Il romanticismo è un movimento ambivalente e difficilmente definito, che ha avuto origine alla fine del 1700 a Yena nell'ambito artistico e letterario, per poi svilupparsi in Germania e diffondersi in Europa.
Caratteristiche del romanticismo
Il romanticismo si caratterizza per la ricerca della meraviglia, del sublime, della totalità e dell'infinito nella natura. Si presenta come una reazione all'illuminismo, in quanto rifiuta la razionalità conoscitiva a favore del sentimento, che diventa strumento di conoscenza. L'oggetto della conoscenza romantica è proprio la totalità e l'infinito, elementi che non possono essere raggiunti con la ragione scientifica illuministica, la quale conosce soltanto il particolare. Tuttavia, questo approccio al conoscere entra in contraddizione con l'idealismo filosofico, in particolare con Hegel, il quale rifiuta il sentimento come strumento e afferma che l'infinito è conoscibile solamente attraverso la ragione dialettica, e non con la ragione illuministica.
Fasi e sviluppo del romanticismo
Il romanticismo viene suddiviso in due fasi: una prima fase progressista e rivoluzionaria, e una seconda fase conservatrice, la quale vede il recupero della religione e della storia come elementi centrali.
L'idealismo nel romanticismo
L'idealismo costituisce l'ambito filosofico del romanticismo ed è caratterizzato dal rifiuto della ragione illuministica in favore di un riferimento alla totalità e all'assoluto. In ambito filosofico, la ragione viene recuperata in chiave dialettica, capace di conoscere la totalità, mentre in ambito artistico l'assoluto viene colto attraverso il sentimento. Il fondatore dell'idealismo filosofico è considerato Fichte, il quale sottolinea tre passaggi: tesi, antitesi e sintesi, concetti poi ripresi da Hegel. Fichte definisce l'assoluto come l'io assolutizzato, dove l'io è la parte attiva e il soggetto che si afferma, ma che si scontra con il non-io, ovvero l'oggetto e la realtà. La sintesi si ha quando l'io supera il non-io affermandosi.
Hegel e il suo pensiero
Hegel, vissuto a cavallo tra il 1700 e il 1800 in Germania, ha lasciato opere importanti come la "Fenomenologia dello spirito" e "Enciclopedia delle scienze filosofiche". Nelle sue opere, Hegel propone la sua visione della totalità, affermando che tutto ciò che è razionale è reale e viceversa. La razionalità è alla base della realtà, e la sua realizzazione avviene attraverso un processo dialettico che culmina nell'autoconoscenza. Hegel critica l'approccio di Fichte e Schelling, sostenendo che la dialettica non è mai conclusiva, ma si conclude con la triade di tesi, antitesi e sintesi. Hegel afferma che tutto ciò che è razionale è reale, e che la realtà deriva dalla ragione, con l'obiettivo di concretizzarsi e trasformarsi in mondo.
Processo dialettico e razionalità nella realtà
Secondo Hegel, bisogna distinguere la realtà dall'esistente, poiché ogni singolo elemento fa parte dell'universale, e l'universale si identifica nei singoli. La razionalità si trova nella totalità di tutti i particolari che si risolvono nell'universale. Il filosofo propone un approccio alla realtà come un processo continuo, in cui ogni momento passato nega quello precedente, e questo porta alla crescita e all'evoluzione.
In conclusione, il romanticismo e l'idealismo, seppur con le proprie caratteristiche e peculiarità, hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo del pensiero filosofico durante il periodo illuministico. Aspetti come la valorizzazione del sentimento, il riferimento all'assoluto e l'importanza della totalità hanno influenzato il pensiero filosofico e artistico dell'epoca, contribuendo così alla formazione del panorama culturale e intellettuale europeo.