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Hegel

22/11/2022

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Hegel
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George Wilhelm Frederich Hegel nasce a Stoccarda (1770) e trascorre una vita tranquilla. Dimostra fin da subito
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Hegel Vila George Wilhelm Frederich Hegel nasce a Stoccarda (1770) e trascorre una vita tranquilla. Dimostra fin da subito una passione per la filosofia e si laurea in filosofia e teologia. La Rivoluzione francese fu decisiva per la formazione del suo pensiero in quanti si identifica nei valori di libertà e uguaglianza. Diviene oratore diffondendo questi ideali. Scrive molto in questo periodo (tema religioso). Dopo la morte del padre s'installa a Jena dove collabora con Shelling -conosciuto in università- e diventa relatore di un giornale ispirato alla politica napoleonica e nel quale vi spiega la sua opera più importante la fenomenologia. Ottiene la cattedra di filosofia all'università di Berlino dove è amato dai suoi studenti, come dimostrano le aule sempre piene. Muore nel 1831 a causa del colera. I primi scritti Le prime opere furono influenzate dagli ideali rivoluzionari, per Hegel per compiere una rivoluzione socio-politica era necessaria prima una rivoluzione del cuore' cioè culturale, interna-prima del singolo e poi del popolo. Hegel crea un'unione tra religione e politica, tenendo anche conto del contesto socio politico tedesco (riforma protestante). È dunque necessario rendere la religione libera così da poter unire il popolo. Tra i primi scritti i più importanti sono: la vita di Gesù, la positività della religione cristiana = dove Hegel passa da una...

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Didascalia alternativa:

visione Kantiana a una post kantiana, lo spirito del cristianesimo e il suo destino = dove ripercorre a livello filosofico la storia del popolo ebraico. Le Tesi di fondo infinito Risoluzione del finito nell'infinito La realtà è un'unità, un unico organismo contenente delle sostanze. Non esiste nulla al di fuori di questo organismo, dunque la realtà è infinito o assoluto. Di i conseguenza il finito non esiste (non può esistere da sola essendo parte costituente dell'infinito e quindi una parte del tutto) si tratta di un monismo panteistico poiché il mondo che è finito è una manifestazione di Dio che è infinito, il finito si risolve nell'infinito. Identità tra ragione e realtà finito finito L'infinito è detto da Hegel realtà, Che coincide con la ragione. Aforisma: "ciò che è razionale è reale e ciò che è reale è razionale".significa che la ragione è l'unica forma che può esistere nella realtà che governa e gestisce il mondo, la realtà non è caotica ma un ordine razionale e preciso. Funzione giustificatrice della filosofa La filosofia ha un ruolo conciliante tra gli uomini, tra l'uomo e Dio, e tra l'uomo e la natura. È come la Mottola di Minerva che è una civetta che vola solo al crepuscolo cioè ando la realtà è già creata e può solo guardarla comprenderla. Quindi la filosofia non deve determinare la realtà ma accettarla e giustificarla, serve infatti a giustificare in modo razionale ciò che esiste. Tesi, Antileei, Sintici L'assoluto che è dinamico passa nei tre momenti dell'idea: in sé e per sé (tesi), fuori di sé (Antitesi), e l'idea che ritorna in sé (sintesi). l'idea in sé per sé è pura, è l'idea vergine incontaminata dal mondo esterno; l'idea fuori di sé è la natura cioè l'alienazione dell'idea nella realtà, e l'idea che ritorna in sé è lo spirito cioè l'idea che dopo essersi fatta natura torna nell'uomo. A questi tre momenti strutturali dell'assoluto corrispondono tre branche della filosofia: la logica (idea dell'essere dell'essenza del concetto) studia la tesi, la filosofia della natura (meccanica fisica e fisica organica) l'antitesi e la filosofia dello spirito (ad esempio la psicologia e la moralità e la religione) studia la sintesi. La dialettica La dialettica è ciò che regola il divenire dell'assoluto è costituita da due leggi: dalla legge di sviluppo della realtà (ontologica) e dalla legge della comprensione della realtà (logica). Hegel individua tre momenti del pensiero: il momento astratto o intellettuale, che consiste nel concepire l'esistenza in base a forme statiche e separate le une dalle altre. Il momento intellettuale è più basso della ragione perché si limita a affermare un concetto con il principio di identità (il bene è bene), il momento dialettico o negativo razionale durante il quale le determinazioni statiche vengono messe in discussione, si basa sul principio di contraddizione poiché crea un concetto opposto (esiste il bene quindi c'è il male) il momento speculativo in cui gli opposti vengono uniti in una sintesi. La dialettica consiste quindi 1. nell'affermazione di un concetto astratto che funge da tesi, 2. nella negazione di questo concetto e nel passaggio di un concetto opposto che funge da antitesi, 3. nell'unificazione delle precedenti affermazioni che funge da sintesi quest'ultima è una riaffermazione del positivo ed una negazione del negativo quindi viene abolito e nello stesso tempo si conserva la tesi, l'antitesi e la loro lotta. La Fenomenologia Questo celebre componimento di Hegel, è definito come la storia romanzata dello spirito. Infatti il termine fenomenologia indica la scienza che studia il fenomeno cioè ciò che appare. Visto che in Hegel l'intera realtà e spirito, la fenomenologia studia come esso si afferma e si conosce, Hegel ci descrive il percorso che lo spirito deve percorrere per arrivare alla consapevolezza di essere l'assoluto. Hegel spiega questo processo tramite alcuni personaggi importanti della storia che hanno aiutato lo spirito ad affermarsi. È diviso in due parti. Nella prima si individuano i tre momenti della coscienza, autocoscienza e ragione. Nella seconda si comprende le tre sezioni dello spirito, della religione e del sapere assoluto. Prima parte LA COSCIENZA È la tesi. Consiste nel rapportarsi con qualcosa al di fuori di sé, E dunque prendere consapevolezza di ciò che vi è al di fuori di noi, di ciò che ci circonda. Questa consapevolezza viene presa tramite tre momenti: Coscienza La certezza sensibile è un saper'e immediato che arriva tramite i sensi. È Soggettiva, parzialmente vera. È la forma più povero di conoscenza La percezione è il passaggio dal sapere immediato che è quello dato dai sensi a quello mediato.Si tratta di un sapere che percepisce le sensazioni e vi attribuisce delle etichette, dei nomi. I L'intelletto è l'ultimo momento della coscienza che consiste nel passaggio da una percezione degli oggetti costituiti da qualità sensibili (il colore dell'oggetto, il suo odore) a una considerazione di questi oggetti come fenomeni. L'oggetto deve essere quindi visto come una forza che agisce sul soggetto Secondo una determinata legge. Secondo una determinata legge. Per Hegel così come per Kant la sensibilità quindi il fenomeno risulta tale solo nella coscienza che lo risolve dentro di sé diventando autocoscienza. AUTOCOSCIENZA È appunto il secondo momento della fenomenologia. Sposta l'attenzione dall'oggetto al soggetto che si relaziona con gli altri. difatti l'autocoscienza per Hegel "raggiunge il suo appagamento solo in un'altra autocoscienza" quindi l'uomo è autocoscienza solo nel momento in cui c'è un'altra autocoscienza che lo riconosce come tale e quindi gli fa da specchio. Lo specchio, lo strumento che permette questo reciproco riconoscimento era nel giovane Hegel l'amore, probabilmente influenzato dai romantici, poi però cambia idea ritenendo che nell'amore manchino serietà e dolore. Quindi non è l'amore ma il conflitto tra le auto coscienze che consente questo riconoscimento. Da questo scontro non si giunge alla morte dell'auto coscienze ma a un nuovo rapporto subordinato dove c'è un signore è un servo. Il signore è il vincitore ed è indipendente il servo aperto il conflitto e diventa schiavo. Per Hegel questo rapporto alla lunga cambia poiché il signore diventa dipendente dai servizi del servo il quale acquista indipendenza. L'indipendenza del servo è raggiunto tramite la paura della morte, del servizio, e del lavoro (se ho paura della morte cerco tutti i costi di vivere) Nell' autocoscienza, Hegel si occupa anche della liberazione di essa che può avvenire attraverso un approccio stoicista. O scettico. Nello stoicismo l'uomo si libera livello astratto dei vincoli della realtà, nello scetticismo invece è libero di vedere tutto negativo e questo approccio porta alla formazione di una coscienza infelice che è caratterizzata da una separazione tra uomo e Dio. La situazione di scissione fra l'uomo e Dio è caratterizzante dell'ebraismo dov'è Dio diventa un signore inaccessibile il padrone assoluto della vita della morte, e quindi abbiamo in chiave religiosa di nuovo la metafora di servo e padrone. Nel cristianesimo medievale invece Dio è visto come un padre o un giudice lontano reso accessibile dalla figura di Gesù Cristo. Tuttavia continua essere separato dalla coscienza che è anciora infelice e Dio è ancora sfuggente. Le manifestazioni di questa infelicità sono la mortificazione di sé e la privazione come i monaci agostiniani del medioevo. Il punto più basso toccato dal singolo e quando la coscienza nel vano sforzo di unificarsi a Dio si rende conto di essere essa stessa Dio RAGIONE Come soggetto assoluto l'autocoscienza diventa ragione e assume sé ogni realtà. La ragione è infatti per Hegel la certezza di essere ogni realtà. Per giungere a questa certezza è necessario prima giustificarsi. Questa giustificazione passata prima attraverso una fase di osservazione che possiamo trovare nel periodo del naturalismo rinascimentale. Però sostanzialmente l'uomo ricerca se stesso e dunque la ricerca non è tanto focalizzata a trovare l'essenza delle cose. Quindi questa ricerca diventa insufficiente e subentra la ragione attiva. Si passa alla ragione attiva quando ci si rende conto quando si comprende che l'unità di io e mondo bisogna essere realizzato ogni giorno non è qualcosa di pre costruito. Tuttavia questo progetto finché è uno sforzo individuale e destinato a fallire, abbiamo la prima fase in cui l'individuo si getta nella vita e va la ricerca del proprio godimento, del piacere. L'autocoscienza incontra però la necessità del destino che evidenzia il limite e la finitudine dell’'individuo. Nasce così la legge del cuore e il delirio della presunzione nella quale l'individuo dopo aver cercato di abbattere i mali del mondo entrano in conflitto e con altre persone che a loro volta lottano contro i mali del mondo. Qui arriva la terza figura di Heigl che chiama la virtù èquello che l'individuo contrappone ai mali però il contrasto tra virtù e la realtà concreta non può che concludersi con la sconfitta delle virtù. Così facendo arriviamo all'ultima sezione della ragione che chiama individualità Essa è a sua volta suddivisa in regno animale dello spirito, in ragione legislatorice e in ragione esaminatrice delle leggi. Nel regno animale dello spirito c'è un passaggio Dalla virtù della ragione attiva alla dedizione per i compiti di vita. Nella ragione legislatorice invece vi è la ragione che cerca dentro di sé delle leggi che poi esamina. Seconda parte. La seconda parte della fenomenologia invece comprende: lo spirito, la religione e il sapere assoluto. Lo spirito è la persona che si rapporta nella società ed è composto dall'eticità dello spirito vero, dalla cultura che é lo spirito che si è reso estraneo e dalla moralità che é lo spirito certo di se stesso. Il primo momento corrisponde all'etica classica, il secondo alla frattura tra l'io e la società cioè ad un'alienazione che trova il proprio culmine nel mondo moderno è il terzo momento è quello di una riconquista dell'eticità e armonia tra individuo e comunità in cui lo spirito si riconosce nella sostanza etica dello Stato. Con la religione e con la filosofia l'individuo acquista la totale coscienza di sé come spirito. La Filosofia naturale La filosofia della natura è argomento centrale dell opera "enciclopedia" e per hegel, la filosofia della natura ha come presupposto e condizione la fisica empirica che peró deve limitarsia a fare il lavoro preparatorio. Per egli, la natura è l'idea nella forma dell'essere altro' e come tale è esteriorità. essendo considerata nell'idea è contraddizione assoluta, ed il suo carattere proprio è negazione. Il passaggio dall idea alla natura è un autentico rompicapo, da un lato il filosofo lo presenta come una caduta dell'idea e dall altro come un suo potenziamento. É come se nella natura ci sia qualcosa di più o di meno che nell' idea. Unica certezza è invece per hegel che è assurdo voler conoscere dio a partire dalle opere narurali. Le branchie della filosofia della natura sono: la meccanica, la fisica, la fisica organica