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Immanuel Kant nasce nel 1724 da una famiglia di origine scozzese a Konigsberg, città più
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Immanuel Kant nasce nel 1724 da una famiglia di origine scozzese a Konigsberg, città più importante della Prussia Orientale, attuale Kaliningrad (exclave russa situata tra Polonia e Lituania). Nonostante le poveri origini della famiglia fu educato nello spirito religioso del pietismo (cristianesimo riformato) nel Collegium Fridericianum. Kant non avrà mai un bel ricordo di questo collegio perché vigeva una disciplina molto rigorosa. -- Decide poi di iscriversi all'università dove frequenta numerosi corsi quali la matematica, filosofia, etica, scienze, teologia e geografia. -- Il desiderio era poi quello di continuare gli studi legati alla filosofia ma a causa delle condizioni economiche diverrà precettore privato in alcune case patrizie. -- Compone la sua opera giovanile che si rifà alla fisica newtoniana: Storia naturale universale e teoria del cielo. -- Nel 1755 ottenne il titolo di Magister Legens dunque di libero docente. -- Nel 1766 divenne sotto bibliotecario alla biblioteca reale -- Nel 1770 viene nominato professore ordinario di logica e metafisica nella stessa università di Konigsberg. Facendo riferimento ad altri scritti che ebbero grande rilevanza in Kant ricordiamo: Critica Della Ragion pura (1781): massima attenzione per il contenuto ma con poca cura della forma e di quanto correre per essere facilmente inteso dal lettore. Che cos'è l'illuminismo (1785): viene detto che l'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità di cui egli...

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Didascalia alternativa:

è colpevole. Questo stato di minorità si presenta quando l'uomo non sa usare l'intelligenza senza che qualcos'altro intervenga (appello al passato senza usare l'intelletto) Il pensiero di Kant è detto criticismo perché si contrappone all'atteggiamento mentale del dogmatismo che consiste nell'accettare opinioni o dottrine senza interrogarsi sulla loro effettiva consistenza. Criticare nel linguaggio tecnico di Kant significa giudicare, discernere, distinguere e valutare ossia interrogarsi programmaticamente circa il fondamento di determinate esperienze umane. Si vuole quindi verificare: la possibilità, la validità e i limiti. Il kantismo si inserisce tra due coordinate di base che sono la rivoluzione scientifica da un lato e la crisi progressiva delle metafisiche tradizionali dall'altro. → Kant si interroga in profondità sui fondamenti del sapere della morale e dell'esperienza estetica e sentimentale concretizzando nei tre rispettivi capolavori di Kant Critica della Ragion pura, Critica della Ragion Pratica e Critica del giudizio. La Critica della ragion pura → analisi critica dei fondamenti del sapere: scientifico e metafisico. scienza: grandi successi da Galileo a Newton, sapere fondato e in continuo progresso metafisica: voler procedere oltre l'esperienza fornendo soluzioni disparate con continue contese senza fine tra i vari pensatori → per Kant si profilava improrogabile necessità di un riesame globale della struttura e della validità della conoscenza. Analisi del titolo: "Esame critico generale della validità e dei limiti che la ragione umana possiede in virtù dei suoi elementi puri a priori" 1- L'importanza del limite: non è un ostacolo, è una possibilità; Le nostre conoscenze fino al limite possono avere una pretesa di validità e legittimità. La Critica alla ragion pura cercherà di rispondere ad alcune domande fondamentali quali come è possibile la matematica pura? come è possibile la fisica pura? come è possibile la metafisica in quanto disposizione naturale? la metafisica può essere scienza? Per rispondere a queste domande Kant deve partire dall'analisi di quelle discipline la cui scientificità è certa. Una volta individuato il fondamento della scientificità della matematica e della fisica, potrà passare alla metafisica. Così parte dal problema dei giudizi. → la scienza per essere valida deve fondarsi sui giudizi sintetici a priori Giudizi poiché consistono nel connettere un predicato con un soggetto Sintetici perché il predicato dice qualcosa di nuovo e di più rispetto il soggetto A priori perché essendo universali e necessari non possono derivare dall'esperienza. -- simboleggiano la concezione criticistica -- Giudizi analitici a priori Il predicato non fa altro che esplicitare ciò che già dice il soggetto basandosi sul principio di non-contraddizione (esempio: i corpi sono estesi). Pur essendo universali e necessari i giudizi analitici a priori sono infecondi perché non ampliano il nostro preesistente patrimonio conoscitivo. -- - simboleggiano la concezione razionalistica (e deduttivistica) -- Giudizi sintetici a posteriori Il predicato dice qualcosa di nuovo rispetto al soggetto aggiungendosi o sintetizzandosi a quest'ultimo in virtù dell'esperienza. Pur essendo fecondi questi giudizi sono privi di universalità e necessità perché appoggiano esclusivamente sull'esperienza -- simboleggiano la concezione empiristica (e induttivistica) -- Per Kant a priori sono le forme della nostra conoscenza. Le forme trascendenti: schemi mentali attraverso cui noi conosciamo; caratteristica di essere uguali in tutti gli esseri umani che permettono alla conoscenza empirica (esperienza) di essere oggettiva. Così Kant compie la rivoluzione copernicana. → Così come Copernico, per spiegare i moti celesti, aveva ribaltato i rapporti tra lo spettatore e le stelle, e quindi tra la Terra e il Sole, allo stesso modo Kant, per spiegare la scienza, ribalta i rapporti tra soggetto e oggetto, affermando che non è la mente che si modella in modo passivo alla realtà ma la realtà che si modella sulle forme a priori attraverso cui la percepiamo. Critica Della Ragion pura. 1. Dottrina degli elementi (mettere in luce le forme a priori) - estetica trascendentale (forme a priori della sensibilità -spazio tempo-) - logica trascendentale (forme a priori del pensiero discorsivo) analitica trascendentale (forme a priori dell'intelletto, categorie) ➤ dialettica trascendentale (forme a priori della ragione, idee) 2. Dottrina del metodo (mettere luce gli elementi a priori della conoscenza) Trascendentale per Kant: Connette il concetto di trascendentale con quello di forma a priori, la quale, non esprime una proprietà (ontologica) della realtà in sé, ma condizione( gnoseologica) che rende possibile la conoscenza della realtà fenomenica. Estetica trascendentale -- studia la sensibilità e le sue forme a priori Distinzione tra intuizioni pure ed intuizioni empiriche Lo spazio è la forma del senso esterno, preso presupposto della geometria Il tempo è la forma del senso interno, presupposto della aritmetica Spazio e tempo non possono derivare dall'esperienza Poiché per fare un'esperienza qualsiasi dobbiamo già presupporre le rappresentazioni originarie di spazio e di tempo Spazio e tempo sono soggettivi perché sono priori → -- nega la concezione oggettivistica (di Newton) secondo la quale spazio e tempo esistono a prescindere Analitica trascendentale -- Ha come specifico oggetto di indagine l'origine, l'estensione e la validità oggettiva della conoscenza a priori che sono proprie dell'intelletto. intuizioni sono affezioni - passive concetti sono funzioni - operazioni attive - concetti empirici - concetti puri I concetti puri si identificano con le categorie cioè con quei concetti basilari della mente che costituiscono le supreme funzione unificatrice dell'intelletto le categorie secondo Kant hanno una portata esclusivamente gnoseologico-trascendentale. Kant redige poi una tavola completa con queste categorie seguendo il secondo filo conduttore: poiché pensare è giudicare poiché giudicare significa attribuire un predicato un oggetto ci saranno tante categorie ovvero tanti predicati primi quante sono le modalità di giudizio ovvero quante sono le maniere fondamentali tramite cui si attribuisce un predicato a un soggetto → e poiché la logica generale, secondo Kant, raggruppa i giudizi secondo la quantità, la qualità, la relazione e la modalità egli fa corrispondere a ogni tipo di giudizio un tipo di categoria. Formulata la tavola delle categorie, Kant si trova di fronte al problema della giustificazione della loro validità e del loro uso (Deduzione trascendentale) --Una deduzione che non è intesa in termini scientifici più che altro a quelli giuridici quindi dedurre significa legittimare, giustificare. Le soluzioni alla deduzione trascendentale: 1. L'unificazione del molteplice non deriva dalla molteplicità stessa, che è sempre qualcosa di passivo, ma da un'attività sintetica che ha la sua sede nell'intelletto. In una realtà eterogeneo l'uomo ha bisogno di unificare il reale altrimenti l'uomo si sentirebbe perso. 2. Kant identifica anche l'unità stessa, il principio di base a cui si realizza l'unificazione. Kant identifica la suprema unità fondatrice della conoscenza. Kant spiega l'identica struttura mentale che accomuna gli uomini, denominato con l'espressione io penso detto anche appercezione. L'io penso viene spiegato con un sillogismo aristotelico a. poiché tutti i pensieri presuppongono l'io penso --premessa maggiore-- b. poiché l'io penso pensa tramite le categorie --premessa minore-- c. tutti gli oggetti pensanti presuppongono le categorie --conclusione-- Dialettica trascendentale -- affronta il problema se la metafisica possa anch'essa costituirsi come scienza. "La dialettica è quella capacità sofistica di far apparire reale ciò che è illusorio." In questo campo interviene la ragione: seppur si cerchi di andare oltre il fenomeno il nostro intelletto non possiede questa facoltà. Secondo Kant questa volontà Di voler procedere oltre i dati esperienziali derivi dalla nostra innata tendenza all' incondizionato e alla totalità. --esempio colomba-- La ragione è come una colomba: quando vola percepisce l'attrito dell'aria e desidera che questa non ci sia per poter volare meglio. La colomba non si rende conto però che è proprio l'aria che le permette di volare. Suddivisione in tre idee trascendentali: anima: Idea della totalità assoluta dei fenomeni interni mondo: idea della totalità assoluta dei fenomeni esterni Dio: inteso come totalità di tutte le totalità e fondamento di tutto ciò che esiste L'errore della metafisica consiste nel trasformare queste tre esigenze (mentali) di unificazione dell'esperienza in altrettante realtà, dimenticando che noi non abbiamo mai a che fare con la cosa in sé, ma solo con la realtà non oltrepassabile dal fenomeno. L'illusione strutturale che guida il pensiero in questa fuga oltre i propri limiti è così forte che non cessa neppure quando ci si rende conto di tale illusorietà -- metafisica illusoria ma per l'uomo rimane fondamentale poiché rimane un punto di appoggio, un bisogno di trascendere il fenomeno. → Kant stesso di definisce un "innamorato deluso" nei confronti della metafisica. Per dimostrare l'infondatezza della metafisica, Kant prende in considerazioni le 3 pretese scienze: 1. psicologia razionale -- anima 2. cosmologia razionale -- mondo 3. teologia razionale o naturale -- Dio Psicologia razionale: Viene fondata su un paralogismo ovvero un ragionamento errato che consiste nell'applicare la categoria di sostanza all'io penso, trasformandolo in una realtà permanente chiamata anima. l'equivoco di base della psicologia razionale consiste nella pretesa di dare tutta una serie di valori positivi a quella X funzionale e ignota che è l'io penso. Cosmologia razionale: Pretende di far uso della nozione di mondo inteso come la totalità assoluta dei fenomeni cosmici. Poichè la totalità dell'esperienza non è mai un esperienza, in quanto non possiamo verificare la serie completa dei fenomeni, l'idea di mondo cade, per definizione, al di fuori di ogni esperienza possibile. Teologia razionale: Si occupa del più arduo problema della metafisica cioè della questione di Dio che risulta essere priva di valore conoscitivo. Tutte le prove che storicamente sono state introdotte per dimostrare l'esistenza di Dio infatti, ricadono nella metafisica. Così la tradizione elabora una serie di prove delle esigenze di Dio che Kant raggruppa in: prova ontologica, cosmologica e fisico-teologica. 1. Ontologica -- non può mancare dell'attributo dell'esistenza -- dà per scontato l'esistenza che viene associato ad un ente a priori 2. Cosmologica -- Il primo limite te di questo argomento consiste in un uso illegittimo del principio di causa -- anche questa prova finisce per implicare la logica di quella ontologica che da pure i puri concetti vuol far scaturire presuntuosamente delle esistenze 3. Fisico-teologica -- Internamente minata da una serie di forzature logiche e dall'utilizzazione mascherata dell'argomento ontologico Ma quindi Kant era ateo? non lo dichiarerà mai, piuttosto agnostico. La Critica della Ragion pratica (la ragione quando è rivolta all'azione) morale. Kant fa una prima distinzione: 1. Ragione pura pratica: opera indipendentemente dall'esperienza e dalla sensibilità 2. Ragione empirica pratica: opera sulla base dell'esperienza e della sensibilità si occupa della Alla base della Critica Della Ragion Pratica legge morale assoluta o incondizionata deve essere incondizionata cioè presupporre una Ragion Pratica pura, capace di svincolarsi dalle inclinazioni sensibili e di guidare la condotta in modo stabile. La tesi dell'assolutezza o incondizionatezza della morale implica La libertà dell'agire: la morale implica la possibilità umana di autodeterminarsi al di là delle sollecitazioni istintuali; essendo poi indipendente da ogni impulso contingente ed a ogni condizione particolare la legge morale risulterà essere universale è necessaria ossia immutabilmente uguale a se stessa in ogni tempo e in ogni luogo. Parlando di morale bisogna sempre tener presente la natura bidimensionale dell'essere umano che si divide tra ragione e corpo. Se dovessimo basare la morale sugli istinti, oltre ad essere soggettivo, saremmo intrappolati in una condizione di animalità e impulso. Al contrario se dovessimo basarci solo sulla ragione saremmo limitati dalla nostra sfera corporea che non può separarsi dagli istinti. (solo ragione -- santità -- fanatismo etico) E' proprio la bidimensionalità dell'essere umano a farsi che l'agire morale si concretizzi in una lotta permanente tra la ragione e gli impulsi egoistici. → Se in ambito conoscitivo, ragion pura, l'uomo non deve tendere al noumeno, in ambito morale, l'uomo deve sempre tendere noumeno. deve, perché altrimenti sarebbe in balia degli istinti tendere, perché l'uomo è limitato La morale per Kant quindi è oggettiva ma anche 1. assoluta 2. incondizionata 3. libera 4. necessaria Alla base della morale (ragion pura) KAnt distingue i principi pratici ovvero le regole generali che disciplinano la nostra volontà, in massime e imperativi. La massima è una prescrizione di valore puramente soggettivo cioè valida esclusivamente per l'individuo che la fa propria ● L'imperativo è una prescrizione di valore oggettivo ossia che vale per chiunque imperativi ipotetici: Prescrivono dei mezzi in vista di determinati fini (se..devi..) imperativo categorico: Ordina il dovere in modo incondizionato, a prescindere da qualsiasi scopo (devi.) L'imperativo categorico in quanto totalmente incondizionato, ha le caratteristiche della legge, ovvero di un comando che vale in modo perentorio per tutte le persone e per tutte le circostanze (universalizzabile). Noi tutti, siamo sottoposti ad una legge morale ma il suo contenuto è nullo. Questa legge morale deve far sì che venga contenuta l'universalità e quindi il suo contenuto dice soltanto che ogni azione è morale nel momento in cui rispetta la dignità propria ed altrui. Rivoluzione copernicana morale: Kant abbia posto l'uomo al centro dell'universo morale, tramite una vera e propria rivoluzione copernicana analoga a quella compiuta in campo gnoseologico con il capovolgimento dei rapporti soggetto oggetto. Analogamente alla rivoluzione copernicana gnoseologica, la rivoluzione copernicana morale di Kant consiste nel fondare Le istanze dell'oggettività nel cuore stesso della soggettività, ossia nel ricercare nell'uomo, e non al di fuori dell'uomo, la presenza di una legge universale è necessaria di comportamento. La morale in Kant è: Deontologica e prescrittiva: Segue la forma del dovere e ci dice cosa sarebbe giusto fare in ogni circostanza. antiutilitaristica: La morale non deve seguire l'utile altrimenti non sarebbe morale; la morale deve dipendere da noi perché non siamo condizionati. Anti-Sentimentalistica: Viene escluso il sentimento perché sarebbe una forma di condizionamento. Distinzione tra: Azioni: Visibile e viene giudicato dalla legge (possono essere dettate e condizionate da altro). Intenzioni: intrinseca alle intenzioni che sono invisibili. Critica del giudizio → studia il sentimento 1. Giudizi determinanti: giudizi conoscitivi e scientifici studiati nella Critica Della Ragion pura cioè i giudizi che determinano gli oggetti fenomenici mediante forme a priori universali 2. Giudizi riflettenti: si limitano a riflettere su una natura già costituita mediante i giudizi determinanti e ad apprenderla attraverso le nostre esigenze universali di finalità e di armonia Giudizio estetico -- Bellezza viviamo immediatamente o intuitivamente la finalità della natura Giudizio teologico -- fini della natura pensiamo concettualmente tale finalità mediante la nozione di fine. Finalità non immediata, caratteristica intrinseca dell'oggetto Kant distingue poi ciò che è piacevole da ciò che genera piacere il piacere dà luogo ai giudizi estetici empirici che scaturiscono dalle attrattive delle cose sui sensi e sono legati alle inclinazioni individuali; il giudizio estetico risulta inquinato nella sua purezza e quindi inevitabilmente soggettivo il piacere estetico invece è qualcosa di puro che si concretizza nei giudizi estetici puri. Solo i giudizi di questo tipo sono la pretesa dell'universalità in quanto non sono soggetti a condizionamenti di alcun tipo. Viene fatta poi un'ulteriore distinzione quando la bellezza colpisce lo spirito La bellezza libera viene appresa senza alcun concetto La bellezza aderente fa riferimento a un determinato modello o concetto di perfezione dell'oggetto seguendo dunque alcuni parametri che dipendono dal luogo e dal tempo. Un giudizio per essere definito puro deve rispettare le 4 categorie: il bello è ciò che piace senza interesse (qualità) universalmente (quantità) senza scopo (modalità) necessariamente (relazione) Dopo aver trattato del bello, Kant passa all'analisi del Sublime ovvero quel sentimento di dilettoso orrore Che l'uomo, nella sua piccolezza e fragilità, prova di fronte a ciò che non può controllare ma che può contemplare senza correre pericolo (violenza di una tempesta) Sublime matematico → nasce in presenza di qualcosa di smisuratamente grande quali le montagne e la via lattea. Così nasce in noi uno stato d'animo ambivalente: da un lato proviamo dispiacere, perché la nostra immaginazione non riesce ad abbracciarne le incommensurabili grandezze; dall'altro proviamo piacere, perché la nostra ragione è portata da tali spettacoli a elevarsi all'idea dell'infinito. Il dispiacere dell'immaginazione si converte in un piacere della ragione, perché entità smisurate, ma pur sempre finite, hanno il potere di risvegliare in noi l'idea dell'infinito, che è superiore a ogni realtà è immaginazione sensibile. Il sublime dinamico → nasce in presenza di poderose forze naturali → Inizialmente avvertiamo la nostra piccolezza materiale e la nostra impotenza nei confronti della natura per poi lasciare spazio al vivido sentimento di piacere per la nostra grandezza spirituale. Riflessione relativa all'arte La natura è bella quando ha l'apparenza dell'arte e l'arte è bella quando ha l'apparenza o la spontaneità della natura. Kant afferma che c'è un'arte piacevole, quella che ha un secondo fine, come quello di intrattenere o rallegrare e un'arte bella il cui piacere è totalmente disinteressato. In ambito artistico: tema della genialità che è presente solo in ambito artistico (in ambito scientifico si parla di ingegno) genialità: l'artista crea qualcosa che non può essere riprodotto, l'opera d'arte racchiude il pathos di colui che l'ha creata. Ingegno: lo scienziato esegue scoperte scientifiche che possono essere ripetute.

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Niccolò Fayer

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Kant, vita, filosofia, critica della ragion pura, giudizi, analitica, dialettica

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Immanuel Kant nasce nel 1724 da una famiglia di origine scozzese a Konigsberg, città più importante della Prussia Orientale, attuale Kaliningrad (exclave russa situata tra Polonia e Lituania). Nonostante le poveri origini della famiglia fu educato nello spirito religioso del pietismo (cristianesimo riformato) nel Collegium Fridericianum. Kant non avrà mai un bel ricordo di questo collegio perché vigeva una disciplina molto rigorosa. -- Decide poi di iscriversi all'università dove frequenta numerosi corsi quali la matematica, filosofia, etica, scienze, teologia e geografia. -- Il desiderio era poi quello di continuare gli studi legati alla filosofia ma a causa delle condizioni economiche diverrà precettore privato in alcune case patrizie. -- Compone la sua opera giovanile che si rifà alla fisica newtoniana: Storia naturale universale e teoria del cielo. -- Nel 1755 ottenne il titolo di Magister Legens dunque di libero docente. -- Nel 1766 divenne sotto bibliotecario alla biblioteca reale -- Nel 1770 viene nominato professore ordinario di logica e metafisica nella stessa università di Konigsberg. Facendo riferimento ad altri scritti che ebbero grande rilevanza in Kant ricordiamo: Critica Della Ragion pura (1781): massima attenzione per il contenuto ma con poca cura della forma e di quanto correre per essere facilmente inteso dal lettore. Che cos'è l'illuminismo (1785): viene detto che l'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità di cui egli...

Immanuel Kant nasce nel 1724 da una famiglia di origine scozzese a Konigsberg, città più importante della Prussia Orientale, attuale Kaliningrad (exclave russa situata tra Polonia e Lituania). Nonostante le poveri origini della famiglia fu educato nello spirito religioso del pietismo (cristianesimo riformato) nel Collegium Fridericianum. Kant non avrà mai un bel ricordo di questo collegio perché vigeva una disciplina molto rigorosa. -- Decide poi di iscriversi all'università dove frequenta numerosi corsi quali la matematica, filosofia, etica, scienze, teologia e geografia. -- Il desiderio era poi quello di continuare gli studi legati alla filosofia ma a causa delle condizioni economiche diverrà precettore privato in alcune case patrizie. -- Compone la sua opera giovanile che si rifà alla fisica newtoniana: Storia naturale universale e teoria del cielo. -- Nel 1755 ottenne il titolo di Magister Legens dunque di libero docente. -- Nel 1766 divenne sotto bibliotecario alla biblioteca reale -- Nel 1770 viene nominato professore ordinario di logica e metafisica nella stessa università di Konigsberg. Facendo riferimento ad altri scritti che ebbero grande rilevanza in Kant ricordiamo: Critica Della Ragion pura (1781): massima attenzione per il contenuto ma con poca cura della forma e di quanto correre per essere facilmente inteso dal lettore. Che cos'è l'illuminismo (1785): viene detto che l'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità di cui egli...

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è colpevole. Questo stato di minorità si presenta quando l'uomo non sa usare l'intelligenza senza che qualcos'altro intervenga (appello al passato senza usare l'intelletto) Il pensiero di Kant è detto criticismo perché si contrappone all'atteggiamento mentale del dogmatismo che consiste nell'accettare opinioni o dottrine senza interrogarsi sulla loro effettiva consistenza. Criticare nel linguaggio tecnico di Kant significa giudicare, discernere, distinguere e valutare ossia interrogarsi programmaticamente circa il fondamento di determinate esperienze umane. Si vuole quindi verificare: la possibilità, la validità e i limiti. Il kantismo si inserisce tra due coordinate di base che sono la rivoluzione scientifica da un lato e la crisi progressiva delle metafisiche tradizionali dall'altro. → Kant si interroga in profondità sui fondamenti del sapere della morale e dell'esperienza estetica e sentimentale concretizzando nei tre rispettivi capolavori di Kant Critica della Ragion pura, Critica della Ragion Pratica e Critica del giudizio. La Critica della ragion pura → analisi critica dei fondamenti del sapere: scientifico e metafisico. scienza: grandi successi da Galileo a Newton, sapere fondato e in continuo progresso metafisica: voler procedere oltre l'esperienza fornendo soluzioni disparate con continue contese senza fine tra i vari pensatori → per Kant si profilava improrogabile necessità di un riesame globale della struttura e della validità della conoscenza. Analisi del titolo: "Esame critico generale della validità e dei limiti che la ragione umana possiede in virtù dei suoi elementi puri a priori" 1- L'importanza del limite: non è un ostacolo, è una possibilità; Le nostre conoscenze fino al limite possono avere una pretesa di validità e legittimità. La Critica alla ragion pura cercherà di rispondere ad alcune domande fondamentali quali come è possibile la matematica pura? come è possibile la fisica pura? come è possibile la metafisica in quanto disposizione naturale? la metafisica può essere scienza? Per rispondere a queste domande Kant deve partire dall'analisi di quelle discipline la cui scientificità è certa. Una volta individuato il fondamento della scientificità della matematica e della fisica, potrà passare alla metafisica. Così parte dal problema dei giudizi. → la scienza per essere valida deve fondarsi sui giudizi sintetici a priori Giudizi poiché consistono nel connettere un predicato con un soggetto Sintetici perché il predicato dice qualcosa di nuovo e di più rispetto il soggetto A priori perché essendo universali e necessari non possono derivare dall'esperienza. -- simboleggiano la concezione criticistica -- Giudizi analitici a priori Il predicato non fa altro che esplicitare ciò che già dice il soggetto basandosi sul principio di non-contraddizione (esempio: i corpi sono estesi). Pur essendo universali e necessari i giudizi analitici a priori sono infecondi perché non ampliano il nostro preesistente patrimonio conoscitivo. -- - simboleggiano la concezione razionalistica (e deduttivistica) -- Giudizi sintetici a posteriori Il predicato dice qualcosa di nuovo rispetto al soggetto aggiungendosi o sintetizzandosi a quest'ultimo in virtù dell'esperienza. Pur essendo fecondi questi giudizi sono privi di universalità e necessità perché appoggiano esclusivamente sull'esperienza -- simboleggiano la concezione empiristica (e induttivistica) -- Per Kant a priori sono le forme della nostra conoscenza. Le forme trascendenti: schemi mentali attraverso cui noi conosciamo; caratteristica di essere uguali in tutti gli esseri umani che permettono alla conoscenza empirica (esperienza) di essere oggettiva. Così Kant compie la rivoluzione copernicana. → Così come Copernico, per spiegare i moti celesti, aveva ribaltato i rapporti tra lo spettatore e le stelle, e quindi tra la Terra e il Sole, allo stesso modo Kant, per spiegare la scienza, ribalta i rapporti tra soggetto e oggetto, affermando che non è la mente che si modella in modo passivo alla realtà ma la realtà che si modella sulle forme a priori attraverso cui la percepiamo. Critica Della Ragion pura. 1. Dottrina degli elementi (mettere in luce le forme a priori) - estetica trascendentale (forme a priori della sensibilità -spazio tempo-) - logica trascendentale (forme a priori del pensiero discorsivo) analitica trascendentale (forme a priori dell'intelletto, categorie) ➤ dialettica trascendentale (forme a priori della ragione, idee) 2. Dottrina del metodo (mettere luce gli elementi a priori della conoscenza) Trascendentale per Kant: Connette il concetto di trascendentale con quello di forma a priori, la quale, non esprime una proprietà (ontologica) della realtà in sé, ma condizione( gnoseologica) che rende possibile la conoscenza della realtà fenomenica. Estetica trascendentale -- studia la sensibilità e le sue forme a priori Distinzione tra intuizioni pure ed intuizioni empiriche Lo spazio è la forma del senso esterno, preso presupposto della geometria Il tempo è la forma del senso interno, presupposto della aritmetica Spazio e tempo non possono derivare dall'esperienza Poiché per fare un'esperienza qualsiasi dobbiamo già presupporre le rappresentazioni originarie di spazio e di tempo Spazio e tempo sono soggettivi perché sono priori → -- nega la concezione oggettivistica (di Newton) secondo la quale spazio e tempo esistono a prescindere Analitica trascendentale -- Ha come specifico oggetto di indagine l'origine, l'estensione e la validità oggettiva della conoscenza a priori che sono proprie dell'intelletto. intuizioni sono affezioni - passive concetti sono funzioni - operazioni attive - concetti empirici - concetti puri I concetti puri si identificano con le categorie cioè con quei concetti basilari della mente che costituiscono le supreme funzione unificatrice dell'intelletto le categorie secondo Kant hanno una portata esclusivamente gnoseologico-trascendentale. Kant redige poi una tavola completa con queste categorie seguendo il secondo filo conduttore: poiché pensare è giudicare poiché giudicare significa attribuire un predicato un oggetto ci saranno tante categorie ovvero tanti predicati primi quante sono le modalità di giudizio ovvero quante sono le maniere fondamentali tramite cui si attribuisce un predicato a un soggetto → e poiché la logica generale, secondo Kant, raggruppa i giudizi secondo la quantità, la qualità, la relazione e la modalità egli fa corrispondere a ogni tipo di giudizio un tipo di categoria. Formulata la tavola delle categorie, Kant si trova di fronte al problema della giustificazione della loro validità e del loro uso (Deduzione trascendentale) --Una deduzione che non è intesa in termini scientifici più che altro a quelli giuridici quindi dedurre significa legittimare, giustificare. Le soluzioni alla deduzione trascendentale: 1. L'unificazione del molteplice non deriva dalla molteplicità stessa, che è sempre qualcosa di passivo, ma da un'attività sintetica che ha la sua sede nell'intelletto. In una realtà eterogeneo l'uomo ha bisogno di unificare il reale altrimenti l'uomo si sentirebbe perso. 2. Kant identifica anche l'unità stessa, il principio di base a cui si realizza l'unificazione. Kant identifica la suprema unità fondatrice della conoscenza. Kant spiega l'identica struttura mentale che accomuna gli uomini, denominato con l'espressione io penso detto anche appercezione. L'io penso viene spiegato con un sillogismo aristotelico a. poiché tutti i pensieri presuppongono l'io penso --premessa maggiore-- b. poiché l'io penso pensa tramite le categorie --premessa minore-- c. tutti gli oggetti pensanti presuppongono le categorie --conclusione-- Dialettica trascendentale -- affronta il problema se la metafisica possa anch'essa costituirsi come scienza. "La dialettica è quella capacità sofistica di far apparire reale ciò che è illusorio." In questo campo interviene la ragione: seppur si cerchi di andare oltre il fenomeno il nostro intelletto non possiede questa facoltà. Secondo Kant questa volontà Di voler procedere oltre i dati esperienziali derivi dalla nostra innata tendenza all' incondizionato e alla totalità. --esempio colomba-- La ragione è come una colomba: quando vola percepisce l'attrito dell'aria e desidera che questa non ci sia per poter volare meglio. La colomba non si rende conto però che è proprio l'aria che le permette di volare. Suddivisione in tre idee trascendentali: anima: Idea della totalità assoluta dei fenomeni interni mondo: idea della totalità assoluta dei fenomeni esterni Dio: inteso come totalità di tutte le totalità e fondamento di tutto ciò che esiste L'errore della metafisica consiste nel trasformare queste tre esigenze (mentali) di unificazione dell'esperienza in altrettante realtà, dimenticando che noi non abbiamo mai a che fare con la cosa in sé, ma solo con la realtà non oltrepassabile dal fenomeno. L'illusione strutturale che guida il pensiero in questa fuga oltre i propri limiti è così forte che non cessa neppure quando ci si rende conto di tale illusorietà -- metafisica illusoria ma per l'uomo rimane fondamentale poiché rimane un punto di appoggio, un bisogno di trascendere il fenomeno. → Kant stesso di definisce un "innamorato deluso" nei confronti della metafisica. Per dimostrare l'infondatezza della metafisica, Kant prende in considerazioni le 3 pretese scienze: 1. psicologia razionale -- anima 2. cosmologia razionale -- mondo 3. teologia razionale o naturale -- Dio Psicologia razionale: Viene fondata su un paralogismo ovvero un ragionamento errato che consiste nell'applicare la categoria di sostanza all'io penso, trasformandolo in una realtà permanente chiamata anima. l'equivoco di base della psicologia razionale consiste nella pretesa di dare tutta una serie di valori positivi a quella X funzionale e ignota che è l'io penso. Cosmologia razionale: Pretende di far uso della nozione di mondo inteso come la totalità assoluta dei fenomeni cosmici. Poichè la totalità dell'esperienza non è mai un esperienza, in quanto non possiamo verificare la serie completa dei fenomeni, l'idea di mondo cade, per definizione, al di fuori di ogni esperienza possibile. Teologia razionale: Si occupa del più arduo problema della metafisica cioè della questione di Dio che risulta essere priva di valore conoscitivo. Tutte le prove che storicamente sono state introdotte per dimostrare l'esistenza di Dio infatti, ricadono nella metafisica. Così la tradizione elabora una serie di prove delle esigenze di Dio che Kant raggruppa in: prova ontologica, cosmologica e fisico-teologica. 1. Ontologica -- non può mancare dell'attributo dell'esistenza -- dà per scontato l'esistenza che viene associato ad un ente a priori 2. Cosmologica -- Il primo limite te di questo argomento consiste in un uso illegittimo del principio di causa -- anche questa prova finisce per implicare la logica di quella ontologica che da pure i puri concetti vuol far scaturire presuntuosamente delle esistenze 3. Fisico-teologica -- Internamente minata da una serie di forzature logiche e dall'utilizzazione mascherata dell'argomento ontologico Ma quindi Kant era ateo? non lo dichiarerà mai, piuttosto agnostico. La Critica della Ragion pratica (la ragione quando è rivolta all'azione) morale. Kant fa una prima distinzione: 1. Ragione pura pratica: opera indipendentemente dall'esperienza e dalla sensibilità 2. Ragione empirica pratica: opera sulla base dell'esperienza e della sensibilità si occupa della Alla base della Critica Della Ragion Pratica legge morale assoluta o incondizionata deve essere incondizionata cioè presupporre una Ragion Pratica pura, capace di svincolarsi dalle inclinazioni sensibili e di guidare la condotta in modo stabile. La tesi dell'assolutezza o incondizionatezza della morale implica La libertà dell'agire: la morale implica la possibilità umana di autodeterminarsi al di là delle sollecitazioni istintuali; essendo poi indipendente da ogni impulso contingente ed a ogni condizione particolare la legge morale risulterà essere universale è necessaria ossia immutabilmente uguale a se stessa in ogni tempo e in ogni luogo. Parlando di morale bisogna sempre tener presente la natura bidimensionale dell'essere umano che si divide tra ragione e corpo. Se dovessimo basare la morale sugli istinti, oltre ad essere soggettivo, saremmo intrappolati in una condizione di animalità e impulso. Al contrario se dovessimo basarci solo sulla ragione saremmo limitati dalla nostra sfera corporea che non può separarsi dagli istinti. (solo ragione -- santità -- fanatismo etico) E' proprio la bidimensionalità dell'essere umano a farsi che l'agire morale si concretizzi in una lotta permanente tra la ragione e gli impulsi egoistici. → Se in ambito conoscitivo, ragion pura, l'uomo non deve tendere al noumeno, in ambito morale, l'uomo deve sempre tendere noumeno. deve, perché altrimenti sarebbe in balia degli istinti tendere, perché l'uomo è limitato La morale per Kant quindi è oggettiva ma anche 1. assoluta 2. incondizionata 3. libera 4. necessaria Alla base della morale (ragion pura) KAnt distingue i principi pratici ovvero le regole generali che disciplinano la nostra volontà, in massime e imperativi. La massima è una prescrizione di valore puramente soggettivo cioè valida esclusivamente per l'individuo che la fa propria ● L'imperativo è una prescrizione di valore oggettivo ossia che vale per chiunque imperativi ipotetici: Prescrivono dei mezzi in vista di determinati fini (se..devi..) imperativo categorico: Ordina il dovere in modo incondizionato, a prescindere da qualsiasi scopo (devi.) L'imperativo categorico in quanto totalmente incondizionato, ha le caratteristiche della legge, ovvero di un comando che vale in modo perentorio per tutte le persone e per tutte le circostanze (universalizzabile). Noi tutti, siamo sottoposti ad una legge morale ma il suo contenuto è nullo. Questa legge morale deve far sì che venga contenuta l'universalità e quindi il suo contenuto dice soltanto che ogni azione è morale nel momento in cui rispetta la dignità propria ed altrui. Rivoluzione copernicana morale: Kant abbia posto l'uomo al centro dell'universo morale, tramite una vera e propria rivoluzione copernicana analoga a quella compiuta in campo gnoseologico con il capovolgimento dei rapporti soggetto oggetto. Analogamente alla rivoluzione copernicana gnoseologica, la rivoluzione copernicana morale di Kant consiste nel fondare Le istanze dell'oggettività nel cuore stesso della soggettività, ossia nel ricercare nell'uomo, e non al di fuori dell'uomo, la presenza di una legge universale è necessaria di comportamento. La morale in Kant è: Deontologica e prescrittiva: Segue la forma del dovere e ci dice cosa sarebbe giusto fare in ogni circostanza. antiutilitaristica: La morale non deve seguire l'utile altrimenti non sarebbe morale; la morale deve dipendere da noi perché non siamo condizionati. Anti-Sentimentalistica: Viene escluso il sentimento perché sarebbe una forma di condizionamento. Distinzione tra: Azioni: Visibile e viene giudicato dalla legge (possono essere dettate e condizionate da altro). Intenzioni: intrinseca alle intenzioni che sono invisibili. Critica del giudizio → studia il sentimento 1. Giudizi determinanti: giudizi conoscitivi e scientifici studiati nella Critica Della Ragion pura cioè i giudizi che determinano gli oggetti fenomenici mediante forme a priori universali 2. Giudizi riflettenti: si limitano a riflettere su una natura già costituita mediante i giudizi determinanti e ad apprenderla attraverso le nostre esigenze universali di finalità e di armonia Giudizio estetico -- Bellezza viviamo immediatamente o intuitivamente la finalità della natura Giudizio teologico -- fini della natura pensiamo concettualmente tale finalità mediante la nozione di fine. Finalità non immediata, caratteristica intrinseca dell'oggetto Kant distingue poi ciò che è piacevole da ciò che genera piacere il piacere dà luogo ai giudizi estetici empirici che scaturiscono dalle attrattive delle cose sui sensi e sono legati alle inclinazioni individuali; il giudizio estetico risulta inquinato nella sua purezza e quindi inevitabilmente soggettivo il piacere estetico invece è qualcosa di puro che si concretizza nei giudizi estetici puri. Solo i giudizi di questo tipo sono la pretesa dell'universalità in quanto non sono soggetti a condizionamenti di alcun tipo. Viene fatta poi un'ulteriore distinzione quando la bellezza colpisce lo spirito La bellezza libera viene appresa senza alcun concetto La bellezza aderente fa riferimento a un determinato modello o concetto di perfezione dell'oggetto seguendo dunque alcuni parametri che dipendono dal luogo e dal tempo. Un giudizio per essere definito puro deve rispettare le 4 categorie: il bello è ciò che piace senza interesse (qualità) universalmente (quantità) senza scopo (modalità) necessariamente (relazione) Dopo aver trattato del bello, Kant passa all'analisi del Sublime ovvero quel sentimento di dilettoso orrore Che l'uomo, nella sua piccolezza e fragilità, prova di fronte a ciò che non può controllare ma che può contemplare senza correre pericolo (violenza di una tempesta) Sublime matematico → nasce in presenza di qualcosa di smisuratamente grande quali le montagne e la via lattea. Così nasce in noi uno stato d'animo ambivalente: da un lato proviamo dispiacere, perché la nostra immaginazione non riesce ad abbracciarne le incommensurabili grandezze; dall'altro proviamo piacere, perché la nostra ragione è portata da tali spettacoli a elevarsi all'idea dell'infinito. Il dispiacere dell'immaginazione si converte in un piacere della ragione, perché entità smisurate, ma pur sempre finite, hanno il potere di risvegliare in noi l'idea dell'infinito, che è superiore a ogni realtà è immaginazione sensibile. Il sublime dinamico → nasce in presenza di poderose forze naturali → Inizialmente avvertiamo la nostra piccolezza materiale e la nostra impotenza nei confronti della natura per poi lasciare spazio al vivido sentimento di piacere per la nostra grandezza spirituale. Riflessione relativa all'arte La natura è bella quando ha l'apparenza dell'arte e l'arte è bella quando ha l'apparenza o la spontaneità della natura. Kant afferma che c'è un'arte piacevole, quella che ha un secondo fine, come quello di intrattenere o rallegrare e un'arte bella il cui piacere è totalmente disinteressato. In ambito artistico: tema della genialità che è presente solo in ambito artistico (in ambito scientifico si parla di ingegno) genialità: l'artista crea qualcosa che non può essere riprodotto, l'opera d'arte racchiude il pathos di colui che l'ha creata. Ingegno: lo scienziato esegue scoperte scientifiche che possono essere ripetute.