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10/1/2023

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Karl Marx nasce nel 1818 a Treviri (Germanisa sud-occidentale) da una famiglia borghese e

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KARL MARX FORMAZIONE E PRIMI IMPEGNI GIORNALISTICI Karl Marx nasce nel 1818 a Treviri (Germanisa sud-occidentale) da una famiglia borghese ebrea convertitasi al PROTESTANTESIMO per opportunita' politiche. Per mezzo del padre AVVOCATO riceve un'educazione di stampo razionalistico e liberale. 1835-36 Si iscrive alla facolta' di GIURISPRUDENZA a Bonn, poi a Berlino. Enta in contatto con la Sinistra Hegeliana e studia la FILOSOFIA dell' idealista; passa alla facolta' di FILOSOFIA e si laurea a Sena con una tesi dal titolo "Differenza tra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro." Non fece carriera come professore universitario a causa delle sue idee contrastanti: insegnare avrebbe Significato limitare il suo pensiero; rimane coerente ai suoi ideali. Tenta il giornalismo, diventa capore dattore della "GAZZETTA RENANA". E poi costretto a trasferirsi a Parigi dove incontra Friedrich Engels. Si sposa Con Jenny von Westphalen, giovane dell'antica aristocrazia renana, con cui vivra' una vita di fughe e di miseria. L'ELABORAZIONE DELLA DOTTRINA COMUNISTA Nella "CRITICA DELLA FILOSOFIA DEL DIRITTO DI HEGEL" inizia a misurarsi polemicamente con i problemi della filosofia politica moderna. Nel 1844 esce sotto la direzione sua e di ARNOLD RUGE (esponente della sinistra hegeliana) il primo e unico humero degli "ANNALI FRANCO-TEDESCHI", Subito censurati. Qui appaiono 2 saggi che testimoniano il passaggio al COMUNISMO: "Sulla questione ebraica" e...

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Didascalia alternativa:

Per la critica della filosofia del diritto di Hegel. Introduzione". Inoltre pubblica i "Manoscritti economico-filosofici" in cui introduce il concetto di ALENAZIONE in riferimento alla CLASSE OPERAIA che realizza un prodotto che non le appartiene. Espulso dalla Francia va a Bruxelles. In collaborazione con Engels scrive "La sacra famiglia" (originariamente intitolata "CRITICA della CRITICA CRITICA) contro Bruno Bauer e i suoi seguaci [SINISTRA Hegeliana]. Matura il distacco polemico dall' intera filosofia tedesca: "Tesi su Feuerbach" [ 11 tesi in cui critica e supera Feverbach; 11a tesi: I FILOSOFI HANNO FINORA INTERPRETATO IL MONDO IN MODI DIVERSI, SI TRATTA ORA DI TRASFORMARLO e "L'ideologia tedesca", scritta con Engels, pubblicata dopo la morte di entrambi [IDEOLOGIA = FALSA COSCIENZA]. Nel 1847 si tiene a Londra il 1° congresso della Lega dei Giusti (Pol: lega dei comunisti). Marx non puo' parteciparvi; rappresentato da Engels. Daveva scritto "FILOSOFIA DELLA MISERIA Marx pubblica "La Miseria della filosofia" polemico distacco dal socialismo di Proudhon. Viene poi incaricato dalla lega a scrivere un DOCUMENTO TEORICO-PROGRAMMATICO: il "Manifesto del partito Comunista" [febbraio 1848), un'analisi della societa' come storia della lotta di classe. [TESTO SIMBOLO della RIVOLUZIONE del '48]. IL PERIODO LONDINESE Emigra a Londra. Nel 1850 scrive articoli sulla rivoluzione del '48, ripubblicati da Engels con il titolo "Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850". Qui analizza la RIVOLUZIONE, Usata strumentalmente dalla borghesia, che usa il proletariato per fare la sua rivoluzione per poi farlo tornare alla condizione precedente. In questa condizione il PROLETARIATO non sa di essere sfruttato. Dopo lo scioglimento della Lega dei Comunisti, Marx si ritira dalla POLITICA ATTIVA e inizia a lavorare al British Museum. Nel 1852 pubblica una serie di articoli dal titolo: "Il 18 BRUMAIO DI LUIGI BONAPARTE" dedicati al colpo di stato francese dell'anno precedente. [ POPOLO ILLUSO DI UNA POSSIBILITA' DI CAMBIAMENTO]. "/ Di taglio ECONOMICO Sono "Lineamenti fondamentali della critica dell'economia politica" e Per la Critica dell' economia politica! Nel 1864 nasce la 1a INTERNAZIONALE (Associazione Intemazionale dei lavoratori) di cui Marx e' il maggiore relatore. Nel 1866 pubblica il 1° volume de "IL CAPITALE", grande capolavoro, analisi del moto di produzione Capitalistica. Il 2° e il 3° volume furono pubblicati POSTUMI da Engels. 1870 Scrive due "INDIRIZZI SULLA GUERRA FRANCO-PRUSSIANA" a nome del Consiglio generale dell'internazionale e un 3° indirizzo (PERSONALE) dal titolo "La Guerra civile in Francia". Qui parla della Comune parigina, prima esperienza in cui il proletariato prende potere (poi represso dal potere francese con il sostegno di armi tedesche). Si tratta di una guerra tra classi sociali, causata più da problemi economici che Politici [Francia laboratorio politico del mondo; nasce il concetto di PARTITO moderno ]. 1875: "Critica del programma di Gotha" (in occasione dell'unificazione dei socialisti tedeschi a Gotha, a vista di Marx poco RIVOLUZIONARIO). 1881: muore Jenny 1883: muore Marx → Engels, durante il discorso funebre lo esalto in quanto "UOMO RIVOLUZIONARIO" LE CARATTERISTICHE GENERALI DEL MARXISMO 1. IRRIDUCIBILITA' ALLA DIMENSIONE PURAMENTE FILOSOFICA, SOCIOLOGICA O ECONOMICA ; il marxismo Si pone come analisi globale della societa' e della storia, in grado di investire l'intero assetto Strutturale e sovrastrutturale del capitalismo. Karl Korsh: << "ECONOMIA", "FILOSOFIA", "STORIA", "TEORIA DEL DIRITTO € DELLO STATO": nessuno di questi comparti e' in grado di contenerlo, ma nessuno di essi sarebbe al sicuro dalle sue incursioni se si intendesse collocarlo in un altro». Il pensiero di Marx e' dunque pervaso da un' << ENERGIA TOTALISTICAT che investe i diversi settori dello scibile, facendo si che appaia decisiva quella [definita così da Lukacs] <considerazione dialettica della totalita'>; la tendenza a indagare il fatto sociale non a compartimenti stagni, ma nell' unita' organica delle sue manifestazioni.. 2. LEGAME CON LA PRASSI, la tendenza del marxismo a fornire un interpretazione dell'uomo e del mondo che sia nello stesso tempo anche impegno di trasformazione rivoluzionaria. Marx persegui per tutta la vita l'ideale dell'unione tra teoria e prassi. PUNTO-CHIAVE del marxismo, che sta alla base della scelta rivoluzionaria che lo contraddistingue: l'ideale di tradurre in atto quell'incontro tra realta' e razionalita che Hegel aveva solo pensato e che Marx Si propone invece di attuare mediante l'edificazione di una nuova societa'. INFLUENZE CULTURALI • FILOSOFIA CLASSICA TEDESCA [Hegel - Feuerbach] • ECONOMIA POLITICA BORGHESE [Smith - Ricardo] SOCIALISMO UTOPISTICO [Saint-Simon - Proudhon] ● Queste esperienze culturali vengono ripensate da Marx alla luce di una Sintesi creativa che, pur muovendo da esse, procede criticamente OLTRE i loro risultati, mettendo a capo una nuova visione di mondo. LA CRITICA AL MISTICISMO LOGICO DI HEGEL ez Il rapporto tra Marx ed Hegel e oggetto di divergenti interpretazioni critiche Lukacs: CONTINUITA' Althusser:ROTTURA EPISTEMOLOGICA E' innegabile che l'hegelismo abbia esercitato su Marx [PER affinita' O opposizione] UN NOTEVOLE INFLUSSO; anche una volta prese le distanze, a Marx restera sempre uno << SFONDO HEGELIA NO >> Axelos: << il pensiero di Marx deve essere compreso a partire da quello di Hegel >> CRITICA DELLA FILOSOFIA DEL DIRITTO DI HEGEL (1843) L> documento-chiave nella formazione del pensiero di Marx. Scritto sia FILOSOFICO che POLITICO; SI POSSONO DISTINGUERE 2 momenti: 1. filosofico-metodologico 2. Storico-politico • Secondo Marx, lo "STRATAGEMMA" di Hegel consiste nel trasformare le realta' empiriche in manifestazioni necessarie dello Spirito. INVECE di limitarsi a constatare che in certi ordinamenti storici esiste la MONARCHIA, Hegel afferma che lo Stato presuppone per forza una Sovranita, la quale si incarna necessariamente nel monarca, che e' la sovranita' statale personificata. Poiche' cio' che' e' necessario, per Hegel, e' anche razionale, egli deduce la piena "logicita" della monarchia, identificandola con la razionalita' politica in atto. Questo procedimento e definito da Marx misticismo logico, poiche' in virtu' di esso le ISTITUZIONI, anziche' comparire per cio' che di fatto sono, finiscono per essere allegorie, o personificazioni, di una realta' spirituale [ IDEA] che se ne sta occultata dietro di esse fungendo così da loro SIGNIFICATO e loro GIUSTIFICAZIONE Speculativa. Questo artificio filosofico e, per Marx, il risultato del capovolgimento idealistico tra soggetto e predicato, tra concreto e astratto: L'IDEALISMO fa del concreto la manifestazione dell' astratto, e di cio' che viene prima la manifestazione di cio' che viene dopo. J Ispirandosi alle feuerbachiane "Tesi provvisorie per la riforma della filosofia", Marx oppone al metodo mistico di Hegel il proprio METODO TRASFORMATIVO che consiste nel RICAPOVOLGERE cio' che l'idealismo ha CAPOVOLTO: nel RICONOSCERE DI NUOVO cio' che e' veramente SOGGETTO e cio' che e' veramente PREDICATO. Oltre alla FALLACE sul piano filosofico il metodo MISTICO di Hegel e' anche conservatore sul piano POLITICO, Poiche' porta a "santificare" la realta' esistente, a trasformare i dati di fatto in manifestazioni razionali e necessarie dello Spirito. L'esito del GIUSTIFICAZIONISMO SPECULATIVO di Hegel [cio' che e' reale erazionale e pertanto un GIUSTIFICAZIONISMO POLITICO che si trasforma in accettazione delle istituzioni statali vigenti e in sostegno ideologico di un ragionamento reazionario. Merito che Marx PROSPETTIVA DIALETTICA: Concezione della realta' come totalita' storico-processuale conferisce ad costituita di elementi concatenati tra loro e mossa da Hegel una serie di opposizioni. LA CRITICA ALLO STATO MODERNO E AL LIBERALISMO Alla base della teoria di Marx vi e' la CRITICA GLOBALE DELLA CIVILTA' MODERNA E DELLO STATO LIBERALE. mutuata da HEGEL PUNTO DI PARTENZA: Convinzione che la categoria del moderno si identifichi con quella della "Scissione", che prende corpo innanzitutto tra SOCIETA' CIVILE e STATO S Mentre nella polis greca l'individuo si trovava in una "UNITA" SOSTANZIALE" con la comunita' di cui faceva parte e non conosceva antitesi tra EGO PRIVATO ed EGO PUBBLICO, tra sfera INDIVIDUALE e SOCIALE, nel mondo moderno l'uomo e' costretto a vivere 2 VITE: una << in terra»> come «borghese», cioe' nell'ambito dell'egoismo e degli interessi particolari della SOCIETA' CIVILE, e l'altra in cielo >> come << cittadino»>, nella sfera superiore dello Stato e nell'interesse comune. il << cielo» dello Stato per Marx e' puramente illusorio, poiche' la sua pretesa di porsi come organo che persegue l'interesse comune [universale che media gli interessi particolari della societa] e¹ FALSA. ↓ infatti, anziche essere lo Stato che sussume in se' la Societa' Civile INNALZANDOLA al bene comune, e' piuttosto la societa' civile che sussume in se lo Stato ABBASSANDOLO a semplice strumento degli interessi particolari delle CLASSI PIU' FORT!. lo Stato non fa che RIFLETTERE gli iNTERESSI PARTICOLARI DEI GRUPPI e DELLE -CIVILTA MODERNA = CLASSI; tanto che anche la proclamazione dell'uguaglianza FORMALE dei Cittadini di fronte alla legge non fa che RATIFICARE la loro disuguaglianza SOSTANZIALE SOCIETA' DELL' EGOISMO E DELLE PARTICOLARITA' "REALL": • SOCIETA' DELLA FRATELLANZA E DELLE UNIVERSALITA' "ILLUSORIE" 2 così come i cristiani, disuguali in terra, si pensano uguali in cielo, allo stesso modo gli individui dell'epoca borghese, disuguali nella societa' civile, Si credono uguali di fronte. allo Stato. Questa falsa universalita' dello Stato deriva dal tipo di societa' formatasi nel mondo moderno. Si rifa ad Hegel che aveva definito il SISTEMA BORGHESE Societa' del bellum omnium contra omnes; Marx scorge i tratti essenziali della civilta' moderna nell'individualismo e nell'atomismo = Separazione del singolo dal tessuto comunitario.2 situazione, legalizzata dallo Stato POST-RIVOLUZIONARIO con la Costituzione del 1793 [frutto di una concezione borghese non supera le contraddizioni, RICONOSCE la liberta' individuale e la proprieta' privata]. Stato che non e altro che la proiezione politica di una societa' strutturalmente a sociale o contro-sociale. Marx rifiuta tutti gli aspetti della societa' liberale, anche il PRINCIPIO DELLA RAPPRESENTANZA e il PRINCIPIO DELLA LIBERTA' INDIVIDUALE ↓ la societa' ideale per Marx sarebbe una democrazia "SOSTANZIALE" O "TOTALE" in cui esiste una compenetrazione perfetta tra INDIVIDUO e COMUNITA' e nella quale CIASCUNO € REALMENTE SOLO UN MOMENTO DELL'INTERO DEMOS. Hegel: la SOCIETA' ORGANICA, Simile alla polis greca, si puo' ottenere con STRUMENTI POLITICI (Burocrazia, Stato L> Per Marx questa visione e' MISTIFICATRICE, l'unico modo per realizzare una comunita' solidale e' L'ELIMINAZIONE delle DISUGUAGLIANZE REALI TRA UOMINI e del FONDAMENTO di ogni diseguaglianza: LA PROPRIETA' PRIVATA. Per concretizzare questa autentica" democrazia (che coincide con la Societa' comunista) Marx propone: nella Critica del 1843 il RICORSO AL SUFFRAGIO UNIVERSALE negli Annali franco-tedeschi nei Manoscritti economico-filosofici L'ARMA alla quale fa appello e la RIVOLUZIONE SOCIALE del proletariato. E proprio la classe PRIVA DI PROPRIETA', la classe che soffre maggiormente l'alienazione prodotta dalla societa' borghese quella DESTINATA a eseguire la condanna storica della civilta' proprietaria ed egoistica e a realizzare la DEMOCRAZIA COMUNISTA. LD ALL' EMANCIPAZIONE POUTICA, che mira alla democrazia e all' uguaglianza FORMALI, Marx CONTRAPPONE l'ideale dell' EMANCIPAZIONE UMANA, che mira alla democrazia e all'uguaglianza SOSTANZIALI. LA CRITICA ALL'ECONOMIA BORGHESE I Manoscritti economico-filosofici rappresentano l'applicazione in sede economica degli schemi Critico- dialettici usati precedentemente in campo POLITICO. ECONOMIA BORGHESE → espressione teorica della societa' capitalistica 2 fornisce un'immagine globalmente mistificata, falsa, della societa' borghese Čio' e' dovuto a un'incapacita' di pensare in MODO DIALETTICO: anziche' collocarsi in una prospettiva STORICO-PROCESSUALE, l'economia borghese ETERNIZZA il Sistema capitalistico considerandolo come il modo naturale, immutabile e razionale di produrre e di distribuire la ricchezza, e considerando la proprieta' privata come un "DATO" METASTORICO che funge da postulato per ogni ricerca di economia "Scientifica". L'ECONOMIA BORGHESE inoltre non nota la CONFULITUALITA' che caratterizza il sistema capitalistico che si incarna soprattutto nell'opposizione reale tra capitale e lavoro salariato, tra borghesia e proletariato: ALIENAZIONE ALIENAZIONE: • Hegel movimento stesso dello Spirito, che si fa "altro" da se nella natura e nell'oggetto per potersi pol ri-appropriare di se' in modo arricchito. •Feuerbach → qualcosa di PURAMENTE NEGATIVO: l'uomo religioso che si "scinde" e si sottomette a una potenza estranea (Dio) che egli stesso ha posto, "estraneandosi dalla propria realta'. Marx riprende la struttura formale del meccanismo dell'alienazione da Feverbach; intesa come condizione patologica di scissione, di dipendenza e di auto-estraniazione. A differenza di Feuerbach, per cui l'alienazione era coscienziale, per Marx e' un fatto reale di natura socio-ECONOMICA, in quanto si identifica con la condizione storica del salariato nell'ambito della societa' capitalistica. L'ALIENAZIONE DELL'OPERATO viene descritta da 4 aspetti legati tra loro: il LAVORATORE e' alienato rispetto al prodotto della sua attivita', in quanto egli PRODUCE un oggetto (CAPITALE) che non gli appartiene e che si costituisce come potenza dominatrice nei suoi confronti. il LAVORATORE e' alienato rispetto alla sua stessa attivita' che prende la forma di LAVORO FORZATO in cui l'uomo e'strumento di fini esterni (profitto del capitalista) e "Si SENTE BESTIA" quando dovrebbe sentirsi uomo (svolgere lavoro di utilita' sociale) e si sente uomo quando si comporta da BESTIA [ mangia, beve ] Procrea •il LAVORATORE e' alienato rispetto al proprio Wesen, alla propria essenza, al proprio "genere". Nella Societal capitalistica e costretto a un lavoro forzato, ripetitivo, unilaterale che gli fa perdere se stesso. •il LAVORATORE e'alienato rispetto al prossimo, perche' l'ALTRO e' il capitalista, un individuo che lo tratta come un mezzo e lo espropria del frutto della sua fatica, facendo si che il suo rapporto con lui e con l'umanita' in genere sia CONFLIITUACE. LA CAUSA del meccanismo globale dell'alienazione che rende l'operaio strumento produttivo di ricchezze altrui risiede nella PROPRIETA' PRIVATA DEI MEZZI DI PRODUZIONE. Il SUPERAMENTO dell'alienazione si identifica con il superamento del regime della proprieta' privata e con l'avvento del COMUNISMO. La STORIA si configura come il luogo della perdita e della riconquista da parte dell'uomo della propria ESSENZA e il comunismo diviene la soluzione dell'enigma della storia». Così come per Hegel la coscienza, dopo essersi smarrita in tante figure, ritrova se stessa nell'eticita' e nello spirito assoluto, allo stesso modo l'uomo, dopo essersi smarrito nella civilta' delle classi, si ritrova finalmente nella Societa' assoluta del comunismo. IL DISTACCO DA FEUERBACH E L'INTERPRETAZIONE DELLA RELIGIONE IN CHIAVE SOCIALE La principale rivoluzione teoretica di Feuerbach consiste, agli occhi di Marx, nella rivendicazione della naturalita' e della concretezza degli individui umani viventi e nel rifiuto dell' idealismo teologizzante di Hegel che aveva ridotto l'uomo ad autocoscienza e a manifestazione di un soggetto Spirituale infinito. Feuerbach ha il merito di aver teorizzato il ROVESCIAMENTO MATERIALISTICO di soggetto- Predicato, concreto-astratto che ha permesso la demistificazione della dialettica hegeliana. Pur avendo SOTTOLINEATO la NATURALITA' dell'uomo, Feuerbach ha perso di vista la sua storicita', non rendendosi conto di come l'uomo, piu' che NATURA, Sia SOCIETA' e quindi STORIA. l'essere umano non e' un' astrazione immanente all' individuo singolo, ma l'insieme dei rapporti sociali >>. Marx sostiene che l'individuo e' reso tale dalla Societa' Storica in cui vive: non esiste l'uomo astratto, ma l'uomo figlio e prodotto di una determinata societa' e di uno specifico momento storico. COSÌ MARX corregge Hegel con Feuerbach e Feuerbach con Hegel: contro l'uno difende la naturalita' vivente dell'uomo e contro l'altro la sua costitutiva socialita' e storicita'. INTERPRETAZIONE DELLA RELIGIONE: Feuerbach, pur avendo scoperto il meccanismo generale dell'alienazione religiosa [non e' Dio a creare l'uomo ma l'uomo a "proiettare" Dio in base ai propri bisogni ], non e' stato in grado di cogliere le CAUSE REALI DEL FENOMENO RELIGIOSO, ne' di offrire validi mezzi per il suo superamento. ↓ A produrre la religione non e' un soggetto astratto, avulso nella storia e uguale a se stesso, ma un individuo CONCRETO, UN PRODOTTO SOCIALE ». € se << l'uomo non e' altro che il mondo dell'uomo, lo Stato, la societa' risulta ouvio per Marx che le RADICI DEL FENOMENO RELIGIOSO non vanno cercate nell'uomo in quanto tale, ma in una determinata tipologia storica di societa!. Fin dagli Annali franco-tedeschi Marx elabora la teoria della religione come OPIUM DES VOLKS (oppio dei popoli) secondo la quale la RELIGIONE e' il PRODOTTO di un'umanita' alienata e sofferente a causa delle ingiustizie sociali: UNA SOCIETA' CHE CERCA ILLUSORIAMENTE nell'ALDILA' cio' che le e' NEGATO NEW ALDIQUA'. Ma se la religione, in quanto narcotico delle masse, e' il Sintomo di una condizione umana e sociale alienata, l'unico modo per eliminarla e la trasformazione rivoluzionaria della societa'. Se la RELIGIONE e' il frutto malato di una societa' malata, l'unico modo per sradicarla e' quello di distruggere le strutture Sociali che la producono. La DISALIENAZIONE RELIGIOSA HA COME PRESUPPOSTO LA DISALIENAZIONE ECONOMICA = ABBATTIMENTO DELLA SOCIETA' DI CLASSE. LIMITE di Feuerbach → TENDENZIALE CONTEMPLATIVISMO E TEORETICISMO che lo porta ad ignorare l'aspetto attivo e pratico della natura umana e a cercare la soluzione dei problemi reali nella teoria, trascurando completamente l'aspetto della PRAXIS rivoluzionaria. Al vecchio materialismo speculativo e contemplante Marx oppone un nuovo materialismo che considera l'uomo Soprattutto come prassi, ritenendo che la soluzione dei problemi non sia da ricercarsi nella speculazione ma nell'azione. DELLA STORIA LA CONCEZIONE MATERIALISTICA La critica di Feuerbach segna il passaggio di Marx dall' umanismo al materialismo STORICO poiche' coincide con la transizione dall' antropologia speculativa al "sapere reale" della storia. Il testo in cui si concretizza tale processo e' L'ideologia tedesca, scritta da Marx ed Engels. L'originalita' dell'opera risiede nel tentativo di cogliere il movimento reale» della storia, al di la' delle rappresentazioni ideologiche che ne hanno velato da sempre la struttura effettiva e le concrete forze. motrici. L'approccio storico materialistico di Marx ed Engels presuppone una basilare contrapposizione tra << Scienza reale e positiva» e«<ideologia>>. ↓ l'ideologia appare come una falsa rappresentazione della realta' derivante da specifici interessi di classe. Allude al processo di VIRTU' del quale alla comprensione oggettiva dei rapporti tra gli uomini si sostituisce Un'immagine falsa o deformata di essi. DISCORRERE di una rappresentazione ideologica del mondo equivale a parlare di rappresentazione costituzionalmente mistificante di esso. Nell'ambito della << PRODUZIONE SOCIALE DELL'ESISTENZA» che costituisce la storia bisogna distinguere : •FORZE PRODUTTIVE RAPPORTI DI PRODUZIONE I rapporti che gli uomini instaurano tra loro nel Corso della produzione e che regolano il processo e l'impiego dei mezzi di lavoro, nonche' la ripartizione di cio' che tramite essi si produce. I rapporti di produzione trovano la loro espressione giuridica nei Tutti gli elementi NECESSARI al processo di produzione: 1. GLI UOMINI CHE PRODUCONO [Forza - lavoro] 2. I MEZZI UTILIZZATI PER PRODURRE [mezzi di produzione] 3. le conoscenze tecniche e scientifiche di cui ci si Serve per organizzare e migliorare la produzione. RAPPORTI DI PROPRIETA' Questi costituiscono nella loro GLOBALITA' il MODO DI PRODUZIONE di un certo periodo. La base economica quale si esprime nel modo di produzione e nella relativa diale flica tra forze produttive e rapporti di produzione costituisce la STRUTTURA = SCHELETRO ECONOMICO DELLA SOCIETA', intesa come organismo complessivo. La teoria di Marx del materialismo storico: non sono le leggi, lo Stato, le forze politiche, le religioni, le filosofie a determinare la struttura economica della Societa', bensì e' la struttura economica della Societa' a determinare. le SOVRASTRUTTURE. rappresenta il PIEDISTALLO SU cui si eleva una SOVRASTRUTTURA giuridico- politico-culturale. Il termine SOVRASTRUTTURA indica che i rapporti giuridici, le forze politiche, le dottrine etiche, artistiche, religiose e filosofiche non devono essere intesi, idealisticamente, come REACTA A SE STANTI, ma come ESPRESSIONI dei rapporti che definiscono la STRUTURA di una certa Societa' storica. D II MATERIALISMO di Marx non allude alla tesi metafisica secondo cui la materia e la sostanza e la causa delle cose, bensì al convincimento secondo cui le vere forze motrici della Storia non sono di natura spirituale ma di natura socio-economica. Secondo la concezione materialistica della storia il fattore che in utima istanza e' determinante nella storia e' la produzione e la riproduzione della vita reale. Se ora qualcuno travisa le cose, affermando che il fattore. economico sarebbe l'unico determinante, egli trasforma quella proposizione in frase vuota, astratta, assurda» [Engels]. La STRUTTURA ECONOMICA e' l'influenza principale ma non e' l'unica; la relazione non e' estremamente rigida. LA DIALETTICA DELLA STORIA Oltre a rappresentare la dialettica della STATICA della societa', le forze produttive e i rapporti di produzione Si configurano come lo strumento INTERPRETATIVO della sua DINAMICA poiche' costituiscono la molla propulsiva del SUO DIVENIRE: la STESSA LEGGE DELLA STORIA.. Marx ritiene che a un determinato grado di sviluppo delle forze produttive tendano a corrispondere determinati rapporti di PRODUZIONE e di PROPRIETA!. I rapporti di produzione si mantengono solo fino a quando favoriscono le FORZE PRODUTTIVE Corrispondenti, e vengono DISTRUTTI Quando si convertono in ostacoli per le medesime. POICHE le forze produttive si sviluppano più rapidamente dei rapporti di produzione, PERIODICAMENTE Si ha una situazione dialettica tra i due momenti che genera un'epoca di rivoluzione sociale PER MARX RIVOLUZIONE= accelleratore della storia 22ple nuove forze produttive sono sempre incarnate da una classe in ASCESA, i vecchi rapporti di proprieta' sono sempre incarnati in una classe dominante decadente. DURANTE LO SCONTRO, giocato a livello Sociale, politico e Culturale [come battaglia di idee], quasi sempe trionfa la classe in ascesa che riesce a imporre la propria maniera di produrre e di distribuire la ricchezza e la loro visione di mondo LE IDEE DELLA CLASSE DOMINANTE SONO IN OGNI EPOCA LE IDEE DOMINANTLY? ESIMPUFICAZIONE TIPICA: Francia del Settecento →→ SCONTRO TRA borghesia (nuove forze produttive di tipo capitalistico) e l'aristocrazia (vecchi rapporti di proprieta' agrario-feudali). Vinse la BORGHESIA. In analogo nel capitalismo moderno si delinea una contraddizione tra FOREE PRODUTTIVE SOCIAU e RAPPORTI DI PRODUZIONE PRIVATISTICI il CAPITALISMO porta in se' come esigenza dialettica II SOCIALISMO G la fabbrica moderna, PROPRIETA' DI UN CAPITAUSTA, produce solo grazie al lavoro collettivo di operai, tecnici, impiegati, dirigenti. PERTANTO: Se SOCIALE E' LA PRODUZIONE DELLA RICCHEZZA, SOCIALE DEVE ESSERE LA SUA DISTRIBUZIONE. ✓ genera le CONDIZIONI OGGETTIVE » favorevoli a una rivoluzione Comunista mondiale. II COMUNISMO e' lo Sbocco inevitabile della DIALETTICA STORICA:«non e' uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realta' dovra' conformarsi. E' il MOVIMENTO REALE CHE ABOUSCE LO STATO DI COSE PRESENTI" Anche per Marx, come per Hegel, la storia si configura come totalita' 'processuale dominata dalla forza della contraddizione e mettente a capo un risultato finale. La differenza sta nel CONTENUTO. Marx ritiene di aver fatto camminare la dialettica di Hegel Sui PIEDI anziche' sulla TESTA: •il soggetto della dialettica storica non e' piu' lo Spirito, ma la struttura economica e delle classi sociali. la "dialetlicita' del processo storico e' percepita come empiricamente e scientificamente "osservabile" attraverso i fatti stessi. •le Opposizioni che muovono la storia non sono astratte e generiche bensi concrete e determinate pur essendo tutte riconducibili alla dialetica forze produttive - rapporti di produzione. CRITICA AGLI "IDEOLOGI" DELLA SINISTRA HEGELIANA Per criticare i rappresentanti della sinistra Hegelian Marx ed Engels usano il termine ideologi per indicare quei pensatori che vivono nella falsa coscienza (coscienza in felice) poiche' non si rendono conto del falto che le idee, in quanto rispecchiano le relazioni materiali degli uomini, non hanno un'esistenza autonoma. Marx crede in una COSCIENZA DI CLASSE, in cui l'operaio ha consapevolezza e inesca una rivoluzione IL MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA II MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA, Commissionato a Marx ed Engels dalla Lega dei giusti fu pubblicato il 21 febbraio 1848; il giorno dopo, Parigi insorse. E' un TESTO PROGRAMMATICO in cui Marx si propone di esporre "IN FACCIA AL MONDO" gli scopi e i metodi dell' azione rivoluzionaria, rappresentata da un'efficace SINTESI DELLA CONCEZIONE MARKISTA DEL MONDO. PUNTI SAUENTI • ANALISI della funzione storica della borghesia; CONCETTO di Storia come "lotta di classe" e il rapporto tra proletari e comunist;; • CRITICA dei Socialismi non scientifici. BORGHESIA, PROLETARIATO e LOTTA DI CLASSE Marx des crive la vicenda storica della borghesia. A differenza delle CLASSI SOCIALI dominanti del passato [conservazione statica dei modi di produzione], la borghesia non puo' esistere senza rivoluzionare continuamente gli strumenti di produzione e tutto l'insieme dei rapporti sociali. Essa e dunque una classe costituzionalmente dinamica. Cole moderne forze produttive, sempre piu' sociali, si rivoltano CONTRO i vecchi rapporti di proprieta', ancora privatistici e sottomessi alla logica del profitto personale, generando crisi. IL PROLETARIATO, classe oppressa dalla societa' borghese, non puo' fare a meno di mettere in opera una dura lotta di classe, volta al superamento del capitalismo e delle sue forme istituzionali e ideologiche. Marx individua come soggetto autentico della storia la lotta tra le classi. la storia di ogni società, esistita fino a questo momento, é la storia di lotte di classi. Liberi e schiavi, patrizi e plebei, baroni e servi della gleba, membri delle corporazioni e garzoni, in breve, oppressori e oppressi, furono continuamente in reciproco contrasto, e condussero una lotta ininterrotta, ora latente, ora aperta; lotta che ogni volta è finita o con una trasformazione rivoluzionaria di tutta la societá o con la comune rovina delle classi in lotta. >> Marx insiste sull'internazionalismo della lotta proletaria e termina il manifesto con la nota: << Proletari di tutto il mondo, unitevi! >> LA CRITICA AI FALSI SOCIALISMI Marx crítica i FALSI SOCIAUSMI, divisi in 3 gruppi: SOCIALISMO REAZIONARIO il Socialismo reazionario si divide poi in: SOCIAUSHO CONSERVATORE, o borghese SOCIALISMO e COMUNISMO CRITICO - UTOPISTICI • Socialismo feudale. • socialismo piccolo borghese O Socialismo tedesco. Socialismo reazionario: attacca la borghesia secondo parametri conservatori, RIVOLTI AL PASSATO, proponendosi di << FAR GIRARE ALL'INDIETRO LA RUOTA DELLA STORIA>>. •FEUDALE, medievalistico e romanticheggiante auspica l'abolizione della societa' capitalistica e il recupero di un passato pre-rivoluzionario, pre-borghese e pre industriale. Sebbene cerchino l'alleanza del proletariato in funzione anti-capitalistica, tale alleanza si basa su un equivoco I PRIMI vogliono sostituire l'alienazione attuale con una passata, IL SECONDO mira al superamento di ogni alienazione. Questo socialismo, inoltre, prolifica in un <<SOCIALISMO PRETESCO?). RAPPRESENTANTE PICCOLO BORGHESE, (economista svizzero Sismondi), esprime il punto di vista della borghesia rovinata dal capitalismo industriale; vorrebbe un ritorno ad una situazione pre-borghese, facendo rivivere il Sistema Corporativo per l'industria manifatturiera e il sistema patriarcale per l'agricoltura. TEDESCO, (Sinistra hegeliana), e' di estrazione piccolo borghese, usa una terminologia astratta e interdassista, parlando piu' dell' UOMO" che dei proletari. Condanna lo stato moderno ma non agisce per sovvertirlo, anzi, finisce per sostenere i governi tedeschi della reazione, opponendosi così alle conquiste della borghesia liberale. Socialismo conservatore, o borghese, e incarnato dagli economisti filantropi che ritengono possibile RIMEDIARE agli INCONVENIENTI SOCIALI del capitalismo SENZA DISTRUGGERIO. Vorrebbero la borghesia senza il proletariato, < LA PROPRIETA' SENZA IL FURTO», non accorgendosi che, producendo se medesimo, il capitalismo produce inevitabilmente anche i suoi inconvenienti. NON VA CURATO, VA DISTRUTTO. Esponente: Proudhon (vicino alle idee anarchiche) che, per Marx, non comprende il meccanismo nella dialetlica, ne' l'importanza dell'antagonismo e delle contraddizioni e vuole tollerare la proprieta' senza tener conto dei difetti che ne conseguono, proponendosi non di eliminarla ma di distribuirla tra i lavoratori. la proprieta' e' un furto», ma garanzia di liberta'; Proudhon sostituisce la PROPRIETA' con il POSSESSO COLLETTIVO. Socialismo utopistico (e comunismo) e costituito dalle idee pre-marxiste di Fourier e Sain Simon. Ha il merito di riconoscere l'antagonismo tra le classi e gli elementi contraddittori del mondo moderno; ma ha il limite di non riconoscere al proletariato una funzione storica e rivoluzionaria autonoma, e di fare appello a tutti i membri della societa', Compresi i ceti dominanti per una pacifica azione di riforme, muovendosi in tal modo in una dimensione moralistica e utopistica. Hanno dedicato la propria opera alla delineazione di "Societa' ideali"; Marx contrappone il SUO SOCIALISMO SCIENTIFICO, basato su un'analisi critico scientifica dei meccanismi sociali del capitalismo e sull' individuazione del proletariato come forza rivoluzionaria destinata ad abbattere il sistema borghese. IL CAPITALE, critica dell'economia politica [CAPOLAVORO] Nel saggio del 1867 Marx si propone di mettere in luce i meccanismi strutturali della societa' borghese, al fine di Svelare la legge economica del movimento della societa' moderna. ECONOMIA E DIALETLICA che va da Smith a Ricardo Critica (in Senso di sovversione) l'economia classica-borghese, che crede che le leggi dell'economia siano Universali quando in realta' sono strettamente legate a fattori storici [CONCEZIONE METASTORICA; inaccettabile]. Ogni formazione sociale ha caratteri propri e leggi storiche specifiche. Marx ritiene che la societa' borghese porti in se stessa le contraddizioni strutturali che ne minano la solidita', ponendo le basi oggettive della sua fine. L'economia deve far uso dello schema dialettico della totalita' organica e studiare il capitalismo [ sistema economico caratterizzato dall'accumulazione di capitale e dalla scissione di proprieta' privata e mezzi di produzione del lavoro salariato] come una struttura i cui elementi risultano strettamente connessi. Studiare il capitalismo distinguendone gli elementi di fondo e astraenadi da quelli secondari, al fine di metterne in luce le caratteristiche strutturali e le tendenze di sviluppo, per poi formulare alcune PREVISIONI. Questo CARATTERE TENDENZIALE delle leggi rilevate, non vanno confuse con "PROFEZIE". Il linguaggio di Marx, tuttavia, fa sembrare il capitale <<un libro di predizioni circa i destini futuri del capitalismo moderno » e come tale e' stato letto e criticato. MERCE, LAVORO E PLUSVALORE La caratteristica specifica del modo di produzione capitalistico e' di essere produzione generalizzata di merci [Piu' EVIDENTE CARATTERISTICA DEL CAPITALISMO e CONCETTO BASE DEL SAGGIO]. il valore di una merce Una merce deve possedere un VALORE D'USO; deve ESSERE UTILE poiche' nessuno aquista qualcosa che non soddisfi determinati bisogni. Una merce deve possedere un VALORE DI SCAMBIO che le garantisca la possibilita' di essere scambiata con altre merci. VALORE=LAVORO, per cui il valore di scambio discende dalla quantita' di lavoro socialmente necessaria per produrre la merce in questione. Più' lavoro e' necessario per produrla, piu' essa vale. Marx si riferisce alla produttivita' Sociale media di un determinato periodo storico. II VALORE di una merce non si identifica del tutto con il sUO PREZZO. Sul PREZZO in fluiscono altri fattori contingenti (abbondanza/scarsita'): il prezzo di una singola merce puo' superare il suo valore reale o stare al di sotto di esso. In condizioni NORMALI la somma complessiva dei prezzi delle merci esistenti in una determinata società EQUIVALE alla somma complessiva del lavoro contenuto in esse, ossia al loro valore. IL PREZZO NON E' IL VALORE, MA HA IL VALORE ALLA SUA BASE. Marx contesta il feticismo delle merci: la considerazione delle MERCI COME ENTITA` aventi VALORE DI PER SE, dimenticando che esse sono il frutto dell'attivita' umana e dei RAPPORTI ECONOMIC Come RAPPORTI TRA COSE e non TRA UOMINI. il ciclo economico capitalistico Nel capitalismo la produzione non e' FINALIZZATA AL CONSUMO, MA ALL'ACCUMULAZIONE DI DENARO. Pertanto il ciclo capitalistico non coincide con quello "Semplice" delle societa' borghesi [M.D.M., merce - denaro-merce ] ma e' descrivibile con la formula D. M.D., denaro-merce - più denaro (il capitalista investe denaro in una merce per ottenere più' denaro di quanto non abbia investito). d Questo PLUSVALORE non puo' provenire ne' dal denaro in se' (mezzo di scambio) ne' dallo scambio (che avviene tra valori equivalenti). Esso ha quindi origine nella produzione capitalistica delle merci: il CAPITAUSTA COMPRA una merce particolare, in grado di PRODURRE VALORE:e' MERCE UMANA, I'OPERAIO. I CAPITAUSTA Compra la sua FORZA-LAVORO pagandola come qualsiasi merce, secondo il valore corrispondente alla quantita' di lavoro socialmente necessario per produrla: tale valore e' pari a quello dei mezzi che gli sono necessari per vivere, lavorare e generare; il SALARIO. Tu Havia l'operaio ha la capacita' di produrre con il proprio lavoro un valore maggiore di quello che gli e corrisposto con il salario. 6 SPIEGAZIONE "SCIENTIFICA" DELLO SFRUTTAMENTO CAPITALISTICO avviene in quanto il CAPITALISTA dispone dei mezzi di produzione; il LAVORATORE dispone solo della propria energia lavorativa → e' COSTRETTO a VENDERSI PER VIVERE. "Zil PLUSVALORE deriva dal PLUSLAVORO dell'operaio, ovvero l'insieme del valore da lui offerto GRATUITAMENTE al capitalista. Dal plusvalore deriva il PROFIITO, ma non coincide con esso. II PLUSVALORE nasce in relazione ai salari, al capitale variabile. Lil SUO SAGGIO TASSO dipende dal RAPPORTO SAGGIO DEL PLUSVALORE = PLUSVALORE CAPITA LE VARIABILE CAPITALE VARIABILE: Salari CAPITALE COSTANTE: macchinari il CAPITALISTA e' costretto a investire anche in CAPITALE COSTANTE Į Pertanto il rapporto del SAGGIO DEL PROFITTO non coincide con quello del PLUSVALORE, ma scaturisce dal rapporto : SAGGIO DEL PROFITTO = PLUSVALORE ↓ CAPITA LE VARIABILE + CAPITALE COSTANTE SAGGIO DEL PROFITTO < SAGGIO DEL PUSVALORE TENDENZE E CONTRADDIZIONI DEL CAPITALISMO Il fine strutturale del capitalismo [D.M. D'] e' la maggior quantita' POSSIBILE di plusvalore. Per raggiungere tale scopo insegue tutte le vie possibili, si caratterizza come un tipo di societa' retto dalla logica del profitto privato anziche' dalla logica dell'interesse collettivo. Marx esamina le strade che intraprende per il proprio auto-accrescimento, mostrando come tale sistema generi CONTRADDIZIONI E DIFFICOLTA! le vie per aumentare il profitto In un primo momento il capitalista cerca di accrescere il plusvalore aumentando la giornata lavorativa degli operai. La dilatazione d'orario presenta alcuni limiti: oltre un certo numero di ore la forza -lavoro dell' operaio cessa di essere produttiva. Pertanto più che sul plus valore assoluto (dilatazione ore lavorative), punta sul plusvalore relativo: la riduzione di quella parte della giornata lavorativa necessaria a reintegrare il salario. A tal proposito il capitalismo introduce nuovi metodi e strumenti per aumentare la produzione. Il processo di produzione di PLUSVALORE RELATIVO passa attraverso 3 fasi: la coordinazione Semplice; la manifattura; la grande industria. La grande SVOLTA e' la nascita dell' INDUSTRIA MECCANIZZATA, con l'introduzione nel ciclo lavorativo della macchina, <<mezzo più potente per l'accorciamento del lavoro ??, capace di aumentare la quantita' di merce prodotta nello stesso tempo con lo stesso numero di operai →→PERMETTE di erogare maggior plusvalore relativo. Non avendo bisogno di riposo le macchine permettono anche di allungare il plusvalore assoluto. Rendendo meno faricose le operazioni, infine, permettono di sfruttare la forza-lavoro anche di donne e bambini. le contraddizioni e la crisi del sistema capitalistico L'aumento della PRODUTTIVITA' genera crisi di sovrapproduzione. Cio' e' dovuto alla cosiddetta anarchia della produzione per cui i capitalisti si precipitano "alla cieca" nei settori dove il profitlo e' più alto, facendo si che a un certo punto si verifichi un eccesso di produzione rispetto alle esigenze di mercato. Gli effetti della crisi sono la DISTRUZIONE CAPITALISTICA DEI BENI e la DISOCCUPAZIONE che va ad accrescere I l'ESERCITO INDUSTRIALE DI RISERVA 77. la necessita di un continuo rinnovamento tecnologico genera anche la caduta tendenziale del saggio del profitto P C+V con la CRESCITA DEL CAPITALE COSTANTE rispetto al CAPITALE VARIABILE (« composizione organica del capitale»>) diminuisce IL SAGGIO DEL PROFITTO. Se V (capitale variabile) resta stabile, resta stabile anche p (plusvalore); ma se nel frattempo C (capitale costante) Si accresce allora e' ovvio che il S. D. PROFITTO DIMINUISCA. 2 La legge della caduta tendenziale del saggio del profitto equivale quindi a una legge di rendimenti decrescenti; in essa Marx vede il TALLONE D'ACHILLE del sistema capitalistico. ANARCHIA PRODUTTIVA, LIBERA CONCORRENZA, CRISI CICLICHE DI SOVRAPPRODUZIONE, CADUTA TENDENZIAVE DEL PROFITTO; tutti questi fenomeni sommati tra di loro mettono in difficolta' borghesia e finiscono per produrre una scissione della societa' in due sole classi antagoniste. 7 Marx ha una visione dualistica secondo la quale in ogni epoca le societa' sono costituite da 2 classi fondamentali. Questa dottrina, attribuendo meno importanta alle classi medie, riflette la Situazione capitalistica dell' industria: da un lato si realizza una progressiva «espropriazione di molti capitalisti da parte di pochi», con l'effetto di una diminuzione costante dei magnanti del capitale, dall'altro lato si forma una massa sempre piu' grande di salariati, occupati e disoccupati ↓ Marx tende a prospettare la situazione finale del capitalismo in termini dualistico-dialettici: da un lato UNA MINORANZA INDUSTRIALE dalla gigantesca ricchezza e dall'immenso potere; dall'altro una MAGGIORANZA PROLETARA Sfruttata Zaquesta situazione tende a prodursi Su scala mondiale, denunciando il LIMITE MASSIMO a cui e' pervenuta la CONTRADDIZIONE che sta alla base di tutte le contraddizioni del capitalismo: il contrasto tra le forze produttive sempre più sociali e il Carattere privatistico dei rapporti di produzione e di Proprieta LA RIVOLUZIONE E LA DITTATURA DEL PROLETARIATO Le contraddizioni della societa' borghese rappresentano la base oggettiva della rivoluzione del proletariato il quale, impadronendosi del potere politico, da avvio alla trasformazione globale della vecchia societa', atuando il passaggio dal capitalismo al comunismo. Il PROLETARIATO appare investito di una specifica missione storico-universale la RIVOLUZIONE COMUNISTA non abolisce soltanto un tipo particolare di proprieta', di divisione del lavoro e di dominio di classe, ma CANCELLA OGNI FORMA DI PROPRIETA' PRIVATA, DI DIVISIONE DEL LAVORO e di DOMINIO DI CLASSE, dando origine a un'epoca nuova della storia del mondo. 5 Lo strumento tecnico e' costituito dalla socializzazione dei mezzi di produzione e di scambio: il passaggio di questi ultimi dalle mani dei privati a quelle della comunita' pone fine al fenomeno del plusvalore e dello sfruttamento di classe. I metodi per accedere al potere possono essere VIOLENTI, ma e' ammessa anche, dall'ultimo Marx, la POSSIBILITA' di una VIA "PACIFICA" al socialismo. VIOLENTA O PACIFICA Che sia, la RIVOLUZIONE PROLETARIA deve mirare, come primo traguardo, all'abbattimento dello Stato borghese e delle sue forme istituzionali. In una lettera a Ludwig Kugelmann <il prossimo tentativo della Rivoluzione francese non consistera! nel trasferire da una mano all'altra la macchina militare e burocratica, com' e' avvenuto fin'ora, ma nello spezzarlasz. Il compito del PROLETARIATO non e' quello di impadronirsi della macchina statale borghese, manovrandola per i propri scopi, ma quello di spezzarne o distruggeme i meccanismi istituzionali di fondo Questo rifiuto netto delle forme istituzionali dello stato borghese prende corpo nella dottrina della dittatura del proletarial Z L'idea precisa di questo concetto appare solo nella lettera a Weydemer in cui Marx afferma esplicitamente che la lotta delle classi necessariamente conduce alla dittatura del proletariato il proletariato, se vuole davvero costruire il comunismo e parare nel contempo le inevitabili mosse contro rivoluzionarie della borghesia, non puo' fare a meno di instaurare una propria dittatura che, a differenza delle altre storicamente esistite, sara' la dittatura di una maggioranza di (ex) oppressi su una minoranza di (ex) oppressori (destinata a scomparire). La DITTATURA DEL PROLETARIATO Si configura come la misura politica fondamentale per la transizione dal capitalismo al comunismo. 2 La dittatura e' solo una misura storica di transizione che mira al superamento di se medesima e di ogni forma di Stato. tematica di ESTINZIONE DELLO STATO" discende dai principi del materialismo storico: se gli Stati Storicamente esistiti si sono sempre configurati come strumento di oppressione e come dittature di classe, il proletariato, abolendo le classi, pone le basi per quello che Engels chiamera il deperimento dello Stato. LA SOCIETA' COMUNISTA Nella "CRITICA AL PROGRAMMA DIGOTHA" Marx inserisce l'ultima grande definizione di COMUNISMO. Nella prima fase della Societa' comunista Si era instaurata un'uguaglianza, che era ancora tuttavia imperfelia. Z c'e' necessita' di una forma Superiore di uguaglianza e di comunismo che tenga conto dei bisogni e non solo delle capacita' degli individui. Dopo i travagli della storia si profila l'attesa societal comunista: senza divisione del lavoro, Senza proprieta' privata, senza classi, senza sfruttamento, senza miseria, senza divisioni fra gli Uomini e senza Stato. COMUNISMO = Sistema sociale e politico basato su forme comunitarie di produzione e di consumo e Su un trattamento EGUAUTARIO rispetto a capacita' e bisogni di tutti i cittadini. Marx distingue un comunismo Rozzo, in cui la proprieta' e' estesa a tutti, da un comunismo AUTENTICO che si realizza in 2 fasi: (1.) la redistribuzione dei beni avviene in base al lavoro In Marx il termine comUNISMO coincide con SOCIALISMO, la distinzione tra i termini avverra' dopo la Rivoluzione Sovietica del 900. prestato, senza tener conto delle differenze e dei diversi bisogni; (2.) Si rimuovono anche gli ostacoli dovuti a tali differenze, secondo il criterio OGNUNO SECONDO LE SUE CAPACITA'; A OGNUNO SECONDO I SUOI BISOGNI. "1