La sua critica si estende ai principi fondamentali del liberalismo, inclusi la rappresentanza politica e la concezione della libertà individuale.

La soluzione proposta da Marx non si limita a riforme politiche superficiali, ma richiede una trasformazione radicale della società attraverso l'eliminazione della proprietà privata e delle disuguaglianze materiali.

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Concetto: La Teoria del valore-lavoro Marx si distingue dalla Teoria del valore Ricardo per la sua analisi del plusvalore e dello sfruttamento del lavoro salariato.

Marx elabora una critica dell'alienazione nel sistema capitalistico, identificando quattro aspetti fondamentali: l'alienazione dal prodotto del lavoro, dall'attività lavorativa stessa, dall'essenza umana e dagli altri esseri umani. Questa analisi si collega direttamente alla sua critica della proprietà privata dei mezzi di produzione.

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Citazione: "I filosofi hanno interpretato il mondo in modi diversi; ora si tratta di cambiarlo" - questa celebre frase riassume l'approccio pratico e rivoluzionario di Marx.

Marx sviluppa una visione materialistica della storia che supera sia l'idealismo hegeliano che il materialismo contemplativo di Feuerbach. La sua critica alla religione si inserisce in una più ampia analisi delle strutture sociali e delle loro contraddizioni, proponendo una trasformazione rivoluzionaria della società come unica soluzione possibile.

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Il materialismo storico rappresenta uno dei contributi più significativi del pensiero marxiano, elaborato principalmente ne "L'ideologia tedesca". Marx sviluppa questa concezione per svelare la vera natura della storia, superando le rappresentazioni ideologiche che l'hanno sempre mascherata.

La base del materialismo storico è la contrapposizione tra scienza reale e ideologia. Per Marx, l'ideologia è una falsa rappresentazione della realtà dove i rapporti umani concreti vengono sostituiti da immagini distorte. Il suo obiettivo è descrivere gli esseri umani come sono realmente, non come appaiono attraverso il filtro ideologico.

Definizione: Il materialismo storico è la concezione secondo cui la storia non è guidata dalle idee ma dai rapporti materiali di produzione e dalle forze produttive.

L'umanità viene definita come una specie evoluta di soggetti che lottano per la sopravvivenza. La storia non è quindi un processo spirituale ma materiale, basato sulla dialettica tra bisogni e loro soddisfacimento. Il lavoro assume un ruolo centrale come creatore di civiltà e cultura, attraverso cui l'uomo si realizza come essere umano.

Marx introduce i concetti fondamentali di struttura e sovrastruttura. La struttura rappresenta la base economica reale della società, costituita dai rapporti di produzione. Su questa si eleva la sovrastruttura, che comprende:

  • I rapporti giuridici e politici
  • La vita intellettuale e morale
  • La religione
  • La coscienza sociale

Evidenziazione: Le vere forze motrici della storia non sono i rapporti spirituali ma quelli socio-economici, determinati da chi possiede i mezzi di produzione.

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Evidenziazione: Le nuove forze produttive sono sempre incarnate da una classe in ascesa, mentre i vecchi rapporti di proprietà sono rappresentati da una classe dominante al tramonto.

Marx ed Engels criticano i rappresentanti della sinistra hegeliana definendoli "ideologi", accusandoli di presentare le proprie idee come universalmente valide, perdendo il contatto con la realtà materiale. La critica di Marx a Hegel si articola in tre tesi fondamentali:

  1. Le forze motrici della storia sono le strutture economico-sociali, non le idee
  2. Le idee non hanno mai valore universale e sovratemporale
  3. L'alienazione risiede nelle situazioni sociali concrete, non nelle idee

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La teoria del valore-lavoro costituisce il nucleo dell'analisi marxiana. Ogni merce possiede:

  • Un valore d'uso (capacità di soddisfare bisogni)
  • Un valore di scambio (quantità di lavoro socialmente necessario)

Il valore di scambio Marx è determinato dal tempo di lavoro socialmente necessario per produrre la merce. Il plusvalore emerge dalla differenza tra:

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Marx e la borghesia entrano in conflitto nella sua visione della futura società comunista. La rivoluzione proletaria emerge dalle contraddizioni interne del capitalismo, portando all'abolizione della proprietà privata e dello Stato borghese.

Marx distingue due fasi della società comunista:

  1. Fase inferiore: caratterizzata dal principio "a ciascuno secondo il suo lavoro"
  2. Fase superiore: basata sul principio "da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni"

Evidenziazione: La società comunista rappresenta il superamento dell'alienazione e dello sfruttamento capitalista.

Le caratteristiche della società comunista includono:

  • Abolizione della divisione del lavoro
  • Eliminazione delle classi sociali
  • Superamento dello sfruttamento
  • Fine delle divisioni tra gli uomini
  • Estinzione dello Stato

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Auguste Comte ha rivoluzionato la comprensione dello sviluppo intellettuale umano attraverso la sua celebre teoria della legge dei tre stadi. Questa teoria fondamentale descrive come il pensiero umano e la società evolvono attraverso tre fasi distinte, ciascuna caratterizzata da un particolare approccio alla comprensione della realtà.

Definizione: La legge dei tre stadi di Comte rappresenta un modello evolutivo del pensiero umano che passa attraverso tre fasi successive: teologica, metafisica e positiva (scientifica).

Il primo stadio, quello teologico, rappresenta l'infanzia dell'umanità. In questa fase, gli esseri umani interpretano i fenomeni naturali come risultato dell'intervento diretto di entità soprannaturali. Le società in questo stadio sono tipicamente organizzate come monarchie teocratiche e militari, dove il potere religioso e politico sono strettamente intrecciati.

Lo stadio metafisico funge da fase transitoria tra il pensiero teologico e quello scientifico. In questo periodo, le spiegazioni soprannaturali vengono sostituite da concetti astratti e forze impersonali. Politicamente, questo stadio corrisponde all'emergere della sovranità popolare e dei primi sistemi democratici.

Esempio: Nello stadio metafisico, invece di attribuire un temporale all'ira degli dei (stadio teologico), si parla di "forze della natura" come entità astratte che governano i fenomeni atmosferici.

Lo stadio positivo o scientifico rappresenta la maturità del pensiero umano. In questa fase, l'umanità abbandona la ricerca di spiegazioni assolute e si concentra invece sulla scoperta delle leggi naturali attraverso l'osservazione empirica e il ragionamento logico. Questo stadio corrisponde all'organizzazione scientifica della società industriale, dove le decisioni sono basate su evidenze concrete piuttosto che su credenze o astrazioni.

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Il Positivismo e il Suo Rapporto con la Scienza: Un'Analisi Comparata con l'Illuminismo

Il positivismo segna un importante punto di svolta rispetto all'Illuminismo nel modo di concepire e utilizzare la scienza. Mentre gli illuministi cercavano di legittimare il sapere scientifico come strumento di liberazione dalle superstizioni, i positivisti partono da una base diversa, considerando la validità della scienza come un dato acquisito.

Evidenzia: La differenza fondamentale tra Illuminismo e Positivismo sta nel loro approccio alla scienza: gli illuministi la usavano per combattere le credenze metafisiche, i positivisti per costruire nuove certezze assolute.

I positivisti sviluppano un approccio più ambizioso, mirando a unificare tutti i saperi sotto l'egida del metodo scientifico. Questo tentativo di unificazione rappresenta un salto qualitativo rispetto all'approccio illuminista, poiché non si limita a utilizzare la scienza come strumento critico, ma la eleva a modello universale di conoscenza.

Vocabolario: Il termine "positivismo" deriva dal concetto di "positivo" inteso come ciò che è reale, utile, certo e preciso, in opposizione a ciò che è chimerico, inutile, indeciso.

Paradossalmente, mentre gli illuministi utilizzavano la scienza per contrastare il pensiero religioso e metafisico, i positivisti finiscono per trasformare la scienza stessa in una sorta di nuova religione, dotata di certezze assolute e verità indiscutibili. Questo rappresenta una delle caratteristiche più interessanti e controverse del movimento positivista, che pur partendo da premesse razionali e scientifiche, finisce per costruire un sistema di credenze che in alcuni aspetti ricorda le strutture del pensiero religioso.

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